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L'ANTARTIDE

Adam Touati

Created on December 30, 2023

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Transcript

L' Antartide

L' antartide

Le Specie

Conclusione

Ho sistemato in gruppi tutte le specie pincipali che vivono in antartide (le mi preferite). Tra queste mancano l'elefante marino, lo stercorario maggiore e l'albatro che sono divise qui sotto. Se volete lasciare il fato decidere il vostro animale qui sotto ho messo un dado da cui si può partire. (1-volatili) (2-piante) (3-pesci) (4-pinguini) (5-foche) (6-balene) (7-calamaro glaciale) (8-elefante marino)

Albatro

Elef. Marino

Sterc. Maggiore

L'ANTARTIDE

Vegetazione

La Flora Antartica

Le piante principali presenti in Antartide sono Muschi e muffe e licheni resistenti al freddo.

Le anomale "foreste" di muschio

Negli ultimi anni l'Antartide sta divntando sempre più verde a causa del cambiamento climatico, il risultato di ciò porta a vere e propie foreste di muschio sulle coste.

L'ARTARTIDE

Pinguini

I Pinguini in Generale

I pinguini sono gli animali più caratteristici dell’Antartide. Sono uccelli senza ali, che si sono adattati all’ecosistema marino dell’Antartide. Fanno tuttavia ritorno alla terraferma per completare il processo di riproduzione. Sulla terra sono molto goffi, per la forma del loro corpo che li obbliga a mantenere il peso sulla parte posteriore dei piedi.Al contrario, in acqua sono eccezionalmente idrodinamici e, grazie alla poderosa spinta delle ali, possono raggiungere la velocità di 30 chilometri orari.

Il Pinguino di Adelia

Il Pinguino Imperatore

Foca Leopardo

L'ANTARTIDE

Un mammifero molto aggressivo

Hanno un corpo slanciato e sono abilissimi e veloci nuotatori. La testa e le fauci sono forti e ben sviluppate così come il collo. Anche la loro dentatura è particolare: infatti, come molti altri carnivori, possiede denti frontali piuttosto affilati, mentre i molari si chiudono in modo tale da consentire di filtrare il krill dall’acqua.La lorro dietaconsiste in krill e pinguini di Adelia.

Le foche leopardo sono piuttosto grandi e vigorose e raggiungono i 3 m di lunghezza e i 350 kg di peso. Solitamente le femmine sono più grandi dei maschi. Hanno il dorso e il capo grigio scuro, e il ventre molto più chiaro. Nel petto sono presenti delle macchie, che ricordano un leopardo, da cui deriva il nome di questa specie.

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Pesci

Notothenia Di Marmo

Merluzzo Artico

Luccio Ghiacciato

È molto simile al merluzzo bianco da cui si distingue per la testa più larga e la colorazione che è più uniforme e scura sul dorso e i fianchi mentre degrada su toni più chiari sul ventre. La taglia massima registrata è di 77 cm.Si tratta di una specie solitaria che non forma banchi.

Può raggiungere 1,40 m di lunghezza e superare i 20 kg di peso (sono stati catturati esemplari di quasi 30 kg). In genere raggiunge i 20 cm durante il primo anno di vita e il metro in età adulta. Gli esemplari di maggiori dimensioni sono generalmente femmine

Presentano un corpo allungato ma tozzo, non compresso ai fianchi, con testa grossa e arrotondata, ampie mascelle e pinne robuste. Le dimensioni variano dai 30 cm di Notothenia cyanobrancha agli oltre 90 cm di Notothenia rossii.

