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LEOPARDI
Alice Marraccini
Created on January 5, 2024
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Transcript
GIACOMO LEOPARDI:La Quiete Dopo La Tempesta
ALICE MARRACCINI & GIADA SIMI
INDICE
- CONTESTO STORICO
- VITA
- CONFRONTO:ELEMENTI ROMANTICI
- LA QUIETE DOPO LA TEMPESTA
- COMMENTO
- PARAFRASI
- ZIBALDONE
- CONFRONTO: SABATO DEL VILLAGGIO
- COLLEGAMENTI INTERDISCIPLINARI
CONTESTO STORICO
CONTESTO STORICO
Fine del Settecento e inizio dell'Ottocento
Età napoleonica e Congresso di Vienna
.Rivoluzione francese (1789).Idee illuminate: ragione, libertà e uguaglianza
Crisi politica, sociale, culturale
.Disillusione .Critica verso l'ordine sociale e politico
Restaurazione e il Risorgimento italiano
.Frammentazione politica.Assenza di unità nazionale =Movimento del Risorgimento(periodo di risveglio nazionale lotta per l'indipendenza e l'unità dell'Italia).
VITA
LINEA DEL TEMPO
1817
Inizia: ZibaldoneDibattito: Classicisti e Romantici
1819
Riflette sulla condizione umana
29/06/1798
ANNO DI NASCITA
xxxx
1809-1816
.Studio matto e disperatissimo.Tubercolosi ossea
1822
VA A ROMA
LINEA DEL TEMPO
1830
Torna a Firenze:.Canti .Ciclo di Aspasia
1828
Deve tornare a Recanati
1825
Soggiorna a Bologna, Firenze e Pisa
1845
Pubblicazione: Canti e Zibaldone
xxxx
18291831
14/06/1837
ANNO DI MORTE
"La quiete dopo la tempesta"
ELEMENTI ROMANTICI
ELEMENTI LEOPARDIANI VS ROMANTICI
Poesia
.Romantici: esaltavano l'entusiasmo e l'ottimismo.Leopardi: pessimismo filosofico
Anticonformismo
.Romantici: entusiasmo e ottimismo.Leopardi:critica della società e della condizione umana
Connessione con il passato classico
.Romantici: distanziarsi dalla tradizione classica .Leopardi: connessione più forte con il classicismo
ELEMENTI LEOPARDIANI VS ROMANTICI
NATURA
. Romantici: idealizzata .Leopardi: più realistica, sottolineando la sua indifferenza e la sua imparzialità di fronte alle sofferenze umane
INFINITO
.Romantici: positivo, vastità dell'universo e possibilità di conoscenza illimitata. .Leopardi: smarrimento e incomprensibilità; l'incapacità umana di afferrarne la totalità.
LA QUIETE DOPO LA TEMPESTA
Commento-Analisi-Parafrasi
CONTESTO
- Dal 17 al 20 settembre 1829
- Vi è il suo autografo
- Canti Pisani-Recanatesi o Canti Idilli
- 3 strofe di endecasillabi e settenari senza uno schema fisso=canzone libera leopardiana(canzone di derivazione petrarchesca in cui vengono meno le tradizionali regolarità)
- Inizialmente un tono festoso ed esultante nel descrivere la vita che riprende il suo corpo dopo una brutta tempesta
- Infelicità dell'essere umano
- Vera felicità raggiungibile solo con la morte
- Musicale
Passata è la tempesta: odo augelli far festa, e la gallina, tornata in su la via, che ripete il suo verso. Ecco il sereno rompe lá da ponente, alla montagna: sgombrasi la campagna, e chiaro nella valle il fiume appare. Ogni cor si rallegra, in ogni lato risorge il romorio, torna il lavoro usato.
PRIMA STROFA
L’artigiano a mirar l’umido cielo, con l’opra in man, cantando, fassi in su l’uscio; a prova vien fuor la femminetta a côr dell’acqua della novella piova; e l’erbaiuol rinnova di sentiero in sentiero il grido giornaliero.
Ecco il Sol che ritorna, ecco sorride per li poggi e le ville. Apre i balconi, apre terrazzi e logge la famiglia: e, dalla via corrente, odi lontano tintinnio di sonagli; il carro stride del passeggier che il suo cammin ripiglia
Si rallegra ogni core. Sí dolce, sí gradita quand’è, com’or, la vita? Quando con tanto amore l’uomo a’ suoi studi intende? o torna all’opre? o cosa nova imprende? quando de’ mali suoi men si ricorda?
