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San Girolamo nello studio, Antonello da Messina
flavia
Created on December 11, 2023
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Transcript
San Girolamo nello studio
Antonello da Messina, circa 1475, Olio su tavola, 45,7x36,2 cm, National Gallery, Londra
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Soggetto
Antonello da Messina, famoso pittore del XV sec., dipinge il "San Girolamo nello studio". Si tratta di una rappresentazione umanistica di uno tra i soggetti più ricorrenti dell'iconografia cristiana, ovvero San Girolamo intento nella lettura. Il dipinto ha come soggetto il santo famoso per aver tradotto la Bibbia in latino dopo un lungo studio dell'ebraico. La "Vulgata" fu riconosciuta ed utilizzata dalla Chiesa per molti secoli. Visse tra il 347 e 420 d.C e si narra di come, durante il suo periodo di eremita nel deserto, incontrò un leone, rappresentato con gli altri simboli dell'agiografia del santo che caratterizzano l'opera
Fu realizzato da Antonello durante il suo soggiorno a Venezia lasciando una forte impronta ai pittori locali. È un esercizio di stile per mostrare ai futuri committenti le proprie abilità pittoriche. La sua pittura, nonostante molto complessa, non fa perdere mai coerenza all'insieme.
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L'ambientazione
Nel quadro sono presenti diversi stili architettonici. La struttura autonoma in legno dello studio, è collocata all'interno di un'architettura gotica, secondo lo stile proprio delle chiese napoletane dell'epoca, con tre bifore polibolate, di cui quella al centro è sotto una volta a crociera ogivale. Lo studio stesso è inquadrato in un grande portale gotico in stile catalano, stile presente in gran parte della Sicilia, anche nella città nativa di Antonello, alla fine del Quattrocento; lo stile risulta caratterizzato nel dipinto da un arco ribassato e massiccio attraverso cui si vede il soggetto.
Lo stile
Lo stile rappresenta la fusione tra la cultura fiamminga e quella rinascimentale, che, vengono rielaborate dal pittore in un personale e nuovo linguaggio.Lo stile fiammingo è molto evidente soprattutto nella cura dei particolari anche più piccoli, come gli oggetti nello studiolo o le aperture sul fondo. Ad esemio, dietro la finestra si intravedono una fortezza, una barca, e due uomin i a cavallo Anche la cornice esterna e la finezza del panneggio sono caratteri tipici fiamminghi. Proprio la grande presenza di dettagli fiamminghi ha reso complicata l'attribuzione del quadro, ipotzzandone autori Memling o Eyck.
I particolari
Tra i dettagli più evidenti troviamo:
Il volto
La ciotola
I libri
L'espressione del Santo appare concentrata e intenta alla lettura
i libri aperti e disposti con varie angolazioni permettono di identificare le profondità sugli scaffali: Inoltre sopra essi sono presenti anche vasi.
Accanto i due pennuti, a lato destro della cornice si vede una ciotola d'acqua, simbolo di vanità
I particolari: gli animali
La pernice
Il leone
Il gatto
Il pavone
Posto a sinistra della pedana, simboleggia gli istinti che devono essere controllati
Situato nel portico, è rappresentato docile e fedele
In primo piano, rappresenta la fedeltà di Cristo
In primo piano, il simbolo della sapienza divina
L a l u c e
La luce contribuisce a dare la forma di atmosfera sospesa a tutta la scena, illuminata, secondo la maniera fiamminga, da due opposte direzioni.La luce principale entra dal portale in primo piano creando un contrasto netto con l'ombra sul pavimento e penetra anche dalle finestre sul fondo illuminando la volta, il corridoio porticato a destra e i pavimenti in maiolica. Questo incontro di luce genera un effetto di grande profondità e incredibile realismo, come nei giochi di luce e ombra che si creano sui numerosi oggetti che animano lo studiolo. I colori delle architetture e dello studio sono caldi, mentre il pavimento e le vedute che si intravedono dalle finestre tra le sfumature del grigio e del blu.
La prospettiva
La prospettiva è un elemento completamente rinascimentale. Le piastrelle del pavimento sono disposte con una rigorosa fuga prospettica che crea una griglia segnando il punto di fuga poco più in alto delle mani del santo. L'osservatore è quindi portato a guardare San Girolamo.
La madona col bambino e i Santi
La "Madonna col Bambino e i Santi" di Duccio di Buoninsegna è un capolavoro dell'arte gotica italiana, datato circa al 1300. Questo dipinto è parte di un dittico noto come la "Maestà" e rappresenta una visione teocentrica del mondo. La composizione è divisa in pannelli e presenta la Madonna col Bambino al centro, circondata da santi. La figura di Cristo, con un'aureola dorata (simbolo di divinità), occupa uno spazio centrale, mentre la Madonna, seduta su un trono, tiene il bambino con delicatezza rappresentando umiltà e grazia. La sua presenza accanto a Cristo collega la divinità con l’umanità. Intorno sono raffigurati diversi santi che fungono da intermediari tra il divino e gli esseri umani e sottolineano la pratica della venerazione dei santi nella tradizione religiosa cattolica. La disposizione gerarchica delle figure riflette l'importanza della divinità nella visione teocentrica. Il dipinto è inoltre ricco di dettagli simbolici e religiosi tra cui gli attributi dei santi e gli oggetti sacri; sono tutti carichi di significato religioso, contribuendo a trasmettere la sacralità dell'opera.
"La Madonna col Bambino e i Santi" di Duccio di Buoninsegna, realizzato intorno al 1300 è un esempio di un dipinto medievale che rappresenta una visione teocentrica del mondo attraverso la sacra famiglia e la presenza di santi. Si notano nel dipinto una visione teocentrica attraverso la centralità di Cristo, la presenza della Madonna e dei santi come intermediari spirituali e l'uso di simboli religiosi che richiamano la sacralità. Questo dipinto è un esempio di come l'arte medievale fosse spesso un mezzo per esprimere e rafforzare la fede religiosa e la centralità di Dio nella vita delle persone di quell'epoca.
La visione antropocentrica è una prospettiva che pone l'essere umano al centro dell'universo, evidenziando la centralità dell'uomo nella creazione e nei temi artistici. Nel dipinto di Antonello da Messina, la visione antropocentrica emerge attraverso vari aspetti. Prima di tutto rappresenta l’essere umano in modo dettagliato e realistico, sfruttando anche la luce e l’ombra per esprimere la profondità delle emozioni umane. San Girolamo incarna un soggetto perfetto dell’umanesimo, movimento culturale che valorizza l’uomo, la sua mente e le sue capacità. Nel quadro infatti il santo è raffigurato come un uomo colto e pensante, che dedica la sua vita all'apprendimento e alla spiritualità.