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L'Eneide
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Created on January 24, 2024
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Transcript
L'ENEIDE
Lavoro di: Giorgia Basile, Yosmailin Chacon Diaz, Martina Forcina, Miriam Galizia, Elisa Marchesini, Rebecca Paglione, Beatrice Telloni
L'Eneide è un poema epico latino scritto da Publio Virgilio Marone, tra il 29 e il 19 a.C. Quest'opera è composta da dodici libri e narra le gesta dell'eroe troiano Enea, un personaggio menzionato nell'Iliade.
L'EneIDE
VII - L'arrivo in Italia e l'alleanza con il re Latino VIII - La guerra contro i Rutuli IX - Le lusinghe di Giuturna e la morte di Niso X - La morte di Palla e la furia di Turno XI - La tregua e la morte di Porsenna XII - La fine della guerra e l'adempimento del destino
I 12 libri:
I - La tempesta e l'approdo in Libia II - Il racconto di Enea III - Le avventure di Enea in Tracia e in Italia IV - La storia d'amore tra Enea e Didone V - Le sfide nautiche VI - L'ingresso nel mondo dei morti
I brani analizzati:
Contenuto:
Analisi retorica:
Il proemio (Eneide, I, vv. 1-11)
Analisi retorica:
Contenuto:
Laocoonte (Eneide, II, vv. 40-56)
I brani analizzati:
Contenuto:
Analisi retorica:
L'ingresso negli Inferi e l'incontro con Caronte (Eneide, VI, vv. 298-330)
Contenuto:
Analisi retorica:
Il duello finale: Enea contro Turno (Eneide, XII, vv. 887-952)
FINE
Lavoro di: Giorgia Basile, Yosmailin Chacon Diaz, Martina Forcina, Miriam Galizia, Elisa Marchesini, Rebecca Paglione, Beatrice Telloni
Il proemio (Eneide, I, vv. 1-11)
Il proemio dell’Eneide introduce l’opera che racconta delle avventure di Enea. La guerra è l’elemento che ci riporta all’Iliade e l’approfondimento del viaggio dell’eroe invece, all’Odissea. Tutta la scena è sempre condotta dal fato espresso attraverso il volere degli dei, infatti, la nascita di Roma, dovuta da questo viaggio da Troia a Lavinio, è accompagnata da una maledizione e da difficoltà divine che caratterizzeranno il destino di Enea.
L'ingresso negli Inferi e l'incontro con Caronte (Eneide, VI, vv. 298-330)
Ci sono alcune figure retoriche presenti nell'ingresso negli Inferi : Similitudine: Virgilio potrebbe fare paragoni tra Caronte e elementi della natura o situazioni riconoscibili, per descriverne l'aspetto o le azioni. Personificazione: Questa figura attribuisce caratteristiche umane a oggetti inanimati o concetti astratti. Virgilio potrebbe personificare gli Inferi o il fiume Stige, dando vita all'ambientazione. Metafora: Virgilio potrebbe utilizzare metafore per rendere più vivido il viaggio di Enea negli Inferi e per descrivere Caronte. Ad esempio, potrebbe associare Caronte a un simbolo di morte o oscurità in modo figurato. Anastrofe: L'inversione dell'ordine delle parole potrebbe essere usata per mettere in evidenza aspetti specifici del viaggio e dare maggiore enfasi all'incontro con Caronte. Sinestesia: Combina sensazioni diverse per rendere più intensa la descrizione dell'ingresso negli Inferi e degli incontri con le figure mitologiche. Allitterazione: L'uso di suoni ripetuti contribuisce a creare un ritmo coinvolgente durante la descrizione del passaggio attraverso gli Inferi e l'incontro con Caronte.
Il proemio (Eneide, I, vv. 1-11)
Alcuni termini sono posizionati all’inizio,al centro o alla fine del verso per ragioni metriche es:“Troiae” si trova in posizione centrale come sigillo di appartenenza al genere epico, “Italiam” è in posizione di grande rilievo all’inizio del verso.Le figure retoriche che troviamo nel testo sono: l’anastrofe es:genus unde, l’allitterazione e l’enjambement ad esempio nel collegamento tra “Laviniaque” e “litora”.Inoltre l’ordine dei termini fa in modo che le due figure antagoniste si “confrontino” nel contesto tramite un parallelismo strutturale es:deum e virum occupano spesso posizioni identiche nei rispettivi versi.”Quoque et” é una ridondanza.
