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ILIADE

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Created on December 6, 2023

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Transcript

L'Iliade

Omero

COS'É?

L'Iliade è un epico greco scritto da Omero nel IX secolo a.C. Riassuntamente, narra della guerra tra gli Achei (Greci) e i Troiani, scatenata dalla conquista di Helena da parte di Paride, principe troiano. L'epopea descrive le gesta degli eroi greci, come Achille, Odisseo e Diomede, e dei troiani, come Enea e Priamo. L'Iliade è un'opera classica della letteratura antica, famosa per la sua bellezza letteraria, la sua ricchezza di immagini e la sua importanza culturale.

LIBRO 1

Il sacerdote Crise arriva all'accampamento greco per chiedere il riscatto di sua figlia Criseide, ma il re Agamennone rifiuta e lo caccia. Crise prega Apollo per la vendetta e il dio scaglia una pioggia di frecce avvelenate sull'accampamento, causando molte morti. Achille convoca una riunione in cui l'indovino Calcante rivela che la peste è stata causata dall'offesa a Criseide e chiede che lei venga restituita senza riscatto e che sia effettuato un sacrificio espiatorio. Agamennone accetta di restituire Criseide, ma chiede una ricompensa. Achille rifiuta poiché tutto il bottino è già stato diviso. Tra i due scoppia una lite, ma l'intervento di Atena impedisce che Achille uccida Agamennone. Nestore cerca di placare la discordia, ma Agamennone annuncia che sottrarrà a Achille la sua schiava Briseide. Achille si ritira nella sua tenda e decide di non partecipare alla lotta tra Troiani e Greci.

LIBRO 2

Nel sogno, Zeus suggerisce ad Agamennone di iniziare l'assalto ai Troiani. Allo scopo di provare il morale delle sue truppe, il re finge inizialmente di ordinare il ritorno in patria, ma allora essi si precipitano alle navi. Tersite, un maligno compagno acheo, sperge insulti sui comandanti, soprattutto su Agamennone e Achille, e subisce le rimproveri e le percosse di Ulisse. Successivamente, gli Achei brandiscono le armi e i Troiani si preparano a difendersi. Il libro termina con un elenco delle navi, una lista dettagliata del contingente acheo che corrisponde all'elenco dei combattenti alleati dei Troiani. Si citano 44 comandanti con 1186 navi per un totale di circa 180.000 soldati. I Troiani possono contare su 27 comandanti e circa 50.000 uomini, tra cui gli alleati.

LIBRO 3

Durante lo scontro tra i due eserciti, Menelao individua Paride e lo attacca, ma il troiano riesce a fuggire. Ettore, rimproverandolo, convince Paride ad accettare la sfida di confrontarsi con il suo rivale, chiedendo una tregua affinché la battaglia tra i due possa decidere le sorti della guerra. Nel frattempo, Elena, dal punto più alto delle mura di Troia, indica a Priamo i principali eroi greci. Agamennone e Priamo, i due re che si oppongono, giurano di rispettare l'esito del duello. Paride e Menelao iniziano il combattimento e sembra che Menelao stia prevalendo, ma all'improvviso Venere interviene per salvare Paride, avvolgendolo in una nube e portandolo nel suo palazzo. Agamennone dichiara Menelao vincitore e richiede la restituzione di Elena, dei tesori saccheggiati e un risarcimento per i danni subiti.

LIBRO 4

Era e Atena non sono soddisfatte del risultato finale: desiderano la distruzione di Troia. Il troiano Pandaro, un ottimo arciere, attua su istruzione di Atena l'aggressione verso Menelao, violando così la tregua. Gli Achei reagiscono, Agamennone passa in rassegna l'esercito, lodando i capi e incoraggiando i soldati a riprendere la lotta. Rapidamente la battaglia si intensifica con gravi perdite da entrambe le parti.

LIBRO 5

Il protagonista dell'episodio è l'eroe greco Diomede, che grazie all'aiuto della dea Atena compie imprese straordinarie durante la guerra di Troia. Durante uno scontro, Diomede viene ferito da una freccia scagliata dal troiano Pandaro, ma la dea lo cura e lo protegge, permettendogli di tornare in battaglia e continuare a uccidere numerosi guerrieri nemici. Successivamente, il troiano Enea convince Pandaro ad attaccare nuovamente Diomede, ma Pandaro viene ucciso prontamente e solo l'intervento della madre di Enea, Venere, lo salva. La dea stessa viene ferita da Diomede e, piena di dolore, corre in lacrime verso l'Olimpo, abbandonando il figlio che viene poi messo in salvo da Apollo. Marte, dio della guerra, decide di schierarsi a favore dei troiani contro Diomede, che ha osato colpire gli dei. Nonostante i Greci siano in difficoltà, vengono rincuorati dall'intervento di Era e Atena, che si schierano dalla loro parte. Diomede riesce persino a ferire Marte, che però si rifugia sull'Olimpo dove viene curato da Peone, il medico degli dei. Zeus rimprovera Marte per il suo amore per la lotta e il sangue.

