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INFORMATICA- Powerpoint sulla carta
MATTIA MAZZAMUTO
Created on January 21, 2024
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Transcript
La carta dei diritti di internet
Progetto a cura di: Asero Giosuè; Culletta Serena; Mazzamuto Mattia; Randazzo Irene.
introduzione
“La Carta dei diritti su internet è uno strumento per costruire la cittadinanza nell'era di Internet ed è importante perché senza cittadinanza non c'è democrazia" . Così Stefano Rodotà ha aperto la conferenza stampa di presentazione della tanto desiderata Carta dei Diritti di internet che cita i diritti dei cittadini digitali. Dopo molto lavoro tra i politici e 14 mila accessi alla piattaforma online che hanno prodotto 590 opinioni espresse dagli *stakeholders nella consultazione pubblica durata per 120 giorni sui contenuti, è stata resa nota il documento contenente 14 articoli che riguardano tutto il ciò che riguarda l'individuo o l'istituzione che usa internet.
perchè è importante?
stakeholders*
indice
Spiegazione della carta
Storia della carta
Spiegazion di alcuni articoli
Opposizione alla carta
Digital divide
E-inclusion
E-inclusion didattica
la spiegazione della carta
Una dichiarazione
Cosa contiene
Il preambolo
La dichiarazione della carta dei diritti
In 14 articoli ci si può riferire alla Dichiarazione per ogni azione che riguardi Internet: dal diritto di accesso alla neutralità della rete, dalla tutela dei dati personali alla protezione dell’anonimato fino al diritto a l’identità , all’obbligo alla sicurezza in rete.
Arturo Di Corinto, un non-tecnico, sottolinea come : “ La dichiarazione sia rivolta ai legislatori che troveranno ispirazione per emanare sulla vita oltre lo schermo e per far conoscere a meglio ai cittadini il diritto di “avere diritti”.
In esso si riconosce uno strumento di ridefinizione dello spazio pubblico , privato ed economico. Internet è una risorsa globale, importante per promuovere la partecipazione di tutti ai processi democratici e l’uguaglianza sostanziale. Infatti la Dichiarazione dei diritti in Internet si fonda sulla libertà, eguaglianza, dignità ecc…
Il tema delle libertà emergenti e dei diritti in pericolo è presente ormai da tempo.
La storia della carta
La dichiarazione dei diritti in internet presenta 14 articoli ed è un “atto” che definisce una materia sempre più vicina alla nostra vita. Secondo Rodotà essa è costruisce una cittadinanza nell’era di internet, essendo una novità.. Per scriverla hanno deciso di costituire una commissione parlamentare composta da deputati ed esperti che, in 12 sedute e 6 cicli di audizioni, sono riusciti a terminarla dopo un anno. “Per un atto di natura parlamentare abbiamo fatto una consultazione pubblica, dando la parola ai cittadini. Ci sono stati 14 mila accessi e 590 opinioni espresse sulla Carta”, sono le parole dette dalla presidente che ha già annunciato il prossimo obiettivo.
Qual è l'obiettivo della presidente?
SPIEGAZIONE DI ALCUNI ARTICOLI DELLA CARTA
N°5
N°4
N°3
N°2
N°1
Nessuna eccezione sui diritti fondamentali
Il ruolo delle piattaforme
Anonimato come diritto
Promozione uso consapevole
Consenso sui dati
Il modo in cui vengono trattati i dati è decisivo per il rispetto dei diritti della persona. Come chiarisce la carta, finalità, pertinenza, proporzionalità sono alla base del trattamento e il consenso deve poter essere revocabile, poiché non è base legale.
Lo chiarisce il primo articolo: nella rete i diritti fondamentali della persona sono effettivamente riconosciuti e come tali devono essere interpretati. Il rispetto della dignità, della libertà, dell’eguaglianza e della diversità non può venire meno in rete.
Per usare la rete al meglio ci vogliono competenze, da aggiornare e da acquisire; le istituzioni pubbliche devono impegnarsi affinché nessuno resti a metà del percorso.
Le piattaforme digitali devono essere chiare e semplici, le condizioni contrattuali non possono essere modificate in caso arbitrario.
Il cittadino ha diritto a usare quegli strumenti, anche tecnici, che proteggono l’anonimato, ma quando subentra la violazione della dignità e dei diritti fondamentali, l’autorità giudiziaria può disporre l’ identificazione dell’autore della comunicazione.
OPPOSIZIONE ALLA CARTA
Cosa contiene questa Dichiarazione dei diritti in Internet? In primo luogo cerca di sovrapporsi, in modo imprudente, al nostro articolato costituzionale sui diritti e doveri, espresso dagli articoli 13-54 Costituzione, ed esprime il pericolosissimo presupposto che non è più l’individuo come persona ad essere “titolare di un diritto”, ma l’individuo come “utilizzatore di internet” ad essere titolare di un diritto. Inoltre la Dichiarazione si preoccupa di garantire i diritti “dei giusti” dimenticando che la Rete, proprio per la sua terzietà è un mero strumento di comunicazione che favorisce anche condotte illecite che pongono seri pericoli alla libertà dell’Uomo.