L'ingresso negli Inferi e l'incontro con Caronte (Eneide, VI, vv. 298-330)
In questi versi, Virgilio presenta il viaggio di Enea negli inferi, fondamentale per il suo destino e la futura fondazione di una nuova Troia in Italia. L'obiettivo principale è ottenere una comprensione più profonda della sua missione e del ruolo nella storia. L'incontro con l'anima di suo padre Anchise è il momento centrale del brano, durante il quale rivela il significato della missione di Enea. Il passaggio attraverso gli inferi è descritto con atmosfera tenebrosa e simbolismo. L'incontro con Caronte, le anime disperate e il paesaggio cupo enfatizzano l'importanza dei riti funerari e l'oscurità della morte.
Il duello finale: Enea contro Turno (Eneide, XII, vv. 887-952)
Questi versi narrano il duello finale tra Enea e Turno, lo scontro è, per volere del fato, favorevole ad Enea che riesce ad atterrare e a disarmare il re dei Rotuli. Questi lo implora di avere pietà e dichiara di essere stato sconfitto ("Vicisti et victum tendere palmas Ausonii videre"), Enea è sul punto di risparmiarlo, ma vede che indossa il cinturone di Pallante, a quel punto, per rispettare la promessa fatta ad Evandro e per vendicare il giovane soldato, uccide Turno ("Vitaque cum gemitu fugit indignata sub umbras").
Il duello finale: Enea contro Turno (Eneide, XII, vv. 887-952)
Ci sono alcune figure retoriche presenti nel duello finale: Similitudine: Virgilio compara spesso le azioni dei personaggi a situazioni familiari o a eventi mitologici per enfatizzare le loro caratteristiche. Metafora: Virgilio utilizza metafore per rendere più vivide le immagini o per descrivere le emozioni dei personaggi. Ad esempio, potrebbe usare metafore per raffigurare la furia di Enea come un fuoco ardente. Anastrofe: L'inversione dell'ordine delle parole viene utilizzata per aggiungere enfasi a frasi o espressioni specifiche.
Enjambement: La continuazione di una frase da un verso al successivo senza pausa contribuisce a creare un senso di continuità e fluidità nel racconto della battaglia. Antitesi: Virgilio contrappone nettamente le azioni o le caratteristiche di Enea e Turno per evidenziarne le differenze. Allitterazione: L'uso ripetuto di suoni consonantici o vocalici contribuisce alla musicalità del testo e sottolinea concetti chiave.
Laocoonte (Eneide, II, vv. 40-56)
I versi 40-56 del secondo libro dell'Eneide descrivono il destino tragico del troiano Laocoonte, sacerdote di Nettuno. La vicenda viene rievocata da Enea durante il banchetto offerto dalla regina Didone. Nel testo, Laocoonte tenta di convincere i Troiani a non accettare il cavallo di legno offerto come dono dai greci e cerca di dissuadere i Troiani dal portarlo dentro le mura della città. Il linguaggio utilizzato è intenso e carico di pathos, così da percepire la fermezza del suo avvertimento, utilizzando la forma metrica dell’esametro.
Laocoonte (Eneide, II, vv. 40-56)
Ci sono alcune figure retoriche presenti nel Laocoonte : Allitterazione: ad esempio, "Procul: O miseri, quae tanta insania, cives?" con la ripetizione del suono "qu". Anastrofe: l'inversione dell'ordine regolare delle parole, come in "Creditis avectos hostis?" invece di "Creditis hostis avectos?". Metafora: "Sic notus Ulixes?" - Ulixes (Ulisse) è metaforicamente noto per la sua astuzia e inganno. Similitudine: "equo ne credite, Teucri" - Suggerisce di non fidarsi del cavallo, usando una similitudine per enfatizzare il pericolo.