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Il fu Mattia Pascal

Ciro Visconti

Created on January 2, 2024

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Transcript

IL FU MATTIA PASCAL

Un romanzo di Pirandello

il titolo

Il titolo del romanzo non è casuale, al contrario: in Pirandello i titoli, dei romanzi così come dei capitoli, sono molto importanti e mai messi lì per caso. In questo caso il titolo nasconde due significati: -"Mattia", che in siciliano vuol dire "pazzia", rispecchia a pieno il nostro protagonista, che in seguito alle sfide che la vita gli pone avanti diventa "pazzo". -Il suo nome riprende l'espediente del "nomen omen", perché probabilmente Pirandello si rifa' al filosofo Blaise Pascal, il quale è un importante filosofo del '600.

"Non so chi mi abbia messo al mondo, né che cosa sia il mondo, né che cosa io stesso. Sono in un'ignoranza spaventosa di tutto." (Pensieri, 194)

Blaise Pascal

Il narratore

Il narratore del romanzo è lo stesso Mattia Pascal, il quale, annoiato e senza alcuna conoscenza dei modelli letterari, decide di scrivere questa sua biografia, attraverso la quale osserva ed analizza un tema che da sempre ha attanagliato la vita dell'uomo, quello della libertà. Il narratore è però inattendibile, a causa della sua ignoranza dei modelli letterari e della sua incertezza. Per di più la storia è narrata seguendo i ricordi del narratore, che quindi possono sbagliarsi.

La focalizzazione

Essendo la storia narrata in prima persona dal protagonista, la focalizzazione è interna, anche se Mattia molte volte si mette nei panni dei suoi interlocutori e prova a capire le loro ragioni e i loro pensieri.

Tecniche per riprodurre parole e pensieri dei personaggi

Discorso diretto Nel libro 'Fu Mattia Pascal', Pirandello utilizza il discorso diretto per riprodurre le parole dei personaggi. Questa tecnica permette ai lettori di ascoltare direttamente ciò che i personaggi dicono, creando un senso di immediatezza e coinvolgimento. Monologo interiore Pirandello utilizza anche il monologo interiore per riprodurre i pensieri dei personaggi. Questa tecnica permette ai lettori di accedere direttamente ai pensieri più intimi dei personaggi, offrendo un'ulteriore profondità e comprensione dei loro stati mentali. Flusso di coscienza Pirandello, soprattutto nei momenti di grande suspance e di forti emozioni per il personaggio, utilizza il flusso di coscienza, per far venire a galla tutte le emozioni, le paure e i pensieri che vengono in mente al protagonista. Spesso questo è definito da una serie di domande a raffica che portano il lettore a doversi districare nella robusta ragnatela di pensieri di Mattia.

In verità

Anacronie

Fabula e intreccio, in questo romanzo, non coincido e troviamo due cornici principali: quelle in cui ci troviamo nel tempo presente e Mattia non conosce gli avvenimenti perché ancora li deve vivere. Il romanzo stesso è raccontato in analessi, andando a rivedere i ricordi del fu Mattia Pascal, che sono tra loro spezzati da considerazione a posteriori del narratore stesso. Si va così a creare, quindi, una fitta ragnatela di ricordi e vividi flashback, che ci permettono di conoscere la storia del protagonista, che scrive dopo l'avvenimento delle vicende. La principale anacronia la troviamo nella prima premessa del romanza (pag.29), nel momento in cui Pascal dice "Io lascio questo mio manoscritto, con l'obbligo però che nessuno possa aprirlo se non cinquant'anni dopo la mia terza, ultima e definitiva morte". In questo passo il narratore, nonchè protagonista, ci anticipa che durante il corso del romanzo assisteremo a due sue "morti", anche se non ci da molte informazioni riguardo a queste.

