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giovanni falcone: la famiglia

Nacque in una famiglia benestante: il padre, Arturo Falcone , era il direttore del laboratorio chimico di igiene e profilassi del comune di Palermo, e la madre, Luisa Bentivegna , era figlia di un noto ginecologo della stessa città. Terzo figlio, aveva due sorelle maggiori: Anna e Maria. Nacque il 18 maggio 1939 a Palermo in via Castrofilippo, nel quartiere della Kalsa.

Il secondo nome di Giovanni, Salvatore, gli fu dato in memoria dello zio materno Salvatore Bentivegna, tenente dei Bersaglieri morto sul Carso colpito da una granata durante la prima guerra mondiale

Il fratello del padre, Giuseppe Falcone, si arruolò anch'egli durante la seconda guerra mondiale come capitano nell'Aviazione e morì all'età di 24 anni abbattuto con il suo aereo

I Falcone dovettero abbandonare la Kalsa nel 1940 a causa dei bombardamenti della seconda guerra mondiale

Eduardo Agizza

La sua vita

Giovanni frequentò le scuole elementari al Convitto Nazionale di Palermo, le medie alla scuola "Giovanni Verga" e le superiori al liceo classico "Umberto I".

Nella prima conobbe padre Giacinto che diventò il suo cicerone e gli fece visitare il Trentino e Roma. All'età di tredici anni cominciò a giocare a calcio all'Oratorio dove, durante una delle tante partite, conobbe Paolo Borsellino, con cui si sarebbe ritrovato prima sui banchi dell'università e poi nella magistratura.

Terminò il liceo all'età di 18 anni, nel 1957, diplomandosi con il massimo dei voti.

Nel settembre 1957 si trasferì a Livorno per frequentare l'Accademia navale, con l'intenzione di laurearsi in ingegneria.

Nel 1959 la famiglia Falcone fu costretta a trasferirsi in Via Notarbartolo per via degli avvenimenti legati al sacco di Palermo, che portarono alla demolizione della loro abitazione per lasciare spazio alla costruzione di una strada più ampia

Il progetto del cosiddetto pool antimafia nacque dall'idea di Rocco Chinnici, ma successivamente sarebbe stato sviluppato da Antonino Caponnetto

nel novembre 1983, costituì una squadra composta da quattro magistrati istruttori

il pool nacque con lo specifico compito di coordinare tutte le indagini su reati di mafia, esclusivamente e a tempo pieno, col vantaggio sia di favorire la condivisione delle informazioni tra tutti i componenti e minimizzare così i rischi personali

dividendo il carico di lavoro in maniera efficace: Falcone e Guarnotta indagavano sui movimenti di denaro provento del traffico di droga,

il cui compito era quello di portare a processo come pubblici ministeri i risultati delle indagini del pool e ottenere le condanne.

Falcone e il pool antimaia

Il 23 maggio del 1992 il magistrato antimafia Giovanni Falcone atterra all’aeroporto di Punta Raisi di ritorno da Roma. Finalmente a casa, nella sua terra. Una terra, però, dove si annidano i suoi peggiori nemici: nemici giurati che lo vogliono morto e che amano attentati plateali a favore di telecamera, ideati per far tremare il Paese e costringere le istituzioni a compromessi nefandi.

La morte di Falcone

Alle 17.57, all’altezza dello svincolo per Capaci, l’auto di Falcone e quelle della sua scorta vengono investite da un’esplosione che fa schizzare in alto i sismografi di tutta la Sicilia

L’auto dove viaggia Falcone viene quasi spezzata in due e resta in bilico sulla voragine creata dall’esplosione con all’interno i passeggeri gravemente feriti ma ancora vivi.

Da quel giorno, il 23 maggio diventa il giorno della “Strage di Capaci”.