SECONDA STROFA
Piacer figlio d’affanno; gioia vana, ch’è frutto del passato timore, onde si scosse e paventò la morte chi la vita abborria; onde in lungo tormento, fredde, tacite, smorte, sudâr le genti e palpitâr, vedendo mossi alle nostre offese folgori, nembi e vento.
O natura cortese, son questi i doni tuoi, questi i diletti sono che tu porgi ai mortali. Uscir di pena è diletto fra noi. Pene tu spargi a larga mano; il duolo spontaneo sorge: e di piacer, quel tanto che per mostro e miracolo talvolta nasce d’affanno, è gran guadagno. Umana prole cara agli eterni! assai felice se respirar ti lice d’alcun dolor; beata se te d’ogni dolor morte risana.
TERZA STROFA
COMMENTO
- PRIMA STROFA: Incentrata sul paesaggio
- SECONDA STROFA: Passaggio dal momento descrittivo a quello riflessivo-filosofico
- TERZA STROFA: Natura cortese;
Zibaldone di pensieri, 7 agosto 1822
«L’uniformità è certa cagione di noia. [...] La continuità de’ piaceri [...] o di cose poco differenti dai piaceri, anch’essa è uniformità, e però noia, e però nemica del piacere. [...] La Natura ha proccurato in tutti i modi la felicità degli animali. Quindi ell’ha dovuto allontanare e vietare agli animali la continuità dei piaceri. [...] Ecco come i mali vengono ad esser necessarii alla stessa felicità, e pigliano vera e reale essenza di beni nell’ordine generale della natura: massimamente che le cose indifferenti, cioè non beni e non mali, sono cagioni di noia per se[...], e di più non interrompono il piacere, e quindi non distruggono l’uniformità, così vivamente e pienamente come fanno, e soli possono fare, i mali. Laonde le convulsioni degli elementi e altre tali cose che cagionano l’affanno e il male del timore all’uomo naturale o civile, e parimente agli animali ec. le infermità, e cent’altri mali inevitabili ai viventi, [...] si riconoscono per conducenti, e in certo modo necessarii alla felicità dei viventi. [...] E ciò non solo perch’essi mali danno risalto ai beni, e perchè più si gusta la sanità dopo la malattia, e la calma dopo la tempesta: ma perchè senza essi mali, i beni non sarebbero neppur beni a poco andare, venendo a noia, e non essendo gustati, nè sentiti come beni e piaceri, e non potendo la sensazione del piacere, in quanto realmente piacevole, durar lungo tempo ec.».
LA QUIETE DOPO LA TEMPESTA
CONFRONTO SABATO DEL VILLAGGIO
LA QUIETE DOPO LA TEMPESTA VS SABATO DEL VILLAGGIO
- Dittico
- Descrittivo
- Riflessivo
- Attesa
- Reale piacere
LA QUIETE DOPO LA TEMPESTA
COLLEGAMENTI INTERDISCIPLINARI
LA QUIETE DOPO LA TEMPESTA
STORIA
- Espressione poetica
- Es. Moti 1820-'21
FILOSOFIA
- HEGEL
VV. 10-21
torna il lavoro usato.L’artigiano a mirar l’umido cielo, con l’opra in man, cantando, fassi in su l’uscio; a prova vien fuor la femminetta a côr dell’acqua della novella piova; e l’erbaiuol rinnova di sentiero in sentiero il grido giornaliero. Ecco il sol che ritorna, ecco sorride per li poggi e le ville. Apre i balconi, apre terrazzi e logge la famiglia:
"PERSONE COMUNI"
- WORDSWORTH
- ANNIBALE CARRACCI
- CARAVAGGIO
VV. 32
Piacer figlio d’affanno;
"TRAVAGLIO DEL NEGATIVO"
- ESCHILO
- DIDONE
"πάθει μάθος"
- HEGEL
- LEOPARDI
VV. 47-50
Pene tu spargi a larga mano; il duolospontaneo sorge: e di piacer, quel tanto che per mostro e miracolo talvolta nasce d’affanno, è gran guadagno.
ORAZIO
"CARPE DIEM"
VV. 53-54
[...]; beata se te d’ogni dolor morte risana.
"MORTE"
EPICUREISMO
GRAZIE PER L'ATTENZIONE