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Orazio e Virgilio

BENEDETTA Giombini

Created on January 27, 2024

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Transcript

Animae dimidium meae

Orazio, ode I 3, 1-8.

Benedetta Giombini IV A

Animae dimidium meae

La metà della mia anima

L'amicizia
Altri riferimenti

Il legame tra Virgilio ed Orazio, i loro caratteri opposti e come nasce la loro amicizia

Shakespeare sonetto 136

Virgilio e orazio

ἄλλος ἐγώ
Satira I,5 & sat. I, 6, 55

Il viaggio da Roma a Brindisi di Mecenate ed Orazio, durante il quale a Sinuessa, li raggiunsero Virgilio, Plozio e Vario. Incontro tra Orazio e Mecenate grazie all'amico Virgilio

L'alter ego come divisione di un’anima sola in due corpi

Odi I, 24, 9-12
Odi I, 3, 1-8,

Augurio per la partenza di Virgilio in Grecia: "animae dimidium meae"

Il dolore di Virgilio per la morte di Quintilio Varo

L'amicizia

Orazio (65-8 a.C.) nel 38 a.C. incontra Virgilio (70-19 a.C) che diviene suo carissimo amico. Grazie a tale amicizia, Orazio incontra Mecenate ed entra nel suo circolo. Il poeta non si sposò mai poichè il suo circolo di amici e letterati era a lui essenziale per condividere i momenti più belli della sua vita.

A differenza di Orazio, il quale scrisse anche componimenti autobiografici, nelle opere di Virgilio si rinvengono poche notizie biografiche sia per il suo carattere riservato sia per la scelta delle tematiche affrontate. Qualche accenno è presente solamente nell’Appendix Vergiliana. Perciò tutte le notizie riguardanti la loro amicizia, provengono da Orazio che cita Virgilio ben nove volte nei suoi scritti .

L'incontro

Entrambi si trasferirono a Roma in giovane età

  • Virgilio dalla Pianura Padana
  • Orazio da Venosa
Si erano probabilmente conosciuti a Napoli presso la scuola epicurea. Dopo il viaggio in Grecia di Orazio, entrambi i poeti vissero l’esperienza della confisca dei loro possedimenti terrieri da parte dei triumviri(42 a.C.).
  • Virgilio: soffrì (cfr. I ecloga delle Bucoliche) ma riuscì a riappropiarsi dei terreni grazie probabilmente ad Ottaviano o ad Asinio Pollione. Successivamente ha una visione ottimistica narrando di un’età d’oro (ecloga IV)
  • Orazio: non ebbe una visione ottimistica del futuro (cfr. Epodi 16). Solo successivamente, con Ottaviano al potere, Orazio sembrò recuperare una certa fiducia e sicurezza nel futuro.

satIre I, 6 ••

"Optimus olimVergilius, post hunc Varius dixere quid essem" "Prima il carissimo Virgilio e poi Vario ti parlarono delle mie qualità."

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Satira I,5

"L'alba seguentesorge lietissima come non mai: a Sinuessa ci vengono incontro Plozio, Vario e Virgilio, anime che piú candide non nacquero su questa terra e a cui nessun altro è piú legato di me. Che abbracci furono i nostri e che gioia! Finché avrò senno, niente paragonerò a un amico diletto”.

"Postera lux oritur multo gratissima. NamquePlotius et Varius Sinuessae Vergiliusque occurrunt, animae, qualis neque candidiores terra tulit neque quis me sit devinctior alter. O qui complexus et gaudia quanta fuerunt! Nil ego contulerim iocundo sanus amico. "

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Odi I, 24,9-12

"Multis ille bonis flebilis occidit, nulli flebilior , quam tibi, Vergili. Tu frustra pius heu, non ita creditum poscis Quintilium deos" . “Molti onesti egli ha lasciato nelle lagrime; ma nessuno più di te, Virgilio. Tu inutilmente pio, richiedi agli dei Quintilio che non avevi raccomandato loro per un simile destino”.

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Virgilio, Orazio e Vario Pittura di Charles Francois Jalabert (1819-1901) 1846 Nimes, musée des Beaux Arts - nella casa di Mecenate. Pittura di Charles Francois Jalabert (1819-1901) 1846. Museo delle Belle Arti, Nîmes, Franc · Charles François Jalabert.

Virgilio, Orazio e Vario

Caratteri diversi

I loro caratteri risultano molto diversi ma perfetti per completarsi a vicenda. Virgilio è conosciuto per la sua mitezza e timidezza; invece Orazio come egli stesso dice irasci celerem(facile all’ira). Si pensa che queste differenze di personalità possano essere state rappresentate dai due poeti con la descrizione dei fiumi delle loro zone di origine.

Orazio (Ode III,30, 10 )

Virgilio (Georgiche III, 12-15)

"Dicar, qua violens obstrepit Aufidus et qua pauper aquae Daunus agrestium regnavit populorum, ex humili potens princeps Aeolium carmen deduxisse modos." “Si dirà che io,dove vorticoso rumoreggia l'Ofanto e dove, povero d'acqua,Dauno regnò su popoli agresti,da umile potente per primo ho condotto la poesia eolica ai modi italici”. Caratteristiche: Violento e impetuoso Ofanto di Orazio

"Primus Idumaeas referam tibi, Mantua, palmas et viridi in campo templum de marmore ponam propter aquam, tardis ingens ubi flexibus errat/ Mincius et tenera praetexit harundine ripas" “Per primo, o Mantova, ti riporterò le palme idumee (regione della Palestina) e in un verde campo edificherò un tempio di marmo vicino alle acque dove il grande Mincio scorre in lente anse, orlato sulle rive da tenere canne” . Caratteristiche: Grande e mite Mincio descritto da Virgilio con i suoi lenti giri.

