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Alessandro Manzoni
Gaia Pitari
Created on January 27, 2024
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Transcript
Alessandro Manzoni
e i Promessi Sposi
DON ABBONDIO; sacerdote arrogante con i più deboli e servile con i più potenti.DON RODRIGO; ricco signore del luogo, che usa la violenza per raggiungere ogni scopo. L'INNOMINATO; figura misteriosa malvagia che si converte alla fede e ritrova la sua salvezza. GERTRUDE; suora dallamente contorta, che non ha saputo trovato conforto nella fede e ha imboccato la via sbagliata. BRAVI; uomini senza scrupoli al servizio dei potenti. L'AVVOCATO AZZECA-GARBUGLI; il cui mestiere consiste nel dare ragione ai potenti.
RENZO; onesto e lavoratore, ma imprudente e pronto a ribellarsi. Alla fine capirà che bisogna accettare la volontà di Dio.LUCIA; giovane che porta avanti il suo ideale religioso a ogni costo. PADRE CRISTOFORO; frate cappuccino che rappresenta un modello ideale di religioso, umile e coraggioso con i prevaricatori. AGNESE; la madre di Lucia. TONIO E GERVASIO; due amici di Renzo, che tenteranno di aiutarlo facendo da testimoni durante il matrimonio a sorpresa.
VS
la vera storia della
monaca di Monza
Proprio Marianna, vissuta nel 1500, è costretta ad entrare nel monastero di Monza per non intaccare il patrimonio di famiglia. Dopo aver pronunciato i voti, assume il nome di suor Virginia Maria ed il titolo di "signora", che gode di un ruolo privilegiato proprio grazie alla sua posizione sociale ed economica. Tuttavia, non riesce a rispettare le regole monastiche, e nel 1597 diventa l'amante del nobile monzese Gian Paolo Osio, con cui avrà addirittura due figli. Mantenendo segreta questa relazione, la suora diventa complice di alcuni omicidi realizzati dall'uomo ( Egidio nei Promessi Sposi ), come quello di una giovane monaca del monastero, che in seguito porterà il cardinale Borromeo ad aprire un indagine. Nel 1607 Osio viene condannato a morte mentre suor Virginia viene rinchiusa nel convento di Santa Valeria, in una cella 1.80x3 metri. Ne' uscirà viva circa tredici anni dopo, ma instabile mentalmente.
I Promessi Sposi sono un esempio emblematico del realismo storico manzoniano che si manifesta sotto diversi aspetti, tra questi uno è l'utilizzo da parte dello scrittore di personaggi realmente esistiti, come Gertrude, la Monaca di Monza, in realtà Marianna de Leyva. Nel periodo in cui è ambientato il romanzo, ovvero nel Seicento, vigeva la legge del Maggiorasco, cioè il principio secondo il quale i patrimoni di famiglia, ritenuti indivisibili, spettavano unicamente al primogenito. Gli altri figli, chiamati "cadetti", per non far sfigurare la famiglia, erano costretti a mantenersi con le proprie forze intraprendendo la carriera ecclesiastica o militare nel caso dei figli maschi, mentre soltanto ecclesiastica nel caso delle figlie femmine. Esse non potevano neanche sposarsi poichè la dote da portare all'altare era maggiore rispetto a quella da portare in convento.
La composizione
La composizione dei Promessi Sposi impegna Manzoni per più di vent'anni: • PRIMA STESURA (1821-1823) intitolata "Fermo e Lucia". • SECONDA STESURA (1823-1827) revisionata e intitolata "Gli Promessi Sposi". • TERZA STESURA (1823-1840 ca) intitolata "I Promessi Sposi". In questo periodo, l'Italia era politicamente divisa in molti Stati e perciò venivano parlate lingue diverse. Proprio per questo, Manzoni sceglie una lingua priva di forme e vocaboli dialettali parlata dalla borghesia, ovvero il fiorentino. Grazie a quest'opera e all'autore nasce così il ROMANZO STORICO ITALIANO. Come ispirazione, Manzoni sceglie Walter Scott con "Ivanhoe", primo romanzo storico europeo, ambientato nell'Inghilterra di re Riccardo Cuor di Leone.
