Simposio
Sinossi
Riflessione personale
Il Simposio di Platone, con 3 millenni di vita, si presenta come una conversazione, uno scambio di idee sull'eros, l'amore. Il Simposio è un banchetto, e quello che vediamo nel dialogo di Platone vede come protagonisti Fedro, Pausania, Erissimaca, Aristofene, Agatone e, infine, non per importanza (anzi), Socrate.
L'opera si svolge attraverso 6 (7 considerando l'elogio a Socrate di Alcibiade) discorsi da personaggi diversi che conversano su opinioni diverse riguardo l'eros, l'amore.
Alcibiade
Verso il finale, si assiste ad un intervento di Alcibiade, il quale rivolge un elogio a Socrate, che stima. Lo loda "mediante immagini", paragonandolo ai sileni che, "aperti in due, rivelano immagini di dei". Questo perché dall'esterno sembra che Socrate sia attratto solo dal bello, ma in realtà non gli importa dell'aspetto nè della ricchezza.Alcibiade è l'unico a non fare un discorso su Eros.
Autore: Platone
Editore: Adelphi
Pagine: 106
Fedro
Eros, il primo dio
Secondo Fedro, Eros è un dio antichissimo, il primo dio, poichè egli non ha genitori, e molti filosofi (del calibro di Parmenide) sembrano condividere l'idea che Eros sia la primissima divinità. Stando alle sue parole, Eros avrebbe reso il mondo armonioso, questo perché "sin dalla prima gioventù" non vi è nessun bene maggiore che un amante, "e per l'amante un fanciullo".
Personalmente, non mi trovo d'accordo con il ragionamento di Fedro. Cosa sia il bene maggiore è estremamente personale come idea (come lui stess dice) e l'amore non può essere il bene massimo, finché comporterà inevitabilmente sofferenza. Con ciò non intendo dire che non valga la pena soffrire per il "vero amore" ma solo che il bene maggiore deve essere qualcosa che non contempli in modo alcuno il dolore.
Pausania
Eros "celeste" e Eros "volgare"
Pausania critica l'elogio assoluto che Fedro rivolge ad Eros. "Senza Eros non esiste Afrodite", è questa la base del suo discorso.Essendoci 2 Afrodite (Afrodite "celeste" e Afrodite "volgare"), devono necessariamente esserci 2 Eros. Il primo è l'Eros più antico e privo di hybris, appartenente solo al genere maschile, in quanto ritenuto più forte e intelligente. L'Eros volgare, invece appartiene sia a uomini che a donne e spinge ad amare non l'anima, ma il corpo, è superficiale ed è da non elogiare.
Pausania inizia il suo discorso rispondendo a quello di Fedro. Riguardo la divisione dell'amore in due tipologie opposte, sono pienamente d'accordo, ma non lo sono sul ritenere una più giusta dell'altra. L'amore può funzionare in entrambe le forme contemporaneamente, o solo in una delle due. Il fine è sempre e comunque il piacere, ragion per cui trovarvi una concreta differenza è, secondo me, difficile.
Erissimaco
Eros come farmaco
Erissimaco introduce il suo discorso elogiando quello di Pausania, ma ritenendolo incomplendo, e ponendosi come obbiettivo quello di portarlo avanti. Egli è un medico, e in quanto tale paragona l'amore a un farmaco. Eros può curare un'anima travagliata, ma se usato con esagerazione può portare alla follia. Infine, paragona l'Eros celeste, l'amore bello, alla musa Urania, e l'Eros volgare "che bisogna rivolgere con cautela [...] per goderne il piacere" a Polimnia.
Il discorso di Erissimaco è probabilmente quello con cui concordo di più. Ritengo infatti, esageratamente semplicistica la suddivisione di Pausania in "buono e cattivo". Entrambi gli Eros possono convivere, o vivere separatamente, ed entrambi se si sbaglia il dosaggio possono fare male.
Aristofane
Eros come mancanza
Nel suo discorso, Aristofane racconta un mito. Prima degli esseri umani divisi in maschi e femmine, c'erano i mostri androgini, due esseri umani attaccati tra loro tramite il petto. Essendo molto potenti, sfidarono gli dei, ma Zeus per punirli li separò minacciando di dividerli ulteriormente in caso avessero continuato. Aristofane sostiene dunque che l'Eros sia la ricerca dell'altra metà per colmare il proprio vuoto.
