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Diritti civili
claudia.loschiavo
Created on January 1, 2024
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Transcript
LA CONQUISTA DEI DIRITTI CIVILI
L'ESEMPIO AMERICANO
Cosa sono i diritti civili?
Sono diritti di cui godono tutti i cittadini di uno Stato in quanto tali. Sono i diritti riconosciuti dall'ordinamento giuridico come fondamentali, inviolabili e irrinunciabili (dunque non suscettibili di compressione da parte dello Stato), i quali assicurano all'individuo la possibilità di realizzare pienamente sé stesso.
Una storia in continua evoluzione: il XX secolo
Il ventesimo secolo negli Stati Uniti è stato un periodo tumultuoso e dinamico per la lotta dei diritti civili. Attraverso le sfide e le conquiste, la nazione ha affrontato questioni cruciali legate all'uguaglianza e alla giustizia sociale, plasmando profondamente la sua identità nazionale. Esaminiamo i momenti chiave di questa avvincente saga.
All'inizio del ventesimo secolo, l'emergere del movimento per i diritti civili fu caratterizzato dalla rinascita dell'Associazione Nazionale per il Progresso delle Persone di Colore (NAACP) nel 1909. Durante gli anni '20 e '30, ci fu una crescente consapevolezza delle disuguaglianze razziali, ma anche una resistenza sempre più accanita attraverso le leggi Jim Crow, che istituirono la segregazione razziale e limitarono i diritti degli afroamericani.
Una storia in continua evoluzione: il XX secolo
Durante la Seconda Guerra Mondiale, la contraddizione tra il razzismo interno e la lotta contro il nazismo all'estero divenne evidente. Molti afroamericani parteciparono alla guerra, contribuendo a suscitare riflessioni sulla necessità di cambiamenti radicali all'interno del paese.
Il 1954 segna una pietra miliare con la decisione della Corte Suprema nella causa Brown v. Board of Education, dichiarando incostituzionale la segregazione nelle scuole pubbliche. Questa sentenza ha spianato la strada per il movimento per i diritti civili, sfidando le fondamenta delle leggi Jim Crow.
Gli anni '50 e '60 sono noti come l'apice del movimento per i diritti civili. Figure come Martin Luther King Jr., Rosa Parks e Malcolm X guidarono marce, manifestazioni e azioni di disobbedienza civile, portando l'attenzione nazionale sulla necessità di cambiamenti significativi.
dal 1955 al 1968
Nel cuore della storia americana, si inscrive una narrazione epica e tumultuosa, una storia di sfide e trionfi, una storia di conquista: la conquista dei diritti civili. È un racconto che si sviluppa attraverso eroi anonimi e leader carismatici, scandito da momenti chiave che hanno segnato in modo indelebile il corso degli eventi. Questo è l'esempio americano, una storia che inizia con gesti di ribellione e culmina in leggi epocali, plasmando un futuro più equo.
Timeline
1968
1965
1964
1963
1955
Civil Rights Act
Voting Rights Act
il rifiuto di cedere: Rosa Parks
le Olimpiadi di Città del Messico
"I have a dream", Martin Luther King Jr.
«Il giovane bianco che era lì in piedi non aveva chiesto il posto a sedere; fu l'autista a decidere di creare problemi», raccontò in seguito la stessa Rosa Parks alla BBC.
Rosa Parks
L'episodio di Rosa Parks, il 1 dicembre 1955, è l'incipit di questa epica. Una donna afroamericana si rifiutò di cedere il suo posto su un autobus segregato a Montgomery, Alabama. Il suo gesto di resistenza tranquilla, la sua decisione di rimanere salda in un momento di profonda ingiustizia, fu la scintilla che accese il fuoco della protesta. Rosa Parks non solo si rifiutò di alzarsi da quel sedile, ma si alzò come un simbolo della resistenza contro la segregazione razziale.
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Il palco su cui pronunciò il discorso era proprio sotto la statua di Lincoln, colui che firmò il Proclama dell’emancipazione, che decretò la liberazione dalla schiavitù negli Stati Uniti.
"I have a dream"
Nel 1963, durante la marcia su Washington per il lavoro e la libertà, Martin Luther King Jr. pronunciò il discorso "I Have a Dream". Le sue parole incisive e appassionate risuonarono attraverso la folla e nell'eternità. King dipinse un quadro di un'America in cui la segregazione e il razzismo sarebbero stati sconfitti, in cui i bambini di tutti i colori avrebbero potuto giocare insieme. Il suo sogno era una chiamata all'azione, un invito a realizzare un mondo di uguaglianza e giustizia.
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Una storia in continua evoluzione: il XX secolo
Sullo sfondo, cittadini afro-americani di Selma si mettono in fila al tribunale per registrarsi a votare. Gli sarà negato. E' il 1963.