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Foche

FOCA DI WEDDELL

FOCA DI ROSS

Il suo nome deriva da quello di Sir James Weddell, navigatore e cacciatore di foche britannico che fu il primo a descriverle (1820).La foca di Weddell ha il pelo di colore grigio acciaio con macchie biancastre o giallognole diffuse su tutto il corpo. Nella stagione estiva i colori tendono a schiarirsi mentre in inverno si scuriscono.I maschi adulti misurano tra i 250 e i 290 cm di lunghezza, le femmine raggiungono i 330 cm. Il peso è compreso fra i 400 e i 600 kg

La foca di Ross è la più piccola tra le foche antartiche, i maschi mediamente hanno dimensioni inferiori rispetto alle femmine, misurano infatti dai 168 ai 208 cm per un peso compreso fra i 129 e i 216 kg, le femmine misurano dai 190 ai 250 cm e pesano tra i 159 e i 204 kg.Il pelo e le vibrisse sono molto corte, il pelo sul dorso è di colore marrone chiaro mentre quello sul ventre è argenteo, sono frequenti le punteggiature sul capo, sul collo e sui fianchi. La caratteristica tipica di questa specie sono gli occhi di grandi dimensioni, raggiungono infatti i 7 cm di diametro.

Delfino a Clessidra

L'ANTARTIDE

UN MAMMIFERO DAI MOLTI NOMI

Il delfino a clessidra anche chiamato lagenorinco dalla croce presenta una colorazione nera sul dorso e bianca sul ventre, con macchie bianche sui fianchi e, talvolta, zone di colore grigio scuro.Per questo motivo, era noto comunemente tra i balenieri come sea cow («mucca di mare». Su ogni lato vi è una macchia bianca sulla fronte, sopra il rostro, l'occhio e la pinna pettorale, e un'altra macchia sulla parte posteriore del corpo. Queste due macchie sono collegate da una sottile striscia bianca che fa assumere al disegno, in parole povere, la forma di una clessidra; da qui il nome inglese di hourglass dolphin («delfino clessidra»). Il nome comune italiano, invece, così come l'appellativo specifico (cruciger, «portatore di croce»), si riferisce alle zone di colore nero, che, viste da sopra, ricordano vagamente una croce di Malta o una croce patente. Fino ad ora non vi sono stati avvistamenti verificati di piccoli e la loro colorazione rimane pertanto sconosciuta

L'ANTARTIDE

Balene

IL MAMMIFERO SOLITARIO

Il capodoglio è un cetaceo odontoceto della famiglia dei Fiseteridi. Unico rappresentante del suo genere e della sua famiglia, è una delle tre specie ancora esistenti della superfamiglia Physeteroidea, insieme al cogia di de Blainville (Kogia breviceps) e al cogia di Owen (K. sima). Ha una distribuzione cosmopolita ed è presente in tutti gli oceani e in quasi tutti i mari del mondo. Tuttavia, solo i maschi si avventurano nelle acque artiche e antartiche: le femmine rimangono con i piccoli in acque più calde. Con una lunghezza che nei maschi può superare i 20 metri, il capodoglio è il più grande predatore del mondo. La sola testa è pari a un terzo della lunghezza dell'animale.

"POVERA BALENA"

Una balena è, in senso lato, qualsiasi cetaceo di taglia gigantesca, come il capodoglio.Nel corso dei secoli, le grandi balene sono state cacciate per l'olio, la carne, i fanoni e l'ambra grigia. Fino alla metà del ventesimo secolo, la caccia alla balena ha condotto molte popolazioni di balene alla quasi estinzione. La commissione internazionale di caccia alla balena ha introdotto una moratoria sulla caccia alla balena nel 1986.

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Orche

UN PREDATORE MOLTO FEROCE

Alcune si nutrono esclusivamente di pesci, mentre altre cacciano uccelli e pinguini, mammiferi marini come leoni marini, foche, balene e delfini.Le orche sono considerate dei superpredatori all'apice della piramide alimentare, non hanno infatti dei predatori naturali. Presentano tecniche di caccia e di comunicazione che spesso sono tipiche di una singola popolazione e le stesse vengono tramandate da un individuo all'altro.

L'orca è un mammifero marino appartenente alla famiglia dei delfini . Il distacco filogenetico in una specie autonoma è avvenuto, secondo i tassonomisti, circa 5 milioni di anni fa. Le orche si trovano in tutti i mari e in tutti gli oceani del mondo, dalle fredde regioni artiche e antartiche, fino ai mari tropicali. Hanno una dieta molto ampia, anche se singole popolazioni sono specializzate in particolari tipi di prede.

