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monete di augusto

Martina Iovino

Created on January 23, 2024

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Transcript

riforma monetaria di augustoiovino mrtina

contesto storico

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Attuata fra il 23 e il 20 a.C., la riforma monetaria di Augusto venne attuata nel tentativo di mettere ordine alla produzione monetaria di Roma. In quel periodo le emissioni di moneta in città erano numerosissime, questo era in gran parte dovuto all’enorme bottino radunato dal primo Imperatore romano in Egitto e dallo sfruttamento delle miniere in terra di Spagna. Questi fattori contribuirono a creare un eccesso di moneta che costrinse l’autorità romana a tagliare i tassi di interesse e ad aumentare il valore delle proprietà terriere.

le varie monete d'oro

Il denarius aureus coniato a partire da Silla venne confermato e portato a 1/42 di libbra con un elevatissimo grado di purezza. L'aureo conquistò con Augusto un posto fondamentale nella monetazione romana e venne coniato in quantitativi massicci tanto da rappresentare la vera ancora di tutto il sistema (fig.11). Fu sostituito solo agli inizi del IV secolo dal solido di Costantino. Insieme all'aureo venne battuta sporadicamente anche la sua metà, il quinario, nominale che non godette di grande fortuna tranne che con Tiberio, imperatore che lo fece coniare per tutto il suo regno sempre con la medesima raffigurazione della vittoria su globo Vi era infine un'ultima moneta, il quaternione, dal grandissimo valore di 4 aurei e dall'ingente peso di 31,5 grammi circa, ebbe una circolazione limitatissima dato il suo elevato potere d'acquisto (fig.12). Il quaternione può essere assimilato a un medaglione e molto probabilmente veniva usato come speciale ricompensa per particolari servizi prestati nell'ambito del fiscus o presso le legioni. In certe occasioni il principe si degnava di regalare questa moneta che valeva ben 100 denarii. Ad oggi si conoscono solo 3 esemplari di questa moneta/medaglia: uno, di sicura autenticità, fu ritrovato a Pompei nel 1757 e conservato, attualmente, nel Museo Nazionale di Napoli; il secondo comparve nel Museo d'Este senza alcuna indicazione, ritenuto in un primo momento falso, oggi si propende per la sua autenticità per caratteristiche stilistiche e tipologiche; il terzo ed ultimo, invece, comparve nel Museo di Madrid, ed è da sempre considerato un falso..

politica monetaria

La politica monetaria è l’insieme degli strumenti, degli obiettivi e degli interventi adottati da uno Stato in modo tale modificare e orientare la moneta, il credito e la finanza, con lo scopo di raggiungere obiettivi prefissati di politica economica, di cui la politica monetaria fa parte. Gli obiettivi della politica monetaria sono gli stessi della politica economica, ovvero prezzi, occupazione, sviluppo. Per raggiungere questi obiettivi le banche centrali hanno a disposizione due strumenti: il tasso d’interesse e la base monetaria. In particolare è possibile distinguere la politica monetaria in espansiva e restrittiva. Se è espansiva, la politica monetaria vede la riduzione dei tassi d’interesse al fine di stimolare l’offerta di moneta delle banche alle imprese e di conseguenza gli investimenti e la produzione di beni e servizi. Al contrario viene definita politica monetaria restrittiva se vede l’aumento dei tassi d’interesse, riducendo l’offerta di moneta e di conseguenze rendendo meno conveniente investire e produrre. L’obiettivo della politica monetaria restrittiva è quello di ridurre l’inflazione oppure far calare il disavanzo pubblico, facendo di conseguenza rallentare la crescita economica.

