Genially senza titolo
Manuela Lucia De Rosa
Created on January 3, 2024
Over 30 million people build interactive content in Genially.
Check out what others have designed:
SLYCE DECK
Personalized
LET’S GO TO LONDON!
Personalized
ENERGY KEY ACHIEVEMENTS
Personalized
HUMAN AND SOCIAL DEVELOPMENT KEY
Personalized
CULTURAL HERITAGE AND ART KEY ACHIEVEMENTS
Personalized
DOWNFALLL OF ARAB RULE IN AL-ANDALUS
Personalized
ABOUT THE EEA GRANTS AND NORWAY
Personalized
Transcript
Comunicazione e linguaggio
cos'é
la sua struttura
linguaggio
Struttura della comunicazione
Il processo comunicativo si basa sull’emissione e ricezione di un messaggio, che può avvenire non solo attraverso le parole, ma anche tramite suoni, gesti, espressioni, colori, immagini o persino odori. La comunicazione utilizza segni dotati di un significato condiviso tra emittente e ricevente. Tuttavia, se non vi è un’intesa sul codice utilizzato, il messaggio perde efficacia. Ad esempio, una persona senza conoscenze musicali potrebbe non comprendere i gesti di un direttore d’orchestra, pur intuendo che essi abbiano un significato.
Il modello di comunicazione di Roman Jakobson descrive il processo comunicativo come un’interazione tra un mittente e un destinatario, mediata da un messaggio, un codice condiviso e un canale attraverso cui il messaggio viene trasmesso. Il messaggio si riferisce sempre a un referente (l’oggetto della comunicazione) e avviene in un contesto specifico. Il mittente codifica il messaggio secondo le regole del codice scelto (lingua, colori, gesti, ecc.), e il destinatario lo decodifica usando lo stesso codice. I canali utilizzati possono essere vari: vocale (voce), visivo-cinesico (gesti, espressioni), motorio-tattile (stretta di mano) o chimico-olfattivo (odori). La comunicazione può incontrare ostacoli: interferenze nel canale (es. rumori o barriere fisiche) o discrepanze tra la codifica e la decodifica del messaggio, che portano a fraintendimenti.
Linguaggio verbale e non verbale
Linguaggio verbale Comunica i messaggi mediante parole scritte o prodotte con la voce, collegate tra loro secondo un nesso logico; è reso possibile dallo sviluppo dell'apparato fonico e da certe aree cerebrali; viene appreso e si trasforma continuamente nel corso del tempo; si serve di simboli (cioè segni) per fare riferimento a concetti.
Comunicazione non verbale La trasmissione e la condivisione dei significati che passano attraverso canali non verbali: movimenti del corpo, fenomeni paralinguali, posizioni nello spazio, prossemica, abbigliamento e trucco. Prossemica Disciplina che studia nel contesto della comunicazione i gesti, le posizioni e i comportamenti. MOn bale. Pensian agli altri in qi verso la posti verbali che us Data l'imp conoscere le f * Un primo moviment sioni del vi fronte erett * Un secondo riso, lo sbad * Un terzo gr tori, l'orient le persone c grado di co società. Due riore di qual * Un quarto g ci vestiamo,
Comunicazione e contesto
Ogni comportamento umano è comunicativo: non è possibile non comunicare, anche il silenzio o l’inazione sono forme di comunicazione. • La comunicazione ha due livelli: contenuto (ciò che viene detto) e relazione (il modo in cui viene detto), che definiscono la metacomunicazione. • La pragmatica della comunicazione si concentra sull’interazione tra linguaggio e contesto, includendo aspetti verbali e non verbali.
Questo è un paragrafo pronto a contenere creatività, esperienze e storie geniali.
Comunicazione
Lorem ipsum dolor sit
La comunicazione é ciò che ci permette di entrare in interazione con gli altri,di trasmettere dei contenuti e quindi di raggiungere i nostri obbiettivi. Si possono condividere vcari aspetti:stati interiori,informazionj sull'ambiente e su oggetti concreti o simbolici
Filosofo, linguista e critico letterario russo (Mosca 1896 - Boston 1982). Iniziatore del metodo formalista in critica letteraria, è da considerarsi anche fra i fondatori, con N. Trubeckoj, nel Circolo linguistico di Praga, dello strutturalismo in linguistica. Fondatore del "binarismo" in fonologia e più generalmente in linguistica, ha aperto numerose direzioni di ricerca, talora genialmente, come negli studî sul linguaggio infantile e sui disturbi afasici, sulla semiologia, il linguaggio poetico, la slavistica.
Roman Jakobson
Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit
Gioco del mimo
“Gioco del Mimo” è un utile strumento per aumentare la consapevolezza emotiva; una competenza fondamentale per poter gestire le proprie emozioni, trovare delle strategie giuste per governarle, aumentare l'empatia e stare meglio con se stessi e gli altri.Secondo lo psicologo J. Bruner il gioco è da mettere in relazione con lo sviluppo delle capacità di problem solving e di adattabilità del bambino alle varie situazioni. Poiché nel gioco i mezzi prevalgono sui fini, il soggetto può focalizzare i suoi sforzi sul procedimento, più che sul prodotto finale.