LIBRO 6

Nel frattempo, Ettore ordina alle donne troiane di offrire un peplo prezioso a Pallade Atena, pregando la dea di allontanare Diomede dalla guerra. Glauco, un guerriero licio, si trova di fronte a Diomede sul campo di battaglia. Diomede riconosce Glauco come un suo ospite presso suo padre e i due decidono di fermare il combattimento scambiando le armi. Ettore, dopo aver consegnato il messaggio di Eleno a sua madre Ecuba nel sontuoso palazzo di Priamo, si dirige a trovare suo fratello Paride, che viene accolto calorosamente da Elena. Tuttavia, Ettore rimprovera Paride per la sua codardia e gli fa promettere di combattere con coraggio. Elena è scettica su questa promessa. Infine, Ettore si affretta a tornare a casa per vedere sua moglie Andromaca e il loro bambino Astianatte. Li trova presso le porte di Scee e cerca di confortare Andromaca, che è preoccupata per le sofferenze passate e future. Nonostante sia tormentato dal pensiero del destino dei suoi cari dopo la sua morte, Ettore ritorna al campo di battaglia. Paride si unisce a lui, e insieme si dirigono verso il campo di battaglia.

LIBRO 7

Il giorno seguente, gli dei scendono in campo. Atena aiuta Aiace a fuggire dal duello con Ettore, permettendogli di tornare a combattere. Nonostante i suoi sforzi, Ettore riesce a ferire gravemente Aiace. Quest'ultimo viene soccorso dai suoi compagni e si ritira dal campo di battaglia. Anche Ettore si ritira dopo aver dimostrato il suo valore come guerriero. Zeus interviene e ordina agli dei di ripristinare l'equilibrio tra gli schieramenti. Apollo ispira Ettore a tornare al combattimento con rinnovate forze. Ettore uccide numerosi guerrieri achei, incluso l'amico di Achille, Patroclo. Questo evento segna una svolta nella guerra, poiché Achille decide di partecipare nuovamente alla battaglia per vendicare la morte di Patroclo. Nel frattempo, gli dei si riuniscono per discutere la situazione. Zeus ricorda agli dei la profezia secondo cui Troia sarà distrutta solo quando Achille combatterà a fianco degli Achei. Gli dei accettano di garantire protezione agli Achei per ripristinare l'equilibrio. Così, la guerra continua con ferocia e l'intervento degli dei influisce sull'esito degli scontri. Il destino di Troia e dei suoi abitanti si avvicina sempre di più alla sua fine.

LIBRO 8

Zeus convoca tutti gli dei in un'assemblea sull'Olimpo e ordina loro di astenersi dal intervenire nella guerra che si sta svolgendo. Nel frattempo, la battaglia al secondo giorno inizia ed è inizialmente incerta, ma successivamente si sviluppa a favore dei Troiani che avanzano guidati da Ettore. Agamennone, su consiglio di Era, cerca di incoraggiare i suoi soldati, ma questi sono stanchi e scoraggiati. Era e Atena cercano di cambiare le sorti della battaglia a favore degli Achei. Tuttavia, Zeus le ferma e ispira nuovo ardore ai Troiani. Zeus conferma a Era e Atena che la strage dei Troiani continuerà fino al ritorno di Achille sul campo di battaglia. La notte sopraggiunge e lo scontro termina, con i Troiani che si trovano per la prima volta nella pianura fuori le mura. Per gli Achei, la situazione diventa critica.