La Dichiarazione dei diritti nasce su iniziativa della Presidenza della Camera dei Deputati On.le Laura Boldrini, che ha promosso la costituzione di una Commissione di studio per l’elaborazione di principi in tema di diritti e doveri relativi ad Internet, tramite una “consultazione pubblica”. Ma la Commissione di cui si parla è una commissione di studio e non legislativa, quindi il lavoro svolto ha lo stesso valore di un’associazione culturale che predispone un codice etico o una carta dei diritti dei propri associati, quindi il valore: giuridico, normativo e regolamentare verso i terzi è praticamente nullo!
La dichiarazione si basa su 14 articoli, ma ad esempio l’art. 2 afferma che “Internet è diritto fondamentale della persona e condizione per il suo pieno sviluppo individuale e sociale”, ma basterebbe poi l’art.4 per far chiudere Facebook o qualunque piattaforma che – attraverso un suo algoritmo – determini il valore e la visibilità dei nostri dati; altri paradossi sono:
1.stranamente in tutta la Dichiarazione non si fa un cenno alla libertà di espressione, mentre ci si concentra elevandola ad un livello più alto la persona che utilizza internet da quella che non lo usa;
2. nell’art. 11 si afferma che ogni persona ha diritto di ottenere la cancellazione dagli indici dei motori di ricerca dei riferimenti ad informazioni che, per il loro contenuto o per il tempo trascorso dal momento della loro raccolta, non abbiano più rilevanza pubblica, ma le forme di pubblicità sull’avvenuta cancellazione restano un mistero.
Art. 10
1. Ogni persona può accedere alla rete e comunicare elettronicamente usando strumenti anche di natura tecnica che proteggano l’anonimato ed evitino la raccolta di dati personali, in particolare per esercitare le libertà civili e politiche senza subire discriminazioni o censure. 2. Limitazioni possono essere previste solo quando siano giustificate dall’esigenza di tutelare rilevanti interessi pubblici e risultino necessarie, proporzionate, fondate sulla legge e nel rispetto dei caratteri propri di una società democratica. 3. Nei casi di violazione della dignità e dei diritti fondamentali, nonché negli altri casi previsti dalla legge, l’autorità giudiziaria, con provvedimento motivato, può disporre l’identificazione dell’autore della comunicazione.
Articolo n° 2
1. L’accesso ad Internet è diritto fondamentale della persona e condizione per il suo pieno sviluppo individuale e sociale. 2. Ogni persona ha eguale diritto di accedere a Internet in condizioni di parità, con modalità tecnologicamente adeguate e aggiornate che rimuovano ogni ostacolo di ordine economico e sociale. 3. Il diritto fondamentale di accesso a Internet deve essere assicurato nei suoi presupposti sostanziali e non solo come possibilità di collegamento alla Rete.
4. L’accesso comprende la libertà di scelta per quanto riguarda dispositivi, sistemi operativi e applicazioni anche distribuite. 5. Le Istituzioni pubbliche garantiscono i necessari interventi per il superamento di ogni forma di divario digitale tra cui quelli determinati dal genere, dalle condizioni economiche oltre che da situazioni di vulnerabilità personale e disabilità.
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Chi è escluso"?
Il digital divide
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Il digital divide è il divario digitale che c’è tra chi ha accesso a Internet e chi non ce l’ha. Quando si analizza il fenomeno del divario digitale si parla di conoscenze informatiche insufficienti a svolgere le più basilari attività virtuali in Rete. Probabilmente, si parla anche di carenze infrastrutturali e telematiche necessari a consentire un’efficace navigazione. Questo ha tante forme, ma il suo effetto è comunque negativo per chi lo subisce, essendo che solitamente ne fa parte chi è meno benestante. Questo porta a episodi di discriminazione dovuti all’assenza nella “social society”.
Esclusione per la connessione ad internet
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Digital divide in Italia
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Come ridurre il digital divide
Chi è escluso da Internet?
Ma ad essere esclusi sono anche: - gli anziani (digital divide intergenerazionale); - le donne disoccupate o in particolari condizioni (digital divide di genere); i migranti (digital divide linguistico-culturale); - i disabili, le persone detenute, coloro poco istruiti, e chi non sa utilizzare gli strumenti informatici. Possiamo distinguere altri tre tipi di divario digitale: il divario digitale globale= differenze tra Paesi più o meno sviluppati, il global digital divide altro non è che la possibilità di comprare l’accesso a Internet e alle Information and Communication Technologies (ICT); il divario digitale sociale= disuguaglianze all’interno di un singolo Paese, sono stati individuati differenti gradi di conoscenza del digitale. Il digital divide è quindi strettamente legato al knowledge divide; il divario digitale democratico= riguarda le condizioni di partecipazione alla vita politica e sociale in base all’uso delle nuove tecnologie.