Questi anni culminarono con due legislativi cruciali. Nel 1964, il Civil Rights Act proibì la discriminazione basata su razza, colore, religione, sesso o origine nazionale. L'anno successivo, il Voting Rights Act eliminò le barriere legali che ostacolavano il diritto di voto per gli afroamericani. Questi atti furono fondamentali nell'abolire la segregazione e garantire l'uguaglianza di diritti civili.
La nuova legge proibisce ogni tipo di discriminazione razziale sul lavoro e nelle scuole e qualunque forma di segregazione dei luoghi pubblici.
Il Civil Rights Act
L'anno 1964 testimoniò un cambiamento epocale con l'approvazione del Civil Rights Act, un emendamento che proibiva la discriminazione basata su razza, colore, religione, sesso o origine nazionale. Questa legislazione fu un punto di svolta, sfidando le fondamenta della segregazione istituzionalizzata e aprendo la strada all'uguaglianza di fronte alla legge.
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La nuova legge proibisce a ogni Stato e governo locale di imporre qualsiasi legge di voto che comporti discriminazioni contro le minoranze razziali o linguistiche.
Il Voting Rights Act
Un anno dopo, nel 1965, il Voting Rights Act affrontò le barriere che impedivano agli afroamericani di esercitare il loro diritto di voto. Questa legge eliminò le pratiche discriminatorie come i test di alfabetizzazione e altre tattiche utilizzate per negare il voto agli individui di colore. Fu un passo cruciale verso l'assicurare un'effettiva partecipazione politica e un'uguaglianza di rappresentanza.
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Una storia in continua evoluzione: il XX secolo
Successivamente, nel corso degli anni '60, emerse il movimento Black Power, sottolineando la necessità di un'identità culturale nera e l'indipendenza economica. Questo periodo vide anche l'estensione della lotta per i diritti civili ad altre comunità, inclusi i diritti delle donne, dei nativi americani e delle persone LGBTQ+.
Alla protesta si unì, indossando come loro una spilla in difesa dei diritti umani, il secondo classificato, l'australiano Peter Norman.
Le Olimpiadi del 1968
Le Olimpiadi del 1968 a Città del Messico furono il palcoscenico di un'altra forma di protesta. Gli atleti afroamericani Tommie Smith e John Carlos, vincitori rispettivamente dell'oro e del bronzo nei 200 metri, salirono sul podio e, mentre l'inno nazionale suonava, abbassarono il capo e alzarono un pugno guantato. Questo gesto ardito e simbolico fu un grido silenzioso contro l'oppressione razziale, un'immagine che rimase impressa nella coscienza globale.
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La conquista dei diritti civili
Tuttavia, le Olimpiadi del 1968 hanno dimostrato che la strada verso la vera uguaglianza è lunga e richiede costante impegno. La storia continua a richiamarci a perseguire la giustizia e l'uguaglianza per tutti, a livello nazionale e globale.
Attraverso i sacrifici di individui come Rosa Parks, i sogni di leader come Martin Luther King Jr. e l'adozione di leggi trasformative, gli Stati Uniti hanno compiuto passi significativi verso l'uguaglianza.
In sintesi, la conquista dei diritti civili negli Stati Uniti è una storia di resilienza, coraggio e progresso.
‘L’unico modo per andare avanti è andare avanti. Dire: lo posso fare, anche quando sai che non puoi.’- Martin Luther King Jr.
‘Il razzismo è ancora con noi. Ma è su di noi per preparare i nostri figli a quello che devono incontrare, e, speriamo, riusciremo a superare.’
- Rosa Parks
l gesto era un simbolo del Black Power ("Potere nero"), parola d'ordine comune ai movimenti per l'emancipazione degli afroamericani, tra cui le Black Panthers. Era una silenziosa denuncia delle discriminazioni, del razzismo, che – nonostante la rimozione delle leggi segregazioniste – negli Usa continuavano.
Nella storia degli Stati Uniti poche altre volte si è vista una partecipazione così copiosa per una manifestazione che metteva al centro i diritti civili, notando anche che una buona parte dell’affluenza fu di molti bianchi interessati ad appoggiare la causa e a fare della partecipazione una forma attiva di sostegno.
Con il suo atto di coraggio attirò l'attenzione di Martin Luther King, che non era ancora il leader che oggi ricordiamo. Insieme, per 382 giorni intrapresero la protesta che avrebbero portato la Corte suprema degli Stati Uniti a dichiarare che la segregazione razziale nei trasporti era contraria alla Costituzione americana.
Il Civil Rights Act rappresenta il coronamento di dieci anni di lunghissime battaglie condotte dal movimento per i diritti civili, a partire dalla sentenza della Corte Suprema del 1954 che dichiarava l’incostituzionalità della segregazione razziale nelle scuole.
Nel 1965 le dimostrazioni non violente di Selma, represse nel sangue, portarono ad una presa di coscienza nazionale su questo tema, che era di rilevanza federale e non solo locale. Il 6 agosto 1965 il presidente Lyndon Johnson firmò la legge che creava regole rigide per garantire il diritto di voto di tutti i cittadini, garantendo in tal modo tutte le minoranze.