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Caligola
Chiara Padalino
Created on January 9, 2024
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Transcript
l'imperatore
caligola
La follia al potere
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perchè parlare di caligola?
Caligola viene spesso considerato tra i governanti più folli. La sua vicenda ci viene narrata da storici come Tacito, estremamente critici del principato. Il suo breve regno durò quattro anni.
le follie
7. Il popolo
8. Le truppe
9. Il senato
10. La famiglia
1. Chi era Caligola?
2. La discendenza
11. I prigionieri
3. Il suo nome
12. Il cavallo
STRAVAGANZE: 4-124. L'adolescenza
13. La morte
14. La realtà
5. Le ricchezze
15. Fonti
6. La divinazione
16. In conclusione
chi era caligola?
Caio Cesare divenne imperatore a 25 anni, nonostante il suo predecessore avesse forti riserve: lo stesso Tiberio lo considerava “un serpente per il popolo romano, un Fetonte per il mondo”. Era un uomo molto alto e imponente, quasi calvo, con occhi infossati e uno sguardo penetrante; il suo fisico era agile e scattante e fu un ottimo auriga
la discendenza
Caligola apparteneva alla gens Giulia. Era un discendente di Augusto e di Giulio Cesare. Il padre era Germanico Giulio Cesare, il generale più famoso e amato al tempo di Augusto, indicato già come possibile successore.
il suo nome
Poichè c'era questa forte appartenenza alla famiglia Giulia, era inevitabile che il giovane crescesse nell’ambiente di corte, insieme ai soldati. Da qui il soprannome di “piccola caliga”, la classica calzatura dei legionari, che frequentava al seguito del famoso padre.
Se c o n d o t e
il carattere
Ricercato e spiritoso, Caligola era un giovane moderno e alla moda. Adorava vestirsi in modo elegante.
Quando non vestiva in modo stravagante era comunque adornato di sete preziose e decorazioni vistose, come anelli e scarpe da donna
Inizialmente Caligola si mostrò abbastanza assennato e rispettoso dell’ordine senatoriale.
Ma poco dopo, una malattia lo colpì e la sua personalità mutò: divenne accentratore, iracondo, dispotico, con continui cambi di umore.
LA SUPERBIA
Non contento d’aver preso infiniti soprannomi, un giorno che si trova a Roma a colloquio con dei sovrani, sentendoli discutere sulla nobiltà delle loro origini, esclama "uno solo sia il sovrano, uno solo sia il re".
LA CRUDELTA'
Durante un banchetto, Caligola scoppiò a ridere. Un commensale incuriosito gli chiese il motivo di tale ilarità e Caligola rispose che stava pensando al modo in cui lo avrebbe fatto uccidere, facendo seguire, allo sgomento dei presenti, l’esecuzione.
La divinazione
Caligola si fece deificare da vivo, proclamandosi la reincarnazione di Giove. Caligola considera le sue origini divine, e manda a prendere in Grecia statue degli dei, facendo tagliare loro la testa per rimpiazzarla con la propria. Fa costruire un tempio dedicato a lui: nel mezzo c’è una statua d’oro che lo raffigura, alla quale i sacerdoti cambiano ogni giorno gli abiti. Tutti i popoli sottomessi si piegano all’ordine, ad eccezione degli Ebrei. Caligola fa erigere una statua a Gerusalemme e manda due legioni ad attaccare la Giudea.
LE STRAvaganze
L'adolescenza
Nell' adolescenza Caligola non riesce a nascondere le inclinazioni strane del carattere. Si diverte ad assistere alle esecuzioni di condannati a morte; gira di notte avvolto in un grande mantello, col capo nascosto da una parrucca.
Le ricchezze
Caligola faceva i suoi bagni nell'oro. Amava i gioielli e i monili dorati. Ai banchetti serviva carni d’oro e beveva perle naturali immerse nell’aceto di vino. Conia denari in quantità superiore di sette volte alle emissioni di Tiberio. Moltiplica le tasse.
Il senato
Caligola maltratta costantemente i senatori e li umilia. Chi disobbedisce, viene ucciso e dopo un paio di giorni ne annuncia il suicidio.
Le stravaganze
La famiglia
L’Imperatore odina che tutti i rapporti dei Consoli debbano cominciare così: “Non sarò più devoto a me stesso e ai miei bambini, di quanto debba esserlo a Caio Cesare e alle sue sorelle”. Caligola fa diffondere la notizia che sua madre sarebbe figlia di un incesto commesso da Augusto con la figlia Giulia. L’intera famiglia viene decimata. Ad eccezione della sorella Drusilla che amava molto, addirittura in maniera morbosa, e quando questa morì Caligola perse ancora di più la testa. Le dedica un tempio e la divinizza. Ebbe quattro mogli e numerose amanti.
I prigionieri
A detta di Svetonio, si finisce in prigione per niente: una volta Caligola ordina che tutti i prigionieri, qualsiasi crimine abbiano commesso, siano dati in pasto agli animali che fa arrivare per i giochi.
Il cavallo
Caligola nomina senatore Incitatus, il suo cavallo, come segno di disprezzo verso il Senato. Ama ripetere “II mio unico grande amico è un cavallo” a cui regala mangiatoie d’avorio ed un palazzo con servitù.
la morte
Di sicuro Caligola, mettendosi contro il Senato, apriva la strada alla congiura. Difficile dire però se l’assassinio nacque per motivi politici o per risentimenti personali di membri della sua corte. La decisione venne presa dai pretoriani, che nominarono Claudio imperatore. Fu proprio per l’odio generale per Caligola che il 24 Gennaio del 41 d.C. un gruppo di congiurati finì per ucciderlo. Il corpo di Caligola fu sepolto con una cerimonia ufficiale nel Mausoleo dei Giulio-Claudii dalle sorelle.
la realtà
La verità potrebbe essere molteplice. Da un lato una malattia (epilessia) che gli abbia in qualche modo corrotto la mente, dall’altro l’esplosione interiore di quegli incubi della fanciullezza. Oggi gli storici sono portati a ridimensionare le stravaganze di Caligola, che sarebbero state esagerate dagli scrittori del tempo, legati al Senato che l’Imperatore aveva più volte privato della propria autorità.
fonti
Considerato che la sezione degli Annales di Tacito riguardante Caligola è andata quasi completamente perduta, il principale riferimento storico per la vita di questo Imperatore resta Svetonio, il quale arriva persino ad insinuare che fu un filtro magico, forse proveniente dall’Oriente che Caio Cesare tanto ama, a sconvolgergli la mente.
«Fino qui abbiamo parlato del principe, ora non ci resta che parlare del mostro.» (Svetonio, Gaio Cesare, 22.)
in conclusione...
Caligola fu certamente spietato e psichicamente debole, ma la Roma in cui si trovò a dominare era una città corrotta e contrassegnata da lotte politiche. Caligola si dimostra anche un buon amministratore ed un valente diplomaticoFinisce così la vita di un imperatore “folle” che però la storia, dopo duemila anni, considera un buon amministratore e protettore del popolo, mettendo seppur da parte le terribili nefandezze.
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