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siracusa
Angela Barone
Created on January 4, 2024
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Siracusa
Siracusa è una città sulla costa ionica della Sicilia. È nota per le rovine dell'antichità. Il centrale Parco Archeologico della Neapolis racchiude l'anfiteatro romano, il Teatro Greco e l'Orecchio di Dionisio, una grotta scavata nel calcare a forma di orecchio umano. Il Museo Archeologico Regionale Paolo Orsi espone reperti in terracotta, ritratti di epoca romana e scene dell'Antico Testamento scolpite nel marmo bianco.
inizio
Indice
Cosa vedere e cosa fare
neapolis
storia
Accessibilità
mappa
museo
LA STORIA
La città che è situata nella terra di Sicilia, venne fondata nell'VIII secolo a.C. da un gruppo di colonie greche provenienti da Corinto . Fu una polis di primaria importanza, e venne nominata fra le più grandi metropoli del mondo antico, dando vita a personaggi del calibro di Epicarmo, Archimede e moltissimi altri, e ospitando al suo interno nomi influenti come quello di Eschilo e Platone.
Conquistata dai Romani nel 212 a.C, fu capitale della Sicilia romana . Ancora sotto il dominio bizantino, divenendone persino capitale dal 663 al 669, fino all'assassinio dell'imperatore Costante II, quando la situazione mutò drasticamente; fu presa allora dagli Arabi nell'878, iniziando un lungo declino e perdendo la residua primazìa siciliana.
Nell'XI secolo fu riconquistata per un breve periodo dai Bizantini, passando alcuni decenni dopo sotto il dominio dei Normanni. Dopo un momentaneo dominio genovese nel XIII secolo, seguì le vicende del Regno di Sicilia. Nei secoli XVI, XV, fino alla prima metà del XVI, fu sede della Camera reginale che veniva governata dalle regine del Regno siciliano. In seguito entrò a far parte dei possedimenti del Regno delle due regine fino all'avvento del Regno d’italia nel 1861.
In età contemporanea la storia di Siracusa venne a intrecciarsi con la storia del resto d'Italia, attraversando la prima e la seconda guerra mondiale . Nel 2005 il suo territorio è stato dichiarato dall’UNESCO Patrimonio dell’umanità.
Cosa vedere e cosa fare
Il Museo Archeologico Paolo Orsi
La neapolis
Siracusa
Siracusa
Simbolo dell’espansione urbana di Siracusa ai tempi del tiranno Gelone, Neapolis è diventata oggi un’oasi protetta, con un Parco Acheologico immerso in uno straordinario scenario naturale.
Uno dei più grandi Musei Archeologici d’Europa per spazi espositivi, arco temporale coperto e numero di reperti esibiti. Un percorso affascinante, ricco di riferimenti di carattere topografico e cronologico.
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Duomo di Siracusa
Fonte Aretusa
Ortigia
Ortigia
Il duomo di Siracusa, ufficialmente Cattedrale Metropolitana della Natività di Maria Santissima, sorge sulla parte elevata dell'isola di Ortigia, incorporando quello che fu il principale tempio sacro in stile dorico della polis di Syrakousai, dedicato ad Atena e convertito in chiesa con l'avvento del cristianesimo.
La Fonte Aretusa è uno specchio d'acqua nell'isola di Ortigia, nella parte più antica della città siciliana di Siracusa, qui Nella fonte Aretusa è ambientata la leggenda di Aretusa e Alfeo, uno dei miti più affascinanti di Siracusa.
la neapolis
La più visitata tra le aree monumentali di Siracusa è sicuramente il parco archeologico della Neapolis che contiene le più importanti testimonianze dell'antica Siracusa greca e romana grazie alle quali la città ha il titolo di patrimonio mondiale dell'umanità dell'Unesco. Il parco archeologico di Siracusa comprende la parte settentrionale del quartiere della Neapolis, uno dei cinque che componevano Siracusa in età greca e romana, in cui si trovano i monumenti più famosi della città.
Prezzo
Durata
13.5€ -INTERO 6.75€ -RIDOTTO 18€ -CUMULATIVO INTERO 9€ -CUMULATIVO RIDOTTO
PERCORSO BREVE- 45 minuti PERCORSO MEDIO- 60 minuti PERCORSO LUNGO- 90 minuti
Dove
Quando
I periodi ideali per visitare il parco e Siracusa più in generale sono la primavera e l'autunno, in particolare Settembre.
Località: Viale Teocrito, 66 - Siracusa 96100 SR
La neapolis
Teatro greco
Anfiteatro romano
L'orecchio di Dionisio
Le Latomie
Segue l’anfiteatro romano, di controversa datazione, attribuito da taluni ad Augusto, da altri a Settimio Severo; l’ara di Ierone II, un grandioso altare per i sacrifici pubblici della città.
