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ANDREA ASNAGHI
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Transcript
Dino Buzzati
1906 1972
Eventi principali
1906 1972
1928
1966
1939
1906
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1933
1958
1920
1972
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Hobby
Dino Buzzati aveva diversi hobby e interessi che coltivava al di fuori del suo lavoro di scrittore e giornalista. Tra i suoi hobby più significativi si includono:
Lo stile
Lo stile di Dino Buzzati è caratterizzato da diverse peculiarità che lo rendono unico nel panorama della letteratura italiana del XX secolo. Ecco alcune caratteristiche del suo stile:
Linguaggio preciso ed educativo
Immaginazione e surrealismo
Atmosfere cupe e misteriose
Semplicità ed eleganza
Profondità tematica
Principali opere
Le notti difficili
Barnabo delle montagne
Il deserto dei tartari
Il segreto del bosco vecchio
Il deserto dei tartari
"Il deserto dei Tartari" è il romanzo più celebre di Dino Buzzati, pubblicato nel 1940. Ambientato in una fortezza militare isolata, il romanzo segue la vita di un giovane ufficiale di nome Giovanni Drogo che, dopo essersi unito al reggimento di frontiera, trascorre la sua intera carriera militare in attesa di un'invasione da parte dei Tartari, un nemico mitico. La storia è dominata dalla noia, dalla frustrazione e dall'attesa ansiosa dei soldati, che trascorrono le loro giornate in monotonia e incertezza, intrappolati nell'illusione della gloria militare e della realizzazione personale che l'attesa dell'invasione rappresenta per loro. Buzzati esplora temi universali come l'attesa, la solitudine, l'illusione e il significato della vita. La fortezza e il deserto circostante diventano metafore della condizione umana, rappresentando la futilità dell'attesa e la natura effimera delle aspirazioni umane. Il romanzo è noto per la sua prosa evocativa, che crea un'atmosfera di tensione e inquietudine, e per il suo finale aperto, che lascia al lettore molte domande senza risposta e riflessioni profonde sulla natura dell'esistenza umana e sul senso della vita.
Trama
Come prima assegnazione, Giovanni Drogo, viene destinato alla Fortezza Bastianini, situata su una landa desertica in cui molto tempo prima giunsero i Tartari. Alla partenza da casa, Drogo si convince di essere felice, ma non lo è. Arrivato alla fortezza conosce i suoi compagni e si fa assegnare una stanza. La prima notte la passa tra i milioni di pensieri che gli passano per la mente, accompagnati da un continuo ticchettio di una goccia che di tanto in tanto cade all'interno della cisterna. Col passare dei giorni stringe amicizia con Ortiz, Prosdocimo e Tronk. Il continuo passare del tempo comincia a stregare Drogo, che decide di stare lontano dalla città. Una notte Drogo sogna la morte di Angustina. A un certo punto, finalmente, compare una striscia nera di soldati nel deserto, tutti stavano cedendo alla tentazione di credere, ma alla fine si scopre che non erano i Tartari, bensì uomini del paese vicino venuti per stabilire il confine. Rientrato l'allarme, il capitano Monti raggruppa circa quaranta uomini per andare incontro a questi invasori. Questi invasori, chiamati uomini del Nord, giungono per primi sulla rupe, Augustina e Monti per non dare la soddisfazione ai rivali che si trovavano su una posizione sopraelevata rispetto a loro, si mettono a giocare a carte. Comincia e nevicare e mentre Monti si mette al riparo, Augustina sembra che resti a giocare a carte da solo, ma in verità sta giocando una partita contro la Morte. Sconfitto, Augustina muore da "eroe" accovacciato su un masso tra il dirupo e la vetta. Arriva la primavera e a Drogo rimangono due mesi di licenza per tornare in città. Una sera, tornato da una festa, va come ogni volta a dare la buonanotte alla madre, egli crede che gli abbia risposto, invece no. Sono passati 4 anni da quando è partito e Drogo decide di richiedere un trasferimento, che viene rifiutato in quanto ci sono già troppe domande da parte dei suoi compagni.