LIBRO 9

Agamennone, disperato per la situazione, chiama a consiglio gli Achei per discutere la possibilità di ammettere la sconfitta e ritirarsi in patria. Nestore, il saggio anziano, ricorda a tutti che la causa di tutti i loro problemi fu l'offesa di Agamennone ad Achille e suggerisce di invitare quest'ultimo a tornare in campo. Agamennone riconosce i suoi errori e offre una lunga lista di doni e ricompense che può offrire ad Achille come segno di scuse, incluso il matrimonio con una delle sue figlie. Un'ambasceria viene inviata ad Achille, che si trova nella notte a guardare il mare fuori dalla sua tenda, suonando la cetra per conforto. Patroclo, suo caro amico, si siede accanto a lui, immerso nell'ascolto della melodia. Gli ambasciatori vengono accolti con affetto, ma Achille respinge le loro richieste senza essere scosso dalle parole di Ulisse o dal discorso paterno di Fenice, che fu il suo precettore durante l'infanzia. I capi achei sono tutti sconcertati e privi di fiducia, tranne Diomede, che, infuriato, invita a continuare i combattimenti con coraggio, senza rimpianti per l'assenza di Achille.

LIBRO 10

Agamennone, disperato per la situazione, chiama a consiglio gli Achei per discutere la possibilità di ammettere la sconfitta e ritirarsi in patria. Nestore, il saggio anziano, ricorda a tutti che la causa di tutti i loro problemi fu l'offesa di Agamennone ad Achille e suggerisce di invitare quest'ultimo a tornare in campo. Agamennone riconosce i suoi errori e offre una lunga lista di doni e ricompense che può offrire ad Achille come segno di scuse, incluso il matrimonio con una delle sue figlie. Un'ambasceria viene inviata ad Achille, che si trova nella notte a guardare il mare fuori dalla sua tenda, suonando la cetra per conforto. Patroclo, suo caro amico, si siede accanto a lui, immerso nell'ascolto della melodia. Gli ambasciatori vengono accolti con affetto, ma Achille respinge le loro richieste senza essere scosso dalle parole di Ulisse o dal discorso paterno di Fenice, che fu il suo precettore durante l'infanzia. I capi achei sono tutti sconcertati e privi di fiducia, tranne Diomede, che, infuriato, invita a continuare i combattimenti con coraggio, senza rimpianti per l'assenza di Achille.

LIBRO 11

Nella battaglia scatenata dalla Discordia, gli eserciti di Troia e dei Greci si scontrano violentemente. Agamennone si distingue per la sua eroica azione, facendo retrocedere i Troiani e persuadendo anche Ettore a ritirarsi su consiglio di Zeus. Tuttavia, Agamennone viene ferito al braccio e deve ritirarsi, permettendo ai Troiani, guidati da Ettore, di riconquistare terreno. Durante la lotta, anche Diomede viene colpito da una freccia di Paride, e Ulisse, ferito, viene aiutato a ritirarsi da Aiace Telamonio. Nel frattempo, Achille manda Patroclo a informarsi sui risultati della battaglia. Patroclo si reca da Nestore, che gli spiega la difficile situazione dei Greci e lo esorta a suggerire ad Achille di permettergli di guidare i Mirmidoni in battaglia contro il nemico.

LIBRO 12

La battaglia è molto violenta e si svolge presso il muro e il fossato che proteggono le navi greche. Nonostante la difesa accanita dei Greci, i Troiani sembrano avere la meglio. Tuttavia, un prodigio sconvolgente terrorizza i Troiani, ma Ettore li incita a non prestarvi attenzione. Nel frattempo, i Troiani, guidati da Sarpedonte, re dei Licii, attaccano improvvisamente ma vengono respinti dai Greci. Nel frattempo, Ettore riesce a sfondare la porta e i Troiani sconvolgono il campo dei Greci. Questi ultimi fuggono in modo disordinato verso le navi, in un tentativo disperato di salvarsi.

LIBRO 13

Dopo che i Troiani hanno aperto una breccia nel muro difensivo dei Greci, la battaglia si sposta presso le navi. Poseidone, il dio del mare, interviene in favore degli Achei. Il combattimento si fa sempre più aspro, ma i Greci resistono. Idomeneo e Merione rientrano nella mischia dopo essersi allontanati per procurarsi nuove armi e compiono imprese gloriose. Muoiono o sono feriti molti capi troiani e deve intervenire Ettore per spingere i suoi ad un altro assalto.

LIBRO 14

Il campo troiano viene travolto dai Greci che, grazie alla loro superiorità bellica, riescono a superare il fossato. Ettore si ritira dalla battaglia dopo essere stato colpito da Aiace Telamonio. Ulisse, Diomede e Agamennone incitano i loro compagni alla vittoria e, con l'aiuto di Poseidone, gli Achei si avviano verso il trionfo. La dea Era, con l'aiuto di Afrodite e del dio Sonno, riesce a sedurre Zeus e lo fa addormentare, permettendo ad Agamennone di ricevere l'aiuto divino. Grazie a questa assistenza, gli Achei riescono a superare l'assalto dei Troiani che si vedono costretti a oltrepassare il fossato del campo.

