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DANTIS LOCUTIO

Sofia Pecoraro

Created on January 18, 2024

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DANTIS LOCUTIO

minimal

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Buttitta Caterina, Catania Giulia, Gambino Elena, Pecoraro Sofia 3B

LE LINGUE ROMANZE

Durante il Medioevo, in Europa, il latino si evolve separandosi in diverse lingue volgari da cui derivano quelle che parliamo tutt'oggi
LATINO: Lingua della chiesa e delle persone colte
VOLGARE: Lingua del popolo parlata nella vita quotidiana

LA LINGUA VOLGARE IN ITALIA

Nella penisola Italiana la lingua volgare si è poi divisa ulteriormente costituendo delle vere e proprie differenze linguistiche all'interno dello stesso stato. Il volgare era però utilizzato solo per quanto riguarda la lingua parlata e fu introdotto nelle opere letterarie dapprima in brevi poesie e raggiunse poi una presenza fondamentale nella letteratura italiana con il sommo poeta Dante Alighieri.

LE OPERE DI DANTE RIGUARDO LA LINGUA

DANTE

Dante ha infatti dedicato due delle sue più celebri opere all'impiego della lingua volgare e più in particolare del fiorentino. Difatti tra il 1303 e il 1308 scrive il trattato filosofico chiamato "Convivio" composto da poesie e commenti in prosa interamente in volgare e nello stesso periodo lavora al "De Volgari Eloquentia" un'opera in latino completamente dedicata a l'elogio della lingua volgare.

IL CONVIVIO

IL PENSIERO DI LUCA SERIANNI

I motivi per cui Dante impiega il volgare :
  • DESIDERIO DI LIBERALITA': Dante utilizza il volgare al fine di impartire nozioni filosofiche a quante più persone possibili
  • LA CAUTELA DI DISCONVENIEVOLE ORDINAZIONE: Il "Convivio" consiste nel commento di tre canzoni scritte in volgare, perciò risulterebbe sconveniente che i commenti fossero scritti in latino
  • IL NATURALE AMORE PER LA PROPRIA LOQUELA: Dante vuole celebrare il volgare e dimostrare la sua capacità di esprimersi in una lingua diversa da quella dei dotti

DE VULGARI ELOQUENTIA

Dante scrive quest'opera rivolgendosi ai dotti di tutta Europa nel tentativo di trovare un volgare "illustre" da impiegare nell'alta letteratura, che si distacchi da tutto ciò che è vile.Nell'opera il poeta passa dunque in rassegna tutti i volgari italiani esplicando il perchè essi non siano idonei per adempiere al ruolo di lingua volgare "illustre"; ad esempio per quanto riguarda il volgare Fiorentino Dante lo rappresenta come "goloso" poichè riteneva che i fiorentini non facessero altro che mangiare.