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Avicenna
Anna Cassan
Created on December 8, 2023
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Transcript
IBN SINA
AVICENNA
Anna e Andrea
INDICE
6) Canone della medicina
1) Biografia
2) Riflessione filosofica
7) Dieta di Avicenna
8) Cosmologia
3) Essenza ed esistenza
9) Anima come sostanza intellettuale
4) Concezione di Dio
5) Canone della medicina
10) Anima come sostanza intellettuale
BiOGRAFIA
Avicenna nacque nel 980 ad Afshana, fin da giovane egli dà prova di estrema vivacità intellettuale, riuscendo ad apprendere e a padroneggiare la logica, le scienze, la filosofia e la medicina. A sedici anni si dedicò alla medicina, che considerava più facile della filosofia e compì progressi così rapidi che la sua fama si diffuse: diventò medico di corte che gli consentì l'accesso alle biblioteche di palazzo. Ricoprì anche incarichi politici spostandosi da una corte all'altra. Morì nei pressi di Hamadan nel 1037 durante una spedizione.
Riflessione filosofica
La riflessione filosofica di Avicenna integra elementi di platonismo, aristotelismo e neoplatonismo, elementi che poi s'intrecciano con la religione islamica. Tra le tesi più importanti del filosofo persiano ritroviamo quella sulla distinzione tra "essenza ed esistenza"
Essenza ed esistenza
Per capire questa distinzione Avicenna risale ad Aristotele ponendosi delle domande a cui i due termini rispondono: - esiste qualcosa? c'è qualcosa? = in questo caso il verbo "essere" viene usato in senso esistenziale e non in senso copulativo - che cosa è quello che esiste? = qui l'attenzione si sposta su ciò che una cosa è. L'essenza è la natura delle cose, così come viene spiegata nella loro definizione: ad esempio l'essenza di un uomo è quella di "animale razionale" cioè un essere vivente e sensibile, dotato di ragione.
concezione di DIO
Principio di questa filosofia è Dio, come essere necessario, secondo Avicenna infatti, Dio è l'essere il cui essere è autosufficiente e non dipende da nulla. Concepiva Dio come un intelletto puro, la fonte di tutta la conoscenza e l'illuminatore delle menti umane, essendo la causa dell'intelletto negli esseri umani e dell'esistenza di tutte le cose
IL canone della medicina
La sua opera più celebre, Il canone della medicina, è rimasto una fonte medica attendibile per secoli e ha fatto sì che oggi Avicenna sia da molti considerato il padre della medicina moderna. I principi descritti dieci secoli fa in questo libro sono ancora insegnati in varie università, come parte della storia della medicina. Il libro è noto per la sua introduzione alla sperimentazione sistematica applicata agli studi di fisiologia, la scoperta delle malattie contagiose e di quelle trasmesse tramite i rapporti sessuali, l’introduzione della quarantena, la medicina sperimentale, l’utilizzo dei test clinici, gli studi neuropsichiatrici, l’analisi dei fattori di rischio, l’intuizione della presenza di sindromi associate a specifiche malattie, l’ipotesi della presenza di microrganismi.
IL canone della medicina
Avicenna nel suo libro non si fermò alla descrizione dei sintomi, ma incluse anche la classificazione delle malattie e delle possibili cause, oltre alla sperimentazione di nuovi medicamenti e rimedi, che sono considerati le basi della moderna farmacologia. Inoltre si soffermò sulle condizioni e sulle misure igieniche e sulla loro incidenza. Il libro incluse anche una trattazione anatomica. Tra gli studi più all’avanguardia, comparvero le asserzioni della contagiosità della tubercolosi, gli studi anatomici dell’occhio umano, le complicazioni indotte dal diabete. Avicenna presentò, all’interno del libro, anche la sua teoria degli umori e temperamenti, raggruppando in quattro grandi categorie i tipi umani, relazionati per caratteristiche psicofisiche.
la dieta di avicenna
Nel suo famoso “Canone della Medicina” Avicenna analizza le funzioni del cuore, al quale attribuisce importanza oltre che per la circolazione sanguigna anche per il buon funzionamento di altri organi, in particolare il cervello e il fegato. Propone uno schema di alimentazione per la prevenzione delle malattie cardiovascolari: consiglia il consumo alcuni alimenti e ne limita altri con uno schema per diversi aspetti paragonabile alla dieta mediterranea, privilegiando il consumo di frutta e verdura, noci, legumi, cereali integrali e olio d’oliva. All’interno di queste categorie si pone l’accento su alcuni frutti, come mele, pere, mele cotogne e anche gelsi bianchi, mentre i fagioli rossi nel gruppo dei legumi non sono raccomandati. È limitato il consumo di carne rossa, soprattutto bovina, mentre si consiglia l’agnello, consiglia anche il consumo di pesce, in quantità moderata.
