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confronto tra Cartesio, Spinoza, Leibniz

Alex Mushroom

Created on January 6, 2024

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  • Cartesio si concentra sulla res cogita e sulla res extensa
  • Spinoza si concentra sul panteismo
  • Leibniz si concentra sulle monadi

Confronto tra Cartesio, Spinoza, Leibniz

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grazie dell' attenzione

La conoscenza della realtà (concezione di come si struttura l’universo, il mondo, l’uomo) CARTESIO

Il sapere tradizionale non ha reso possibile una conoscenza certa, la matematica è l’unica scienza che mostra caratteri di scientificità e si basa su intuizione e deduzione, come dovrebbe essere il metodo della conoscenza in generale. Il metodo matematico si basa su verità evidenti dalle quali vengono ricavate altre conoscenze procedendo in modo deduttivo. Il sapere non dipende dagli oggetti di volta in volta conosciuti, ma dalla mente umana che conosce. Il metodo e la struttura generale del sapere devono essere stabiliti da un solo individuo. Le sensazioni non fanno conoscere la vera realtà Le idee costituiscono la res cogita, vengono classificate come innate, avventizie e fattizie I corpi sono estensione (res extensa) il loro comportamento è determinato in modo meccanicistico. La coscienza è lo stato naturale di res cogitans, a patto che si usi un metodo corretto per la conoscenza e non si confondano le idee chiare e distinte con quelle confuse. Il metodo razionale da estendere a qualsiasi conoscenza è quello matematico, si basa su 4 regole: non accogliere mai nulla per vero che non conoscessi esser tale con evidenza, dividere ciascuna delle difficoltà da esaminare nel maggior numero di parti possibili, condurre i pensieri ordinatamente iniziando dagli oggetti più semplici e facili a conoscere per risalire per gradi alle conoscenze più complesse, fare enumerazioni così complete e revisioni così generali da essere sicuro di non omettere nulla.

La conoscenza della realtà (concezione di come si struttura l’universo, il mondo, l’uomo) SPINOZA

Le sensazioni corrispondono ai corpi, che sono modi dell’estensione. Le idee sono modi dell’attributo pensiero. Poiché pensiero ed estensione sono attributi della stessa sostanza, le idee corrispondono ai corpi. I corpi appaiono come individuali in quanto modi di manifestarsi dell’estensione (le onde appaiono individui ma sono parte dell’unica realtà mare). La coscienza si raggiunge mediante la liberazione dalle passioni.

La conoscenza della realtà (concezione di come si struttura l’universo, il mondo, l’uomo) LEIBNIZ

Le monadi non hanno sensazioni poiché sono chiuse in sé stesse. La sensazione è prendere coscienza di uno stato d’animo. Le idee sono innate e ne diventiamo coscienti passando dalla percezione (inconscia) all’appercezione (cosciente). I corpi sono aggregati di monadi. Gli organismi sono organizzati da una monade egemone, l’anima. La coscienza è l’appercezione, che aumenta via via che diventiamo consapevoli delle nostre percezioni. Il grado di coscienza determina la natura delle monadi (anime e spiriti).

Dio e che ruolo ha nell’universo CARTESIO

La sostanza è ciò che non ha bisogno di qualcosa di creato per esistere. Ci sono 3 sostanze: Dio, la sostanza pensante (res cogitans), la materia o sostanza estesa (res extensa). Dio è il garante della veridicità delle idee chiare e distinte, agisce sull’universo solo al momento della creazione. L’universo è materia e quindi è regolato da leggi immutabili, ogni fatto è determinato da cause efficienti (meccanicismo). L’idea di dio è diversa da tutte le altre idee: è nell’uomo come un’idea innata ma è anche l’idea dalla quale l’uomo e tutte le altre cose sono state create e prodotte. Poiché l’uomo imperfetto non può produrre l’idea di un essere perfetto, questa idea ha origine da un essere esistente.

