Want to create interactive content? It’s easy in Genially!

Get started free

PARMENIDE,SOCRATE E PROTAGORA

marcodepaolis136

Created on December 10, 2023

Start designing with a free template

Discover more than 1500 professional designs like these:

Psychedelic Presentation

Modern Presentation

Relaxing Presentation

Chalkboard Presentation

Visual Presentation

Terrazzo Presentation

Halloween Presentation

Transcript

PARMENIDE,SOCRATEPROTAGORA

LE LORO TRE FILOSOFIE

DALL'ESSERE DI PARMENIDE AL DIALOGO SOCRATICO

INDICE

DALL'ESSERE DI PARMENIDE AL DIALOGO SOCRATICO

PARMENIDE

LA FIGURA DI PARMENIDE

LA VIA DELLA VERITÀ

CARATTERISTICHE DELL'ESSERE DI PARMENIDE

SOCRATE

LA SCELTA DI NON SCRIVERE

IL CONCETTO DEL "SO DI NON SAPERE"

LA MORTE DI SOCRATE

PROTAGORA

LA FILOSOFIA DI PROTAGORA

LE CARATTERISTICHE DELLA SUA FILOSOFIA

L'UTILE PER PROTAGORA

Thankfulness

PARMENIDE

Parmènide di Elea (in greco Παρμενίδης; Elea, 515 a.C. - 450 a.C.), filosofo presocratico, fu il maggiore esponente della scuola eleatica. Nacque in Magna Grecia, ad Elea (Velia in epoca romana, oggi Ascea), Ad Elea fondò, inoltre, una scuola, insieme al suo discepolo prediletto Zenone.

La figura di Parmenide

L'unica opera di Parmenide è il poema in esametri intitolato Poema sulla natura .

Di tale poema ci sono giunti diciannove frammenti, per complessivi 150 versi, che comprendono un Proemio e una trattazione in due parti: La via della Verità e La via dell'Opinione; di quest'ultima abbiamo solo pochi versi.

La Via della Verità

La narrazione si snoda intorno al percorso intellettuale del filosofo che racconta il suo viaggio immaginario verso la dimora della dea Diche (dea della Giustizia) La dea mostra al filosofo la via dell'opinione, (doxa) che conduce all'apparenza e all'inganno, la via della verità (alétheia) che conduce alla sapienza e all'Essere.

La Via della Verità

Pur non specificando cosa sia questo essere, Parmenide è il filosofo che per primo ne mette a tema esplicitamente il concetto; su di esso egli esprime soltanto una "formula", secondo la quale: «l'essere è, e non può non essere», «il non-essere non è, e non può essere» In tal modo Parmenide enuncia implicitamente e per la prima volta il principio di identita e il principio di non contraddizione.

La Via della Verità

·Con queste parole Parmenide intende affermare che niente si origina dal niente, e nulla può cadere nel nulla.

·Già i primi filosofi greci avevano cercato l'origine (ἀρχή) di tutto in un principio statico che potesse nderne ragione, non riuscendo a spiegarsi il divenire.

03

01

CARATTERISTICHE DELL'ESSERE PER PARMENIDE

L'Essere è immobile perché se si muovesse sarebbe soggetto al divenire e quindi ora sarebbe, ora non sarebbe.

L'Essere è Uno perché non possono esserci due Esseri.

04

02

L'Essere è dunque ingenerato e immortale, poiché in caso contrario implicherebbe il non essere: la nascita significherebbe che prima non era, il che e impossibile; la morte significa che non sarà, e anche questo è impossibile.

L'Essere è eterno perché non può esserci un momento in cui non è più, o non e ancora: se l'essere fosse solo per un certo periodo di tempo, in un certo momento non sarebbe, e si avrebbe contraddizione.

L'essere secondo Parmenide

SOCRATE

Socrate nacque ad Atene intorno al 469 a.C. in una famiglia di condizione modesta

La formazione filosofica di Socrate è oggetto di dibattito. Socrate rifiutò di scrivere di sé stesso, sostenendo che la vera conoscenza emergeva solo attraverso il dialogo e l'interazione umana.

Socrate si distingueva per il suo approccio alla filosofia, incarnato nel "metodo socratico" che utilizzava per esplorare le concezioni altrui attraverso domande e risposte dialettiche.

