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Presentazione Fiori e Piante
Elena Costantini
Created on December 25, 2023
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Historical Presentation
Transcript
IL REALISMO
IL RACCONTO DEL VERO
DOVE?
Francia, poi intera Europa
QUANDO?
metà 1800
denunciare le precarie condizioni di vita di contadini e operai e per superare la pittura accademica
PERCHE'?
I PROTAGONISTI
CARATTERI DELL'ARTE
TEMI DELL'ARTE
La realtà viene descritta attraverso uno sguardo oggettivo e documentario, senza abbellimenti. A volte l’opera viene giudicata «volgare»
-Jean-François Millet -Honoré Daumier - Gustave Courbet
SOGGETTI TRATTI DALLA REALTA’: - Temi sociali. Persone comuni intente nel lavoro nei campi - Umili ambienti domestici - Paesaggi osservati dal vero
Con il termine realismo intendiamo un movimento che tenta di descrivere la realtà con la maggiore aderenza possibile. Già alcune opere di artisti Romantici, ad esempio, avevamo mostrato un forte interesse per la resa fisiognomica dei personaggi nel caso dei ritratti, o per la verosimiglianza storica. Ciò che distingue il Romanticismo dal Realismo, tuttavia, è la mancanza nel secondo di ogni afflato lirico o poetico. Grazie al Positivismo la visione che si ha della realtà è scevra da ogni idealismo. La scelta si vede anche nelle tematiche scelte da Courbet, un grande e importante esponente di questo movimento. Vediamo insieme alcune delle sue opere principali.
L'EPOCA DEL REALISMO
L’Europa della seconda metà dell’Ottocento vive una forte crescita in molti settori della vita economica e sociale. Le comunicazioni sono favorite dalle invenzioni del telegrafo e del telefono, la rete ferroviaria si espande, compaiono le prime automobili. Le città cambiano volto grazie a corposi interventi urbanistici e tutto ciò viene supportato dalla cultura filosofica del tempo, il Positivismo, che considera la ragione umana come il presupposto fondamentale per la crescita del potenziale tecnologico e, quindi, del miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini. La classe sociale in ascesa è quella della borghesia i cui membri diventano sempre più spesso i nuovi acquirenti delle opere prodotte dagli artisti. A livello artistico vengono introdotte tecniche diverse dal passato, tra le quali non possiamo non segnalare la fotografia. Questa troverà maggiore diffusione nella seconda metà del XIX secolo ma i primi esperimenti risalgono addirittura agli anni ’30 dell’Ottocento.
CONTESTO STORICO-SOCIALE
IDEE DI LIBERTA’ E MOTI INSURREZIONALI (1848) CONTRO I REGIMI ASSOLUTISTI E IL DOMINIO DEGLI STRANIERI
SFRUTTAMENTO DELLA CLASSE OPERAIA DA PARTE DELLA BORGHESIA IMPRENDITORIALE
RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
SVILUPPO DEL CETO BORGHESE
NASCITA DELLE ORGANIZZAZIONI SINDACALI (difesa diritti lavoratori)
SCOPERTE SCIENTIFICHE E TECNOLOGICHE
NASCITA DI UNA NUOVA CLASSE SOCIALE, QUELLA OPERAIA
GUSTAVE COURBET
Gustave Courbet è l’iniziatore del Realismo in Francia. Dipinge la sua epoca in modo obiettivo, senza abbellimenti. Ritrae contadini, operai, borghesi con un realismo che la cultura del tempo considerava volgare. I suoi personaggi sono considerati rozzi e brutti. Nell’Atelier del pittore egli espone tutti i suoi ideali artistici e umani. La scena si svolge nell’atelier dell’arista, in realtà un vecchio granaio. Le grandi dimensioni del quadro ricordano i dipinti accademici di moda all’epoca affollati di personaggi storici sullo sfondo di ambientazioni classicheggianti.