differenza tra le monete coniate e i futuri problemi di inflazione

Per inflazione si intende un aumento dei prezzi persistente e generalizzato diventato ormai parte della vita quotidiana di moltissime persone, che vedono i costi aumentare e il proprio potere d’acquisto diminuire. Marco Rossi, professore di Economia politica alla Sapienza di Roma, spiega come funziona l’inflazione, perché è arrivata e quanto ci vorrà per superarla. Da più di un anno, l'inflazione è diventata un tema nel dibattito pubblico: non più solamente un indice utilizzato dagli economisti, ma anche un concetto ben conosciuto dai consumatori, che hanno visto forti rialzi nei prezzi. Nel 2022 il tasso di inflazione in Italia ha raggiunto livelli che non si vedevano dal 1984, come certificato da Istat. Il professor Marco Rossi, docente di economia politica alla Sapienza di Roma, ha spiegato a Fanpage.it da dove nasce il fenomeno, che effetti ha e come si può risolvere.L'inflazione si definisce come un aumento dei prezzi persistente (cioè progressivo nel tempo) e generalizzato (cioè relativo a un po’ tutti i beni e servizi). Si dice moderata o “strisciante” se resta su livelli bassi, tra lo 0 e il 3% annuale. Poi c'è un livello come quello attuale, attorno al 10% e fino al 20%. E infine l’inflazione galoppante, quella che supera il 20%.

Le monete coniate sono quelle che vengono prodotte dalle zecche e distribuite dalla banca centrale. Queste monete sono utilizzate come mezzo di pagamento e come riserva di valore 1. La differenza tra le monete coniate e le banconote è che le banconote sono emesse dalla banca centrale e non hanno un valore intrinseco, ma sono accettate come mezzo di pagamento perché sono garantite dal governo 1.

L’inflazione è l’aumento generalizzato dei prezzi dei beni e dei servizi. L’inflazione riduce il valore della moneta nel tempo, poiché la stessa quantità di denaro può acquistare meno beni e servizi. La diminuzione del valore della moneta può portare a problemi di inflazione. Le monete coniate sono quelle che vengono prodotte dalle zecche monetarie e sono utilizzate come mezzo di scambio. Le monete coniate sono generalmente più resistenti all’inflazione rispetto alle banconote, poiché il loro valore è determinato dal valore del metallo utilizzato per produrle. Tuttavia, le monete coniate possono essere soggette a inflazione se il costo del metallo utilizzato per produrle aumenta. Inoltre, le monete coniate possono essere soggette a inflazione se il loro valore nominale non viene aggiornato per riflettere l’aumento dei prezzi dei beni e dei servizi. Questo può portare a una situazione in cui il valore della moneta è inferiore al valore del metallo utilizzato per produrla. In generale, le banconote e le monete coniate sono soggette a inflazione se la quantità di denaro in circolazione aumenta più rapidamente della quantità di beni e servizi disponibili. Per prevenire problemi di inflazione, le banche centrali possono adottare politiche monetarie restrittive, come l’aumento dei tassi di interesse, per ridurre la quantità di denaro in circolazione. Queste politiche possono aiutare a mantenere stabili i prezzi dei beni e dei servizi e a preservare il valore della moneta nel tempo