Trama
Da questo momento Drogo rientra alla Fortezza con una consapevolezza diversa: essere vittima lo libera dal dilemma della scelta e segue completamente il suo destino. Solo Ortiz, tra tutti i compagni che avevano richiesto il trasferimento ha scelto di restare. Simeoni, scorge dal suo cannocchiale un punto nero nel deserto, ma un ordine generale impone la consegna di tutti i cannocchiali per far in modo di non creare ulteriori illusioni. Successivamente una sentinella avvista la stessa luce in pieno giorno, facendo rinascere le speranze. Nonostante questi avvistamenti per i successivi quindici anni non succede nulla e Drogo comincia a sentirsi vecchio. Infatti, a ormai 54 anni, Drogo è malato e il dottor Rovina gli consiglia il congedo. Ed è proprio in questo momento che i Tartari arrivano veramente. Drogo, incredulo, si fa portare sulle mura per guardare lui stesso e, colto da una crisi, sviene. Drogo a questo punto cerca in tutti i modi di nascondere la sua malattia per non essere trasferito, ma il capitano Simeoni gli ordina il trasferimento. Viene portato in una locanda in cui medita sul suo destino, quando di colpo si riaccende di speranza e corre all'assalto. Drogo ha capito che è arrivato il momento della sua battaglia: l'unica battaglia che ogni uomo deve affrontare, quella contro la morte. Giovanni Drogo, muore sorridendo.
Personaggi
Giovanni Drogo: Il protagonista del romanzo, giovane ufficiale militare che arriva alla fortezza di Bastiani pieno di entusiasmo e aspettative. Drogo è ambizioso e desideroso di dimostrare il suo valore, ma finisce per trascorrere gran parte della sua vita in attesa di un evento che potrebbe non accadere mai, ossia l'attacco dei Tartari. Man mano che gli anni passano, Drogo si scontra con la dura realtà dell'attesa e dell'illusione.Il capitano Ortiz: Il comandante della guarnigione a Bastiani, un veterano di lunga data che ha accettato la monotonia e l'attesa come parte integrante della vita militare. Ortiz è un personaggio pragmatico e cinico, che cerca di dissuadere Drogo dall'aspettare invano l'arrivo dei Tartari. Il colonnello Filimore: Un altro ufficiale presente a Bastiani, il colonnello Filimore è un personaggio cupo e pessimista che ha perso ogni speranza e ambizione. È uno dei pochi che capisce la vanità dell'attesa e cerca di convincere Drogo a non sprecare la sua vita aspettando. Il tenente Simeoni: Un giovane ufficiale, amico e confidente di Drogo. Simeone condivide le speranze e i sogni di Drogo all'inizio, ma diventa sempre più cinico e desillusionato col passare del tempo.
Film
Nel 1976, il regista Valerio Zurlini ha realizzato il film "Il deserto dei Tartari". Anche se il film non segue fedelmente la trama del romanzo di Buzzati, condivide alcune tematiche e atmosfere simili, in particolare riguardo all'attesa ansiosa dei soldati per un nemico che non arriva mai. Questo adattamento cinematografico è stato apprezzato dalla critica per la sua fotografia suggestiva e per la sua capacità di catturare l'atmosfera di tensione e inquietudine del romanzo, pur interpretando in modo originale la storia. Tuttavia, va notato che il film non è considerato una trasposizione letterale del romanzo, ma piuttosto una reinterpretazione delle sue tematiche principali.
Opinione
La pubblicazione del romanzo viene viene apprezzata sia da parte del pubblico e della critica ma la critica si trova in difficoltà ad attribuire un genere a questo romanzo considerato molto più complesso e diverso da generi di romanzi di quel tempo attribuendo così a Buzzati una similitudine a Kafka.Il loro legame può essere individuato attraverso varie influenze e connessioni nella loro produzione letteraria e nel loro modo di affrontare temi simili: Tematiche dell'alienazione e dell'assurdità Atmosfere claustrofobiche e surreali Stile di scrittura enigmatico e suggestivo Critica sociale e politica Influenza del realismo magico
La storia ruota attorno a Francesco, un giovane uomo appena laureato, che si trova a dover affrontare una serie di sfide e ostacoli nella sua vita quotidiana. Francesco si imbatte in una serie di personaggi e situazioni bizzarre e surreali che mettono alla prova la sua resistenza fisica e mentale. Tra incontri con individui eccentrici, avventure inaspettate e situazioni improbabili, Francesco lotta per trovare il suo posto nel mondo e per realizzare i suoi sogni. Il romanzo esplora temi come l'alienazione, l'ansia esistenziale e la ricerca di significato nella vita moderna. Buzzati utilizza uno stile narrativo ricco di immaginazione e simbolismo per trasmettere una sensazione di disorientamento e disagio, riflettendo le sfide e le incertezze del suo tempo. "Le notti difficili" è un romanzo che sfida le convenzioni narrative tradizionali, mescolando realtà e fantasia in un racconto surreale e avvincente. Attraverso le vicende di Francesco, Buzzati offre una critica sottile della società e della condizione umana, invitando i lettori a riflettere sulle difficoltà e le contraddizioni della vita moderna.