L'ALTIER DEL PITTORE
GLI SPACCAPIETRE
Nel dipinto Gli spaccapietre Courbet rappresenta un manovale intento a frantumare dei sassi per ricavarne ciottoli di pezzatura inferiore, aiutato da un giovane garzone, sulla sinistra, in atto di trasportare una pesante cesta di pietre. I soggetti sono molto diversi da quelli ai quali il pubblico era stato abituato dalla pittura accademica del tempo, trattandosi di personaggi anonimi, tratti dalla quotidianità più umile. Courbet scava nella realtà mettendone a nudo ogni risvolto. Gli indumenti dei personaggi appaiono logori. A destra vi sono una pentola, un cucchiaio e mezzo filone di pane: segni del loro misero pasto. Anche il paesaggio appare scarno, come se trasmettesse la stessa miseria dei lavoratori.
LO SAPEVI CHE...Il dipinto di Courbet,è andato distrutto durante la secondaguerra mondiale. Ce ne resta solo una documentazione fotografica.
IL MESTIERE DELLO SPACCAPIETRE...
Il mestiere dello spaccapietre non è scomparso. Esso anzi è ancora molto diffuso nelle regioni povere del mondo, come ad esempio in Nicaragua o in Nepal. Non solo i pittori. Anche i fotografi, nel XX secolo, hanno raccontato il lavoro con scatti e reportage memorabili. Uno straordinario maestro della fotografia realista del secondo Novecento è il brasiliano Sebastião Salgado (1944). Salgado, dai primi anni Settanta, gira il mondo mostrandone e denunciandone miserie e contraddizioni. Fra le sue fotografie più famose, rigorosamente in bianco e nero, dobbiamo annoverare quelle realizzate nella miniera d’oro della Serra Pelada, in Brasile, dove migliaia di persone sono ritratte mentre trasportano sacchi di fango arrampicandosi sulle pareti scoscese e scivolose di una cava enorme.
FUNERALE A ORNANS
Nel Funerale a Ornans Courbet documenta un episodio quotidiano: il funerale in un piccolo paese di campagna, luogo natio dell’artista. La scena è raffigurata senza interpretazioni personali. I personaggi indossano abiti del tempo e hanno visi scavati, rugosi, privi di ogni abbellimento. Il sindaco, il parroco, il notaio... sono ritratti con molto realismo. I colori sono cupi e terrosi. Il dipinto che raffigura una funzione religiosa in modo così crudo fu giudicato dal mondo borghese volgare e di cattivo gusto.
jean françoise millet
Jean François Millet, come Courbet, raffigura scene di vita quotidiana senza alcuna idealizzazione. Nato in una famiglia contadina, ritrae la sua gente con vesti misere e i corpi affaticati dal duro lavoro. Nel dipinto Il seminatore, la figura si impone sul paesaggio. Questo soggetto influenzerà molto Van Gogh che lo riprenderà più volte.
Millet Van Gogh
L'ANGELUS
L’Angelus rappresenta due contadini, vestiti con abiti poveri, che sospendono il lavoro di raccolta delle patate per pregare. In lontananza, il campanile di una chiesetta lascia intuire il suono delle campane. La natura appare spoglia e dura; gli attrezzi essenziali: un cesto, una forca ed una carriola. La luce proviene dall’orizzonte e fa risaltare le sagome delle due figure. Riguardo a questa tela, che sottolinea il rapporto intimo e religioso tra uomo e natura, l’artista raccontava: “E’ un quadro che ho dipinto ricordando i tempi in cui lavoravano nei campi e mia nonna, ogni volta che sentiva il Rintocco della campana, ci faceva smettere per recitare la -preghiera dell’Angelus”.
HONORE' DAUMIER
Honoré Daumier usa l’arte come esplicito strumento di denuncia della povertà e dell’ingiustizia sociale. Il Vagone di terza classe fece scandalo: l’artista, invece di raffigurare il treno come simbolo di progresso e modernità, mostrava i passeggeri più umili e dava risalto a una realtà sociale che politici e classe dirigente preferivano ignorare.
