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William Shakespeare

Anna

Created on January 7, 2024

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Transcript

William Shakespeare

Autori: Fiorino Anna, Solinto Gaia

Shakespeare, il teatro e noi

Il teatro dà immediata evidenza a un pensiero e a una visione del mondo: li materializza e suscita in noi un effetto emotivo. Con Shakespeare il teatro è rappresentazione, perché è mimesi della vita e allegoria, perché collega i destini dei personaggi a problemi che riguardano il destino di ogni uomo e hanno perciò un valore universale. Caratteri fondamentali: • il realismo parte dall’osservazione ma punta a un’immagine del mondo nella sua totalità • ricchezza linguistica • tragedia e commedia compresenti • centralità del personaggio il quale si impone nell’immaginario collettivo come mito Con Shakespeare nasce la consapevolezza della complessità del reale e della frattura fra coscienza e mondo.

Vita

William Shakespeare, nato nel 1564 a Stratford-on-Avon, da John, un borghese proprietario di terre, divenne un importante drammaturgo del periodo elisabettiano. Con una formazione probabilmente in una grammar school, studiò latino. Nel 1582 si sposò e ebbe tre figli. Si trasferì a Londra, iniziò nel teatro recitando parti minori. Nel 1590-92 scrisse il primo dramma, Enrico VI. Il duca di Southampton fu suo protettore, contribuendo al suo successo. Shakespeare divenne comproprietario di importanti teatri (Globe Theatre). Nel 1609 furono pubblicati contro la sua volontà i Sonetti. Dopo il coinvolgimento indiretto del duca nella congiura delle polveri nel 1605, Shakespeare produsse capolavori come Amleto, Otello, Macbeth e Re Lear. Dal 1610 si ritirò a Stratford, morì nel 1616 e fu sepolto nella chiesa di Old Town.

Fasi del teatro

È possibile dividere la produzione di Shakespeare tre fasi: • la fase giovanile fino al 1600 è una fase di sperimentazione di generi diversi: con commedie in cui prevale il gusto per l'intreccio, travestimenti e scambi di persona, la definizione del carattere dei personaggi. In alcune commedie il tema centrale è l’amore (Beatrice e Benedetto) nato dal fascino dell'intelligenza. Appartenente a questa fase è anche il romance, cioè la commedia fiabesca caratterizza da un complesso intreccio, con incantesimi, fate e folletti, in cui si unisce la mitologia classica a quella nordica. • La fase della maturità va dal 1600 al 1607. Anche la seconda fase della produzione shakespeariana comprende generi teatrali diversi. L'attenzione si concentra sulla tragedia, ma anche le commedie rivelano una concezione pessimistica della vita umana. • L'ultima fase del teatro va dal 1607 alla morte. In queste opere emerge una visione della vita sempre consapevole della sua drammaticità, ma più meditativa e serena. Dal punto di vista strutturale, prevalgono due aspetti: la scelta di argomenti classici e quella del romance.

Fasi del teatro

Seconda fase

Terza fase

Prima fase

I Sonetti

Otello

La tempesta

Riccardo III

Re Lear

Il mercante di Venezia

Macbeth

Romeo e Giulietta

Amleto

Prima fase

I Sonetti

I 154 Sonetti di Shakespeare appartengono al genere della poesia lirica, sono stati scritti dal 1593 e pubblicati nel 1609 senza l’autorizzazione dell’autore. Una prima parte è dedicata al fair youth [bel giovane]. È il duca di Southampton, protettore del poeta, esortato a mettere al mondo dei figli così che la sua bellezza e le sue virtù non vadano perdute. Altri sonetti sono dedicati alla dark lady [dama nera], introducendo il tema dell'amore come tormento e sensualità. Nei sonetti è presente il motivo del tempo divoratore.

Prima fase

Riccardo III

Riccardo III fa parte dei drammi storici e il tema principale è quello del potere. Riccardo fa uccidere il fratello, re Edoardo IV, e ne sposa la moglie Anna. Fa rinchiudere nella Torre di Londra gli eredi al trono e, una volta incoronato, li fa assassinare. Ripudia così Anna, ma i nobili gli si ribellano: scoppia una guerra civile, e l'usurpatore muore combattendo. Riccardo è un eroe negativo, ma ha caratteristiche positive come la sua abilità verbale e la risolutezza militare.

