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Cassandra Fedele
Piero Bertino
Created on January 8, 2024
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Transcript
Cassandra Fedele
Indice
- Anteprima
- Vita
- Linea del tempo
- Pensiero
- Opere
- Testi
Anteprima
Cassandra Fedele, nata a Venezia nel 1465 e morta nella stessa città nel 1558, è stata una delle prime scrittrici e intellettuali di rilievo del Rinascimento italiano. Figlia di un medico e studioso, Cassandra Fedele ricevette una eccellente educazione umanistica, imparando il latino, il greco e la retorica. Già in giovane età mostrò una spiccata abilità nella scrittura e nella dialettica, tanto che a soli 14 anni tenne una pubblica dissertazione in latino su un'opera di Giovanni Pontano, attirando l'attenzione di importanti figure politiche e intellettuali dell'epoca. Nel corso della sua vita, Cassandra Fedele scrisse numerose lettere e opere in prosa e in versi, tra cui un'orazione in lingua latina in onore di Anna Sforza, moglie del doge Francesco II Gonzaga. Le sue opere, caratterizzate da un'elevata padronanza del latino e dal ricorso a figure retoriche complesse, furono molto apprezzate e lodate dai contemporanei. Cassandra Fedele fu anche una appassionata sostenitrice dell'istruzione femminile e della parità di diritti tra uomini e donne. Nel 1526, a 61 anni, tenne una famosa
orazione in difesa dell'istruzione delle donne, sottolineando il loro potenziale intellettuale e la loro capacità di contribuire alla vita culturale e sociale della società. La figura di Cassandra Fedele rappresenta un importante punto di riferimento per la storia delle donne e dell'istruzione femminile, nonché per la storia della letteratura e del pensiero rinascimentale.
Vita
Cassandra Fedele è stata una grande umanista veneta, nata a Venezia nel 1465. Proveniente da un’importante famiglia milanese alleata dei Visconti, era figlia di Angelo Fedele e della veneziana Barbara Leoni. Ebbe un fratello e tre sorelle. Il padre, sempre citato nelle fonti accanto alla figlia come dotto di filosofia e cultore delle lettere greche e latine, avviò presto la fanciulla agli studi letterari, in cui Cassandra rivelò eccezionali doti di apprendimento. A dodici anni lei dominava già le lingue classiche e passò alla dialettica e alla filosofia, in cui ebbe come maestro il Padre veneziano Gasparino Borro, dottore in teologia. Scrisse, durante la sua vita, in latino e in volgare, saggi e orazioni e lettere, e corrispose con umanisti e corti. La Fedele, nel 1487, diede dimostrazione delle proprie capacità, pronunciando una famosa orazione in lode delle scienze e delle arti, che costituisce un primato. Cassandra Fedele pronunciò l’orazione davanti al Senato Accademico dell’Università di Padova dando luogo ad un evento eccezionale in un’epoca in cui le donne non avevano accesso ad un’istruzione universitaria, fatto che portò all’autrice grande fama in tutta Europa. Fu in contatto epistolare con alcune importanti personalità, fra cui la duchessa Beatrice d'Este, che si congratulò con lei per aver onorato il genere femminile. Sebbene Cassandra vivesse a Venezia, Ludovico il Moro e la
moglie Beatrice d'Este si dichiaravano suoi protettori. Intrattenne una corrispondenza anche con i reali di Aragona, che la invitarono a recarsi in Spagna per tenervi una cattedra, ma la guerra le impedì di affrontare il viaggio. Nel 1490 si sposò con il medico Gian Maria Mappelli e con lui si trasferì a Creta, dove il marito compiva esperimenti di medicina per conto della Repubblica. Al ritorno perse tutti i suoi averi in un naufragio e a Venezia perse in poco tempo padre e marito, trovandosi malata e in povertà. Ottenne da papa Paolo III di dirigere come priora un orfanotrofio presso la chiesa di San Domenico. Morì ancora priora dell'orfanotrofio a Venezia nel 1558, ad oltre novant'anni e per il suo funerale si organizzò una solenne processione fino alla chiesa di San Domenico, dove la salma fu deposta nel sarcofago con il capo incoronato di alloro e in mano alcuni dei suoi libri.
Vita: linea del tempo
1558
1490
1465
1487/1488
1526
Pensiero
Cassandra Fedele, nata nel 1465 a Venezia, ha svolto un ruolo notevole nel contesto politico e filosofico del Rinascimento italiano. Pur non essendo coinvolta direttamente nella politica ufficiale, la sua vita rifletteva le dinamiche sociali e culturali del suo tempo. Dal punto di vista filosofico, Fedele era fortemente influenzata dagli ideali umanistici. Sostenne l'importanza dell'istruzione per le donne, ritenendo che avessero la capacità di eccellere nelle arti e nelle scienze. La sua filosofia promuoveva l'uguaglianza di opportunità basata sul merito, sfidando le limitazioni sociali imposte alle donne nel XV secolo. Sulla scia dell'umanesimo, Fedele abbracciò la conoscenza classica e intrattenne corrispondenze con molti intellettuali del suo tempo, contribuendo così al dibattito culturale dell'epoca. La sua vita politica, sebbene non ufficiale, era caratterizzata dal suo impegno nella difesa dei diritti delle donne e nella promozione di una visione più inclusiva della società. Fedele fu anche un esempio di come le donne potessero influire indirettamente sulla politica attraverso il loro contributo culturale e
intellettuale. La sua partecipazione alla vita pubblica, sebbene principalmente nel contesto delle lettere e dell'educazione, ha contribuito a plasmare le idee del suo tempo. In conclusione, il pensiero filosofico di Cassandra Fedele era improntato all'umanesimo e alla promozione dell'educazione femminile, mentre la sua vita politica rifletteva la sua partecipazione indiretta alla discussione culturale e sociale del Rinascimento italiano.
