EROI E ANTIEROI

eroe e antieroe nell'antica grecia

Fatto da Alice Greco e Marianna Di Stasi

L'eroe nell'epica è il personaggio principale dei componimenti epici ed è dotato di molte virti: rispetta i canoni greci, combatte e si sacrifica per la propria patria ed è estremamente valoroso. Gli eroi sono capaci di affrontare imprese considerate impossibili per le persone comuni e la caratteristica più importante per un eroe è sicuramente il coraggio.

L'Odissea è un poema omerico che narra il ritorno tormentato dell'eroe Ulisse dalla guerra di Troia, in patria. Il termine "Odissea" deriva dal latino "Odyssea" e corrisponde proprio al nome di questo eroe che era conosciuto anche come Odisseo.

Durante il viaggio per ritornare in patria,ovvero Itaca, l'eroe affronta una lunga serie di peripezie, in parte frutto degli dei ed altre frutto del Fato, per nove anni prima di raggiungere finalmente la sua tanto amata patria. Ulisse è considerato un eroe perché oltre ad essere un uomo coraggioso e di gran valore, è anche dotato di astuzia e intelligenza, con le quali riesce sempre ad avere la meglio nelle sue prove.

Odisseo potrebbe anche essere considerato un eroe moderno perché, a differenza di altri eroi, egli ha affrontato situazioni in cui ha conosciuto il panico e la paura, sentimenti ai quali gli uomini sono esposti ogni giorno.

L'antieroe, invece, ha le qualità opposte a quelle dell'eroe: è sleale, è un portatore di tratti negativi ed è considerato inferiore. Un esempio di antieroe che compare nell'Iliade,un poema omerico che narra l'ultimo anno della guerra di Troia, è Tersite, considerato tale a causa della sua bruttezza e codardia, il quale nel poema incoraggia i soldati a rincasare e tornare dalla propria famiglia,abbandonando il campo di battaglia

Un profilo di antieroe si può riscontrare anche in Agamennone che, sebbene sia um combattente greco al fianco di Achille, altro eroe presente nell'Iliade, si macchia di slealtà e scorrettezza quando decide di usurpare il dono di guerra di Achille, ovvero la schiava Briseide.

EROe E ANTIEROe NELL'ATTUALITà

EROE

Nonostante l'amore che provava per la propria patria, Ulisse fu costretto a lasciarla e a partire per Troia dove combattè a favore degli Achei. Allo stesso modo i profughi sono costretti a lasciare la propria terra madre e di andare alla ricerca di un luogo sicuro dove cominciare una nuova vita.

I profughi sono coloro che sono costretti a lasciare il proprio paese a causa della guerra. Al giorno d'oggi i profughi provengono soprattutto dall'Ucraina, Siria, Afghanistan, Sudan e Israele e vengono ospitati principalmente nei paesi europei. Per noi i profughi sono degli eroi perchè devono affrontare viaggi clandestini e iniziare una vita nuova dal nulla. Infatti spesso viaggiano per mare con dei barconi gonfiabili poco sicuri e sovraccaricati di persone con la speranza che qualche paese li accolga nel proprio porto oppure in camion trasporta merce.

Spesso molti genitori lottano per la sopravvivenza dei proprio figli sacrificando quel poco cibo che riescono a procurarsi, se non la propria vita. Inoltre creare una nuova vita da zero è quasi impossibile ed infatti molti, nonostante si siano salvati, soccombono perchè non riescono a trovare casa o lavoro. L'eroe è forte ed è colui che riesce ad affrontare il nemico e gli ostacoli, i profughi sono eroi perchè per affrontare tali difficoltà c'è bisogno di una forza a livello emotivo, fisico e mentale sovrumana.

ANTIEROE

Ciò che fa scappare queste persone è la guerra, ovvero uno strumento che in passato, ma anche tutt'oggi, i politici hanno utilizzato come mezzo per conquistare territori. Consideriamo antieroi coloro che tolgono la vita alle persone senza motivo e che conducono la guerra con il solo scopo di arricchirsi poichè infliggono dolore infinito alle famiglie ingiustamente dato perchè non hanno commesso del male; sono villani ed egoisti proprio come un antieroe.

Inoltre durante la guerra, padri di famiglie e giovani ventenni, che hanno ancora tutta la vita davanti, sono costretti a combattere rischiando la morte. Risolvere i problemi spargendo del sangue innocente è controproducente perchè nel caso che un paese conquisti un territorio e si arricchisca, sarà inutile poichè il popolo sarà traumatizzato e sopraffatto dal dolore per poter godere dei nuovi benefici o semplicemente esultare per la vittoria.

FINE