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IMMERSIONI
Melissa Troisi
Created on January 6, 2024
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Transcript
LA VITA SOTT'ACQUA
Gli oceani del mondo influenzano i sistemi globali che rendono la Terra un luogo vivibile per il genere umano. Nel corso della storia, gli oceani e i mari sono stati e continuano ad essere canali vitali per il commercio ed il trasporto.
mappa del commercio
nave da commercio
Gli oceani del mondo influenzano i sistemi globali che rendono la Terra un luogo vivibile per il genere umano. Nel corso della storia, gli oceani e i mari sono stati e continuano ad essere canali vitali per il commercio ed il trasporto. Ad oggi il 40% degli oceani, a causa delle attività umane, è altamente inquinato. L’obiettivo numero 14 dell’Agenda 2030 mira a proteggere e utilizzare in modo sostenibile le risorse di oceani e mari.. L’aumento delle emissioni di gas serra e l’aumento delle temperature ha portato: all’acidificazione delle acque , all’innalzamento del livello del mare, ad eventi meteorologici estremi e l’erosione costiera. L’acidificazione degli oceani non solo minaccia gli organismi viventi e destabilizza il clima, ma mette in pericolo anche la sicurezza alimentare, danneggiando la pesca e l’acquacoltura. Anche la pesca danneggia la vita degli oceani causando una riduzione della fauna. Questo perché la pesca viene praticata con tecniche distruttive e in maniera eccessiva impedendo il rinnovamento delle popolazioni marine. Per comprendere il valore delle risorse marine, basta considerare i vantaggi che le acque apportano alla vita dell’uomo. Ecco alcuni dei punti proposti dall’ONU Italia: * il 90% del commercio globale utilizza il trasporto marino; * la pesca e l’acquacoltura forniscono a 4,3 miliardi di persone più del 15% del consumo annuale di proteine animali; * il turismo costiero è il settore di mercato maggiore nell’economia mondiale, * ampliare le conoscenze sulla biodiversità marina ha portato a progressi rivoluzionari in settori quali la galenica (preparazione dei farmaci), la produzione di cibo e l’acquacoltura; * maree, onde, correnti ed energia eolica in mare aperto costituiscono risorse energetiche rinnovabili. Negli ultimi anni, grazie anche alla sensibilizzazione da parte delle istituzioni e dei media, si sono concretizzate diverse iniziative a difesa della vita dei mari e degli oceani. Già nel 2017, con la Ocean Conference delle Nazioni Unite, la prima dedicata all’oceano e al Goal 14 dell’Agenda 2030, sono state istituite le Communities of Ocean Action. Inoltre, 87 Paesi hanno firmato l’Agreement on Port State Measures (PSMA), il primo accordo internazionale contro la pesca non regolamentata e illegale Dalla metà del secolo scorso sono stati prodotti 8 miliardi di tonnellate di plastica e il 90% non è mai stato riciclato. Oltre 9 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica finiscono nei nostri oceani ogni anno. la Giornata Mondiale degli Oceani delle Nazioni Unite, che si celebra l’8 giugno, è un'occasione per riflettere sul carattere strategico di questa risorsa naturale e sulla responsabilità di ogni individuo e della collettività Nell’ultimo decennio si è registrato un andamento altalenante, con recenti cadute. Dal 2010 al 2015 la tendenza è migliorata per poi peggiorare sensibilmente nel 2016 e nel 2017. Un lato positivo c'è: l'Unione Europea approva la limitazione della commercializzazione di determinati prodotti monouso di plastica e riguardo il trattamento degli scarichi delle navi e dei rifiuti negli ambienti portuali.
Ad oggi il 40% degli oceani, a causa delle attività umane, è altamente inquinato. L’obiettivo numero 14 dell’Agenda 2030 mira a proteggere e utilizzare in modo sostenibile le risorse di oceani e mari. L’aumento delle emissioni di gas serra e l’aumento delle temperature ha portato: all’acidificazione delle acque, all’innalzamento del livello del mare, ad eventi meteorologici estremi e l’erosione costiera.
L’acidificazione degli oceani non solo minaccia gli organismi viventi e destabilizza il clima, ma mette in pericolo anche la sicurezza alimentare, danneggiando la pesca e l’acquacoltura.
Per comprendere il valore delle risorse marine, basta considerare i vantaggi che le acque apportano alla vita dell’uomo. Ecco alcuni dei punti proposti dall’ONU Italia: * il 90% del commercio globale utilizza il trasporto marino; * la pesca e l’acquacoltura forniscono a 4,3 miliardi di persone più del 15% del consumo annuale di proteine animali; * il turismo costiero è il settore di mercato maggiore nell’economia mondiale; * ampliare le conoscenze sulla biodiversità marina ha portato a progressi rivoluzionari in settori quali la galenica (preparazione dei farmaci), la produzione di cibo e l’acquacoltura; * maree, onde, correnti ed energia eolica in mare aperto costituiscono risorse energetiche rinnovabili;
Anche la pesca danneggia la vita degli oceani causando una riduzione della fauna.