In verità

Registro, stile e linguaggio

Pirandello o, meglio, Mattia Pascal, scrive con un registro medio-alto, che ha, però, la caratteristica di variare a seconda dell'interlocutore del nostro protagonista. Da notare sono i periodi complicati e fitti (quasi senza fine) che si alternano durante le considerazioni in prima persona del protagonista stesso o, anche, durante le sue conversazioni con Anselmo Paleari il quale, esperto di filosofia, incalza periodi lunghi e lenti che sono funzionali alla comprensione delle sue tesi filosofiche. Lo stile si adatta al registro, elevandosi a medio-alto. Questo è denotato dai fitti periodi, dall'attenzione alla punteggiatura e dall'uso di figure retoriche, tra le quali la sinestesia ("vocina agra di latte". Pag. 299), e di latinismi (ad esempio "quondam". Pag.305). Il linguaggio è, però, vario e mutevole: Pirandello va lodato per la sua bravura nel riportare, in vari pezzi del romanzo, dialoghi in lingue anche diverse (ad esempio quando Mattia parla con Pepita Pantogada, quest'ultima si lascia scappare qualche parola in spagnolo) e va lodato anche per la sua capacità di riportare questi dialoghi con i vari errori, dovuta alla differenza di lingua tra i personaggi (ad esempio, nel 6° capitolo, quando Mattia parla con uno spagnolo incontrato al casinò di Montecarlo, egli prova ad imitare il suo spagnolo, finendo però per fare vari errori. Pag 100)

I personaggi

I personaggi sono tutti introdotti da Mattia, alcuni con un minimo abbozzo, altri sono, invece, più approfonditi ed analizzati. Questi ultimi sono quelli che sono maggiorente presenti all'interno della narrazione.

Anselmo Paleari e la "lanterninosofia"

Il femminile e il maschile, polarità complementari.

Di figure femminili, nel fu Mattia Pascal, ne vediamo diverse, ma solo due a cui Mattia rimanga completamente fedele: sua madre e sua figlia, morta quasi ad un anno dalla sua nascita.Le principali figure femminili sono -La vedova Pescatore, Marianna Dondi, che è una spina nel fianco per Mattia Pascal e che rappresenta a pieno lo stereotipo della donna-strega. Vecchia megera, non fa altro che lamentarsi ed inveire contro tutti gli uomini; -Romilda Pescatore, moglie di Mattia, che incarna il perfetto stereotipo della donna che permea l'800 e i primi anni del '900: sciatta (da sposata), interessata solo ai soldi, maltratta la suocera e troppo vicina alla madre. Lei e Mattia non si sposano per amore ma per dovere dell'uomo di sposarla; -La zia Scolastica, donna un po' "stravagante" che aveva sempre fatto paura a Mattia, ma che acquista la sua stima nel momento in cui rovescia un piatto di impasto per fare il pane tra i capelli della vedova Pescatore e in seguito la colpisce a ripetizione con dei pugni; -Oliva, giovane ragazza che sposa il Malagna nonostante sia corteggiata da Mattia. Il Malagna, però, la maltratta, arrivando addirittura alla violenza domestica, perché convinto che questa non le possa dare figli per "colpa sua", senza minimamente pensare ad una possibile infertilità. Questa ha poi un figlio con Mattia

Curiosità

-La madre di Mattia, donna persa nei suoi pensieri, ed impaurita di tutto, addirittura piange quando sua cognata prende le sue difese malmenando la vedova Pescatore. Ci viene presentata da Mattia, come una persona innocente e che rifiuta ogni tipo di confronto con gli altri, tanto da sopportare qualsiasi supplizio per evitare ogni confronto; -Adriana Paleari, figlia di Anselmo Paleari e affittuaria di Mattia. Inizialmente Mattia la crede solo una ragazzina, ma poi si rende conto che è già una donna e che, anzi, il peso intero delle cure di casa gravano su di lei, che tanto ragazzina non è. Adriana e Mattia si innamoranano, ma purtroppo la loro storia non va a finire bene a causa di una crisi di identità di Mattia o, meglio, di Adriano, e del continuo intervento del cognato di Adriana, Terenzio Papiano. -Silvia Caporale, conquilina di Pascal e musicista. Ella è una donna che si abbandona ai piaceri del vino e che, a causa della sua bruttezza, non è corteggiata da nessuno, anzi, Terenzio Papiano si approfitta di lei e delle sue insicurezze promettendole amore in cambio di soldi. Ella è, però, vittima di questo amore malato che porta Terenzio ad essere perfino violento nei suoi confronti (ad esempio nel capitolo 14 durante la seduta spiritica con Max).