Cosmologia
La cosmologia di Avicenna rifletteva la sua sintesi di idee aristoteliche, neoplatoniche e islamiche. Avicenna concepiva il mondo come una struttura gerarchica di livelli concentrici: al centro c'era la Terra, circondata da sfere celesti, ognuna delle quali conteneva un pianeta o una stella. Questa struttura rifletteva l'influenza della cosmologia aristotelica. Accettava l'idea aristotelica del moto delle sfere celesti, che svolgevano un ruolo fondamentale nel movimento degli astri. Ciascuna sfera era mossa da un'intelligenza immateriale, o un "motore", che era associato a un determinato pianeta o stella.
L'anima come sostanza intellettuale
Per Aristotele l'anima è forma del corpo, è la sua vita, tanto che anche le piante e gli animali secondo lui hanno un'anima in quanto esseri viventi. Concepire l'anima come forma del corpo significa non poter separare i due elementi, così come non si possono isolare forma e materia di una sostanza composta. Per Avicenna, invece, l'anima è una sostanza a sé stante: il suo legame con il corpo non è essenziale, tanto che è in grado di conoscere sé stessa anche senza riferirsi al proprio corpo.
L'anima come sostanza intellettuale
Per dimostrare questa affermazione, Avicenna presenta un esperimento mentale, cioè un'ipotesi che non è possibile realizzare concretamente, ma che si può raffigurare mentalmente: è il celebre esempio dell"uomo volante". Avicenna suggerisce di immaginare un uomo creato all'improvviso e privo di storia, di memoria e di esperienza; un individuo sospeso nell'aria senza sentirne la pressione, con mani e piedi distanziati dal corpo in modo da non poter toccare le sue membra, e sprovvisto della vista e dell'udito. Queste condizioni servono a pensare un uomo privo di qualsiasi esperienza e conoscenza sensibile. Avicenna si chiede se un tale uomo possa affermare la sua esistenza e riconoscere di essere un "io"; la risposta è affermativa: egli non può negare di esistere, ma tale intuizione non ha alcuna base sensibile. Ciò conferma che l'anima è una sostanza e non dipende dal corpo, paragonato addirittura a un vestito; possiamo conoscere il nostro corpo o il nostro cuore o il nostro cervello, ma non ci identifichiamo con essi: "abbia-mo" un corpo, un cuore, un cervello, ma non "siamo" corpo, cuore, cervello. L'identità dell'io è data perciò dall'anima come principio assolutamente spirituale.
L'anima come sostanza intelettuale
Per dimostrare questa affermazione, Avicenna presenta un esperimento mentale, cioè un'ipotesi che non è possibile realizzare concretamente, ma che si può raffigurare mentalmente: è il celebre esempio dell"uomo volante". Avicenna suggerisce di immaginare un uomo creato all'improvviso e privo di storia, di memoria e di esperienza; un individuo sospeso nell'aria senza sentirne la pressione, con mani e piedi distanziati dal corpo in modo da non poter toccare le sue membra, e sprovvisto della vista e dell'udito. Queste condizioni servono a pensare un uomo privo di qualsiasi esperienza e conoscenza sensibile. Avicenna si chiede se un tale uomo possa affermare la sua esistenza e riconoscere di essere un "io"; la risposta è affermativa: egli non può negare di esistere, ma tale intuizione non ha alcuna base sensibile. Ciò conferma che l'anima è una sostanza e non dipende dal corpo, paragonato addirittura a un vestito; possiamo conoscere il nostro corpo o il nostro cuore o il nostro cervello, ma non ci identifichiamo con essi: "abbia-mo" un corpo, un cuore, un cervello, ma non "siamo" corpo, cuore, cervello. L'identità dell'io è data perciò dall'anima come principio assolutamente spirituale.
GRAzie
Burato Andrea e Cassan Anna 4^As