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Diritti Umani Universali

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Created on January 6, 2024

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Transcript

Approvato il 10. 12. 1948 dall'ONU

diritti umani

Sommario

Cosa sono e come sono nati i Diritti Umani Universali

Cosa sono i diritti umani?

La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (DUDU) è un documento fondamentale che afferma i diritti e le libertà fondamentali di ogni individuo. Adottata dalle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948, la Dichiarazione è stata un importante passo avanti per riconoscere e proteggere i diritti inalienabili di tutte le persone, indipendentemente dalla loro nazionalità, etnia, genere, religione o altre caratteristiche.

I diritti umani si riferiscono a dei principi fondamentali che riconoscono la dignità e l'uguaglianza di tutti gli esseri umani. Sono universali, inalienabili e indivisibili, applicandosi ad ogni individuo senza discriminazione. Questi diritti interessano vari aspetti della società, come la libertà, la giustizia, l'uguaglianza, la sicurezza e la partecipazione politica.

Unione Sovietica astenuta

48 i paesi che firmarono la dichiarazione

La loro costituzione prevede la libertà di espressione solo in conformità con gli interessi dei lavoratori e per rafforzare il sistema.

8 paesi si astennero e 2 non parteciparono al momento del voto

Articolo 2

"Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione. Nessuna distinzione sarà inoltre stabilita sulla base dello statuto politico, giuridico o internazionale del paese o del territorio cui una persona appartiene, sia indipendente, o sottoposto ad amministrazione fiduciaria o non autonomo, o soggetto a qualsiasi limitazione di sovranità.''

Questo articolo sottolinea il diritto di ogni individuo alla protezione legale contro violazioni dei propri diritti fondamentali e vieta categoricamente atti di violenza fisica o morale, nonché trattamenti crudeli, disumani o degradanti. Inoltre esso è alla base del consenso libero e informato nelle sperimentazioni mediche o scientifiche, nel rispetto della dignità e dell'integrità delle persone.

L'articolo 2 sottolinea l'importanza della giustizia e della protezione legale come meccanismo cruciale per garantire i diritti umani a livello individuale.

L'articolo 2 stabilisce una base per la salvaguardia dei diritti umani a livello internazionale.

Violazioni dell'articolo 2

Il caso di El-Masri

Un esempio di violazione dell'articolo 2 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani è il caso dei "Programmi di Rendition" condotti dagli Stati Uniti dopo gli attacchi dell'11 settembre 2001. Questi programmi includevano la pratica di trasferire segretamente individui sospettati di terrorismo in paesi in cui potevano essere sottoposti a tortura o trattamenti disumani e degradanti.

Un caso emblematico è quello di Khalid El-Masri, un cittadino tedesco di origine libanese. Nel 2003, El-Masri è stato arrestato in Macedonia dalla polizia locale e successivamente consegnato alla CIA come parte del programma di "rendition". Successivamente è stato trasferito dagli Stati Uniti in Afghanistan, dove è stato detenuto illegalmente e sottoposto a torture e trattamenti disumani per diversi mesi. Nel 2004, è stato rilasciato senza essere incriminato o processato, e le autorità americane lo hanno abbandonato in Albania.

Sebbene oggi diamo per scontato l'uguaglianza tra tutti gli individui, l'esistenza dell'art. 2 ci ricorda come questo traguardo sia stato raggiunto per piccoli passi e con notevoli sforzi. Per questo motivo è un dovere morale non abbassare mai la guardia di fronte al pericolo della nascita di nuovi totalitarismi o di movimenti che tendano a discriminare gruppi di individui o ad esaltarne altri.

Articolo 7

"Tutti sono eguali dinanzi alla legge e hanno diritto, senza alcuna discriminazione, ad una eguale tutela da parte della legge. Tutti hanno diritto ad una eguale tutela contro ogni discriminazione che violi la presente Dichiarazione come contro qualsiasi incitamento a tale discriminazione."

Questo articolo sottolinea il principio fondamentale dell'uguaglianza di fronte alla legge e il diritto di tutti gli individui a essere trattati in modo giusto e senza discriminazioni. Riconosce che nessuna persona dovrebbe essere oggetto di trattamenti ingiusti o discriminatori, e sottolinea il diritto di tutti alla protezione legale senza distinzioni di alcun tipo.