Cerca anche: esclusione per la connessione a internet
art 3
Diritto alla conoscenza e all’educazione. In rete le istituzioni pubbliche assicurano la creazione, l’uso e la diffusione della conoscenza in rete cioè accessibilità ad ogni soggetto. Si promuove l'istruzione e la formazione a lusso consapevole di internet per lo sviluppo di uguali possibilità di crescita individuale e collettiva. Perchè esiste un rischio che lasci a margine o escluda coloro che per motivi economici, situazionali o anche legati alla disabilità non possono usare la tecnologie standard. Gli strumenti di valutazione e di accessibilità delle ap informatiche attraverso sistemi di ricerca dell’ITD e con la partecipazione del MIUR. Produzioni di software ad elevata accessibilità come “So.Di:Linux for all” con più di 150 applicazioni Open Source per la didattica e l'apprendimento. Formazione e sensibilizzazione dei docenti connesse alla accessibilità dei prodotti informatici per la didattica, soprattutto sul tema barriere tecnologiche e inclusione degli studenti disabili.
Per questo andrebbero considerati tanti altri fattori, come le competenze digitali del singolo, le attività in Rete ecc. Sostituire il concetto di digital divide con quello di digital inclusion è utile a comprendere meglio quello di E-inclusion, di cui parleremo dopo.
digital divide in italia
In Italia il digital divide di primo livello (la mancanza della banda larga (ADSL)), riguarda una bassa percentuale della popolazione; mentre il digital divide di secondo livello (la connessione a banda ultralarga (fibra ottica), riguarda il 20-40% della popolazione). In futuro si parlerà anche di digital divide di terzo livello, vale a dire la mancanza dell’iperfibra ottica (fino a 1 gigabit) nelle case e negli uffici, che in Italia riguarda, attualmente, meno del 20% della popolazione. Dopo tutto questo, si può capire che oggi il digital divide non è più solo il divario digitale relativo al mancato accesso alle ICT, ma anche con rispetto alla connessione mobile, sfruttata da quasi il 95% della popolazione globale.
Come ridurre il digital divide
Eliminare il divario digitale è l’obiettivo di molte organizzazioni internazionali e associazioni che si occupano di Internet governance nel mondo. Ecco i quattro principi riconosciuti come possibili soluzioni al digital divide: - l’uguaglianza economica; - la mobilità sociale; - la crescita economica; - un' organizzazione democratica. L’accesso paritario alla Rete va di pari passo con l’uguaglianza delle condizioni economico-sociali che gli Stati dovrebbero assicurare ai propri cittadini.
Digital divide tra nord e centroItalia e sicilia
Problema
Il progresso digitale non è uguale in tutta Italia, soprattutto in Sicilia la digitalizzazione di molte aziende non va avanti da un po’. Esiste un dato che esprime il grado di competitività di una regione ”European Regional Competitiveness Index” che pone la Sicilia tra le peggiori in Italia, con un punteggio di 1.09. Ma soprattutto per un problema infrastrutturale. La rete internet in Sicilia presenta ancora tantissimi limiti. Si parla addirittura di analfabetismo informatico dovuto a un utilizzo e una diffusione poco adeguata delle potenzialità della rete. Inoltre, non c’è un piano per il superamento del divario digitale. Gli unici investimenti sfruttati al momento hanno avuto l’obiettivo di diffondere maggiormente la fibra ottica a livello provinciale, ma le lacune maggiori sono rappresentate dagli investimenti privati delle aziende per migliorare i propri asset digitali e diventare così competitivi online. Un altro lavoro a cui si sta lavorando è di portare le connesioni Wi Fi nei luoghi pubblici e nelle scuole. Un contributo importante per i più giovani e per i turisti. Ma i limiti sono grandissimi e il contributo europeo diventa fondamentale.
articolo n°7
1. I sistemi e i dispositivi informatici di ogni persona e la libertà e la segretezza delle sue informazioni e comunicazioni elettroniche sono inviolabili. Deroghe sono possibili nei soli casi e modi stabiliti dalla legge e con l'autorizzazione motivata dell'autorità giudiziaria.
grazie per l'attenzione
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Dagli anni ’90 si si iniziò a parlare di una nuova forma di disuguaglianza sociale causata dal mancato utilizzo di internet. Fu poi AI Gore che utilizzò per la prima volta l’espressione “digital divide” per indicare il gap esistente fra gli information haves e gli have-nots nell’ambito del programma K-12 education il 29 maggio 1996, successivamente entrato nel parlato quotidiano e in costante aumento. Concretamente si parla di digital divide infrastrutturale per gli italiani non coperti da una connessione Internet adeguata, e di digital divide culturale per gli italiani che scelgono di non avere un abbonamento a Internet. Entrambe creano situazioni di svantaggio.
Possibile soluzione
Il progetto più importante al momento è rappresentato da “Vivi Internet al Meglio“, un progetto in collaborazione tra il Comune di Palermo, Google, Telefono Azzurro e Altroconsumo. L’idea è quella di un educazione civica digitale. Una formazione volta a educare i più giovani su un utilizzo funzionale e intelligente degli strumenti interattivi e della rete. E, anche se non sono molto evidenti, i risultati stanno arrivando: l’utilizzo della rete è aumentato del 10% negli ultimi 12 mesi, arrivando al 64% del suo potenziale.