Olympe de Gouges

Prima femminista della storia

Olympe de Gouges

All'anagrafe Marie Gouze, 1748-1793, morì ghigliottinata a 45 anni.Lottò tutta la vita per i diritti delle donne, ma si battè anche a favore del divorzio e si schierò per l'abolizione della pena di morte e della schiavitù.

Riccardo Brusegan

Biografia

Chi è Olympe de Gouges?

Fu battezzata nel 1748, vicino a Tolosa, come Marie Gouze. I suoi genitori erano Anne-Olympe e Pierre Gouze, anche se il suo padre biologico era l’autore teatrale Jean-Jacques Lefranc. Lei sapeva a malapena scrivere il suo nome, era quasi analfabeta. Sposata a forza con Louis-Yves Aubry, ebbe con lui il suo unico figlio. Presto si liberò di quel matrimonio rimanendo vedova e non si sposò più.Per iniziare una nuova vita cambiò nome, scelse Marie Olympe de Gouges. Con questa nuova identità si trasferì a Parigi con il suo amico Jacques Biétrix, la cui generosità le permise di vivere nell’agio e di cercare di raggiungere la fama come scrittrice.

Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina

Settembre 1791: pubblicò la Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina, su modello della Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino del precedente 1789. Con questo gesto vuole quindi dare pari diritti alle donne. Ma fu giudicata eccessiva e scandalosa: il suo appello cadde nel nulla, tra l'ostilità degli uomini e la totale assenza di solidarietà delle donne che temevano di dispiacere ai mariti.

Il coraggio fatto a Donna

"Uomo, sei capace di essere giusto? È Una donna che te lo chiede. Dimmi: chi ti ha dato il potere sovrano di opprimere il mio sesso?" Durante la Rivoluzione Francese, Olympe de Gouges rivolse questa domanda al mondo maschile, per far loro riconoscere la pari importanza dei due sessi. Fu una dimostrazione di grande coraggio che però non venne accolta.

La Rivoluzione

Nel 1789, con lo scoppio della Rivoluzione, le speranze di Olympe si aggrapparono al motto Liberté, Égalité, Fraternité, ma nonostante questo le donne erano ai margini della società, prive del diritto di voto e dell'accesso alle istituzioni pubbliche. Veniva sminuito ogni suo lavoro e tentativo, e si cercava di farla passare come un'esaltata da cui tenersi alla larga. Il suo unico atto rivoluzionario fu chiedere la riduzione delle diseguaglianze, ed era ovvio che difendesse una monarchia riformata e si definisse una «patriota realista».

La sua fine...

L’inizio della sua fine lo segnò un manifesto dove proponeva che ogni Paese scegliesse fra tre tipi di governo: repubblicano, federale o monarchico. Non lo firmò, ma la sua accusa di pretendere un’altra forma di governo che non fosse la repubblica la portò in tribunale, e da lì al carcere per tre mesi.Olympe fu poi ghigliottinata il 3 novembre 1793, dopo un processo in cui non le fu concesso un difensore.

Riccardo Brusegan