Questo perché la pesca viene praticata con tecniche distruttive e in maniera eccessiva impedendo il rinnovamento delle popolazioni marine.
Negli ultimi anni, grazie anche alla sensibilizzazione da parte delle istituzioni e dei media, si sono concretizzate diverse iniziative a difesa della vita dei mari e degli oceani:
2017
Goal 14 dell'Agenda 2030
Inoltre, 87 Paesi hanno firmato l’Agreement on Port State Measures (PSMA), il primo accordo internazionale contro la pesca non regolamentata e illegale.
Inoltre, 87 Paesi hanno firmato l’Agreement on Port State Measures (PSMA), il primo accordo internazionale contro la pesca non regolamentata e illegale.
Dalla metà del secolo scorso sono stati prodotti 8 miliardi di tonnellate di plastica e il 90% non è mai stato riciclato. Oltre 9 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica finiscono nei nostri oceani ogni anno.
Un lato positivo c'è: l'Unione Europea approva la limitazione della commercializzazione di determinati prodotti monouso di plastica e riguardo il trattamento degli scarichi delle navi e dei rifiuti negli ambienti portuali.
Nell’ultimo decennio si è registrato un andamento altalenante, con recenti cadute. Dal 2010 al 2015 la tendenza è migliorata per poi peggiorare sensibilmente nel 2016 e nel 2017.
la Giornata Mondiale degli Oceani delle Nazioni Unite, che si celebra l’8 giugno, è un'occasione per riflettere sul carattere strategico di questa risorsa naturale e sulla responsabilità di ogni individuo e della collettività.
La Giornata Mondiale degli Oceani delle Nazioni Unite, che si celebra l’8 giugno, è un'occasione per riflettere sul carattere strategico di questa risorsa naturale e sulla responsabilità di ogni individuo e della collettività.
IMMERSIONE SUBACQUEA
L'immersione subacquea è un'attività che prevede l'immersione completa del corpo umano in un ambiente liquido. Le prime immersioni furono infatti in apnea e legate a necessità alimentari, col tempo, in seguito ad esigenze di natura bellica, sono stati studiati degli strumenti che permettessero all'uomo di prolungare la permanenza sott'acqua.
L’invenzione della muta da sub ha una storia molto lunga, riportiamo alcune importanti date in cui osserviamo le prime forme di muta subacquea:
Molti secoli prima di Cristo: incisioni scoperte in Assiria mostrano soldati che attraversano fiumi usando giubbotti di pelle di pecora galleggianti. 1300 o prima: subacquei persiani utilizzavano gusci di tartaruga per immergersi. XV secolo: Leonardo da Vinci descrisse la prima campana subacquea in Italia nel suo Codice Atlantico, utilizzata per respirare artificialmente sott'acqua. 1825: William H. James progettò un set SCUBA dotato di un cilindro d'aria compressa legato alla cintola. 1829: Charles e John Deane di Whitstable, nel Kent inglese, progettarono il primo elmo da palombaro. 1837: Augustus Siebe costruì una veste per immersione standard, una sorta di muta da palombaro per l'immersione. 1865: Benoît Rouquayrol e Auguste Denayrouze progettarono un set da immersione dotato di un recipiente per l'aria, collegato poi con il primo erogatore conosciuto. Il sub non nuotava, bensì camminava sul fondale, anche se per breve tempo.
L'immersione ad oggi ha assunto il titolo di attività professionale. A tal proposito abbiamo vari tipi di immersione:
immersione in grotta:
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immersione notturna:
immersione sportiva:
immersione profonda:
è uno sport molto complesso che si può fare solo dopo un apposito addestramento.
più conosciuta e praticata per scopi ricreativi, dagli appassionati che girano il mondo cercando fondali da esplorare. Nella pratica dell’immersione sportiva sono fondamentali i centri diving, per la formazione.
definita così in base alla distanza dalla superficie dell’acqua, che va dai 25 ai 40 metri.
Il diving notturno permette di osservare la fauna sottomarina notturna. Vengono utilizzate torce e fari come fonte di illuminazione.
immersione in quota:
immersione tecnica:
immersione in relitto:
immersione in corrente:
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tutte quelle immersioni eseguite da professionisti certificati che superano i normali limiti delle immersioni sportive.
attività fatte principalmente nei laghi di montagna
ogni tipo di immersione eseguita in una zona di particolari correnti marine
si concentra sull'esplorazione dei relitti sottomarini, testimonianze storiche e archeologiche.