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La vitiligine
LORENZO VERRILLO
Created on January 11, 2024
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Transcript
La vitiligine
La vitiligine è un disturbo comune di ipopigmentazione che colpisce persone di ogni età e sesso. Si stima che colpisca circa l’1% della popolazione mondiale, con quasi un milione di casi segnalati in Italia. Si tratta di un disturbo che si manifesta con chiazze bianche e opache sulla pelle delle aree esposte al sole, tra cui mani, viso, gambe e piedi.
Vitiligine è una
MALATTIA DELLA PELLE
La vitiligine è la condizione più conosciuta, tra quelle che comportano una pigmentazione irregolare della pelle. Si ritiene che sia causata dall’attacco e dall’eliminazione dei melanociti da parte delle cellule dell’organismo, con conseguente impallidimento di alcune parti della pelle. Tuttavia, questa non è l’unica causa. Esistono vari tipi di vitiligine, come la vitiligine idiopatica, la cui causa non è nota, e forme associate a patologie tiroidee come la tiroidite di Hashimoto. Ci sono anche forme di vitiligine di origine traumatica, che potrebbero derivare ad esempio da docce troppo frequenti o dallo sfregamento continuo, in particolare nei soggetti con carnagione più scura. Inoltre, alcuni ritengono che la vitiligine possa essere legata a periodi di intenso disagio psicologico.
Le cause
La vitiligine è un disturbo abbastanza comune, che colpisce circa l'1-2% della popolazione mondiale. Questa condizione può presentarsi ad ogni età, sebbene si sia registrata una maggior incidenza dopo i vent'anni, senza prevalenza di sesso. La vitiligine può avere carattere familiare (la malattia tende a ripresentarsi all'interno della stessa famiglia) e acquisito.
L'esatto meccanismo alla base della vitiligine non è ancora chiaro, ma la ricerca scientifica continua a fare progressi a riguardo. Nelle aree colpite, è noto che si verifichi un blocco funzionale dei melanociti. Di norma, queste cellule permettono alla pelle di assorbire l'energia necessaria per produrre la melanina. Pertanto, i meccanismi patogenetici finora proposti comprendono
L'attacco autoimmune dei melanociti che smetterebbero di produrre melanina e, di conseguenza, la pelle rimane bianca. A tal proposito, va osservato che circa un terzo dei pazienti con vitiligine presenta altre patologie autoimmuni (malattia di Addison, diabete mellito, anemia perniciosa, morbo di Graves e tiroidite di Hashimoto). Come la maggior parte delle malattie autoimmuni, anche nel caso della vitiligine l'ereditarietà gioca un ruolo importante. Una ridotta sopravvivenza dei melanociti o un loro deficit primario: la vitiligine è influenzata dalla presenza di geni aberranti e dalla comparsa di una proteina particolare (MIA) che "spegne" i melanociti, ponendo fine alla loro produzione di melanina.
Oltre alla predisposizione genetica, un fattore scatenante correlato alle manifestazioni della vitiligine è lo stress forte e prolungato.
-Altre ipotesi circa le possibili cause scatenanti la vitiligine, sono: Ipotesi dello stress ossidativo, secondo la quale la vitiligine potrebbe essere il risultato di un aumento della produzione di specie reattive dell'ossigeno associata ad una predisposizione genetica
-Ipotesi del perossido di idrogeno. Secondo questa ipotesi un possibile fattore scatenante, o comunque predisponente alla comparsa della vitiligine, sarebbe da ricercarsi in un'anomala ed eccessiva presenza di perossido di idrogeno nelle cellule che potrebbe essere in grado di influenzare negativamente la normale pigmentazione cutanea.
Spesso e volentieri la vitiligine si manifesta in associazione ad altre patologie, generalmente, di origine autoimmune. Fra queste, ricordiamo: Diabete di tipo 1; Morbo di Addison; Anemia perniciosa; Tiroidite di Hashimoto; Morbo di Graves; Lupus eritematoso sistemico; Alopecia areata. Allo stesso tempo, i pazienti affetti da vitiligine possono manifestare anche altri disturbi di tipo metabolico o endocrino.
La vitiligine è caratterizzata dalla comparsa di chiazze non pigmentate di dimensioni variabili: la pelle diventa più chiara, quasi bianca e, a parte la modificazione cromatica, è assolutamente normale. Queste aree, di solito, sono ben demarcate e spesso simmetriche. La depigmentazione può essere localizzata (interessa 1 o 2 aree del corpo) o diffusa su tutta la superficie cutanea. Nella maggior parte dei casi, la vitiligine interessa volto, dita, dorso delle mani, superfici flessorie dei polsi, avambracci, gomiti, ginocchia, creste tibiali, superficie dorsale delle caviglie, ascelle, ombelico e capezzoli, regione inguinale e ano-genitale. I peli nelle zone colpite sono generalmente bianchi. Talvolta, si osserva una loro parziale caduta o un diradamento.
I DIVERSI MODI PER CURARE
LA VITILIGINE
Come Curare la Vitiligine La vitiligine è una malattia molto difficile da debellare definitivamente. Ad ogni modo, sono differenti le strategie terapeutiche attualmente disponibili per tenere sotto controllo il disturbo e contrastarne - per quanto possibile - le tipiche manifestazioni cliniche. Di seguito, sono brevemente descritti gli approcci terapeutici solitamente impiegati in quest'ambito.
Terapia PUVA La terapia PUVA - acronimo di Psoraleni e UVA - prevede l'applicazione di sostanze fotosensibilizzanti (gli psoraleni, appunto) associata alla somministrazione ambulatoriale di raggi UV a determinate lunghezze d'onda. Lo scopo di questa terapia è quello di riattivare la corretta funzionalità dei melanociti. Gli psoraleni sono sostanze foto sensibilizzanti naturali che si ritrovano in alcune piante e che possono essere applicati per via topica, oppure somministrati per via orale.
Fototerapia con UVB a 311 nm Anche i raggi UVB sono utili nel trattamento della vitiligine; rispetto alla terapia PUVA, i raggi UVB permettono la risoluzione - generalmente parziale - del disturbo in tempi molto più brevi, senza ripercussioni nel lungo termine. Tra i possibili effetti collaterali, a breve termine, spicca l'eczema, il prurito e le eventuali riattivazioni dell'herpes.
Terapia farmacologica La terapia farmacologica della vitiligine prevede la somministrazione di corticosteroidi per via topica che possono essere utili per favorire la ripigmentazione della pelle. Tuttavia, tali farmaci sono in genere utilizzati come supporto ad altre terapie. In qualsiasi caso, l'utilizzo dei corticosteroidi dev'essere controllato e prescritto dal medico. L'uso indiscriminato può comportare conseguenze gravi, tra cui l'assottigliamento delle cute, smagliature e acne. Oltre ai corticosteroidi, è possibile ricorrere all'uso di immunosoppressori - capaci di modulare la risposta immunitaria - e da somministrarsi sempre per via topica.