MANZONI
- Umili
per la prima volta protagonisti di un romanzo, con i loro pregi e difetti.
- Provvidenza divina
che porta giustizia nel mondo, premiando gli onesti e punendo i cattivi.
LA TRAMA
Lorenzo Tramaglino e Lucia Mondella stanno per sposarsi. I preparativi fervono ma a intralciare la loro felicità c’è don Rodrigo, signorotto del paese, che ha messo gli occhi sulla promessa sposa. Il matrimonio viene impedito con la forza perché due bravi di don Rodrigo impediscono a don Abbondio (curato del paese) di celebrarlo dietro minaccia di morte. I due promessi chiedono l’intercessione di padre Cristoforo – il padre spirituale di Lucia – ma questi non riesce a smuovere don Rodrigo. Si rivolgono allora a un avvocato, Azzecca-garbugli, ma la legge – che egli impersona – è dalla parte dei potenti. Provano un matrimonio a sorpresa, che non riesce. Proprio nella notte del matrimonio a sorpresa, i bravi provano a rapire Lucia: falliscono anche loro nell’intento. Padre Cristoforo predispone quindi le fughe di Renzo e Lucia: il primo andrà a Milano, la seconda a Monza.Gli imprevisti non mancano: Renzo è costretto a fughe precipitose per aver partecipato, suo malgrado, ai tumulti di San Martino: andrà dal cugino Bortolo, nel Bergamasco. Lucia viene tradita da Gertrude, la famosa monaca di Monza, e consegnata all’innominato, un potente del luogo, sanguinario e violento, che dovrà poi consegnarla a don Rodrigo. Ma c’è una svolta: l’innominato, che da tempo sente fastidio per quella vita, grazie a un serrato dialogo con Lucia e, successivamente, col cardinale Federigo Borromeo (in visita pastorale proprio nelle vicinanze), si converte alla fede e libera Lucia. Quando tutto sembra volgere al meglio, i lanzichenecchi scendono in Italia saccheggiando tutto e portando con loro il morbo della peste. Milano è rapidamente allo stremo. Si ammala Renzo, che guarisce e va in cerca di Lucia. Lucia, a Milano, si ammala e viene portata nel lazzeretto. Si ammala anche don Rodrigo. I due sposi si ritrovano a Milano nel lazzeretto davanti a padre Cristoforo: Renzo ha da poco perdonato don Rodrigo, morente. Lucia, per fortuna, sta guarendo. Tuttavia confessa all’amato che durante la notte di paura nel castello dell’innominato aveva fatto voto di castità qualora fosse riuscita a salvarsi; ma il voto, spiega il loro padre spirituale, non è valido, per cui viene annullato. Renzo torna al paese insieme ad Agnese ed entrambi aspettano il ritorno di Lucia. Tornata, finalmente possono celebrarsi le nozze. I due sposi con Agnese tornano nel Bergamasco; avranno una figlia, Maria, e apriranno una filanda.
La vita di Manzoni
Alessandro Manzoni nasce il 7 marzo 1785 da Conte Pietro e Giulia Beccaria, figlia del celebre filosofo Cesare Beccaria. Segue una rigida istruzione in dei collegi religiosi ma intanto i genitori si separano e a causa della forte educazione Manzoni si proclama ateo. Per breve tempo egli vive ccon il padre dove incontra intellettuali come Giuseppe Parini e Vincenzo Monti. Nel 1805 raggiunge la madre a Parigi ed incontra Enrichetta Blondel, che favorisce il suo riavvicinamento alla fede cattolica e diventa la sua prima moglie con cui avrà 10 figli. Questa conversione ha uno scopo ben preciso: far concepire all'autore le sue opere come una missione affidatagli da Dio. Dal 1833 al 1839, Manzoni attraversa un periodo di lutti familiari: la moglie, i figli e la madre. Dopo questo periodo si risposa con Teresa Borri Stampa, che morirà anch'essa. Vent'anni dopo segue con passione le vicende del Risorgimento ( Unita d'Italia ) e nel 1861 viene nominato senatore del Regno d'Italia. Muore nel 1873 all'età di 88 anni ed un anno dopo il compositore Giuseppe Verdi compone in suo onore una messa alla Scala.