Importanza dell'Interazione Umana

Mantenere l'Autenticità

LA SCELTA DI NON SCRIVERE

Socrate riteneva che la scrittura, una volta fissata su una pagina, potesse essere facilmente distorta o interpretata in modo errato.

Socrate credeva che la vera comprensione e la saggezza emergessero attraverso l'interazione diretta tra le persone.

Critica alla Scrittura

Metodo Maieutico

Socrate utilizzava il metodo maieutico, un processo di "partorire" le idee attraverso domande mirate, portando gli interlocutori a scoprire la verità da soli.

Socrate critica l'uso della scrittura. Si dice che temesse che la scrittura potesse diventare un sostituto della conoscenza reale, portando le persone a credere di sapere qualcosa senza veramente comprenderlo.

IL CONCETTO DEL "SO DI NON SAPERE"

Il concetto del "non sapere" è centrale nel pensiero di Socrate e rappresenta una parte fondamentale del suo metodo filosofico e della sua concezione della saggezza.

Socrate affermava di non possedere una conoscenza definitiva riconoscendo che c'era sempre qualcosa da imparare e che la sua conoscenza non era mai completa o definitiva.

Socrate riteneva che molte persone si illudessero di possedere una conoscenza sicura su molte questioni senza averla davvero.

·Socrate affermava di non possedere una conoscenza definitiva riconoscendo che c'era sempre qualcosa da imparare e che la sua conoscenza non era mai completa o definitiva.

·Socrate riteneva che molte persone si illudessero di possedere una conoscenza sicura su molte questioni senza averla davvero.

IL CONCETTO DEL "SO DI NON SAPERE"

·Il concetto del "non sapere" è centrale nel pensiero di Socrate e rappresenta una parte fondamentale del suo metodo filosofico e della sua concezione della saggezza.

·Socrate credeva che riconoscere la propria ignoranza fosse il primo passo verso la virtù e la saggezza. Colui che crede di sapere tutto, secondo Socrate, non è motivato a cercare la verità

LA MORTE DI SOCRATE

Socrate fu condannato a morte nel 399 a.C. ad Atene, perchè accusato di empietà (mancanza di rispetto per gli dei della città) e di corruzione della gioventù ateniese. Allora fu processato di fronte a un tribunale ateniese. Durante il processo, Socrate non cercò di difendersi con argomentazioni tradizionali o cercando la salvezza. Invece, difese il suo modo di filosofare. Purtroppo fu condannato a morte tramite la cicuta ( un veleno) dalla maggioranza del tribunale. Socrate ebbe la possiblità di scappare dalla condanna a morte ma rifiutò. Questo perchè: Egl iaveva trascorso la sua vita insegnando e praticando l'importanza della coerenza filosofica e della coerenza con i propri principi. Se avesse cercato la fuga o avesse accettato una pena meno severa, avrebbe violato i suoi stessi insegnamenti Socrate, esprime il concetto che è sbagliato sfuggire alla giustizia. Accettare la condanna e sottoporsi alla legge era una parte fondamentale di vivere una vita etica.

· Socrate sostiene che l'anima è eterna e che la morte è solo il distacco dal corpo

·La condanna a morte di Socrate può essere interpretata come una critica al materialismo e alla superficialità della vita. Socrate, nel rifiutare di cedere alle richieste di cambiare le sue opinioni per evitare la morte, dimostra il suo disprezzo per valori superficiali e per la vita priva di significato.

SIGNIFICATO FILOSOFICO DELLA SUA MORTE

·La morte di Socrate ebbe , e continua ad avere , un grande significato filosofico:

La morte di Socrate ha reso la sua figura ancora più iconica nella storia della filosofia. La sua volontà di sacrificare la sua vita per le sue convinzioni ha, infatti, ispirato molti pensatori successivi

PROTAGORA

Protagora, filosofo e sofista nato intorno al 490 a.C. ad Abdera, ha lasciato un'impronta significativa nel panorama filosofico dell'antica Grecia. Insegnò l'arte della persuasione e dell'eloquenza a pagamento. Coinvolto anche nella politica, Protagora si trovò spesso al centro di controversie legali, culminate con l'accusa di empietà, portandolo a vivere gli ultimi anni della sua vita in esilio. La sua figura rimane un'importante testimonianza della complessità e della diversità del pensiero nell'antica Grecia.