Prima fase

Il mercante di Venezia

Il mercante di Venezia da parte della dark comedy, in cui si riscontra un elemento cupo e drammatico nonostante lo scioglimento lieto. Bassanio, per corteggiare la ricca Porzia, contrae un debito con l'amico Antonio, che a sua volta ottiene un prestito dall'usuraio ebreo Shylock. Se i termini del pagamento non saranno rispettati, Antonio dovrà dare a pound of flesh [una libbra della sua carne]. Porzia, travestita da avvocato, difende Antonio. La vicenda si scioglie lietamente: l'amore di Porzia e Bassanio si corona, il doge confisca i beni di Shylock, che per metà vanno alla repubblica di Venezia, per metà ad Antonio: ma quest'ultimo vi rinuncia, a patto che l'usuraio si converta al cristianesimo e riaccolga la figlia, precedentemente fuggita per amore con un cristiano. Shylock non è malvagio per ambizione, è crudele, ma finisce per farci pietà: la sua perfidia è il risultato di una sofferenza soprattutto causata dall'odio che i cristiani rivelano contro gli ebrei.

Prima fase

Romeo e Giulietta

Romeo e Giulietta è una tragedia ambientata a Verona, dove vi sono le lotte tra le famiglie dei Capuleti e dei Montecchi. I due protagonisti si conoscono a una festa, dove Romeo si è introdotto mascherato. Sotto la finestra di Giulietta la sente parlare e scopre di essere ricambiato. Si decide un matrimonio segreto, celebrato da frate Lorenzo. Ma in uno scontro in cui è trascinato a forza, Romeo uccide un Capuleti, Tebaldo. Bandito dalla città, fugge a Mantova. Intanto, Giulietta è promessa in sposa al conte Paride. Per evitarle le nozze, frate Lorenzo escogita uno stratagemma e Giulietta beve un narcotico che la fa sembrare morta. Ma a Mantova Romeo, ignaro di tutto, viene a sapere del funerali della sposa. Giunto al cimitero di Verona, si avvelena sulla sua tomba. Risvegliandosi, Giulietta scopre il cadavere dello sposo e si pugnala. Frate Lorenzo rivela la verità ai parenti, che si riappacificano.

Seconda fase

Otello

Otello, generale moro dell'armata veneziana, sposa in segreto Desdemona. Il padre di lei lo accusa di averla sedotta con la magia: ma il moro viene riconosciuto innocente, e parte per combattere i Turchi a Cipro. Vince e la moglie lo raggiunge sull'isola. Qui è anche il suo alfiere Jago che odia segretamente Otello e Carsio, nominato luogotenente al suo posto. Fa ubriacare quest'ultimo, perché sia sospeso dal suo compito; quindi insinua in Otello il dubbio che Cassio sia l'amante di Desdemona. Jago rivela che il giovane possiede un fazzoletto che il moro aveva donato alla moglie: in realtà, lui stesso ha ordito questo inganno. Folle di gelosia, Otello soffoca Desdemona; ma quando scopre che Jago ha mentito, si uccide. Otello non è la tragedia della gelosia, ma la tragedia del male. Jago spinge il moro all’omicidio per gusto di ordire una catastrofe. La virtù viene disconosciuta e nulla sembra quel che.

Seconda fase

Re Lear

Lear, ormai vecchio, vuole dividere il suo regno fra le tre figlie: Gonerilla, Regana e Cordelia. Mentre le prime due dichiarano per il padre amore assoluto, per pudore non fa cosi l'ultima, la sola che in realtà lo ama davvero. Lear la disereda e bandisce il conte di Kent, che la difende, dichiarando sue eredi Gonerilla e Regana. Cordelia sposa il re di Francia, e là si trasferisce. Ma le sue sorelle, ottenuto il potere, scacciano il padre, che, assistito dal buffone e dal fedele Kent, travestito, vaga in preda alla follia in una violenta tempesta. Per difendere Lear, il re di Francia sbarca in Inghilterra con Cordelia, che si prende cura del padre. I francesi vengono sconfitti, Cordelia è impiccata e Lear muore di dolore. Intanto Gonerilla avvelena Regana e, scoperta mentre trama di assassinare il marito, si suicida. Nel Re Lear torna il tema della virtù disconosciuta e compare quello della lotta per il potere. Lear non riconosce il bene e si lascia raggirare dall'ipocrisia. La figura del buffone rappresenta l'elemento comico che da un lato si inserisce nel tragico, arricchendolo e dall'altro ne rivela i meccanismi segreti. Il punto di vista del buffone diventa così il punto di vista della verità.