Un possibile disturbo?

Amor sacro e amor profano

Un tema importante, ma nascosto dalla tanta attenzione all'identità, è quello dell'amore. Gli amori che prova Mattia nel corso della sua vita non sono definibili "sacri", così come quelli danteschi: egli non è un uomo di fede e l'unico amore sensuale genuino che prova è quello verso Adriana. Egli sposa Romilda solo perché costretto dal Malagna, ma nel profondo del suo cuore non la ama, soprattutto dopo averla conosciuta e dopo aver vissuto con la suocera. Diverso è l'amore che prova nei confronti di Adriana, della quale è genuinamente innamorato, ma che purtroppo non è destinata a stare con lui. Purtroppo la loro relazione era fondata su una bugia, e sotto una bugia perisce. Un'altra donna per cui Mattia prova amore, forse l'unica con cui alla fine riesce ad essere felice, è Oliva, che lui ha sempre amato sin dalla giovinezza e dalla quale ha avuto un bambino, nato durante le loro tresche amorose all'insaputa del Battamalagna. Un altro tipo di amore importante che non va dimenticato è l'amor proprio che Mattia dimostra di avere in abbondanza, anche se ad un certo punto non sa più chi amare di più: se Mattia Pascal o Adriano Meis.

L'insicurezza di un uomo

Il viaggio. Percorsi fisici e itinerari spirituali alla ricerca di un senso e di sé

Un tema importante, in questo romanzo, è quello del viaggio: inizialmente il protagonista è ancorato alla sua città d'origine. Non può andarsene a causa delle sue responsabilità nei confronti della sua famiglia, finché, quando muoiono la madre e la figlia, non decide di mettersi su di un treno e partire per Nizza. Arrivato a Nizza, nonostante sia intenzionato a salpare per l'America, trova un opuscolo che spiega come sia possibile vincere alla lotteria, e allora decide di recarsi a Montecarlo. Dopo 12 giorni a Montecarlo, mentre torna a casa scopre di essere "morto" e decide di cogliere la palla al balzo per vivere da viaggiatore. Allora viaggia per le principali capitali italiane, tra cui Nizza, Pisa, e altre fino a stabilirsi a Roma. Alla fine, dopo una capatina a Pisa e dal fratello Berto, torna a Miragno per riprendere a vivere la sua ordinaria vita da bibliotecario. Come vediamo, Pascal compie molti viaggi nel corso della sua vita, ma il viaggio fisico non è altro che metafora di un viaggio mentale interno: lui viaggia tanto all'insegna di quella tanto amata libertà, ma alla fine non fa a altro che rivelare a sè stesso che il vivere due vite non ti libera, ma ti incatena due volte.

La fortuna come mezzo

La relazione speculare tra identità e alterità. L’Altro: specchio e prisma

Il tema principale del romanzo è quello della relazione speculare dell'animo scisso del protagonista: il protagonista vive due vite, è due persone, diverse ma uguali allo stesso tempo. A permeare, quindi, tutta la narrazione è il tema del doppio, da una parte Mattia Pascal e dall'altra Adriano Meis. Il protagonista va incontro ad una sorta di crisi di identità quando, vedendo la sua ombra proiettata sul marciapiede, si rende conto che altro non era che un'ombra lui stesso: non poteva vivere all'infuori delle norme della società e non poteva rientrare in quelle norme se viveva in una bugia, sotto falsa identità. Si rende quindi conto che Adriano Meis non è mai esistito e mai esisterà, perché altro non è che il frutto di una scissione del suo animo che nasce dell'effimera parvenza di aver afferrato la libertà, quella stessa libertà che, però, non gli permettemeva neanche di acquistare un cagnolino, che lo avrebbe visto sempre con gli stessi occhi, senza mai domandargli chi fosse.

