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Cesare Beccaria - Dei delitti e delle pene
saraprato88
Created on January 13, 2024
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Transcript
"dei delitti e delle pene"
Cesare Beccaria
realizzato da: eleonora d'ammassa, sara prato, giulia stentardo
CESARE BECCARIA
La vita
Gli studi
Nato a Milano nel 1738 in una famiglia aristocratica, viene educato dai gesuiti a Parma, in un collegio frequentato anche dai fratelli Verti. Nel 1758 si laurea in Legge, A ventidue anni comincia a interessarsi ai problemi filosofici e sociali. Entra a far parte del gruppo di intellettuali che frequenta casa Verri e si dedica agli studi di scienza politica ed economica. Nel 1760 conosce Teresa Blasco, una ragazza di classe sociale inferiore. I genitori di Beccaria si oppongono alle nozze, ma anche grazie all'intervento di Pietro Verri i contrasti si risolvono.
CESARE BECCARIA
L'opera
Tra il 1763 e il 1764 Beccaria scrive Dei delitti e delle pene, dove affronta il problema dell'arretratezza della giustizia penale. Grazie al successo dell'opera nel 1766 si reca a Parigi, dove viene invitato a discutere le idee formulate nel trattato. Rientrato in Italia nel 1768, insegna Scienze camerali a Milano. Nel 1771 è eletto membro del Supremo consiglio dell'economia. Poco dopo la morte di Teresa Blasco, nel 1774 sposa Anna Barbò. Nel 1791 entra nella Giunta per la riforma del sistema giudiziario civile e criminale. Muore a Milano nel 1794.
Parole-chiave
Una condizione di benessere che deve essere estesa al maggior numero possibile di persone
FELICITÀ
L'individuo non può rinunciarvi, se non per le “minime” porzioni che deve cedere allo Stato, perché lo difenda dalle altrui usurpazioni
LIBERTÀ
La punizione per coloro che compiono delitti deve essere inflitta dallo Stato entro il limite in cui la necessità di garantire la sicurezza degli individui lo impone, altrimenti è tirannica e illegittima
PENA
Le pene
CESARE BECCARIA
La tortura e la pena di morte
La tortura è pena illegittima, perché inflitta al sospettato di un delitto prima che questi venga formalmente giudicato colpevole e, di fatto, può indurlo a confessare anche un delitto mai commesso. La pena di morte è illegittima perché nessuno ha mai concesso ad altri uomini la facoltà di ucciderlo ed è inutile perché non è l’intensità della pena prevista a dissuadere dal compiere i delitti, ma piuttosto la sua certezza e la sua estensione: deterrente più efficace è quindi la minaccia concreta di una lunga detenzione, che nei casi più gravi può durare tutta la vita.
Struttura
CESARE BECCARIA
Dei delitti e delle pene
L'opera di Beccaria si sviluppa su una struttura ben definita, articolata in 47 paragrafi di varia lunghezza. L'inizio è caratterizzato da un appello al lettore e un'importante introduzione, entrambi fondamentali nell'ambito dell'Illuminismo italiano ed europeo. Il testo propone una critica radicale all'eredità giuridica millenaria, proponendo la cancellazione delle leggi esistenti e una loro ricostruzione basata sulla lotta contro i privilegi. Beccaria, con energia e passione straordinarie, equipara la legislazione vigente ad avanzi di un antico popolo conquistatore, incoraggiando la riforma per raggiungere la massima felicità divisa nel maggior numero.
CESARE BECCARIA
Analisi del testo
La prima parte del testo si dedica all'analisi del patto sociale, che ha dato origine allo stato civile e, conseguentemente, al diritto dello Stato di punire i violatori delle leggi. Questa origine contrattuale implica rigorosi limiti al potere dello Stato, poiché gli individui cedono solo "porzioni minime" della propria libertà, affinché venga garantita la protezione delle leggi contro le aggressioni di altri individui. Beccaria si rifà a Locke, Montesquieu e Rousseau per sostenere che la sovranità di una nazione è la somma di tali porzioni di libertà, che gli individui sacrificano per il proprio bene.
CESARE BECCARIA
Le pene
Secondo Beccaria...
Le pene, secondo Beccaria, sono strumenti necessari per dissuadere dalla violazione delle leggi, ma devono rispettare i limiti che garantiscono la sicurezza delle persone. La legittimità delle pene si fonda sulla volontà della legge, non del giudice. Beccaria, seguendo Montesquieu, sostiene che i giudici devono limitarsi ad applicare le leggi senza interpretarle per evitare abusi di potere. Questa visione trova giustificazione nell'idea di "diritto desacralizzato", rendendo il diritto uno strumento sociale accessibile a tutti, sottratto alle competenze tecniche di caste privilegiate di giuristi.
