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APPROFONDIMENTO SULLA DIVINA COMMEDIA
Simona Bianco
Created on January 30, 2024
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Transcript
La divina commedia
Dante Alighieri
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Intro
Il punto di partenza
Per Dante, quali sono i valori più importanti per la vita dell'uomo?
Dante crede che l'umanità abbia bisogno, da un lato, della felicità terrena (raggiungibile anche grazie all'azione di un buon Imperatore) e, dall'altra, della salvezza eterna (a cui si può giungere grazie all'aiuto della Chiesa).
Per questo, Dante ritiene di star vivendo un tempo oscuro, di crisi, disordine e confusione: sia l'Imperatore sia la Chiesa hanno abdicato alla loro missione fondamentale, e, nel caos che ne è conseguito, i vecchi valori sono stati sostituiti da idoli borghesi, come il guadagno, la corruzione e violenza.
Insomma, La Divina Commedia nasce da questa visione cupa e apocalittica del tempo presente, che Dante matura durante i suoi anni di attività politica e nei primi anni dell'esilio.
[Fino al minuto 3:17]
Ma la Commedia nasce anche da un'ansiosa speranza di un riscatto futuro.
Mentre compie il suo viaggio nei tre regni dell'Oltetomba, Dante è alla ricerca di risposte utili ad indicare all'umanità la via della felicità terrena e della salvezza eterna.
Per questo, nella Commedia, Dante ha spesso l'atteggiamento di un profeta biblico: compiendo questo viaggio, sta obbendendo alla volonta divina, che lo vuole "portavoce" di quello che scoprirà nell'Inferno, nel Purgatorio e nel Paradiso.
Sono solo tre gli uomini mortali a cui è stato concesso un privilegio (e un dovere) tanto grande: Enea, San Paolo e Dante. Dal primo è scaturito l'Impero, dal secondo la Chiesa. Da Dante ci dobbiamo aspettare le riposte per la rigenerazione di entrambi.
Cos'è dunque la Commedia? Un viaggio di redenzione per Dante e - attraverso di lui - per tutta l'umanità.
"Removere viventes in hac vita de statu miserie e perducere eos ad statum felicitatis."
Epistola a Cangrande della Scala, 1316
“L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, inferno non è, e farlo durare, e dargli spazio.”
Italo Calvino, Le città invisibili, 1972
Dante Medievale
Dante è figlio del suo tempo e, come tutti gli uomini del Medioevo, crede fermamente nell'esistenza di una verità assoluta e definitiva, collocata in un ordine che abbraccia tutti gli aspetti della realtà. Questo ordine è voluto da Dio, per questo Dante non rifiuta né rinnega nulla: osa raccogliere nel suo poema tutti gli aspetti della realtà, dallo sterco dell'Inferno alla luce meravigliosa del Paradiso.
"Homo sum, humani nihil a me alienum puto."
Terenzio
per questo dante abbraccia il volgare in tuttee le sue possibilità espressive (de vulgari eloquentia)
Per questo, dante crede che nella conoscenza l'uomo trovi la perfezione (Convivio)
Dante "pre-umanista"
Ma Dante è anche un uomo che anticipa la modernità: - venera i classici come faranno gli umanisti (Virgilio come guida), cioè apprez- zandoli per la loro capacità di cercare la conoscenza con la sola ragione umana; - individua, quale obiettivo dell'opera, non solo la salvezza eterna, ma anche la felicità terrena; - prova, nei confronti di alcuni dei suoi personaggi, un sentimento duplice: capisce la correttezza della loro condanna, ma soffre insieme a loro, perché trova nobile la loro sete di conoscenza (Ulisse) o compresibili i loro sentimenti (Paolo e Francesca)
paolo e francesca (canto v) ulisse (canto XXVI)
L'interpretazione dei classici, tuttavia, avviene in chiave anacronistica, come tipico del medioevo.
Perché "Commedia?
La focalizzazione
Visione allegorica e visione figurale
La Divina Commedia è un racconto autodiegetico
La Divina Commedia si fonda sull'allegoria dei teologi.
Le motivazioni riportate nell'Epistola a Cangrande della Scala
Dobbiamo distinguere tra Dante narratore e Dante personaggio -> diversa conoscenza della realtà.
L'opera può essere letta sia su un piano allegorico sia su un piano figurale.
Ma l'opera tratta temi sublimi -> un sublime nuovo, cristiano, che non rinnega nulla
È la concezione figurale a rendere possibile il potente realismo dell'opera.
Quanto il narratore vuole farci provare incertezza o suspence ci fa vedere le cose dal punto di vista di Dante personaggio.
Molteplicità di piani linguistici e stilistici.
Il tempo
Test
Question 1/5
Come definiresti il tempo nella Divina Commedia?
Umano e divino
Divino, perché l'aldilà è eterno
Umano, perché Dante è un uomo
Lo spazio
Test
Question 2/5
Come definiresti lo spazio nella Divina Commedia?
Orizzontale
Circolare
Verticale
I racconti di secondo grado
Test
Question 3/5
Cosa si intende, secondo te, per "racconti di secondo grado"?
Quelli riportati dalle anime che Dante incontra nel suo viaggio
La voce di "Dante narratore"
L'interpretazione dei fatti data da Virgilio
Le simmetrie
Test
Question 4/5
Quali sono, secondo te, i numeri che Dante usa per creare simmetrie all'interno della sua opera?
Il 3 e il 7
il 3 e il 10
Il 7 e il 10
Il contrappasso
Test
Question 5/5
Intuitivamente, quale credi che sia la pena per gli ignavi, puniti nell'Antinferno?
Sono costretti a correre seguendo incessantemente una bandiera, mentre sono morsicati da vespe e mosconi
Sono immersi in un fiume di sangue
Sono diventati alberi e sono dilaniati dalle arpie