In verità

L'omicidio

L'omicidio di mattia pascal

Ad un certo punto, Adriano Meis, compie un atto che ucciderà per sempre il Pascal e che da lì in poi potrà considerarsi realmente morto, perché non sarà più come lo conosciamo adesso: Adriano Meis decide di operarsi all'occhio per liberarsi di quello strabismo che lo attanagliava sin da ragazzo. Ma se da ragazzo la sua era una pena fisica, quell'occhio che seguiva il suo unico volere era, in età adulta, ormai divenuto una caratteristica fisica tipica di Mattia, che essendo rimasto privo poteva anche definirsi "morto". Anche la decisione di acconciarsi barba e capelli come non avrebbe mai fatto, potrebbe essere considerato come una ferita al povero Mattia, una ferita dalla quale però si può guarire. In questo modo Mattia Pascal era obbligato con due persone nel corpo di una: da una parte c'era il corpo, che apparteneva a Mattia Pascal e che, se non fosse per quell'occhio, non era cambiato; dall'altra c'era quell'occhio e i suoi ricordi, che appartenevano anche ad Adriano Meis, e che lo facevano sentire "uno straniero in patria" (Matteo Marchesini)

Molteplici personalità

grazie per l'attenzione

Sitografia: -https://www.treccani.it/vocabolario/anacronismo/ (Definizione anacronismo) -https://www.msdmanuals.com/it-it/casa/disturbi-di-salute-mentale/disturbi-dissociativi/disturbo-dissociativo-dell-identit%C3%A0#:~:text=(disturbo%20della%20personalit%C3%A0%20multipla)&text=Il%20soggetto%20presenta%20due%20o,tra%20cui%20depressione%20e%20ansia. (Disturbo di personalità multipla) -https://www.msdmanuals.com/it-it/professionale/disturbi-psichiatrici/disturbi-della-personalit%C3%A0/disturbo-evitante-di-personalit%C3%A0#:~:text=I%20pazienti%20con%20disturbo%20evitante%20di%20personalit%C3%A0%20sono%20riluttanti%20a,per%20giustificare%20la%20loro%20evitazione.(Disturbo evitante di personalità) -https://www.youtube.com/watch?v=noqCN3HmOk8 (video riassuntivo con spunti interessanti) -https://www.youtube.com/watch?v=CY21bKySYhU (video riassuntivo sulla lanterninosofia) https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/9/98/Blaise_Pascal_Versailles.JPG/1200px-Blaise_Pascal_Versailles.JPG (Informazioni su Blaise Pascal)

grazie per l'attenzione

Iconografia -https://www.google.com/url?sa=i&url=https%3A%2F%2Fwww.libraccio.it%2Flibro%2F9788809911703%2Fluigi-pirandello%2Ffu-mattia-pascal-ediz-integrale.html&psig=AOvVaw0MK4rRcKb4ym3Lf0Bymjhi&ust=1704307273720000&source=images&cd=vfe&opi=89978449&ved=0CBEQjRxqFwoTCLCqr7-tv4MDFQAAAAAdAAAAABAD (prima foto) -https://marcopalena.blogspot.com/2019/03/il-fu-mattia-pascal-di-luigi-pirandello.html(seconda foto) -https://www.google.com/url?sa=i&url=https%3A%2F%2Foraquadra.info%2F2021%2F03%2F09%2Fil-sentimento-del-contrario-ne-il-fu-mattia-pascal%2F&psig=AOvVaw147cnzNOIxl_XVpRrBQDca&ust=1704324651053000&source=images&cd=vfe&opi=89978449&ved=0CBEQjRxqFwoTCIDm253uv4MDFQAAAAAdAAAAABAD (terza foto)

Un lavoro di Ciro Visconti 3H