Quanto detto da Aristofane è il mito dell'androgino, che corrisponde a quella che ora è la teoria delle anime gemelle, in cui io personalmente non credo e non ho mai creduto. Non condivido la posizione presa da Aristofane, in quanto ritengo che l'amore non sia colmare il proprio vuoto in quanto incompleti, ma migliorarsi reciprocamente in quanto completi.
Agatone
In risposta a Fedro
Il discorso di Agatone è forse il più controverso e discutibile. L'unico punto su cui mi trovo d'accordo è il primo. L'Eros non è antico, ma penso sia bensì nato con il processo evolutivo per il bisogno di riprodursi. Tuttavia, il collegamento tra aspetto esteriore e interiore è chiaramente superficiale e semplicistico, e l'aspetto non scandisce il carattere in alcun modo.
Agatone, con il suo discorso, si oppone a quanto detto da Fedro. Per lui Eros non è antico ed è dotato tutte e 4 le virtù cardinali (giustizia, temperanza, coraggio e sapienza).
Afferma inoltre che l'amore può avere come oggetto solo il bene e chi ama deve per forza essere bellissimo, poiché l'aspetto esteriore scandisce quello interiore.
Socrate
Il discorso di Diotima
Socrate nel suo discorso riporta il dialogo che ha avuto con Diotima. Eros non è nè bello nè sapiente, ma ciò non comporta che sia automaticamente brutto e ignorante. C'è la via di mezzo. l'eros è la ricerca del bello, è come un demone "che porta agli dei le cose che vengono dagli uomini e agli uomini le cose che vengono dagli dei".
Il discorso di Socrate (che riferisce comunque le parole della sacerdotessa Diotima) è sicuramente il culmine del Simposio, vista anche l'immensa ammirazione di Platone nei suoi confronti. Si tratta del discorso che più mi ha incuriosito e in buona parte condivido il pensiero. L'amore non è solo ricerca del bello, ma in buona parte lo è. Consiste nella ricerca della felicità, che da soli non si può raggiungere.
Simposio
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Created on January 12, 2024
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Transcript
Simposio
Sinossi
Riflessione personale
Il Simposio di Platone, con 3 millenni di vita, si presenta come una conversazione, uno scambio di idee sull'eros, l'amore. Il Simposio è un banchetto, e quello che vediamo nel dialogo di Platone vede come protagonisti Fedro, Pausania, Erissimaca, Aristofene, Agatone e, infine, non per importanza (anzi), Socrate.
L'opera si svolge attraverso 6 (7 considerando l'elogio a Socrate di Alcibiade) discorsi da personaggi diversi che conversano su opinioni diverse riguardo l'eros, l'amore.
Alcibiade
Verso il finale, si assiste ad un intervento di Alcibiade, il quale rivolge un elogio a Socrate, che stima. Lo loda "mediante immagini", paragonandolo ai sileni che, "aperti in due, rivelano immagini di dei". Questo perché dall'esterno sembra che Socrate sia attratto solo dal bello, ma in realtà non gli importa dell'aspetto nè della ricchezza.Alcibiade è l'unico a non fare un discorso su Eros.
Autore: Platone
Editore: Adelphi
Pagine: 106
Fedro
Eros, il primo dio
Secondo Fedro, Eros è un dio antichissimo, il primo dio, poichè egli non ha genitori, e molti filosofi (del calibro di Parmenide) sembrano condividere l'idea che Eros sia la primissima divinità. Stando alle sue parole, Eros avrebbe reso il mondo armonioso, questo perché "sin dalla prima gioventù" non vi è nessun bene maggiore che un amante, "e per l'amante un fanciullo".
Personalmente, non mi trovo d'accordo con il ragionamento di Fedro. Cosa sia il bene maggiore è estremamente personale come idea (come lui stess dice) e l'amore non può essere il bene massimo, finché comporterà inevitabilmente sofferenza. Con ciò non intendo dire che non valga la pena soffrire per il "vero amore" ma solo che il bene maggiore deve essere qualcosa che non contempli in modo alcuno il dolore.