Dio e che ruolo ha nell’universo SPINOZA

Dio coincide con la natura (panteismo) infatti, dato che dio è infinito, non può esservi nulla di distinto da lui. La sostanza è unica, infinita, eterna. È ciò che sussiste di per sé (non ha bisogno di altro) di conseguenza coincide con un Dio impersonale. Soltanto Dio è sostanza, ma se esiste una sola sostanza, essa è infinita ed eterna, quindi racchiude tutta la realtà. Ha una visione panteistica. Dio è la totalità, la natura, l’universo, ne costituisce l’ordine complessivo e la razionalità immanente. L’universo coincide con Dio, quindi è completamente razionale e ogni cosa c’è o succede in modo necessario. Dio è impersonale.

Dio e che ruolo ha nell’universo LEIBNIZ

La sostanza individuale è ciò che contiene in sé tutte le proprie determinazioni. Ci sono infinite sostanze (monadi). La sostanza deve essere immateriale perché altrimenti risulterebbe, in quanto estesa, divisibile all’infinito. Dio è la monade suprema, quindi è individuo tra gli individui. Crea le monadi, accordandole fin dall’inizio tra sé (armonia prestabilita). Dio garantisce la razionalità dell’universo e lo ordina, lo crea scegliendolo tra i molti mondi possibili. Tale scelta deriva dalla sua stessa natura, quindi non è esattamente libera, ma è a seguito della bontà di Dio. La realtà deriva da Dio in modo razionale e necessario: il primo sottolinea la creazione, il secondo l’immanenza. La materia è in realtà energia. Ci appaiono come materiali le monadi con un livello massimo di percezione e minimo di appercezione. L’universo è quindi costituito da sostanze spirituali L’apparenza materiale dei corpi non è una sostanza, ma un fenomeno.

Le conseguenze etiche della concezione metafisica presentata (come si deve comportare l’uomo, da cosa è guidato, è libero?) CARTESIO

Il bene favorisce la conservazione di sé, il male la ostacola. La ragione può controllare le passioni attraverso le abitudini, modificando le reazioni meccaniche della ghiandola pineale. Non esiste il libero arbitrio relativamente ad una azione, ma possiamo condizionare i meccanismi che determinano le nostre reazioni. Nell’uomo res extensa e res cogitans sono congiunte: l’una regolata dal meccanicismo e l’altra dal pensiero e dalla libertà. Corpo e anima convivono e interagiscono. Il dualismo tra anima e corpo apre importanti problemi in ambito morale. Mentre il comportamento è determinato, la volontà, poiché relativa all’anima è libera. Tuttavia, se la libera volontà non può modificare il comportamento, è impotente; per tanto non ci sarebbe nessun merito e nessuna colpa, cioè nessuna dimensione morale. La soluzione è attraverso il consolidamento di abitudini che prendano il posto delle risposte meccaniche.

Le conseguenze etiche della concezione metafisica presentata (come si deve comportare l’uomo, da cosa è guidato, è libero?) SPINOZA

Bene è ciò che favorisce la conservazione di sé, male è ciò che la ostacola Il comportamento umano è determinato dalle passioni. Il saggio ne conosce il meccanismo e si libera dalla loro schiavitù, non modificando il comportamento ma raggiungendo la serenità. Il libero arbitrio non esiste, perché tutto è necessario, però la consapevolezza della necessità del tutto equivale alla libertà.

Le conseguenze etiche della concezione metafisica presentata (come si deve comportare l’uomo, da cosa è guidato, è libero?) LEIBNIZ

Nel mondo c’è la maggiore quantità di bene possibile, compatibilmente con l’imperfezione delle creature. Le passioni equivalgono alla perfezione, che è passività; gli spiriti come l’uomo, prendendo coscienza, possono arrivare ad una sempre maggiore a percezione. L’uomo è libero nel senso che il suo comportamento è contingente, ma nel mondo scelto da Dio, tutto ciò che avviene è determinato. Quindi non c’è libertà (nel senso comune). Nella teodicea affronta il problema del male. Dato che Dio è infinità bontà ed è onnipotente, il mondo che ha creato deve essere il migliore dei mondi possibili. Il libero arbitrio si giustifica con le verità di fatto: ogni azione e il suo contrario sarebbero possibili perché verità di fatto e contingenti. Il comportamento umano ha una giustificazione solamente teorica (della libertà): di fatto niente può essere diversamente da come è. Il determinismo esclude qualsiasi scelta individuale.