Opere
Epistole
Purtroppo, gran parte delle opere letterarie di Cassandra Fedele non sono giunte fino a noi o sono state tramandate solo in forma frammentaria. Tuttavia, si sa che ha lasciato un'impronta significativa attraverso la sua corrispondenza e le sue capacità oratorie, nonché attraverso le sue poesie. Scriveva versi elegantissimi, componeva orazioni ed epistole e conosceva come pochi allora, direttamente le opere aristoteliche. Secondo alcuni, Cassandra avrebbe composto versi latini accompagnandosi con la chitarra oppure cantandoli. Di queste liriche non ne abbiamo traccia, ma la poesia rappresentò per lei uno svago occasionale rispetto ai più importanti studi umanistici. Le sue opere includono epistole, discorsi, orazioni e poesie. Le Orazioni e le Epistole, oltre a testimoniare la competenza e la partecipazione alle discussioni intellettuali del Rinascimento, rivelano i molteplici interessi alle principali suggestioni culturali dell’epoca sia in Italia che in Europa: dall’università di Padova, alla cerchia fiorentina di Lorenzo de’ Medici, fino alla corte di Spagna e al ducato di Milano. Gli studi della scrittrice sfociarono nella composizione di un'opera, De scientiarum ordine, in latino, composta intorno agli ottant'anni e andata malauguratamente smarrita. Inoltre, ricordiamo anche l'opera Oratio pro Bertucio Lamberto.
Discorsi e orazioni
Poesie
Testi: Oratio pro Bartucio Lamberto
L'Oratio pro Bertucio Lamberto fu stampata a Venezia da Girolamo de Santis e Giovanni Lucilio Santritter il 19 gennaio 1488, poi di nuovo a Venezia e a Norimberga nel 1489 ed infine a Modena nel 1494. Il successo dell'orazione la mise in contatto epistolare con letterati e sovrani di tutta Europa. Il suo epistolario, formato da centoventitre lettere datate tra il 1487 e il 1498, e una, in data 1521, diretta a Papa Leone X (nato Giovanni di Lorenzo de' Medici), elenca tra i corrispondenti Niccolò Leonico Tomeo, Marcantonio Sabellico, Eleonora d'Aragona duchessa di Ferrara, Ferdinando Il d'Aragona, Luigi XII re di Francia, Isabella di Castiglia, che la invitò a trasferirsi presso la sua corte, e Angelo Poliziano, il quale le rese visita nel 1491, poi descrivendola in una lettera a Lorenzo de' Medici come «cosa mirabile...; discretissima et meis oculis etiam bella». Sotto il Doge Agostin Barbarigo, nel 1492, la Repubblica Veneta le impose di non lasciare Venezia avendo bisogno della sua presenza nelle circostanze ufficiali. Infatti, in occasione dell'arrivo della legazione bergamasca, Cassandra deve pronunciare davanti al Senato e al Doge un discorso De laudibus literarum che resta il suo lascito più interessante.
Storia
L'orazione
Fine
Realizzato da: Bertino Pietro Cattafi Martina Imbesi Alessia Prestopino Barbara Oliva Noemi
L'orazione, purtroppo mancante nella parte finale, verte sul tema caro agli umanisti, del ruolo da affidare alle lettere: per Cassandra, esse distinguono gli esseri umani dagli esseri bruti, inoltre rappresentano un veicolo di civiltà. L'Autrice sostiene che la cultura è una guida sicura, esprimendo il concetto che le lettere illuminano il cammino umano nella vita terrena e senza la loro assistenza gli uomini brancolerebbero nel buio, sottomessi alle leggi imponderabili della fortuna.
Cassandra Fedele, le cui doti intellettuali erano già in parte rinomate in ambiente veneto, fu incaricata nel 1487 di ricevere le insegne dottorali (laurea) per conto di Bertuccio Lamberti, suo parente e canonico di Concordia e protonotaro apostolico; diede così dimostrazione delle proprie capacità, pronunciando una famosa orazione in lode delle scienze e delle arti, che costituisce un primato che solo di recente è riemerso dal dimenticatoio. Cassandra Fedele pronunciò l'orazione davanti al Senato Accademico dell'Università di Padova dando luogo ad un evento eccezionale in un'epoca in cui le donne non avevano accesso ad un'istruzione universitaria, fatto che portò all'autrice grande fama in tutta Europa.