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Alghe

UNA SPECIE "TRANQUILLA"

Le alghe del ghiaccio sono tutti i vari tipi di comunità di alghe trovate nei ghiacci marini o in quelli terrestri. Nel ghiaccio marino delle regioni polari degli oceani, le comunità di alghe di ghiaccio svolgono un ruolo importante nella produzione primaria. La tempistica della fioritura delle alghe è particolarmente importante per sostenere più alti livelli trofici nei periodi dell'anno in cui la luce è bassa ed esiste ancora la copertura del ghiaccio. Le comunità di alghe di ghiaccio marino sono per lo più concentrate nello strato inferiore del ghiaccio, ma possono anche trovarsi nella salamoia all'interno del ghiaccio, negli stagni di fusione e sulla superficie.Le alghe del ghiaccio marine accumulano rapidamente la biomassa, spesso alla base del ghiaccio marino, e crescono fino a formare tappeti di alghe che vengono consumati da anfipodi come il krill e i copepoda. Questi organismi vengono infine mangiati da pesci, balene, pinguini e delfini.

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Calamaro Glaciale

UN ANIMALE UNICO NEL SUO GENERE

Il calamaro glaciale è la sola specie conosciuta del genere monotipico Psychroteuthis, della famiglia Psychroteuthidae. Anche se finora è stata confermata solamente l'esistenza di una sola specie, è possibile che ne esistano anche altre due specie non ancora descritte. È presente nelle acque costiere dell'Antartide e dell'America del Sud. Il suo mantello può raggiungere i 44 cm. Il calamaro glaciale si nutre di una vasta gamma di crostacei e di pesci, in particolare di krill antartico, di pesci lanterna e di aringhe antartiche. È noto anche che pratichi il cannibalismo. Tra i vari animali che si nutrono regolarmente del calamaro glaciale (oltre ai membri della sua stessa specie) figurano il petrello antartico, l'albatros mantochiaro, la foca di Ross, l'elefante di mare del sud, la foca di Weddell, il merluzzo australe, l'albatros urlatore, l'albatros testagrigia e il pinguino imperatore.

Elefante Marino

L'ANTARTIDE

LA SPECIE "MISTERIOSA"

L'origine degli elefanti marini è oscura. Alcuni autori sostengono che il genere si sia originato nell'Antartico, e successivamente l'attuale M.leonina abbia colonizzato l'emisfero nord, in seguito ad un cambiamento delle rotte ancestrali lungo le coste occidentali dell'America del Sud, nel periodo della glaciazione del Pleistocene. Quando ci fu il nuovo riscaldamento dell'acqua del mare, il gruppo di elefanti marini che si trovava nella regione della California del Nord rimase isolato rispetto alla principale popolazione del sud ed è quello attualmente conosciuto come M.angustirostris, l'elefante marino del nord. È appurato invece che il nome del genere ha origine nel sud: Mirounga proviene da miouroung, un antico nome che usavano gli aborigeni australiani per indicare l'elefante marino. In generale, il nome "elefante marino" deriva dalla grande taglia corporea (la più grande tra tutti i pinnipedi) e dalla proboscide dei maschi adulti. Un maschio adulto di elefante marino può raggiungere una lunghezza di 4,0-5,8 metri ed un peso superiore alle 3,5 tonnellate ed è circa 8 volte più pesante di una femmina adulta. Una femmina adulta, infatti, arriva a 2,4-3,3 metri di lunghezza ed il suo peso è variabile dai 300 ai 900 kg.

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Pennuti

PROCELLARIA DELLE NEVI

Come si addice al suo territorio antartico, il petrello delle nevi ha un piumaggio completamente bianco sul quale spiccano gli occhi, il becco e le zampe nere. È talmente bianco da superare in biancore la neve stessa. Così si dice, anche se forse è una esagerazione, ma rende l'idea di quanto sia difficile individuare il suo piumaggio sulla neve, rispetto per esempio all'orso polare, gialliccio al suo confronto. Il petrello delle nevi è lungo circa 40 cm.