Lui è appena tornato da fuori e dice «Che cos'hai, mamma?» chiese nel vasto silenzio. Nello stesso istante capì di avere scambiato il rotolio di una carrozza lontana con la cara voce. In verità la mamma non aveva risposto, i passi notturni del figlio più non la potevano destare come una volta, si erano fatti come estranei, quasi il loro suono fosse col tempo cambiato.Una volta i suoi passi la raggiungevano nel sonno come un richiamo stabilito. Tutti gli altri rumori nella notte, anche se molto più forti, non bastavano a svegliarla, né i carri giù nella strada, né il pianto di un bambino, né gli ululati dei cani, né le civette, né l'imposta che sbatte, né il vento dentro le gronde, né la pioggia o lo scricchiolare dei mobili. Soltanto il passo di lui la svegliava, non perché fosse rumoroso nessuna speciale ragione, soltanto che lui era il figliolo. Ma adesso dunque non più.
La storia si svolge in un villaggio di montagna e ha come protagonista un giovane ragazzo di nome Tito, figlio del guardiano del bosco, che si trova coinvolto in un mistero legato a una leggenda locale. Il romanzo segue le avventure di Tito mentre esplora il bosco circostante, interagisce con gli abitanti del villaggio e cerca di svelare il segreto celato nel bosco vecchio. Durante la sua ricerca, Tito scopre una comunità di animali selvatici che lo aiuteranno a svelare il mistero del bosco. Il tema centrale del romanzo riguarda la natura e il rapporto tra l'uomo e l'ambiente circostante. Buzzati dipinge un quadro suggestivo della natura selvaggia e incontaminata, mentre esplora anche temi come l'amicizia, l'avventura e la scoperta di sé. Attraverso le avventure di Tito nel bosco vecchio, il romanzo trasmette un messaggio sulla necessità di rispettare e preservare la natura, evidenziando l'importanza di connettersi con il mondo naturale e di riconoscere il suo valore intrinseco."Il segreto del bosco vecchio" è un'avventura affascinante che mescola realtà e fantasia, con una narrazione coinvolgente che affronta tematiche universali legate alla natura e alla scoperta di sé.
"Coraggio, Drogo, questa è l'ultima carta, va' incontro alla morte da soldato e che la tua esistenza sbagliata almeno finisca bene. Vendicati finalmente della sorte, nessuno canterà le tue lodi, nessuno ti chiamerà eroe o alcunché di simile, ma proprio per questo vale la pena. Varca con piede fermo il limite dell'ombra, diritto come a una parata, e sorridi anche, se ci riesci. Dopo tutto la coscienza non è troppo pesante e Dio saprà perdonare."
La storia è ambientata in un piccolo villaggio di montagna e segue le vicende di Barnabo, un ragazzo orfano con una strana deformità facciale. Barnabo è emarginato dagli altri abitanti del villaggio a causa della sua diversità, ma trova conforto nell'amicizia di un cane randagio di nome Solitudine. Barnabo e Solitudine stabiliscono un legame profondo e inscindibile, e il ragazzo trascorre la maggior parte del suo tempo libero in compagnia dell'animale. Tuttavia, la felicità di Barnabo è minacciata quando il cane viene accusato di aver ucciso una pecora e viene condannato a morte dal Consiglio del Villaggio. Disperato e determinato a salvare l'amico, Barnabo fugge con Solitudine sulle montagne, dove si nasconde per evitare di essere catturato. La loro fuga è segnata da avventure e pericoli, ma Barnabo è determinato a proteggere il suo amico a ogni costo. La novella esplora temi come l'amicizia, l'alienazione, la compassione e la lotta per la sopravvivenza. Attraverso la storia di Barnabo e Solitudine, Buzzati offre una riflessione sulla natura umana e sulla ricerca di un luogo dove appartenere in un mondo che spesso giudica in base alle apparenze esterne.