Se l'inflazione è un aumento dei prezzi, si può dire che è un male? Non sempre. Anzi, per un'economia sarebbe opportuno che un po’ di inflazione ci fosse, perché si verifica quando c'è una sorta di eccesso di moneta, troppo denaro nel sistema. È come gli spiccioli che si tengono in tasca: non averne per nulla è negativo, invece se ce n’è una certa quantità può tornare utile. Quando c'è tanta moneta in un sistema economico, o aumenta la produzione (e quindi la crescita economica) o aumentano i prezzi (e quindi l'inflazione). L'ideale è che crescano un po' entrambe. Le cose cambiano quando l'inflazione arriva al 10 o al 20%, lì nascono i problemi. Che effetto ha l'inflazione, concretamente? Chi non può adeguarsi ai prezzi vede calare il proprio potere d’acquisto, che sia del reddito o del patrimonio. Allo stesso modo, chi ha dei debiti da pagare li vede diminuire. Per questo lo Stato è avvantaggiato: il debito pubblico risulta più basso, in termini reali. L'inflazione distribuisce ricchezza, questo è il suo impatto fondamentale: la prende da chi ha patrimoni e la distribuisce a chi ha debiti; la prende da chi ha un reddito fisso, come dipendenti e pensionati, e la dà a chi ha il potere di modificare i prezzi dei loro beni e servizi, come liberi professionisti e aziende. Visto che i prezzi aumentano, a pagarne le conseguenze è soprattutto chi ha uno stipendio o la pensione fissi, mentre le aziende che possono decidere i prezzi sono avvantaggiate? Sì. E si può dire anche che anche che i giovani sono avvantaggiati rispetto agli anziani. Quali sono le cause dell'inflazione di oggi? Questo dato non si vedeva da decenniBisogna tornare al 2008: con la crisi finanziaria, molti Paesi europei – soprattutto i più indebitati, come l'Italia – rischiarono il default. La Banca centrale europea, con il "Whatever it takes" di Mario Draghi, si impegnò ad evitarlo a tutti i costi, acquistando i loro titoli di Stato a qualunque prezzo. Per farlo si mise a stampare moneta, inondò il mercato di liquidità. E quando c'è troppa moneta, o aumenta la crescita economica o aumentano i prezzi. Per anni questa liquidità è rimasta nei forzieri, senza essere utilizzata, perciò l'inflazione non è aumentata subito.

Dopo la decisiva vittoria nella battaglia di Azio, dove Ottaviano Augusto sconfisse Marco Antonio e Cleopatra, Roma annesse ai suoi territori il ricchissimo Egitto, divenendo di fatto padrona sull’intero mar Mediterraneo. Lo stesso Ottaviano, non avendo all’epoca nessun titolo imperiale per governare, guidò gli ultimi anni di Repubblica forte della lealtà degli eserciti, e di un vasto consenso che gli garantiva una sorta di “tribunicia potestats” ininterrotta, il che gli consentì e gli conferì quell’autorità che permise in quel frangente a Roma di acquisire quel ruolo di città leader, non solo in occidente, ma anche e soprattutto sui ricchi territori orientali. E’ con questa autorità che Ottaviano Augusto prese senza perdere tempo a riorganizzare e a riordinare ogni settore dello Stato romano, a partire dal sistema finanziario. Per prima cosa assegnò un salario e una gratifica di congedo a tutti i soldati dell’esercito imperiale, sia che fossero legionari o che fossero ausiliari, attribuì poi un salario per tutti i rappresentanti del senato, per poi estenderlo gradualmente anche alle magistrature ordinarie. Costituì il “Fiscus Caesaris” che in pratica era la cassa personale dell’Imperatore, che venne affiancato al vecchio aerarium, che rimase la principale cassa dello stato. Ottaviano Augusto fu autorizzato ad amministrare anche l’Aerarium per impiegare le somme necessarie per tutte le funzioni amministrative e militari. In questo modo il nuovo futuro Imperatore di Roma poteva dirigere la politica economica di tutto l’impero e assicurarsi che le risorse fossero equamente distribuite in modo che le nuove popolazioni sottomesse potessero considerare il governo di Roma una benedizione, e non una condanna. Creò infine un “aerarium militare” per i compensi da dare ai soldati veterani. Augusto debellò in modo definitivo la pirateria, assicurando sia le frontiere marittime che quelle delle province più interne, rilanciando così l’economia e lo sviluppo del commercio in tutto il Mediterraneo, e instaurando la celebre “Pax Romana” che comprendeva anche la costruzione di una fitta rete stradale, nuovi porti commerciali e nuove attrezzature portuali come moli, banchine, fari, finanziando inoltre l’escavazione di canali e nuove esplorazioni in terre lontane come l’Etiopia e la penisola arabica. Per fare tutto ciò erano però necessari strumenti finanziari adeguati, che lo stesso Augusto decise di riformare tra il 23 ed il 15 a.C., fissando i cambi tra la moneta aurea a 25 denari d’argento e a 100 sesterzi di rame, cosa che restò praticamente immutata per i due secoli successivi.