La monaca di Monza
I Promessi Sposi sono un esempio emblematico del realismo storico manzoniano che si manifesta sotto diversi aspetti, tra questi uno è l'utilizzo da parte dello scrittore di personaggi realmente esistiti, tra i quali troviamo Gertrude, la Monaca di Monza, in realtà Marianna de Leyva. Nel periodo in cui è ambientato il romanzo, ovvero nel Seicento, vigeva la legge del Maggiorasco, cioè il prinicipio secondo il quale i patrimoni di famiglia, ritenuti indivisibili, spettavano unicamente al primogenito. Gli altri figli, chiamati "cadetti", per non far sfigurare la famiglia, erano costretti a mantenersi con le proprie forze intraprendendo la carriera ecclesiastica o militare nel caso dei figli maschi, mentre soltanto ecclesiastica nel caso delle figlie femmine. Esse non potevano neanche sposarsi poichè la dote da portare all'altare era maggiore rispetto a quella da portare in convento. Proprio Marianna, vissuta nel 1500, è costretta ad entrare nel monastero di Monza per non intraccare il patrimonio di famiglia. Dopo aver pronunciato i voti, assume il nome di Suor Virginia Maria, e prende il ruolo privilegiato della "signora". Nonostante ciò, non riesce a seguire le regole monastiche e nel 1597 diventa l'amante del nobile Gian Paolo Osio, con cui arriverà ad avere due figli. Tenendo segreta questa relazione, diventa complice di alcuni omicidi realizzati dall'amante che nei Promessi Sposi compare con il nome di Egidio. Nel 1607 il cardinale Borromeo apre un'inchiesta e il giovane viene condannato a morte mentre suor Virginia viene rinchiusa nel Convento di Santa Valeria in una cella di 1.80x3 metri. Dopo tredici anni, la suora esce dal carcere ma con instabilità mentale.
L'ambientazione
Il romanzo è ambientato tra Lecco e Milano, sul Lago di Como, al tempo della dominazione spagnola: le vicende storiche che sono parte integrante della narrazione romanzesca prendono spunto da eventi realmente accaduti tra il 1628 e il 1630: • LA CARESTIA E I SUCCESSIVI TUMULTI POPOLARI. • LA DISCESA DEI LANZICHENECCHI. • LA TERRIBILE EPIDEMIA DI PESTE. Purtroppo nel 1800, tutte le opere (di qualsiasi tipo) erano sottoposte ad un rigido controllo da parte delle autoritá austriache, preoccupate dal diffondersi di idee liberali; perciò Manzoni, per evitare tutto ciò, finge di ritrovare un manoscritto con protagonisti Renzo e Lucia e di aver soltanto realizzato una traduzione di esso. La storia ufficiale non è quindi un semplice sfondo o cornice, ma è per molti aspetti protagonista perchè condiziona la vita di tutti. La scelta di ambientare il romanzo nel Seicento consente all'autore di mostrare una società ingiusta fondata sulla violenza e che i potenti agiscono spesso nell'illegalità. A questo modello di società corrotta Manzoni contrappone un ideale di giustizia, di equilibri sociale, di libertà individuale che rispecchia le sue convenzioni religiose e filosofiche: questi concetti morali vengono resi espliciti attraverso personaggi e vicende esemplari.