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Sparta e Atene
Paolo Rapini
Created on January 16, 2024
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Sparta e atene
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sparta, un'aristocrazia militare
Gli spartani vantano i Dori come loro antenati e fondano la loro grandezza sulla potenza militare privilegiando i valori guerrieri e rivelandosi chiusi e sospettosi verso gli stranieri.
LA FONDAZIONE E LO SVILUPPO DI SPARTA
Le indagini sulle fasi antiche della storia di Sparta risultano difficili per due motivi: -Le fonti scritte sono tutte di autori ateniesi -I resti archeologici della città sono scarsi
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L'ideale militare
Dato che la maggior parte del tempo e delle energie sono dedicate alle attività militari il mantenimento della famiglia è garantito dai proventi di un appezzamento agricolo che gli spartiati hanno per legge e che viene data loro in eredità. In questo modo Sparta ha l’esercito più forte del mondo greco basato sulle falangi oplitiche
Gli spartani creano una società fortemente militarizzata in cui lo Stato conta più del singolo cittadino, ciò comincia fin dalla nascita quando il diritto di vivere vivere è concesso solo ai neonati più robusti e in salute All’età di sette anni i bambini vengono presi alle famiglie per essere educati in gruppo a spese dello Stato e fino ai trent’anni si dedicano alle attività belliche. Anche per le ragazze l’educazione è basata sulla ginnastica e sugli esercizi fisici
Atene, culla della civiltà
La Polis di Atene, situata nella regione dell’Attica, comprende la città e la campagna e ha un’estensione molto ampia rispetto alle altre città-Stato I contadini si dedicano moltissimo alla produzione di olio e di vino, abbandonando la coltivazione del grano poiché i primi due prodotti sono molto più redditizi Atene è anche molto molto vicino al mare e ha un grande porto naturale, il Pireo, ciò permette di avere scambi commerciali con altri paesi e con le colonie greche in Asia minore e nella Magna Grecia
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All’inizio la forma di governo della Polis ateniese è di tipo monarchico Il potere ce l’ha infatti il Basileus, una sorta di re, che è un magistrato eletto dai cittadini Con il tempo al re vengono affiancati nuovi magistrati scelti dall’ ecclesia che li sceglie in una lista di candidati di famiglie aristocratiche Questi magistrati sono gli arconti e all’inizio sono tre: -L’arconte re che si occupa delle competenze sacerdotali -L’arconte polemarco che ha il potere militare -l’arconte eponimo che deve gestire le assemblee
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Questo nuovo assetto sociale porta a scontri fra le diverse classi, per mettere fine a questa situazione interviene Solone, un aristocratico che, dopo essere stato nominato arconte nel 594 a.C. vuole pacificare i contrasti fra le classi attraverso l’utilizzo delle leggi
La nuova costituzione però non concede a tutti uguali diritti poiché le classi più povere rimangono escluse dalla partecipazione alla vita politica
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Pisistrato e la tirannide
Pisistrato è un aristocratico che, appoggiato dai commercianti, cerca di limitare proprio il potere degli aristocratici Nel 561 a.C. diventa tiranno di Atene e mantiene il potere potere fino al 546 a.C. quando viene cacciato da una rivolta organizzata dai nobili ma riesce a riprendere il controllo e rimane a capo della Polis fino alla sua morte nel 528 a.C.
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la costituzione democratica di clistene
Clistene nel 508 a.C., dopo essere stato eletto arconte, dà alla Polis una costituzione democratica, abolisce i privilegi degli aristocratici e permette al popolo di entrare attivamente senza limitazioni nel governo della città
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Gli spartiati sono i discendenti dei dori conquistatori, gli unici ai quali è riconosciuto ,per nascita, pieno diritto di cittadinanza. Sono un piccolo gruppo all’interno della città infatti sono all’incirca 10.000 Per mantenere stabile questa struttura sociale cercano sempre di limitare l’entrata di stranieri consentendo pochi permessi per vivere a Sparta: questo causa l’isolamento della città e l’impoverimento della vita culturale Gli spartiati si occupano solo delle attività militare il loro mantenimento è permesso dalla massa degli iloti
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Ai due re va il potere esecutivo e militare, quello legislativo alla gherusia e all’apélla, quello giudiziario alla gherusia e agli efori Sparta è quindi governata da un regime aristocratico/oligarchico ma è proprio il carattere militarista e autoritario del governo a costituire un grosso limite per la città che a poco a poco si indebolisce.