LA FILOSOFIA DI PROTAGORA

Protagora disse una frase molto importante grazie alla quale si può capire la sua filosofia : " l'uomo è misura di tutte le cose, delle cose che sono in quanto sono, delle cose che non sono in quanto non sono" Afferma ,quindi, che non esiste una verità oggettiva e assoluta, ma che la percezione individuale determina ciò che è vero per ciascun individuo. Vale a dire che : la realtà è soggettiva e dipende dalla prospettiva di chi la percepisce. Secondo questo pensiero non esiste una legge naturale ed universale che stabilisca cosa è vero / falso, cosa è bene / male, cosa è giusto / ingiusto, cosa è bello / brutto. Infatti Ogni uomo ha la sua sensibilità e le sue abitudini, ogni popolo ha i suoi usi ed i suoi costumi, le sue credenze e le sue divinità, la propria religiosità ecc

UMANISMO

La sua filosofia dell'"uomo-misura" sottolinea il ruolo centrale della percezione umana e della soggettività nella comprensione della realtà

FENOMISMO

Protagora è noto per la sua prospettiva fenomenista. Questa prospettiva suggerisce che la realtà è costruita attraverso le percezioni umane. La verità, secondo Protagora, è relativa all'individuo e alle sue esperienze soggettive

LE CARATTERISTICHE DELLA SUA FILOSOFIA

Protagora, con la sua dottrina dell'"uomo-misura", incorpora elementi umanistici, fenomenisti e relativisti. La sua filosofia pone al centro l'individuo e la sua prospettiva soggettiva nella comprensione della realtà, influenzando così concetti chiave di umanesimo, fenomenismo e relativismo

RELATIVISMO

Egli sosteneva che la verità era soggettiva e variabile da individuo a individuo, era quindi "relativa"

L'UTILE PER PROTAGORA

Protagora ha offerto una prospettiva unica sull'utile. Secondo la sua dottrina, "l'uomo è la misura di tutte le cose," sottolinea che ciò che è utile è determinato dalla percezione individuale. Per Protagora, l'utile non è un concetto assoluto, ma varia da persona a persona in base alle proprie esperienze e valutazioni soggettive. Questa visione relativista fa riflettere e capire soprattutto che ciò che può essere vantaggioso per uno potrebbe non esserlo per un altro. Protagora inoltre definiva la "verità" come "ciò che si è dimostrato storicamente e socialmente utile all'individuo, alla comunità e alla specie"

DALL'ESSERE DI PARMENIDE AL DIALOGO SOCRATICO

Il passaggio dalla filosofia di Parmenide al metodo socratico segna un importante cambiamento nel modo di affrontare le questioni filosofiche e nell'approccio alla conoscenza.

DIALOGO SOCRATICO

Il metodo socratico si basa sulla maieutica, un processo di domande e risposte finalizzato a far emergere la conoscenza innata dalla mente di coloro con cui Socrate dialoga. Socrate non afferma di possedere la conoscenza, ma piuttosto si sforza di condurre gli altri a scoprire la verità attraverso la riflessione critica e l'analisi razionale. Questo contrasta con l'approccio dogmatico di Parmenide, il quale afferma chiaramente un'unica visione della realtà.

ESSERE DI PARMENIDE

Parmenide sostiene che l'essere è immutabile, eterno e indivisibile. Negando la possibilità del non-essere, sostiene che ciò che è, è, e ciò che non è, non è affatto. La realtà, secondo Parmenide, è un'unità immutabile e senza variazioni

Quindi, Il passaggio dalla filosofia di Parmenide al dialogo socratico rappresenta un movimento dalla concezione di un'unità immutabile e statica dell'essere verso un approccio più dinamico e interattivo, in cui la ricerca della verità è un processo dialettico che coinvolge la partecipazione attiva degli individui. Questo cambio di prospettiva ha avuto un impatto duraturo sulla filosofia occidentale, contribuendo a sviluppare l'idea che la conoscenza non è solo un insieme di affermazioni dogmatiche, ma piuttosto un processo continuo di indagine e interrogazione critica.

GRAZIE!

Marco De Paolis