Sic te diva potens Cypri sic fratres Helenae, lucida sidera, ventorum regat pater obstrictis aliis praeter Iapyga, navis, quae tibi creditum debes Vergilium, finibus Atticis reddas incolumem precor et serves animae dimidium meae.

traduzione

Analisi

  • Invoca Venere come potens cypri poiché secondo anche la Teogonia di Esiodo, era la moderatrice del mare.
  • Invoca poi Castore e Polluce la cui costellazione era favorevole alla navigazione.
  • Si rivolge poi anche ad Eolo, dio dei venti, pregandolo di incatenarli tutti tranne il vento Iapige che spirando da ovest ad est rende la navigazione verso la Grecia più veloce.
  • Chiede alla nave su cui viaggia Virgilio per giungere ad Atene di farlo arrivare sano e salvo
  • Allitterazione lettera "m"=dolcezza
Forse fa riferimento al viaggio del 19 a.C. da cui Virgilio tornò tanto malato da morire a Brindisi. L’ode segue quella a Mecenate e quella a Ottaviano, il suo cerchio di affetti.
ἄλλος ἐγώ

Secondo la cultura classica ogni amico è un ἄλλος ἐγώ ossia un altro io (cfr. lat.=alter ego). Secondo Aristotele infatti, l’amicizia (ϕιλία) corrisponde alla divisione di un’anima sola in due corpi: non si parla di affinità come l'avere semplicemente caratteristiche in comune ma come la capacità di identificarsi spiritualmente ed emotivamente nell’altro, nella disposizione a fare del bene all’altro come fossimo noi stessi.

Sonetto 136shakespeare

Anche il celebre poeta inglese propone il tema riguardante l'anima in un suo componimento:

“Se l’anima ti rimprovera il mio contegno audacegiura all’anima tua cieca che ero io il tuo Will e l’anima tua ben sa che ivi l’amor è ammesso: perciò per amor, dolcezza, appaga la mia supplica. Will completerà la ricchezza del tuo amore e quest’unico mio desìo appagherà ogni voglia.”

If thy soul check thee that I come so near,Swear to thy blind soul that I was thy Will, And will, thy soul knows, is admitted there; Thus far for love, my love-suit, sweet, fulfil. Will, will fulfil the treasure of thy love, Ay, fill it full with wills, and my will one.

insieme PER L'eternità

Il 28 aprile 2023 a Venosa (Pz) è stato siglato dai rispettivi Sindaci il Patto di Gemellaggio tra i Comuni di Venosa e Borgo Virgilio nel nome di Orazio e Virgilio

ConclusionE

Lo sforzo intellettuale e la loro personalità avvicinò i due poeti moltissimo: solo l’uno poteva comprendere l’altro e questo li rese protagonisti di un rapporto di amicizia unico ed eterno che sfida il tempo come l'immortalità della loro poesia. Il vero legame tra i due poeti si basava sull’ “incontro del comune amore per la poesia e l’identificazione di se stessi con la poesia, con la propria poesia”, una poesia che diventa esperienza di vita.

'ci si abbraccia per ritrovarsi interi.'- Alda Merini

Grazie

SITOGRAFIA

https://www.parcomuseovirgilio.com/articolo-museo/lamicizia-tra-virgilio-e-orazio https://www.unipa.it/dipartimenti/cultureesocieta/riviste/hormos/.content/documenti/7_Laura_Mecella_Hormos_13_2021.pdf https://it.wikipedia.org › wiki › Alterego https://www.shakespeareitalia.com/shakespeare-sonetto-136/ https://www.treccani.it/enciclopedia/le-bucoliche/ http://www.poesialatina.it/_ns/Greek/tt2/Orazio/Carm.html http://www.poesialatina.it/_ns/Testi/Horat/Sat109.htm

Dopo essere diventato scriba quaestorius, Orazio potè dedicarsi alla sua passione poetica e per questo venne presentato da Virgilio a Mecenate. Da quel momento si creò un legame che durò tutta la vita. La frequentazione del circolo di Mecenate era l’elemento che li accomunava: Orazio lo descrive come domus pura in cui non conta essere ricchi o dotti ma ognuno ha il suo posto (“est locus unicuique suus”). In questo componimento abbandona quindi il tono ironico della satira per dedicarsi ad una elegante e raffinata descrizione.

Nella primavera del 37 a.C. Orazio accompagnò Mecenate a Brindisi, in missione diplomatica presso Marco Antonio per il nuovo accordo con Ottaviano. Di tale viaggio, si ha un resoconto nella satira I, 5 in cui si scopre che durante il tragitto da Roma a Brindisi, a Sinuessa furono raggiunti da Virgilio, Plozio e Vario. Orazio esprime tutta la sua felicità.

Tutti soffrono per la perdita dell’amico Varo ma più di tutti Virgilio. Evidentemente egli fu il più sconfortato perché soprattutto la sua pietas è risultata vana e le sue preghiere agli dei non sono state ascoltate. Riflessione personale: Quando viene a mancare una persona a noi cara si crea una sensazione di vuoto e un’acuta sofferenza accompagnata dall'inconsolabile senso di non vivere più senza colui che rappresentava un affetto e un punto di riferimento.

“Così ti sia di scorta la dea, signora di Cipro, così i fratelli di Elena, astri luminosi e il padre dei venti, dopo aver imprigionato tutti gli altri tranne lo iapige. O nave, che devi consegnare alle spiagge dell’Attica Virgilio,affidato alla tua custodia, consegnalo dunque, ti prego,sano e salvo e conserva in tal modo l’altra metà della mia vita”.