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Augusto di Prima Porta
Rosapia Maria Trunfio
Created on January 4, 2024
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Transcript
L'arte Romana
L'Augusto di Prima Porta
L’Augusto di Prima Porta risale agli anni 20 del 1° secolo A.C. e rappresenta un importante punto di riferimento per la storia dell’arte e della cultura romana. Oggi la statua è conservata nei Musei Vaticani a Roma e continua a rappresentare uno dei più grandi capolavori della storia dell’arte. In conclusione, Augusto Di Prima Porta è stato un imperatore romano importantissimo e influente che ha lasciato un segno duraturo nella storia della Roma antica. La sua fama è ancora viva nei monumenti e nell’arte che ancora oggi ammiriamo, testimonianza della sua grandezza. Il suo impero portò a un periodo di pace e prosperità, diventando un esempio di forza e grandezza ammirato anche dalle generazioni future.
La statua è stata rinvenuta nella villa di Livia a prima porta ed è molto probabilmente una copia di un originale in bronzo che venne fatto fare dal senato romano in ricordo della restituzione delle insegne militari romane perse da Crasso nella battaglia di Carre del 53 avanti cristo contro i Parti.
Augusto di Prima Porta e il Doriforo di Policleto a confronto
Uno dei più classici e tradizionali confronti artistici è rappresentato dal'Augusto di Prima Porta e il Doriforo di Policleto.
La lorica
rilievo che si trova sulla corazza di ottaviano augusto
Il corpo del Doriforo, secondo il "canone" proposto, presenta una precisa proporzione delle parti sulla base di un’unità di misura: la testa, che corrisponde a 1/8 dell'intero corpo, mentre il busto equivale a 3 teste e le gambe a 4. Al viso è data una lunghezza pari a tre volte quella del naso. Vi è un ulteriore relazione che lega tra loro le quattro parti del corpo in un rapporto uguale e inverso, rendendo così l’idea del movimento: il ritmo chiastico, o a incrocio, delle membra contrapposte. Alla gamba destra, portante il peso del corpo, corrisponde la spalla sinistra che regge la lancia; alla spalla destra, che scende seguendo la flessione dell’anca, corrisponde la gamba sinistra portata all’indietro.
Anche nell'Augusto di Prima Porta è presente il Canone e il Chiasmo.
il ritratto è quello di Ottaviano Augusto nel momento di un’”adlocutio” ovvero di un discorso per incitare le truppe schierate prima di una battaglia.E' evidente che quest'opera risente di una tradizione neoclassica che ben visibile ed è anche ben espressa dalla durezza con cui viene tratteggiato il volto anche dalla capigliatura che sembra estremamente metallica e rigida.
La tradizione romana di quest’arte è capace di cogliere nelle espressioni del volto i segni della personalità, tanto che in alcuni casi il realismo fisionomico contrasta curiosamente con i corpi idealizzati derivati dalla tradizione iconografica classica. L'imperatore è ritratto nelle sue reali fattezze, anche se idealizzate nella celebrazione della sua carica.
Il Doriforo ha rappresentato l’exemplum nell’ambito della produzione romana, ispirando un gran numero di derivazioni e varianti, tra cui l’Augusto. Ecco il motivo per cui vediamo la somiglianza tra le due statue, soprattutto nella posa, che risulta più accentuata nel nudo, poiché rappresentava il modello classico di riferimento. Peraltro in età classica la statuaria rappresentava il canone ideale di bellezza e perfezione a cui l’uomo doveva ispirarsi e gli atleti erano quelli più vicini alla realtà. Tra gli altri bronzisti, Policleto fu colui che aveva dato quel quid in più, rappresentato dalla naturalezza, resa possibile dalla rithmòs, ossia il miglior rapporto possibile tra le membra e l’intero, in modo che la bellezza naturale del corpo risultasse disciplinata e migliorata da una maglia fittissima di relazioni numeriche. In questo modo si definiva il Canone, ossia le regole di proporzioni.
Se c'è una grande differenza tra le due statue quella è la finalità per la quale sono state costruite. Il Doriforo di Policleto rappresenta un corpo umano perfettamente proporzionato, il quale aveva un canone preciso con il fine di rappresentare la perfezione.
Queste proporzioni anche nell’Augusto vengono rispettate, ma con un’altra finalità, quella di esaltare l’autorità imperiale nelle vesti di generale a guida dell’esercito, che con il dito alzato invita al silenzio. Tale significato è risaltato dalle allegorie in rilievo sulla corazza.Si può dire quindi che questa statua aveva un fine simbolico, didascalico ma soprattutto encomiastico.
Una delle due statue è l'Augusto di Prima Porta, l’altra statua è il Doriforo, che dal greco vuol dire “portatore di lancia”, perchè era ciò che originariamente doveva tenere nella mano sinistra.
Sono gli studi e le ricerche che hanno attribuito a Policleto la realizzazione di tale scultura, ma questa è una copia romana, definibile come tale già perché è in marmo. Infatti i Romani erano soliti appropriarsi delle statue greche in bronzo per ricavarne metallo che poteva servire per altri scopi, fuorché statue, che lavoravano solo in marmo, pertanto di quelle greche ne facevano copia, perché loro rimanesse quel pezzo di produzione artistica greca che loro tanto ammiravano e apprezzavano.
Entrambi hanno un sostegno dietro la loro gamba destra, qualcosa che li accomuna molto più è la posa: entrambi appaiono ancheggianti, come se stessero camminando lentamente, mostrando il movimento del corpo all’incidere dei passi. I corpi poggiano sulla gamba destra, mentre la sinistra, appena arretrata, si solleva da terra, facendo assumere un atteggiamento fluido, rilassato e soprattutto naturale.
Etrambe sono figure maschili, in piedi, con lo sguardo rivolto verso l’esterno girando il capo leggermente sulla loro destra; uno è vestito di corazza, l’altro è nudo. Ma entrambi hanno i capelli molto corti, aderenti alla fronte; entrambi sono atletici…perfino la corazza lo fa evincere.
Un paludamentum (mantello che insieme al Parazonium era il simbolo del generale romano quando comandava un esercito) gli avvolge i fianchi, ricadendo mollemente sulla mano sinistra, con un panneggio particolarmente elaborato. Nella stessa mano impugna la lancia.