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Noemi Piscopo

Created on January 15, 2024

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I COMBUSTIBILI FOSSILI NELLA GRANDE GUERRA

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I COMBUSTIBILI FOSSILI NELLA GRANDE GUERRA

SECONDA GUERRA MONDIALE

Conflitto nel quale furono coinvolti quasi tutti i paesi del mondo, combattuto dal 1939 al 1945.

Quello che tratteremo è uno degli argomenti meno noti della seconda guerra mondiale: le fonti energetiche

Le fonti energetiche sono risorse che forniscono energia per alimentare le nostre attività quotidiane e soddisfare le nostre esigenze energetiche. Esistono diverse fonti energetiche, ognuna con le sue caratteristiche uniche e il suo impatto sull'ambiente.

SI DIVIDONO IN :

-FONTI PRINCIPALI= come i combustibili fossili,le termoelettriche; -FONTI COMPLEMENTARI= come le idroelettriche e le nucleari; -FONTI ALTERNATIVE = come le fotovoltaiche, eoliche, geotermiche, biomasse o biogas e delle centrali a raggi solari;

Le fonti fossili sono sostanze organiche utilizzate per la combustione e la produzione di energia elettrica o termica: questi composti naturali si sono sviluppati nel corso di milioni di anni, attraverso diverse reazioni chimiche che hanno decomposto il materiale organico in sostanze stabili ad alta concentrazione di carbonio.

I principali combustibili fossili sono :1)petrolio; 2)carbone; 3)gas naturale;

PETROLIO

La seconda guerra mondiale La presenza britannica nell'area mediorientale e quella russo dei giacimenti nel Caucaso furono tra le prime preoccupazioni del terzo Reich di Hitler. L'indipendenza dal petrolio straniero era uno dei principali punti del programma quadriennale di Hitler nel 1936. Furono investite grandi risorse e mezzi nella produzione dei carburanti sintetici e nell'idrogenazione. Il programma consentì alla Germania di rifornire i mezzi militari durante l'invasione della Francia e della Polonia senza dover dipendere dall'importazione di petrolio dalla Russia o dal Medio Oriente britannico.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, i combustibili fossili, in particolare il petrolio, erano essenziali per diverse ragioni. I veicoli militari, come carri armati, camion e aerei, dipendevano pesantemente dai carburanti derivati dal petrolio.

La mobilità delle truppe, la logistica e l'efficacia delle operazioni erano strettamente legate all'accesso a risorse petrolifere. Inoltre, la superiorità aerea era un aspetto critico del conflitto, e gli aerei richiedevano grandi quantità di carburante per missioni di combattimento e sorveglianza. Le flotte navali dipendevano anch'esse dai combustibili fossili per la propulsione delle navi e per la lunga autonomia operativa. Controllo delle risorse petrolifere diventò, quindi, una parte chiave delle strategie di guerra. Le nazioni in conflitto cercavano di assicurarsi l'accesso alle risorse petrolifere per mantenere la mobilità delle loro forze armate e garantire una base industriale solida.

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Durante la Seconda Guerra Mondiale, la Germania, inizialmente alleata con la Russia, invase quest'ultima nel 1940, rompendo il patto Ribbentrop-Molotov. Motivi inclusi il desiderio di controllare i giacimenti petroliferi del Caucaso e facilitare l'invasione dell'area mediorientale britannica. Simultaneamente, il Giappone cercava di garantirsi risorse petrolifere, ma l'ostacolo americano e la minaccia di intervento in Indocina portarono alla tensione crescente, culminando nell'attacco a Pearl Harbor.

Negli anni '30, il Giappone cercò di controllare il petrolio attraverso leggi restrittive e richieste di dipendenza dal governo. Nonostante le proteste delle compagnie angloamericane, gli Stati Uniti continuarono a vendere petrolio al Giappone, chiedendo solo di evitare l'invasione dell'Indocina. Solo nel 1941, con l'invasione giapponese dell'Indocina, gli USA imposero l'embargo petrolifero. L'attacco a Pearl Harbor nel dicembre 1941 segnò l'entrata degli Stati Uniti nella guerra.

La conquista strategica dell'Indocina era legata ai ricchi giacimenti petroliferi nelle Indie Olandesi. La guerra concluse con la sconfitta di Giappone e Germania, portando a un nuovo ordine mondiale in cui le compagnie petrolifere americane dominavano il settore, controllando oltre l'80% della produzione e raffinazione mondiale del petrolio. I paesi europei distrutti dipendevano sempre più dal petrolio mediorientale e dalle Sette Sorelle, principali compagnie angloamericane.