Seconda fase

Macbeth

A Macbeth e Banquo, generali di re Duncan, appaiono tre streghe: esse rivelano che il primo sarà re, il secondo padre di re. Quando Duncan giunge al castello di Macbeth, questi, istigato dalla moglie, lo assassina. Divenuto re egli stesso, Macbeth fa uccidere anche Banquo: ma il suo spettro lo terrorizza in un banchetto. Malcolm, figlio di Duncan, e un altro nobile, Macduff, lo attaccano. Macbeth fa uccidere la moglie e il figlioletto di quest'ultimo; ma ormai è solo e Lady Macheth, impazzita, muore. Le profezie si compiono: Macbeth cade in battaglia e Malcolm diventa re.

Terza fase

La tempesta

Su un’isola vive il mago Prospero, un tempo duca di Milano, ma spodestato dal fratello Antonio, con la figlia Miranda e una piccola corte di spiriti suoi servitori, fra cui il folletto Ariele e il selvaggio Calibano. In seguito a una tempesta scatenata dai suoi incantesimi, naufragano sull'isola dei nobili, tra cui i suoi nemici. Ferdinando si innamora, ricambiato, di Miranda e viene tenuto prigioniero da una magia di Prospero. Antonio e Alonso vengono spaventati dagli spiriti, così da pentirsi delle ingiustizie commesse. Prospero libera Ferdinando e gli concede la figlia in sposa; poi perdona il fratello, che gli rende il trono del ducato. Così, rinunciando alla magia, egli lascia liberi gli spiriti, dà a Calibano il potere sull'isola e parte con i naufraghi e i nuovi sposi per l'Italia. Nella Tempesta il tema del potere assume una nuova forma. Sulla violenza vince la clemenza e la saggezza. La magia permette di sanare i mali sociali. Vi è un clima fiabesco e un’utilità del ducato di Milano e della stessa isola. Se pur restando consapevole della presenza del male la visione dell’esistenza di Shakespeare si apre a uno spazio di raggiunta serenità.

Amleto

La composizione: datazione e storia del testo

Shakespeare inizia a scrivere l’Amleto nel 1601, e con quest’opera, e altre quali Macbeth e Otello, si avvia una nuova fase della sua carriera teatrale, le cui parole chiave sono disperazione, frustrazione, amarezza e delusione. Ci furono diverse redazioni dell’opera: 1603: il primo in-quarto (Q1), o anche the bad quarto; 1604: Il secondo in-quarto (Q2); 1623: il primo in-folio (F), redazione finale. Tra le fonti principali, le “Histoires tragiques” di de Belleforest, basato sulle Historiae Danicae (che Shakespeare però probabilmente non conosceva).

Amleto

La struttura generale dell'opera

L’opera è composta da cinque atti, in versi e in prosa, ed è la più lunga delle opere di Shakespeare. Shakespeare costruisce un’atmosfera strana, inquietante, in cui è sovrana la paura della quiete notturna e il buio profondo; tutto è nero o in penombra, si parla continuamente di morte, ominìcidio, suicidio, aldilà e oltretomba. Amleto è un testo labirintico: si ricordi che l’epoca in cui fu scritta era un’epoca di dubbio (il Rinascimento e l'età d’oro elisabettiana stavano andando incontro al declino).