L'articolo 7 è parte integrante della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani adottata dalle Nazioni Unite nel 1948. La Dichiarazione rappresenta un impegno a livello internazionale per promuovere e proteggere i diritti fondamentali e le libertà di tutte le persone, indipendentemente dalla loro razza, religione, origine etnica, genere o altri fattori.

Violazione dell'articolo 7

L'Apharteid

L'apartheid in Sudafrica rappresenta un esempio storico di come la segregazione razziale e la discriminazione possano essere intrinsecamente in contrasto con l'articolo 7 dei diritti umani universali . Durante il periodo dell'apartheid, le leggi venivano promulgate e applicate in base al colore della pelle, creando un sistema giuridico ingiusto che favoriva alcuni gruppi razziali a discapito di altri.

Le leggi dell'apartheid includevano normative che separavano le diverse comunità razziali in aree designate, limitavano l'accesso alle opportunità economiche e sociali e negavano ai non bianchi molti dei diritti civili e politici. Questo sistema, discriminatorio, si scontrava con il principio di uguaglianza di tutti i cittadini, i quali devono trovare uniformità di trattamento di fronte alla legge, indipendentemente dalla razza, religione o origine etnica.

La lotta contro l'apartheid è stata condotta anche per il riconoscimento dei principi universali dei diritti umani e della giustizia. Movimenti come quello guidato da Nelson Mandela e altri leader anti-apartheid hanno enfatizzato l'importanza di un sistema legale che rispetti e tuteli i diritti di tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro razza.

L'abolizione dell'apartheid e l'instaurazione di una democrazia multirazziale nel 1994 sono stati cruciali non solo per il Sudafrica, ma hanno rappresentato un esempio di come la lotta per l'uguaglianza sotto la legge possa portare a un cambiamento significativo nella società. Questo processo ha evidenziato il potere del principio che la legge deve essere applicata in modo imparziale e equo per tutti i cittadini, promuovendo la costruzione di una società basata su valori di giustizia e uguaglianza.

Articolo 19

"Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere."

Questo articolo sancisce il diritto fondamentale alla libertà di opinione e di espressione. Le persone hanno il diritto di esprimere le proprie opinioni, idee e pensieri senza paura di persecuzione o discriminazione. Inoltre, l'articolo sottolinea che la libertà di espressione non è limitata alle frontiere nazionali e dovrebbe essere garantita in tutto il mondo.

L'articolo 19 è uno dei pilastri della dichiarazione e riflette l'importanza attribuita alla libertà di espressione come elemento chiave per la promozione e la protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali. La sua applicazione è essenziale per la creazione di società aperte, democratiche e pluraliste.

Impastato, in realtà, proveniva da una famiglia che aveva legami con la mafia, ma ha scelto una strada diversa. Ha fondato una stazione radio chiamata "Radio Aut", attraverso la quale ha denunciato apertamente le attività criminali della mafia ed ha condotto inchieste giornalistiche sulla corruzione e il coinvolgimento di esponenti politici con la criminalità organizzata.

La storia di Giuseppe Impastato è un esempio emblematico di come individui coraggiosi e impegnati possano affrontare le organizzazioni criminali attraverso la denuncia e la lotta per la giustizia. Il suo sacrificio ha contribuito a mettere in luce la connivenza tra politici, affari e mafia, spingendo l'opinione pubblica a confrontarsi con la realtà di questo problema.

Il suo coraggio e la sua determinazione nell'affrontare la mafia gli hanno causato problemi personali. Nel 1978, Giuseppe Impastato è stato assassinato: la sua morte è stata inizialmente presentata come un incidente ferroviario, ma in seguito è emerso che era stato ucciso dalla mafia per la sua attività di denuncia.

Collegando questa storia all'articolo 19 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, possiamo vedere come Impastato abbia esercitato il suo diritto alla libertà di espressione per denunciare l'ingiustizia e la criminalità organizzata. La sua storia sottolinea l'importanza della libertà di opinione e di espressione nel contesto della lotta contro la mafia e altre forme di oppressione.

Violazione dell'articolo 19

Giuseppe Impastato

Giuseppe Impastato è stato un attivista e giornalista italiano noto per il suo coraggio nel denunciare la presenza e le attività della mafia siciliana, in particolare di Cosa Nostra. Nato il 5 gennaio 1948 a Cinisi, un piccolo paese in provincia di Palermo, Impastato si frequentemente espresso pubblicamente contro la mafia sin dalla sua giovane età.