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Divisionismo e Puntinismo
ALESSANDRO BONFIGLIO
Created on January 2, 2024
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Transcript
Indice
Divisionismo e Puntinismo
Pelizza da Volpredo e George Seurat
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Gestito da Mohamed, Alessandro, e Nicolò
Indice
Divisionismo e Puntinismo
Cos'è il puntinismo?
Dove si sviluppò il Puntinismo
Come vengono definiti
Cos'è il Divisionismo?
Su cosa si focalizza il Puntinismo
Il divisionismo può essere definito un movimento pittorico?
Tre dipinti
George Seurat
Peliza da Volpredo
Puntinismo
Divisionismo
Indice
Quarto stato
Paul Signac Port de Saint-Tropez
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Nicolò dessì
Cos'è il puntinismo?
Il puntinismo, (conosciuto anche col nome francese pointinismo in ambito musicale) è una tecnica pittorica caratterizzata dalla scomposizione dei colori in piccoli punti uguali.Seurat voleva definire questa sua visione pittorica come cromo-luminarismo o divisionismo.
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Nicolò dessì
Dove si sviluppò il Puntinismo
Si sviluppò in Francia verso il 1870 all'interno del movimento neoimpressionista. Secondo Georges Seurat, pioniere di tale tecnica.
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Nicolò dessì
Come vengono definiti
Molte volte il Puntinismo e il Divisionismo vengono usati per descrivere la stessa tecnica e sono considerati sinonimi, ma alcuni critici tendono a considerare come due tecniche diverse che si sono sviluppate contemporaneamente all’interno dello stesso movimento.
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Alessandro Bonfiglio
Su cosa si focalizza il Puntinismo
Il puntinismo si focalizza soprattutto sul concetto dell'utilizzo di punti di pittura,piuttosto che su quello della separazione dei colori come avviene nel divisionismo.
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Alessandro Bonfiglio
Cos'è il divisionismo?
Il divisionismo è un fenomeno artistico italiano, nato verso la fine dell'800, tecnicamente derivato dal neoimpressionismo e caratterizzato dalla separazione dei colori in linee che interagiscono fra di loro in senso ottico; per tali motivi può essere definito come una variante specifica del puntinismo.
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Il divisionismo può essere definito un movimento pittorico?
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Alessandro Bonfiglio
Il divisionismo non può essere definito un movimento pittorico perché gli artisti che usarono questa tecnica pittorica non scrissero mai un manifesto artistico. Secondo alcuni studiosi trovò il suo esponente principale in Pellizza da Volpedo.
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Tre dipinti
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Mohamed Hassan
Nicolò Dessì
Alessandro Bonfiglio
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IL CIRCO
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George Seurat
Mohamed Hassan
Il pittore francese Georges-Pierre Seurat è nato il 2 dicembre 1859 e ha usato la tecnica del divisionismo per creare immagini luminose e intense, in particolare nella sua opera "Una domenica pomeriggio sull'isola della Grande Jatte". Ha usato 22 colori separati attraverso pennellate per ottenere una miscelazione ottica dei colori, riflettendo la precisione scientifica nella pittura.
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Mohamed Hassan
Pelizza da Volpedo
Giuseppe Pellizza da Volpedo è stato un pittore italiano famosissimo, , poi esponente della corrente sociale, autore del celeberrimo ''Il quarto stato'', divenuto simbolo della questione operaia, a partire dal XIX secolo in poi con la famosa seconda rivoluzione industriale.
Nacque a Volpedo, il 28 luglio 1868 , in un'agiata famiglia di contadini; frequentò la scuola tecnica di Castelnuovo Scrivia, dove apprese i primi insegnamenti del disegno e dell'arte. Grazie alle conoscenze ottenute con la commercializzazione dei loro prodotti, i Pellizza entrarono in contatto con i fratelli Grubicy, che promossero l'iscrizione di Giuseppe all'Accademia di Belle Arti di Brera, dove fu allievo di Giuseppe Bertini. Contemporaneamente ricevette lezioni private dal pittore Giuseppe Puricelli; Terminati gli studi milanesi, Pellizza decise di proseguire il tirocinio formativo, recandosi a Roma, iniziando all'Accademia di San Luca, poi alla scuola libera di nudo all'Accademia di Francia a Villa Medici. Deluso da Roma, abbandonò la città prima del previsto per recarsi a Firenze, dove frequentò l'Accademia di Belle Arti come allievo di Giovanni Fattori. Alla fine dell'anno accademico ritornò a Volpedo, allo scopo di dedicarsi alla pittura verista attraverso lo studio della natura. Non ritenendosi soddisfatto della preparazione raggiunta, si recò a Bergamo, dove all'Accademia Carrara seguì i corsi privati di Cesare Tallone. Frequentò poi l'Accademia Ligustica a Genova. Al termine di quest'ultimo tirocinio ritornò al paese natale, dove sposò una contadina del luogo, Teresa Bidone, nel 1892. Nello stesso anno cominciò ad aggiungere "da Volpedo" alla propria firma.
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La tecnica usata è il puntinismo dato che il dipinto è stato fatto da George Seurat.
Ci sono mani che implorano da cui si capisce che i lavoratori hanno delle richieste da fare, mani vuote, senza armi o strumenti di lavoro, e da ciò si comprende invece che non sono minacciosi o violenti, ma sono comunque determinati e lo si capisce dal movimento dei corpi, uniti in una marcia compatta, decisi a portare a termine insieme la loro impresa.
Seurat usò dei colori realistici per creare il dipinto. Ma le forme non sono del tutto realistiche come per esempio questa qua:
Il quarto stato è ambientato nella piazza Malaspina di Volpedo, la cittadina in provincia di Alessandria in cui Pellizza è nato. Il nome deriva dalla famiglia Malaspina, che ai tempi di Pellizza possedeva la maggior parte delle terre del piccolo borgo agricolo di Volpedo, ed il cui palazzo si affacciava proprio su quella piazza.
Questo avanzare verso la luce del sole rappresenta simbolicamente la fiducia nel progresso sociale e dell’avanzare verso un futuro che in quel momento storico appare carico di grandi cambiamenti, pieno di aspettative, mentre non è casuale il fatto che Pellizza dipinga un tramonto alle spalle della folla, simbolo dell’allontanamento da un passato fatto solo di miseria, sudore e fatica.
Alcuni anni fa, le donne si portavano in giro un ombrello per passeggiare ed era un segno di rispetto e autorità. Ancora oggi ci son alcune persone importanti che lo fanno
Com'è il tema?
Già a prima vista si capisce che il tema è sicuramente impressionista: nella tela possiamo vedere circa quaranta figure, una folla non proprio tranquilla e intensa in varie attività come svago, gioco, pesca, riposo, lettura e passeggiata.
Sullo sfondo del dipinto si intravede un cupo tramonto in cui una folta barriera scura di cespugli è sovrastata da un cielo blu
Le 3 figure in primo piano, due uomini e una donna, precedono il gruppo come rappresentanti di tutti i lavoratori e delle loro famiglie e simboleggiano la forza lavoro