4) LA LUCE
1) IL SOGGETTO
2) LA LINEA
5) IL VOLUME
3) I COLORI
6) LO SPAZIO
rosa bonheur
Rosa Bonheur, L’aratura nelle campagne di Nevers, 1849.
Intorno alla metà del xix secolo in Francia la pittrice Rosa Bonheur iniziò la sua carriera specializzandosi nella rappresentazione degli animali. NOccupandosi prevalentemente di camppagna e di animali, ottenne successo più di Courber e Millet.
La sua opera più rilevante "L'Aratura" rappresenta una vera e propria celebrazone del lavoro nei campi.
Rosa Bonheur, Studio di una mucca, 1840.
I PROTAGONISTI
Intorno alla metà dell’Ottocento, a Firenze, nel Caffè Michelangelo, alcuni artisti diedero vita al movimento dei Macchiaioli. Si ispiravano al Realismo francese, ma adottarono una tecnica pittorica nuova, basata su forti contrasti di luce-ombra e colori stesi a macchia. Questi giovani pittori, uniti dalla passione per l’arte e dagli ideali politici repubblicani (erano gli anni che precedevano l’Unità d’Italia), rifiutarono i temi tradizionali per concentrarsi sulla rappresentazione degli ambienti e della storia a loro più vicina. Fattori, Lega, Signorini, Sernesi parteciparono alle Guerre di indipendenza
Altri protagonisti:
-Silvestro Lega
-Cristiano Banti
GIOVANNI FATTORI
RAFFAELLO SERNESI
-Telemaco Signorini
il realismo in italia: i macchiaioli
quando?
dove?
perchè?
Per un interesse del vero ma anche per raggiungere un superamento della tradizione accademica
Nella metà del 800,anche se poi continuò ad influenzare anche la pittura del 900.
In Italia, precisamente a Firenze.
temi dell'arte
caratteri dell'arte
Vengono usati soggetti tratti dalla realtà per: -storia contemporanea come lotte risorgimentali -momenti di vita quotidiana o eventi nella vita sociale
Vengono usati -macchie di colore -.forti contrasti tra ombre e luce -forme senza contorni nitidi
i protagonisti del realismo abbruzzese
PASQUALE CELOMMI
TEOFILO PATINI
FRANCESCO PAOLO MICHETTI
teofilo patini
(Castel di Sangro,1840 – Napoli, 1906)
LA VITA
Teofilo Patini nasce a Castel di Sangro da un famiglia di proprietari terieri.Inizia a studiare a Sulmona e dopo il diploma si scrive a Napoli pria all'indirizzo di filosofia e poi a quello delle belle arti. Teofilo era un convinto garibaldino così che a 20 anni entra nei "Cacciatori del Gran Sasso", volutra da Garibaldi con l'obbiettivo di organizzare l'insurrezione in Abruzzo.Soggiornando a Firenze però si avvicina ai macchiaioli. Poi spostandosi a Roma per tre anni approfondì i suoi studi con i maggiori artisti del 600 come Caravaggio. Gli anni succcessivi a causa di un abbassamento della vista fu costretto a diminuire il suo lavoro. Proprioper questa causa conobbe la sua gente nel suo paesino per poi riprendere il pennello dopo 7 anni.
voluta da Garibaldi con lo scopo di organizzare l’insurrezione in Abruzzo. Negli gli anni 1868 e 1869 soggiornò a Firenze. Qui si avvicinò ai Macchiaioli, le cui novità tecniche e pittoriche influenzarono la sua pittura. Nel 1870soggiornò a Roma dove restò dal 1870 al 1873: tre anni molto proficui in cui approfondì lo studio dei maggiori artisti del Seicento, come Caravaggio . Negli anni successivi al 1872 epentino abbassamento della vista lo costrinse a rallentare il lavoro. Fu proprio durante questo soggiorno forzato nel paese natio che conobbe veramente la sua gente. Dopo più di sette anni, trentanovenne, il medico gli consentì di riprendere il pennello.