Pausania
Eros "celeste" e Eros "volgare"
Pausania critica l'elogio assoluto che Fedro rivolge ad Eros. "Senza Eros non esiste Afrodite", è questa la base del suo discorso.Essendoci 2 Afrodite (Afrodite "celeste" e Afrodite "volgare"), devono necessariamente esserci 2 Eros. Il primo è l'Eros più antico e privo di hybris, appartenente solo al genere maschile, in quanto ritenuto più forte e intelligente. L'Eros volgare, invece appartiene sia a uomini che a donne e spinge ad amare non l'anima, ma il corpo, è superficiale ed è da non elogiare.
Pausania inizia il suo discorso rispondendo a quello di Fedro. Riguardo la divisione dell'amore in due tipologie opposte, sono pienamente d'accordo, ma non lo sono sul ritenere una più giusta dell'altra. L'amore può funzionare in entrambe le forme contemporaneamente, o solo in una delle due. Il fine è sempre e comunque il piacere, ragion per cui trovarvi una concreta differenza è, secondo me, difficile.
Erissimaco
Eros come farmaco
Erissimaco introduce il suo discorso elogiando quello di Pausania, ma ritenendolo incomplendo, e ponendosi come obbiettivo quello di portarlo avanti. Egli è un medico, e in quanto tale paragona l'amore a un farmaco. Eros può curare un'anima travagliata, ma se usato con esagerazione può portare alla follia. Infine, paragona l'Eros celeste, l'amore bello, alla musa Urania, e l'Eros volgare "che bisogna rivolgere con cautela [...] per goderne il piacere" a Polimnia.
Il discorso di Erissimaco è probabilmente quello con cui concordo di più. Ritengo infatti, esageratamente semplicistica la suddivisione di Pausania in "buono e cattivo". Entrambi gli Eros possono convivere, o vivere separatamente, ed entrambi se si sbaglia il dosaggio possono fare male.
Aristofane
Eros come mancanza
Nel suo discorso, Aristofane racconta un mito. Prima degli esseri umani divisi in maschi e femmine, c'erano i mostri androgini, due esseri umani attaccati tra loro tramite il petto. Essendo molto potenti, sfidarono gli dei, ma Zeus per punirli li separò minacciando di dividerli ulteriormente in caso avessero continuato. Aristofane sostiene dunque che l'Eros sia la ricerca dell'altra metà per colmare il proprio vuoto.
Quanto detto da Aristofane è il mito dell'androgino, che corrisponde a quella che ora è la teoria delle anime gemelle, in cui io personalmente non credo e non ho mai creduto. Non condivido la posizione presa da Aristofane, in quanto ritengo che l'amore non sia colmare il proprio vuoto in quanto incompleti, ma migliorarsi reciprocamente in quanto completi.
Agatone
In risposta a Fedro
Il discorso di Agatone è forse il più controverso e discutibile. L'unico punto su cui mi trovo d'accordo è il primo. L'Eros non è antico, ma penso sia bensì nato con il processo evolutivo per il bisogno di riprodursi. Tuttavia, il collegamento tra aspetto esteriore e interiore è chiaramente superficiale e semplicistico, e l'aspetto non scandisce il carattere in alcun modo.
Agatone, con il suo discorso, si oppone a quanto detto da Fedro. Per lui Eros non è antico ed è dotato tutte e 4 le virtù cardinali (giustizia, temperanza, coraggio e sapienza).
Afferma inoltre che l'amore può avere come oggetto solo il bene e chi ama deve per forza essere bellissimo, poiché l'aspetto esteriore scandisce quello interiore.
Socrate
Il discorso di Diotima
Socrate nel suo discorso riporta il dialogo che ha avuto con Diotima. Eros non è nè bello nè sapiente, ma ciò non comporta che sia automaticamente brutto e ignorante. C'è la via di mezzo. l'eros è la ricerca del bello, è come un demone "che porta agli dei le cose che vengono dagli uomini e agli uomini le cose che vengono dagli dei".
Il discorso di Socrate (che riferisce comunque le parole della sacerdotessa Diotima) è sicuramente il culmine del Simposio, vista anche l'immensa ammirazione di Platone nei suoi confronti. Si tratta del discorso che più mi ha incuriosito e in buona parte condivido il pensiero. L'amore non è solo ricerca del bello, ma in buona parte lo è. Consiste nella ricerca della felicità, che da soli non si può raggiungere.