LIBRO 15

Zeus, qui era stato traditoreamente addormentato da Era, si sveglia e, vedendo la rotta dei Troiani, si infuria. Era tenta invano di provocare una ribellione degli dei contro Zeus. Allora, Iride, la messaggera dell'Olimpo, viene inviata sulla Terra per ordinare a Poseidone di lasciare la contesa. Poseidone, malvolentieri, accede; Ettore viene guarito da Apollo e torna in battaglia; i Troiani prevalgono, ma sono bloccati proprio davanti alle navi. Aiace Telamonio si distingue nella difesa di esse.

LIBRO 16

Nel racconto, Patroclo implora Achille di consentirgli di combattere indossando la sua armatura. Achille accetta, ma ordina a Patroclo di tornare da lui dopo aver respinto gli avversari dalle navi. Patroclo parte e Achille torna nella sua tenda, pregando Zeus di proteggere il suo amico. Quando Patroclo arriva sul campo di battaglia, i Troiani si spaventano e lo confondono per Achille. Patroclo combatte e uccide molti nemici con l'aiuto di altri guerrieri, causando una grande sconfitta per i Troiani. Sarpedonte, figlio di Zeus, si scontra con Patroclo e viene ucciso, nonostante il dolore di Zeus. Patroclo prosegue nel combattimento, ma alla fine viene ucciso da Apollo e Ettore. Prima di morire, Patroclo preannuncia la morte di Ettore per mano di Achille.

LIBRO 17

In breve, Ettore toglie le armi dal cadavere di Patroclo, ma non può infierire su di esso perché Menelao e Aiace arrivano sul posto. Nel frattempo, Ettore indossa le armi di Achille prese da Patroclo e scoppia una feroce battaglia intorno al corpo del giovane eroe. Menelao manda Antiloco da Achille per annunciargli la morte dell'amico, mentre i Greci proteggono il cadavere.

LIBRO 18

Dopo aver ricevuto l'armatura da Efesto, Teti porta personalmente l'armatura a Achille. Quest'ultimo si veste dell'imponente armatura, sentendosi invincibile e pronto per la battaglia. Achille esorta i suoi uomini a prepararsi per combattere e attira l'attenzione di Ettore, il coraggioso principe troiano. Ettore si avvicina ad Achille, deciso a vendicare la morte di Patroclo, iniziando uno scontro tra i due eroi. Achille dimostra la sua forza e abilità, sconfiggendo Ettore e mostrando al mondo la sua invincibilità. La morte di Patroclo viene finalmente vendicata e il suo corpo riceve gli onori funebri che merita. Pieno di rabbia e desiderio di vendetta, Achille si prepara ad affrontare l'intero esercito troiano, con l'intento di distruggerli completamente.

LIBRO 19

In fine della giornata, Teti dona a Achille nuove armi. Convoca l'assemblea dell'esercito per riappacificare la lite tra Achille e Agamennone. Egli manda alla tenda di Pelide ricchi doni e restituisce Briseide. Le donne piangono Patroclo. Achille indossa l'armatura per la battaglia e l'esercito acheo esce in campo. Il cavallo Xanto prodigiosamente, con voce umana annuncia alla grande figura la sua morte; Achille risponde che è ben consapevole della sua sorte ma vorrebbe prima vendicarsi dei Troiani.

LIBRO 20

Nel concilio degli dei, Zeus dichiara la sua neutralità e permette agli altri dei di partecipare alla guerra e di schierarsi con gli eroi che preferiscono. Era, Atena, Ermes, Poseidone ed Efesto si schierano con gli Achei, mentre Ares, Apollo, Latona, Artemide, Afrodite e Xanto si schierano con i Troiani. Ciò provoca una vera e propria lotta tra gli dei stessi. Nel frattempo, Apollo incoraggia Enea a combattere contro Achille. Inizialmente, Enea sta per essere sconfitto, ma Poseidone interviene a favore di lui e lo salva, poiché è il destino di Enea di governare sui sopravvissuti dei Troiani. Achille, intanto, scatena la sua furia guerriera e si scontra con Ettore. Apollo interviene e salva l'eroe troiano, mentre Achille continua a uccidere molti nemici.