Amleto

L'intreccio

L'opera può essere suddivisa in quattro fasi principali: La morte del Re di Danimarca e l'ascesa di Claudio: dopo la morte del Re, Claudio, fratello del defunto, sposa Gertrude e diventa re. Amleto, tornato dall'Università di Wittenberg per la morte del padre, incontra lo spettro del genitore che rivela di essere stato avvelenato da Claudio e chiede vendetta, con l'eccezione della regina. La finzione della pazzia di Amleto: Amleto, aiutato dall'amico Orazio, decide di fingere la pazzia. La sua condizione malinconica e il dubbio sulla natura del fantasma lo rendono indeciso nella compiere la vendetta. Polonio pensa che la follia di Amleto sia causata dall'amore per sua figlia, Ofelia. Il teatro nel teatro: Amleto organizza la recita di un dramma simile alla storia raccontata dallo spettro. Inizia una cospirazione tra Amleto e Claudio, con l'azione che si avvia verso la catastrofe finale. Amleto uccide accidentalmente Polonio, viene inviato in missione in Inghilterra per essere ucciso, ma alla fine si salva. La tragedia finale: Ofelia impazzisce e muore annegata, Laerte torna per vendicarsi. Si scontra con Amleto, entrambi rimangono feriti dalle spade avvelenate. Gertrude beve il vino avvelenato, Amleto uccide Claudio. Prima di morire, Amleto affida a Orazio il compito di narrare la sua storia. Fortebraccio diventa il nuovo sovrano della Danimarca.

Amleto

Complessità e contraddizioni dell'Amleto

L’Amleto è la somma, o meglio il culmine di tante tragedie diverse, solo accennate e intuite: dalla loro unione nasce “la tragedia delle tragedie”. Tutto ciò che è importante accade fuori scena.

Ideologia e linguaggio

Tutti i monologhi di Amleto rappresentano le vicissitudini della sua anima, e sono fondamentali perché portano avanti l’azione. Shakespeare utilizza una serie di metafore nell’opera: prima tra tutte quella della malattia: Amleto è malato come lo è la Danimarca, o meglio il cuore (metaforicamente) della Danimarca, in quanto governata dal corrotto Claudio. L’infezione interiore si riflette nel marcio esteriore, l’avvelenamento collega la corruzione del corpo individuale a quella del corpo sociale. Per quanto riguarda il linguaggio, quello di Amleto è molto diverso da quello di Polonio o Claudio; Shakespeare utilizza inoltre la prosa non solo per i personaggi umili e folli, ma anche per quelli “impazziti”, e, nel caso di Ofelia, anche la canzone, mezzo espressivo largamente usato dai drammaturghi elisabettiani.

Amleto

Tematiche

Nel teatro inglese del XVI e XVII secolo, il tema della follia emerge come centrale, influenzato da diversi fattori. L'attenzione crescente della medicina nei confronti dei disturbi mentali, spiegati in termini naturalistici, e il senso di malinconia tra coloro che vedevano ridotto il proprio potere portano a un cambiamento nell'approccio dei drammaturghi alla natura umana. La debolezza umana diventa oggetto di analisi anziché condanna, e la follia rappresenta una metafora significativa di ciò. In "Amleto", la follia non è solo un momentaneo oscuramento della ragione, ma una malattia radicata nell'irrazionalità comune a tutti gli uomini. Amleto incarna un'ambiguità nella sua follia, utilizzandola come maschera, strumento di libertà, e mezzo per scoprire la verità. La sua simulazione di pazzia, parte di un ingegnoso stratagemma machiavellico, confonde gli altri personaggi, in particolare il re e la regina, rappresentando una minaccia per loro. La follia di Amleto rivela la verità, ma la sua malinconia e il costante riflettere lo portano all'inazione e al dubbio. La sua repulsione per il matrimonio incestuoso della madre con lo zio genera una nausea per la corruzione della carne. Amleto rifiuta l'amore di Ofelia, poiché teme che un'unione con lei produrrebbe discendenti destinati a sperimentare la corruzione. "Amleto" segue la struttura di una "revenge tragedy", tipica dell'epoca elisabettiana, con vendette multiple: quella di Amleto contro il re, quella di Laerte, e quella di Fortebraccio, la cui famiglia aveva perso territori a causa del padre di Amleto. All'inizio, Amleto è il vendicatore, ma diventa anche oggetto di vendetta. La follia del protagonista sfida i canoni dell'eroe tradizionale, creando un personaggio chiuso nella sua soggettività e solitudine, incapace di identificarsi col mondo. Il dramma tradizionale di azione e vendetta si trasforma in un dramma problematico, in cui conta il motivo per cui gli eventi si verificano più che gli stessi eventi.

Grazie per la vostra attenzione

Autori: Fiorino Anna, Solinto Gaia