Si parte dallo splendido teatro greco, databile, nel suo aspetto attuale, al III sec. a.C. ma esistente fin dalla seconda metà del V sec. a.C
Non mancano inoltre le suggestive e amplissime grotte, fra cui la Grotta dei Cordari e l’Orecchio di Dionisio.
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La neapolis
La tomba di Archimede
Ara di Ierone
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Il teatro greco
Storia
Il teatro di Siracusa è sicuramente tra i più noti del mondo antico: opera dell’architetto Damocopo detto Mirylla è situato all'interno del Parco archeologico della Neapolis, sulle pendici sul lato sud del colle Temenite. La tecnica costruttiva, le dimensioni la forma della cavea e dell’orchestra e anche le iscrizioni hanno suggerito ad alcuni studiosi di porre la costruzione del monumento tra il 238 e il 215 a.C.; l’impianto attuale è quello successivamente trasformato in epoca romana. Del teatro è conservata la parte scavata nella roccia del colle Temenite, mentre parte della cavea ed i monumentali resti della scena di età romana sono andati perduti, forse a causa del riuso dei blocchi e da parte degli Spagnoli che se ne sarebbero serviti per realizzare le fortificazioni di Ortigia tra il 1520 ed il 1531.
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Struttura
Il teatro si compone di tre parti: koilon (o càvea), orchestra e scena. Koilon: ha forma semicircolare e con il diametro di oltre 138 metri; i 67 ordini di gradini sono divisi in nove settori (cunei) da otto scalette di servizio. Un lungo corridoio attraversa la cavea nel senso della larghezza: è il diàzoma nella cui faccia superiore vi erano incisi i nomi delle divinità o dei regnanti a cui era dedicato il cuneo. La parte superiore della cavea è priva di blocchi lì originariamente collocati a causa dell'assenza del banco roccioso e successivamente asportati nel XVI secolo sotto il regno di Carlo V. Orchestra: è lo spazio semicircolare ai piedi della càvea dove danzavano i cori. Il piano dell'orchestra è delimitato da solchi che circoscrivono uno spazio trapezoidale; nel loro complesso essi sono stati interpretati tanto come canali di scolo delle acque (eurìpi) tanto come le tracce dell'antico teatro che in origine aveva quell'aspetto. Scena: è la vasta spianata dove sorgeva l'edificio scenico, delimitata ai lati da due imponenti piloni. Essa si presenta più volte scavata sia perché vi trovavano alloggiamento gli elementi verticali dell'edificio scenico greco sia perché nel corso dei secoli è stata più volte manomessa per essere adattata alle diverse esigenze di allestimento sceniche, non ultimi i ludi gladiatori. La parte superiore del teatro era cinta da un ampio portico coperto. La parete rocciosa sovrastante, così come anche altre parti del Colle, è interamente costellata di incavi quadrangolari (naiskoi) destinati ad accogliere i quadretti (pinakes) con immagini votive di divinità o di defunti eroizzati (in qualche modo paragonabili ai nostri Santi). In essa, al centro e in asse con il teatro si apre un'ampia grotta dalla quale scaturisce dell'acqua proveniente dall'acquedotto greco. In questa grotta - ninfeo è possibile riconoscere il Mouseion, ossia la sede della corporazione degli artisti.Dal lato occidentale della terrazza si accede alla strada superiore d'accesso al teatro (nella quale sono profondamente segnate le carraie); lungo le sue pareti sono stati scavati ipogei funerari bizantini e dai quali trae il nome di "Via dei Sepolcri".
L'orecchio di Dioniso, le latomie e l'ara
L'ara di Ierone
L'orecchio
Ierone ne ordinò la costruzione nel III sec a.C dove venivano fatti i sacrifici degli animali. Gli archeologi hanno ipotizzato che questo altare fosse dedicato a Zeus Euletherionis, questo perché come dopo la cacciata nel 466 a.C dell’ultimo dei tiranni, Trasibulo, i siracusani fecero una statua al dio in onore del quale vennero celebrate le feste delle Eleutherie, collegate alla liberazione del nemico. Le dimensioni originali erano 198 x 23 m. Ai lati nord e sud erano posti due ingressi con rampe che conducevano a una piattaforma superiore, l’ingresso della rampa nord era affiancato da due telamoni. Attraverso le rampe venivano condotti gli animali, a ovest c’era una grande piazza rettangolare circondata su tre lati da un porticato. Al centro era posta una vasca che recava al centro di un basamento, forse destinato a reggere la statua.
È una grotta artificiale collocata nel Parco Archeologico della Neapolis di Siracusa. La grotta è conosciuta per la forma simile all’orecchio umano, lunga 65 metri, larga da 5 a 11 metri, alta 23, che va restringendosi verso l’alto. Il nome le fu dato da Caravaggio, nel 1608, in occasione di una visita alla grotta.La leggenda tramanda che Dionisio utilizzasse la grotta come carcere per poter ascoltare a distanza, dall’alto. La grotta,grazie alla sua conformazione a S, è celebre per la sua straordinaria proprietà acustica, capace di amplificare qualunque suono di circa 16 volte.