CESARE BECCARIA
Caratteristiche
“Proporzionalità”, “prontezza” e “dolcezza” della pena
Il saggio di Beccaria sui caratteri della pena sostiene che la sua finalità principale non è tormentare o punire un essere sensibile, né disfare un delitto già commesso, ma piuttosto impedire al colpevole di causare ulteriori danni e dissuadere gli altri dal compiere azioni simili. Per raggiungere questo scopo, le pene devono essere proporzionate al danno causato alla nazione e suscitare un impatto emotivo duraturo, pur minimizzando il tormento fisico del condannato. La prontezza della pena è enfatizzata, poiché una risposta tempestiva è considerata più giusta ed efficace. Inoltre, la dolcezza della pena è sottolineata come elemento cruciale, poiché la certezza di una sanzione moderata ha un impatto maggiore rispetto alla paura di una punizione più severa associata alla speranza di impunità.
CESARE BECCARIA
La punizione
uno dei più gran freni dei delitti non è la crudeltà delle pene, ma l’infallibilità di esse"
Meglio prevenire... che punire
Beccaria riconosce che gli ordinamenti penali dovrebbero prevalentemente mirare a prevenire i delitti anziché semplicemente punirli. La punizione, quando necessaria, è giustificata non come forma di espiazione, bensì come un mezzo educativo sia per la cittadinanza, affinché rispetti la legge, sia per il colpevole, affinché eviti comportamenti criminali futuri. Il concetto di punizione come educazione è contrastato con l'idea religiosa di espiazione, poiché Beccaria si focalizza su una prospettiva giuridica e sociale nel trattare il tema della giustizia penale.
CESARE BECCARIA
Fonti e stile
Beccaria si ispirò alle idee illuministe e alle teorie razionali del tempo. Le sue fonti includono filosofi come Montesquieu e Voltaire, oltre a principi giuridici classici. Lo stile del testo è caratterizzato da chiarezza e razionalità, ma soprattutto da una passione morale che nasce dalla ribellione contro le crudeltà. Beccaria inoltre utilizza una prosa che si infiacca quando esprime commiserazione per le sofferenze umane. La critica nota che la forza della scrittura emerge nei momenti in cui Beccaria si abbandona alla commozione, anticipando elementi romantici. Calamandrei ad esempio sottolinea che questa passione non è frutto di una ricerca fredda, ma di un impulso emotivo.
CESARE BECCARIA
Il successo
...e la censura
"Dei delitti e delle pene" di Cesare Beccaria ottenne immediato successo in Europa e venne tradotta e apprezzata in diverse lingue. Essa ebbe un impatto anche dal punto di vista pratico, per la sua critica al sistema penale dell'epoca. Inoltre l’opera suscitò numerose critiche e censure da parte di coloro che erano legati alle tradizioni giuridiche più severe e autoritarie. In particolare dall’ambiente religioso il Monaco Facchinei, per esempio, contestò i presupposti alla base delle teorie di Beccaria, cioè le idee di uguaglianza e tolleranza. La chiesa cattolica, infine, mette il libro all’indice dei libri proibiti nel 1766, vietandone la lettura ai cattolici, tali censure non impediscono tuttavia la diffusione dell’opera.
QUIZ
Domanda 1 di 5
Qual è il fine principale delle leggi penali secondo la prospettiva di Beccaria?
Prevenzione dei delitti
Vendetta contro i criminali
Redenzione dei condannati
QUIZ
NEXT
QUIZ
Domanda 2 di 5
Qual è il concetto chiave proposto da Beccaria per la classificazione dei reati?
Classificazione basata sulla ricchezza del colpevole
Divisione dei delitti basata sul danno sociale
Classificazione basata sulla gravità morale
QUIZ
NEXT
QUIZ
Domanda 3 di 5
Qual è la lunghezza approssimativa del trattato di Beccaria in termini di paragrafi?
21 paragrafi
47 paragrafi
50 paragrafi
QUIZ
NEXT
LEARNING EXPERIENCE QUIZ
Domanda 4 di 5
Come definisce Beccaria la tortura nel suo trattato?
Mezzo di giustizia efficace
Pratica legittima
Crudeltà consacrata
QUIZ
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QUIZ
Domanda 5 di 5
Come venne inizialmente accolto il suo trattato "Dei delitti e delle pene"?
Fu immediatamente censurato
Fu apprezzato
Fu ignorato
QUIZ
RESULTS
Grazie per l'attenzione!
realizzato da: eleonora d'ammassa, sara prato, giulia stentardo