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Presentazione Giornale

Arantxa Di Marcantonio

Created on January 26, 2024

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il ricordo della memoria

Che cos'è il giorno della memoria?

Il Giorno della Memoria è una giornata in ricodo della Shoah e dei milioni di vittime di uno dei più grandi genocidi della storia. Si celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata per commemorare le vittime dell'Olocausto ed è stato così stabilito dalla risoluzione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 1º novembre 2005, perchè ricorda quando il 27 gennaio del 1945 le truppe sovietiche dell'Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.

Che cos'è la Shoah?

La Shoah è il temine utilizzato per riferirsi all'Olocausto, il genocidio perpretato dai nazisti durante la seconda guerra mondiale tra 1935 al 1945 in Germania e nei Paesi occupati dalle potenze dell’Asse Roma-Berlino durante la Seconda guerra mondiale secondo l’ideologia razzista antisemita predicata da Adolf Hitler, e messa in atto dal Partito Nazional Socialista Tedesco. L’antisemitismo fu adottato dal fascismo italiano, dopo il razzismo antiafricano, con le leggi razziali del novembre 1938 per la difesa della razza italiana. Durante questo periodo ,milioni di persone principalmente ebrei, persone con disabiliatà, omosessuali, furono perseguitate e uccise dai nazzisti.

Memoriale della Shoah (Binario 21)

Inaugurato il 27 gennaio 2013, il Memoriale della Shoah si trova all’interno della Stazione Centrale di Milano. Occupa un’area di servizio situata al piano terreno sotto il livello dei binari ancora in uso, destinata un tempo alla manovra dei vagoni postali. Da qui, tra dicembre 1943 e gennaio 1945, partirono i carri che deportarono nei campi di sterminio nazisti gli ebrei arrestati a Milano.La struttura è articolata in due principali sezioni: il Memoriale e il Laboratorio della Memoria. Nella prima, di grande impatto emotivo, il percorso ha inizio con l’“Osservatorio”, spazio per la ricerca individuale della storia della Shoah, con un primo affaccio sull’area dei binari. Nell’ambiente attiguo sono proiettate testimonianze videoregistrate di sopravvissuti. Di fronte al monta vagoni, si trova il “Binario della Destinazione ignota”: un carro bestiame originale utilizzato per la deportazione. Lungo la seconda banchina, il “Muro dei Nomi” ricorda tutti coloro che furono deportati dalla Stazione Centrale di Milano. Chiude il percorso il “Luogo di Riflessione”.

Memoriale della Shoah (Berlino)

Il monumento che commemora gli ebrei vittime del genocidio nazista si trova nel quartiere di Mitte, lungo una sezione di quella che un tempo era la terra di nessuno tra i due lati del Muro, poco lontano dalla Porta di Brandeburgo. Impressionante nella sua grigia sobrietà, ospita anche un Centro Informazione sotterraneo. Ci sono voluti 17 anni perché il monumento fosse completato. Il 25 giugno 1999 il Bundestag approvò finalmente una risoluzione per realizzare un’opera celebrativa che ricordasse il genocidio degli ebrei in Europa a ma questa seguirono anni di discussioni. Il monumento fu terminato solo nel 2005. Il progetto vincente fu firmato dall’architetto statunitense Peter Eisenmann: 2711 blocchi rettangolari di calcestruzzo, sistemati a griglia in modo da sembrare sepolture.

Memoriale della Shoah (Parigi)

Il Memoriale è il risultato della fusione di due spazi: il Centre de documentation juive contemporaine e il Mémorial du Martyr juif inconnu. Situato nel quartiere Marais, il Memoriale della Shoah è stato inaugurato nel 2005. Il memoriale comprende varie strutture, come la tomba del martire ebreo ignoto, che si trova in un locale sotterraneo denominato la cripta, il Muro dei Nomi, il Monumento dei Bambini e il Muro dei Giusti. Viene proposta inoltre una ricca documentazione ebraica contemporanea.

Memoriale della Shoah (Bologna)

Il monumento è pensato come un magnete: vuole attirare le persone, farle riflettere, discutere, pensare su quanto è accaduto nella storia: sulla Shoah e sui nomi che lo sterminio ha assunto nelle diverse lingue e culture cha ha cercato di estinguere. Le cavità cubiche che si ripetono morbose convergono sul visitatore trasmettendo il malessere che raffigurano. Anche la scelta del materiale – l’acciaio cor-ten che si corrode all’aria aperta – suggerisce l‘oppressione di ciò che rappresenta. Nei blocchi, però, la profondità spaziale assume il ruolo del tempo: sulla faccia interna ciò che è avvenuto, sulla faccia esterna, l’oggi. Il Memoriale non è un punto di arrivo, ma la scintilla di un processo culturale e di vita capace di catalizzare interesse, quesiti e una continua riflessione nella città.