L'EREDE
A COSA SI ISPIRA? L'Erede è ispirato ad un avvenimento reale che è accaduto in un seminterrato vicino la casa dell'artista. L'uomo disteso a terra su un pavimento rovinato, sotto una coperta. Nel lato le calze e le scarpe. A destra il piccolo. Accanto la madre,su un cassone di legno, nel dolore per la perdita di braccia da lavoro che avrebbero garantito la sopravvivenza della famiglia. Le pareti sono spoglie. Compaiono solo gli attrezzi da lavoro: la roncola e la zappa, forze per far capire al figlio che un giorno sarà il suo turno. Il ramoscello di palma che simboleggia la pace. Dall'opera emerge una vita fatta di tristezza sforzi e miseria.
Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna
VANGA E LATTE
Teofilo Patini.Roma,ministero dell'agricoltura e foreste,1884
ructured
BESTIE DA SOMA
Bestie da soma,1886. L'Aquila,palazzo del Governo
TOCCO DA CASAURIA, 4/10/1851 – FRANCAVILLA AL MARE, 5/3/1929
francesco paolo michetti
LA VITA
Francesco Paolo Michetti nacque a Tocco da Casauria, nel 1851 e in Abruzzo trascorse la sua vita, lavorando a Francavilla, in un antico convento cinquecentesco. Gran fascinatore, raccolse attorno a sé una sorta di cenacolo, un gruppo di artisti attratti dalla sua personalità: lo scultore Costantino Barbella, il compositore Francesco Paolo Tosti, il giovane Gabriele D’Annunzio e altri ancora. Una sorta di officina in cui si tentò di realizzare il sogno di abbattere le barriere tra un’arte e l’altra, tra pittura, scultura, musica e versi. Lo stile di Michetti è Realistico ma si avvicina all’Impressionismo francese perché la sua pittura è a macchie di colore: con poche pennellate costruisce i volumi, tralasciando i particolari minimi e mettendo in evidenza gli effetti luminosi e soprattutto il movimento. I soggetti sono i paesaggi, i pastori, i ritratti, le manifestazioni delle tradizioni popolari abruzzesi. Mori' il 5 marzo 1929
le opere di michetti
La figlia di Jorio
LA STORIA:Il personaggio raffigurato è la protagonista della tragedia pastorale di D’Annunzio. E’ Mila di Codra, figlia del mago Gregorio, da tutti considerata una maga o una strega. Aligi, appena sposato con Vienda, si innamora di Mila e per lei commette un omicidio. Condannato a morte, Aligi sarà salvato dalla stessa Mila che si accuserà di aver usato le sue arti magiche per stravolgere la mente di Aligi e di averlo indotto all’assassinio. Mila è condannata a morire sul rogo.
COSA RAPPRESENTA?Il quadro rappresenta la donna che passa, osservata da contadini. L’immagine ha un taglio fotografico: è inquadrata dal basso. La protagonista non si trova al centro del quadro ma sulla sinistra, creando un effetto di movimento alla scena. I colori sono scuri e dati a macchie, ma i particolari sono nitidi. Dietro, fa da sfondo la Maiella, unica macchia chiara dell’insieme.
ALTRE OPERE DI MICHETTI...
Francesco Paolo Michetti, Il Corpus Domini
Francesco Paolo Michetti, il voto
Francesco Paolo Michetti, Le pastorelle
PASQUALE CELOMMI
MONTEPAGANO, 6/1/1851 – ROSETO, 9/10/1928
LA VITA
Pasquale Celommi nacque il 6 gennaio 1851 a Montepagano. Nel 1873 vinse un concorso che gli permise di frequentare la Scuola del nudo presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze . A Firenze, città in cui conobbe e sposò Giuseppina Giusti Celommi rimase fino al 1881, dedicandosi alla realizzazione di tele. Tornato a Montepagano, invece, Celommi si accostò a quello che può a ragione definirsi 'verismo regionale', trovando nella campagna abruzzese la sua prima fonte d'ispirazione. Lu infatti si rifa moltissimo al reale
la sua pittura e le sue opere
Nell'ultimo ventennio dell'Ottocento Celommi si dimostrò un pittore molto prolifico e partecipò di frequente alle mostre come ad esempio la II Esposizione Operaia di Teramo, la mostra "Italo Americana" di Genova del 1892 e la LXVI Esposizione di Belle Arti di Roma del 1895.Le sue due opere più importnanti sono: "L'operaio politico"e "il ciabattino".