STERNA ARTICA

È diffuso nel periodo di riproduzione (maggio-ottobre) sulle coste europee dell'Oceano atlantico, e sverna tra il Sudafrica e l'Antartide.Migra dall'artico all'antartico e viceversa; la lunghezza delle sue migrazioni rendono particolare questa specie, infatti secondo uno studio di Carsten Egevang assieme ad altri studiosi di diversi enti, nel corso di una vita media di 29 anni una Sterna paradisaea può arrivare a spostarsi per tanti chilometri quanti ne occorrono per andare dalla terra alla luna per sei volte (2.400.000 km).

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Volatili

ALBATRO

STERCORARIO MAGGIORE

Sono uccelli marini di grandi dimensioni, di colore bianco, con ali e coda parzialmente nere. Presentano una grande testa e un becco robusto e ad uncino.L'apertura alare dei grandi albatri del genere Diomedea è la più grande fra tutti gli uccelli, arrivando fino a circa 340 cm, anche se le altre specie di albatri hanno aperture di dimensioni più contenute, attorno a 175 cm. Le ali sono robuste e leggermente curve, con estremità affusolate per migliorare la penetrazione aerodinamica.

Lo stercorario maggiore è un grosso uccello marino (lungo fino a 57 cm) dotato, rispetto agli altri stercoraridi, di un'apertura alare ampia e di una corta coda. Il corpo è massiccio, bruno con remiganti fasciate di bianco.Conosciuto come un grande spazzino, effettivamente non è un buon pescatore: si nutre di pesci morti, di scarti dei pescherecci, di piccoli uccelli e delle loro uova, che succhia dopo averle forate col becco appuntito.

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Balenottera Azzurra

UN CETACEO MOLTO CURIOSO

Lungo e slanciato, il corpo della balenottera azzurra può assumere varie tonalità grigio-bluastre sul dorso, ma si fa più chiaro sul ventre. Ne esistono almeno tre sottospecie riconosciute B. m. musculus dell'Atlantico e del Pacifico settentrionale, B. m. intermedia dell'Oceano Australe e B. m. brevicauda (nota anche come balenottera azzurra pigmea) dell'Oceano Indiano e del Pacifico meridionale. Alcuni considerano una sottospecie anche B. m. indica, anch'essa dell'oceano Indiano. Come quella degli altri Misticeti, anche la sua dieta consiste quasi esclusivamente dei piccoli crostacei noti come krill. Fino agli inizi del XX secolo la balenottera azzurra era numerosa in quasi tutti gli oceani. Per più di 40 anni, però, è stata cacciata dai balenieri fin quasi all'estinzione; la comunità internazionale la dichiarò specie protetta solamente nel 1966. Secondo un rapporto del 2002 in tutto il mondo vi sarebbero attualmente dai 5 000 ai 12 000 esemplari, suddivisi in almeno cinque gruppi. In base a ricerche più recenti effettuate sulla sottospecie pigmea si ipotizza che tali numeri, però, siano stati un po' troppo sottostimati. Prima della caccia, la popolazione più numerosa era quella antartica, forte di circa 239 000 esemplari (le stime vanno da 202 000 a 311 000). Ora rimangono solo popolazioni molto più piccole (di circa 2 000 esemplari l'una), concentrate nel Pacifico nord-orientale e negli oceani Antartico e Indiano. Due popolazioni meno numerose si incontrano nell'Atlantico settentrionale e almeno altre due nell'emisfero australe.

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OpinioniPersonali

Questo è stato un bellissimo lavoro da realizzare, devo ammetere che all'inizio non mi convinceva molto l'idea di fare un prodotto digitale e malgrado ciò credo che mi sia venuto abbastanza bene.Grazie a questo lavoro ho scoperto molte cose che non sapevo e ho trovato il mio nuovo animale preferito, il pinguino di Adelia.

Progetto sull'

Fine

Antartide

Dopo essersi immersa dal buco in cui respira nel ghiaccio, le foche hanno un galleggiamento negativo nei primi 30-50 metri, questo permette loro di immergersi con poco sforzo creando dei meandri di discesa. Possono resistere in apnea per circa 80 minuti. Queste immersioni a volte sono a scopi nutritivi a volte sono per la ricerca di spaccature del ghiaccio che possano servire come fori per respirare.