LIBRO 21

I Troiani, inseguiti da Achille, cercano salvezza attraverso il fiume Xanto, alcuni si lanciano nelle onde mentre il leggendario eroe li insegue, causando una grande strage tra i nemici. Achille cattura dodici giovani troiani con l'intento di sacrificargli davanti al rogo di Patroclo. Tornato al fiume, continua a seminare distruzione finché il dio Xanto, arrabbiato, appare in forma umana e ordina ad Achille di allontanarsi. Nonostante la risposta negativa dell'eroe, le acque si gonfiano e diventano torbide, mettendo in pericolo Achille che rischia di annegare, ma riesce a uscire dal fiume che lo insegue nella pianura. Si chiede l'aiuto di Efesto che con il suo fuoco costringe le acque del fiume a ritirarsi. Nel frattempo, gli dei ingaggiano una violenta battaglia tra loro. Nonostante tutto, i Troiani sono inseguiti da Achille e si rifugiano a malapena al sicuro all'interno delle mura della città.

LIBRO 22

Ettore, nonostante le preghiere dei suoi genitori, decide di sfidare Achille in un duello. Tuttavia, quando si trova di fronte al suo nemico, viene colto da un improvviso terrore e scappa. Achille lo insegue e i due compiono tre giri intorno alle mura di Troia. Zeus vorrebbe proteggere Ettore, ma Atena lo convince che non può opporsi al Destino. Anche Apollo rinuncia a proteggerlo. Deifobo promette di aiutare Ettore, ma in realtà è Atena che ha assunto le sembianze di Deifobo per tradirlo. Durante il duello, Ettore capisce di essere stato tradito dagli dei e accetta la sua morte. Achille lo uccide con un colpo nel punto vulnerabile tra collo e spalla. Prima di morire, Ettore implora Achille di avere pietà del suo corpo, ma il nemico non ascolta. Ettore predice la morte imminente di Achille e la sua anima si dirige verso l'Ade. Achille maltratta il corpo di Ettore, gli toglie le armi e lo trascina legato alla sua carrozza nel sangue e nella polvere, in direzione delle navi. Priamo, Ecuba e Andromaca osservano la scena dalle mura di Troia e si disperano.

LIBRO 23

Achille trasporta il corpo di Patroclo davanti al sepolcro di quest'ultimo. Durante la notte, Patroclo appare in sogno ad Achille e gli chiede di seppellirlo al più presto e gli ricorda la sua prossima morte. Al mattino, Achille fa preparare il funerale, dove viene deposto il corpo dell'amico. Intorno alla pira, vengono sacrificati diversi animali e i dodici giovani troiani catturati sul fiume Scamandro. Il fuoco viene acceso e brucia tutta la notte. I resti del defunto vengono raccolti in un'urna d'oro. In onore del morto, Achille organizza giochi funebri e assegna i premi per le singole gare: la corsa con i carri vinta da Diomede, la lotta in cui i vincitori sono Ulisse e Aiace Telamonio, la pugilato vinta da Epeo, la corsa a piedi vinta da Ulisse, il duello con le spade vinto da Diomede, il lancio del disco vinto da Polipete, l'arco vinto da Merione e la gara con l'asta assegnata ad Agamennone senza prova, poiché ritenuto il più valente.

LIBRO 24

Dopo aver subito torture fisiche a Ettore, Achille viene commosso dagli dei e gli viene chiesto di restituire il corpo. Zeus manda Teti a convincerlo, mentre Iride va da Priamo per farlo recarsi all'accampamento di Achille. Priamo si prepara con doni e un carro per il trasporto del figlio. Guidato da Ermes, entra nella casa di Achille e si prostra davanti a lui, chiedendo di avere indietro il corpo di Ettore. Achille si commuove e acconsente. Prende il riscatto offerto da Priamo, lava, unge e veste il cadavere, invita Priamo a mangiare e concede una tregua di undici giorni per la sepoltura. Poi, Ermes sveglia Priamo e lo aiuta a ritornare a Troia. Lì, la salma di Ettore viene accolta dalla sorella Cassandra e portata nella reggia. Andromaca, Ecuba ed Elena si lamentano per la sua morte. Si tagliano gli alberi del monte Ida per costruire una pira funeraria su cui il corpo viene cremato. Le ceneri vengono raccolte in un'urna d'oro e sepolte sotto un tumulo. Si tiene poi un banchetto funebre nella reggia di Priamo.

FINE

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