Pasquale Celommi,L'operaio politico,Teramo,Pinacoteca civile
Il ciabattino,Pasquale Celommi,Roseto Degli Abruzzi,Villa comunale
la sacra famiglia
LE TRE MARIE
Intorno al 1890 inoltre conobbe lo storico Vincenzo Bindi, il quale gli commissionò diverse opere come: Le tre Marie (1900) e La Sacra Famiglia (1904), in cui si può riscontrare una eco di 'caravaggismo' che consente al pittore di trattare questi temi nel suo usuale realismo.
Teramo, Chiesa Madonna delle Grazie.
Roseto degli Abruzzi, Chiesa S. Maria Assunta.
ALTRE OPERE DI CELOMMI...
La produzione del 900 di Celommi cambia un pò con le marine.Tele in cui lui schiarisce i colori,allegerisce la pennellata e si dedica tantissimo alla resa della uce. Nonostrate l'aiuto del figlio Raffaello lui continua a lavorare attivamente e anche senza partecipare a delle mostre e sotto i riflettori della stampa abruzzese come "pittore della luce" .Tra le marine ricordiamo la "partenza della lancetta", "Burrasca", "Alba sul mare". Celommi muore nel 1928
Pasquale Celommi,Alba sul mare,Atri, Coll. De Lauretis
Pasquale Celommi, Partenza della lancetta ,Atri, Coll. De Lauretis.
Pasquale Celommi,Burrasca,Atri,Coll. De Lauretis.
GRAZIE!
Aurora Gabriele e Elena Costantini
Al centro Courbet rappresenta se stesso intento a dipingere il paesaggio di Ornans, sua città natale.
Raffaello Sernesi muore durante la Terza guerra d’Indipendenza. I suoi dipinti chiariscono il linguaggio dalla pittura di “macchia” come in "Tetti al sole", dove con poche pennellate descrive una solare giornata estiva.
"La Rotonda Palmieri"
I Macchiaioli, non avendo grandi possibilità economiche, erano soliti usare anche le scatole dei sigari per dipingervi.
"In Vendetta"
Di fronte un bimbetto dai vestiti laceri guarda incuriosito, simbolo della verità semplice e innocente.
Sul terreno giacciono gli oggetti che compongono il quadro e descrivono simbolicamente la vita della famiglia:
- la culla e l'ombrello per riparasi
- la piccola botte posta affianco alla sella
- il piatto di posate con due posate di legno
Le figure sono disposte lungo una fuga prospettica verso l'infinito, segnata delle gambe della donna, dal piede d'appoggio del contadino e dalla vanga conficcata sul terreno. Al cielo è riservata quasi metà della tela: la sua luce conferisce alla scena la limpidezza del primo mattino.
A destra coloro che sostengono l’artista, simboli degli ideali, dei sogni e delle allegorie. Tra queste la Poesia (impersonata da Charles Baudelaire, che legge seduto sul tavolo di destra, 7), l’Amore (8), la Filosofia (9), la Musica (10) e la Letteratura (11), alle quali Courbet ha prestato i volti di vari altri amici e conoscenti.
A sinistra c’è la povera gente: fra essi un bracconiere (1) con i suoi cani, una prostituta (2), una popolana che allatta (3), un banchiere ebreo (4), un prete (5), un mendicante (6).
La Verità sta al fianco dell’artista, nuda, in atto di osservare con tenerezza l’opera che egli sta ultimando.
L'opera raffigura un paesaggio montano abruzzese e 3 donne che andavano a raccogliere la legna. Due in primo piano sono ferme,stanche e sfinite. Alla loro sofferenza sembra partecipare anche il paesaggio che è freddo e spoglio.