Si è capito quindi che energia e materiali sono talmente importanti nell’economia della guerra che in moltissimi casi nella storia si sono viste scatenare guerre proprio per la corsa al possesso dell’energia e dei materiali. Ma in particolare perché l’energia per la guerra è così importante?

Fondamentalmente gioca un triplice ruolo: -La costruzione dei mezzi: navi, aerei, mezzi di trasporto terrestri, infrastrutture di supporto; -La costruzione delle armi: Armamenti per i soldati, macchine da combattimento e assedio (nel medioevo), cannoni, armi da fuoco, proiettili, bombe, armi chimiche, armi nucleari…; -La ricostruzione di ciò che è andato distrutto durante la guerra: dallo scoppio della Prima Guerra Mondiale in poi si può parlare di “guerra globale” ossia che coinvolgeva non solo gli eserciti ma anche le popolazioni ed intere economie di paesi. Il problema principale dell’utilizzo del carbone, a parte quello dell’estrazione sul quale approfondirò una ricerca, era il trasporto.

CARBONE

Molto pesante e gli unici modo per poterlo trasportare erano sull’acqua (via mare o via fiume) o grazie alle ferrovie che originariamente , all’inizio del diciannovesimo secolo, si erano sviluppate proprio per questa ragione. Trasportarlo però per terra su lunghe distanze era complesso perché agli albori i treni non erano così affidabili e venivano utilizzati principalmente per trasportare il carbone ai punti di carico di navi particolari chiamate “carboniere”.

Il costo del trasporto però era molto incidente sul prezzo del carbone ed è per questo che le nazioni in cui l’utilizzo del carbon fossile era più spinto erano proprio quelle nazioni che ne possedevano grandi giacimenti. Prima su tutti l’Inghilterra, che ne possedeva una quantità tale da poterlo esportare. Più carbone estratto per l’Inghilterra significava avere più industrie e quindi più acciaio: Questa è stato il fondamento della costruzione dell’Impero Britannico. Solo successivamente grazie al carbone dell’Inghilterra, ma poi anche con quello tedesco, il massiccio sviluppo industriale si diffuse in tutta l’Europa.

GAS NATURALE

Verso la fine del 1939, i Nazisti cominciarono a sperimentare il gas velenoso per gli stermini di massa, usandolo per eliminare persone affette da problemi mentali ("eutanasia"). La parola "eutanasia", eufemismo usato dai Nazisti, indicava l'eliminazione sistematica di quei Tedeschi che i Nazisti ritenevano "indegni di vivere" in quanto affetti da malattie mentali o disabilità fisiche.

PROGRAMMA EUTANASIA , Il Programma Eutanasia prevedeva l'installazione di sei strutture per l'asfissia tramite gas a Bernburg, Brandeburgo, Grafeneck, Hadamar, Hartheim e Sonnenstein. Questi campi di sterminio utilizzavano il monossido di carbonio puro prodotto chimicamente.

FURGONI A GAS Dopo l'invasione dell'Unione Sovietica, iniziata nel giugno del 1941, e le fucilazioni di massa di civili compiute dalle Einsatzgruppe (unità mobili di sterminio), i Nazisti cominciarono a sperimentare i furgoni a gas per le uccisioni di massa. Queste camere a gas mobili non erano altro che furgoni ermeticamente sigillati i cui tubi di scappamento terminavano all'interno dei veicoli.

CAMPI DI STERMINIO Auschwitz I Nazisti erano costantemente in cerca di mezzi di sterminio più efficaci. Nel campo di Auschwitz, in Polonia, condussero esperimenti con lo Zyklon B (precedentemente utilizzato per la fumigazione), che fu utilizzato per uccidere 600 prigionieri di guerra sovietici e 250 prigionieri malati, nel settembre del 1941. I granuli di Zyklon B diventavano gas letale una volta esposti all'aria. Ad Auschwitz, lo Zyklon B si dimostrò il metodo più veloce per uccidere con il gas e fu scelto quindi come mezzo di sterminio. Nel momento di maggiore intensità delle deportazioni, fino a 6.000 Ebrei al giorno furono uccisi ad Auschwitz.

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