Le foche di Weddell si nutrono prevalentemente di pesci della famiglia dei Nototheniidae e calamari e i sui unici nemici la foca leopardo e l'orca. Le foche di Weddell sono cacciatori notturni, gran parte dei loro comportamenti tipici (compresa l'attività riproduttiva e l'alimentazione) hanno luogo in acqua. Raggiungono una velocità compresa fra i 9 e i 13 km/h e profondità di circa 600 m, possono rimanere in immersione per oltre un'ora.

Questo esemplare è il più alto, il più grande e il più pesante tra tutti i pinguini. Maschi e femmine hanno un piumaggio simile e le stesse dimensioni: un'altezza che può raggiungere i 125 cm e un peso compreso tra i 20 e i 40 kg. Dorso e testa sono neri e il ventre è bianco, mentre la parte alta del petto è color giallo chiaro; particolarmente evidenti sono due macchie giallo brillante a livello delle orecchie.

La sua dieta è costituita essenzialmente da pesci, ma può comprendere anche crostacei come il krill o cefalopodi come il calamaro. Mentre dà loro la caccia, può restare sott'acqua anche 20 minuti, immergendosi fino a una profondità di 600 m

Come possiamo notare in questa immagine la foca leopardo è molto veloce e aggressiva nella caccia ai pinguini.

Dopo essersi immersa dal buco in cui respira nel ghiaccio, le foche hanno un galleggiamento negativo nei primi 30-50 metri, questo permette loro di immergersi con poco sforzo creando dei meandri di discesa. Possono resistere in apnea per circa 80 minuti. Gli albatri sono in grado di percorrere lunghe distanze sfruttando, come gli altri grandi volatori marini, le correnti d'aria ascendenti del moto ondoso o quelle dovute ai cambi di pendenza delle coste, entrambe di natura dinamica; sono comunque in grado di sfruttare anche quelle verticali d'origine termica. Nel primo caso si sfrutta la differenza di velocità delle correnti d'aria, compresa quella che si forma davanti e dietro la cresta delle grandi onde oceaniche e che dà luogo ad un gradiente di velocità del vento. Nel secondo caso i venti e le brezze marine che incontrano un ostacolo, come un'isola o una costa, sono forzatamente costretti a risalire a causa della strozzatura incontrata. Gli albatri sfruttano entrambe queste situazioni, favoriti dalla loro spiccata abilità di veleggiatori in grado di raggiungere efficienze aerodinamiche di 22~23:1, valore che indica che per ogni metro di quota perduta sono in grado di traslare in volo orizzontale per 22 o 23 metri. Le immersioni a volte sono a scopi nutritivi a volte sono per la ricerca di spaccature del ghiaccio che possano servire come fori per respirare.

Il pinguino di Adelia è una specie piuttosto aggressiva. Quando i pinguini lasciano il sito di riproduzione per procacciare cibo in mare, di solito lo spostamento avviene in massa e mai individualmente.Questa specie è lunga tra i 45 e i 70 cm e pesa tra i 4 ei 6 chili.

Spesso i pinguini di Adelia si ritrovano tutti insieme sulle scogliere a picco sul mare: generalmente gli individui optano per un tuffo sincronizzato di gruppo, in quanto la possibilità di essere afferrati da foche leopardo, in agguato nell'acqua, diminuisce all'aumentare del numero dei pinguini. Questo è l'effetto diluizione proprio di molti gruppi animali.

Ci sono alcuni pinguini che sull'orlo della scogliera inducono i compagni a saltare con delle finte, per poi affacciarsi giù dalla scogliera in modo tale da verificare la presenza di foche leopardo, oppure spingendoli da dietro, sacrificando così alcuni compagni.

iLa foca di Ross ha un apparato vocale che le permette di emettere suoni che raggiungono ampia diffusione sott'acqua. Lo scopo dei suoni non è ancora chiaro, è stato ipotizzato che vengano usati per delimitare territori. Sono ritenute delle foche solitarie, gli avvistamenti di coppie sono infatti rari, alcuni studiosi sostengono però che siano più sociali di quanto normalmente ritenuto perché vi sono stati avvistamenti di foche in immersione in corrispondenza di foche solitarie sulla banchisa. Il nome deriva da quello del mare di Ross in Antartide.