Le latomie
La latomia deriva dal greco "latomiai" composto da "las" cioè pietra e "tomiai" da "temnein", tagliare. Furono scavate verso il V sec a.C. a seguito della spedizione ateniese in Sicilia. Le latomie divennero il luogo per incarcerare i prigionieri, erano infatti calde d’estate e fredde d’inverno quindi i prigionieri, chiaramente non sfamati, non avevano possibilità di fuga.
MUSEO PAOLO ORSI
Storia
Istituito nel XVIII secolo, dal 1988 il museo è collocato nella sede di Villa Landolina ed è dedicato al grande archeologo Paolo Orsi, che ha effettuato i principali studi sulla città. Il Museo Archeologico "Paolo Orsi" raccoglie la più importante documentazione della preistoria, della protostoria della Sicilia e celebri opere di arte greca e romana, ceramiche, marmi, decorazioni architettoniche. I più antichi reperti vanno dal paleolitico all'età del bronzo; notevoli gli oggetti che testimoniano le influenze egee, anatoliche e micenee. Preziosi i corredi delle necropoli greco-sicule, il materiale ceramico, i rilievi fittili, le statue arcaiche. E' esposta una ricca documentazione storica sull'evoluzione della moneta, dai primitivi mezzi di scambio (asce, punte di lancia, pezzi di bronzo) alle più antiche monete risalenti al VI secolo a. C.. Sono, inoltre, documentate la monetazione romana, bizantina, araba, normanna e aragonese per giungere ai conii della zecca di Palermo, prima della sua soppressione da parte del Re Ferdinando III. Non cessa di stupire la produzione di Siracusa che, con le incisioni dei maestri firmanti Eveneto, Cimone ed Eucleidas. Affiancata al monetiere è esposta una ricca collezione di oreficerie antiche, nonchè gioielli dei secc. XVII - XVIII appartenuti a famiglie nobili siciliane.
+info
Venere anadiomene
Gemma del Museo è la "Venere anadiomene", detta Venere Landolina dal nome del suo scopritore, statua di fattura romano-ellenistica. Il materiale proviene anche da scavi delle numerose colonie greche della Sicilia, da Megara Hyblea, a Eloro, Akrai, Kasmenai, Kamarina e da numerosi centri indigeni ellenizzati. Dal 2010 è aperta al pubblico anche la sala Numismatica.
La dea è priva del capo e del braccio destro, con il quale, secondo l’iconografia, copre i suoi seni.
ACCESSIBILITA'
A piedi
La distanza da Ortigia è di circa 2 Km e si attraversa una zona residenziale e abbastanza moderna della città, priva di particolari punti attrattivi per il turista.
Siracusa non è una città grandissima e, in particolar modo, la zona turistica e la maggior parte delle strutture ricettive cittadine sono concentrate nell'area di Ortigia e Corso Umberto. E' possibile raggiungere il parco archeologico della Neapolis a piedi, con mezzi pubblici e dall'autostrada.
Mezzi pubblici (bus)
Una visita guidata del parco dura mediamente 1h30m. Probabilmente, visitandolo autonomamente impiegherete un po' di meno. I periodi ideali per visitare il parco e Siracusa più in generale sono la primavera e l'autunno, in particolare quest'ultimo. Il parco Neapolis può essere visitato autonomamente oppure usufruendo di una guida individuale o partecipando ad una visita guidata di gruppo.
Dal terminal bus accanto alla stazione ferroviaria (via Rubino) è possibile prendere tutti i bus che percorrono Corso Gelone. Scendendo alla fermata dell'Ospedale Umberto I o a quella successiva (vedi mappa) ci si trova a breve distanza dal parco archeologico.
Autostrada
Provenendo da Catania: percorrere l'autostrada fino all'ultima uscita di Siracusa (indicata solo col cartello SIRACUSA). Dall'uscita si imbocca la SS 124 (Siracusa-Floridia) in direzione di Siracusa. Oltrepassato il cimitero di guerra e il cimitero comunale si arriva all'ingresso sud della città, costituito da una grande rotatoria. Girate sulla sinistra imboccando viale Paolo Orsi.
Proseguite fino alla seconda rotonda e lì girate a sinistra imboccando Corso Gelone. Al primo semaforo girate nuovamente a sinistra per viale Augusto e sarete arrivati.
MAPpa
grazie!!
Lavoro di: Barone Angela, Di Salvo Sofia, Mineo Rosanna, Gambino Elena
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La tomba di Archimede
La presunta tomba di Archimede è una grotta scavata su pietra calcarea che si trova all’interno della necropoli Grotticelle, che a sua volta si trova all’interno del parco archeologico della Neapolis a Siracusa. Fu Cicerone a raccontare di aver scoperto la tomba del matematico durante il suo mandato in Sicilia come questore. A quanto pare Cicerone la individuò per via di alcuni versi incisi che riferivano che sulla tomba vi era un cilindro di pietra e una sfera.
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