Vengono eletti dall’ apélla ma tra persone scelte dalla gherusia. Sono cinque magistrati e rimangono in carica per un anno. Diventano l’organo più importante della Polis spartana
Assemblea generale che riunisce tutti gli spartiati che hanno almeno trent’anni e che hanno il potere di eleggere i geronti e gli efori. Prende decisioni che riguardano la successione al trono e la cittadinanza agli stranieri
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All’inizio Sparta è governata da due re che rimangono in carica fino alla morte La situazione cambia alla metà del VII secolo a.C. quando il legislatore Licurgo promulga una costituzione con la quale introduce nuove forme di potere
Quello che possiamo dire è che attorno al X secolo a.C. un gruppo di dori si stabilisce in Laconia, regione del Peloponneso meridionale, e qui sottomette con la forza la popolazione locale
Sono gli abitanti delle cittadine e dei villaggi intorno a Sparta e lungo le coste della Laconia. Sono esclusi dalla vita pubblica ma sono liberi quindi possono occuparsi delle attività agricole, commerciali e artigianali
Gli iloti occupano il gradino più basso della scala sociale non sono considerati persone ma cose quindi sono di proprietà dello Stato e non hanno alcun diritto civile e politico. Vengono costretti a coltivare a proprie spese le terre degli spartiati a cui vengono assegnati dallo Stato
I Geronti sono 28 e rimangono in carica a vita. I 28 geronti e i due re compongono la gherusia, una specie di tribunale supremo che giudica i crimini più gravi e soprattutto propone le leggi che vengono poi approvate dall’apélla
Atene diventa il centro di una rete di scambi economici e culturali. Gli ateniesi infatti sono aperti ai rapporti con l’esterno, anzi proprio i commercianti stranieri accolti nella città e chiamati meteci diventano uno dei fattori di sviluppo economico della città Atene diventa così la città più internazionale, più aperta e più colta dell’antica Grecia
Successivamente vengono aggiunti altri sei arconti, i tesmoteti, che devono controllare il lavoro dei magistrati e delle assemblee Una volta finito il loro incarico gli arconti entrano a far parte della Areopago una sorta di tribunale per i magistrati e per i crimini più gravi Perché è possibile questa forma di governo
Egli cancella i debiti dei contadini e proibisce che un cittadino possa diventare schiavo del creditore Egli riordina la società sulla base del censo cioè sulla base delle ricchezze e del reddito. Questo riordino dà inizio a una timocrazia, cioè quando il potere è nelle mani dei cittadini forniti di un censo elevato, l’acquisizione dei diritti politici da ora dipende dal patrimonio e non dalla nascita, in questo modo limita i privilegi ereditari delle famiglie aristocratiche
Le sue riforme scontentano gran parte della popolazione, si verificano quindi nuove agitazioni e scontri che sfociano in atti di violenza
Pisistrato governa con grande moderazione ed ha un grande appoggio popolare, si occupa del ruolo culturale di Atene, ospita artisti stranieri che abbelliscono la città con splendidi opere d’arte, promuove la costruzione di edifici strade e crea le feste Dionisie Alla sua morte il potere passa ai figli Ippia e Ipparco, meno abili del padre e che creano un diffuso malcontento sociale, per questo motivo il primo viene ucciso e il secondo cacciato
Clistene riorganizza e suddivide il territorio dell’attica in tre grandi zone: la costa, la pianura e la montagna. Ogni zona ha 10 circoscrizioni chiamate trittie La popolazione viene poi divisa in 10 tribù, ogni tribù è composta da una trittia della costa, da una della pianura e da una della montagna Nelle trittie della pianura ci sono gli aristocratici; in quelli della montagna i piccoli contadini; in quelli della costa i commercianti e gli artigiani
Le decisioni definitive vengono però prese dall’assemblea popolare di tutti cittadini l’ecclesia, che può approvare o respingere le proposte del consiglio e decide su tutte le questioni più importanti. Quando i cittadini si riuniscono nell’ecclesia, più volte all’anno, votano per alzata di mano e ogni decisione viene presa maggioranza
La costituzione realizza l’uguaglianza tra i cittadini ma non tutti gli abitanti della Polis hanno il diritto di cittadinanza e hanno uguali diritti.Di fatto donne e schiavi sono esclusi dal governo della città in più , ad esempio, nel 430 a.C. la Polis sconta circa 250.000 abitanti abitanti ma solo 30.000 sono cittadini