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Transcript
La Mafia
Di Donati Vittoria, Dragoni Maddalena Tosi Laura, Trabacchi Giulia
Indice
1. La storia della mafia 2. La mafia e la letteratura 3. La mafia in Emilia Romagna e in Sicilia 4. La mafia nel mondo
La mafia
«Organizzazione criminosa clandestina che esercita il controllo su certe attività economiche e su traffici illeciti, condiziona la libertà dei cittadini e il regolare andamento delle funzioni pubbliche; è retta dalla legge dell'omertà e del silenzio e si serve di metodi di intimidazione e di repressione violenta e spietata» -Il Corriere
Punti Chiave della storia
- Le origini
- Mafia e brigantaggio
- Emigrazione della mafia
- Periodo fascista
- La mafia del dopoguerra
- Cosa controlla la mafia?
- La mafia negli anni '80
- Guerra allo stato
- La mafia oggi
Le origini
- Regno Borbonico - IX sec.
- Gabellotti
- Garibaldi - annesione al Regno d'Italia - cambiano i nobili
- Peggioramento socio-economico del meridione
- Campieri
Mafia e Brigantaggio
- Protezione dei nobili -vs- Cambiamento sociale
- Mafia espressione delle classi dirigenti
- Unità interna e senso di appartenenza
Emigrazione della mafia
- 1900-1920 emigrazione in America e nel Nord Italia/Europa
- Struttura della società mafiosa: cosche
Periodo Fascista
- Impegno risoluzione meridionale
- Prefetto Cesare Mori
- Mafia indebolita
Il controllo mafioso
Il 2° dopoguerra
- Boom economico
- Attività mafiosa verso le città
- Cupola
- Da mafia 'agricola' a mafia 'urbano-imprenditoriale'
- Appalti (Sacco di Palermo)
- Narcotraffico
- Truppe anglo-americane sbarcano in Sicilia aiutate dai mafiosi
- Sbarco di alcuni mafiosi con le truppe
- Ripristinati i vecchi poteri
- Strumento contro movimenti contadini
Guerra allo stato
Mafia anni '80
- Reazione ad alcuni provvedimeni presi dallo stato contro la mafia
- 'pool antimafia'
- Pentiti di mafia
- “maxiprocesso” di Palermo dove nel 1986
- Cosa Nostra - nuova stagione stragista
- Attentati: a Falcone e Borsellino
- Mafia: multinazionale del crimine
- Guerra intestina - Corleonesi
- Distruzione dei nemici che ostacolano la crescita
La mafia oggi
- La stagione del terrore è finita
- La ‘mafia della seconda repubblica”
- La 'mafia silente'
- La 'mafia dei colletti bianchi'
Intellettuali e cultura
Chi parla di mafia?Scrittori e Registi: Sciascia, Pasolini, Alessandro D'Avenia Musicisti Giornalisti Politici Artisti
Sciascia e la mafia
«Una associazione per delinquere, con fini di illecito arricchimento per i propri associati, e che si pone come elemento di mediazione tra la proprietà e il lavoro; mediazione, si capisce, parassitaria e imposta con mezzi di violenza»
L. Sciascia
Cenni biografici e mafia
Leonardo Sciascia nasce nel 1921 a Racalmuto, sicilia occidentale, ossia il "paese della non ragione"
A seguito dell'uccisione del sindaco Baldassare Tinebra a Racalmuto, Sciascia scrisse nelle Parrocchie:
«Il sindaco del ’44, l’uomo tirato su dagli americani, lo ammazzarono la sera del 15 novembre di quell’anno; era sera di domenica, la piazza piena di gente, gli appoggiarono la pistola alla nuca e tirarono, il sindaco aveva intorno amici, nessuno vide, si fece vuota rosa di paura intorno al corpo che crollava…»
Il ruolo dell'intellettule
«Ho dovuto fare i conti da trent'anni a questa parte prima con coloro che non credevano non volevano credere all'esistenza della mafia e ora con coloro che non vedono altro che mafia. Di volta in volta sono stata accusato di diffamare la Sicilia, di difenderla troppo. »
L. Sciascia
Dal Corriere della Sera del 10 gennaio 1987: Sciascia denuncia come ormai in Sicilia il modo migliore per fare carriera in politica e in magistratura sia dichiararsi antimafioso, usare "l'antimafia come strumento di potere", come mezzo per diventare potenti ed intoccabili.
Il ruolo dell'intellettule
Fu il primo a parlare di mafia come narrativa: entrò nelle famiglie italiane sotto forma di intrattenimento, inducendole a porsi il problema dell’esistenza della mafia in un’epoca in cui ancora tendeva ad essere negata.
"Voi ci credete alla mafia?"
Il giorno della civetta
Un breve romanzo di Leonardo Sciascia, terminato nel 1960 e pubblicato per la prima volta nel 1961. La prima Commissione ministeriale antimafia viene indetta solo nel ’63. Sciascia afferma di non sentirsi libero nella stesura del romanzo: infatti l'intellettuale che si occupava di politica e attualità era considerato scomodo.
Pier Paolo Pasolini14 novembre 1974 "Il romanzo delle stragi"
Il titolo
L'omertà
Il bigliettaio imprecò: la faccia gli era diventata colore di zolfo, tremava. Il venditore di panelle, che era a tre metri dall'uomo caduto, muovendosi come un granchio cominciò ad allontanarsi verso la porta della chiesa. "Chi è?" domandò il bigliettaio indicando il morto. Nessuno rispose. "E che?" domandò il maresciallo all’autista "non viaggiava nessuno oggi?" "Qualcuno c’era" rispose l'autista con faccia smemorata "non so: qualcuno, dico, così per dire certo non erano cinque o sei, erano di più, forse l'autobus era pieno… io non guardo mai mai la gente che c'è: mi infilo al mio posto e via… solo la strada guardo, mi pagano per guardare la strada".
"Non mi ricordo" disse il bigliettaio "sull'anima di mia madre, non mi ricordo; in questo momento di niente mi ricordo, mi pare che sto sognando". I viaggiatori, quelli seduti sul lato destro, dicono che i vetri dei finestrini parevano passati a smeriglio tanto che erano appannati "Dunque" disse con paterna dolcezza il maresciallo "Tu stamattina, come al solito, sei venuto a vendere panelle qui: il primo autobus per Palermo, come al solito solito… "Ho la licenza" disse il pananellaro. [...] "lo so e non me ne importa della licenza; voglio sapere una cosa sola, me la dici e ti lascio subito subito andare a vendere le panelle ai ragazzi: chi ha sparato?" "Perché" domandò il panellaro, meravigliato e curioso "hanno sparato?"
Il controllo degli appalti
Una persona di rispetto, come voi dite, viene un giorno a fare un certo discorso Salvatore Colasberna: un discorso che dice e non dice, allusivo, indecifrabile come il rovescio di un ricamo: un groviglio di fili e di nodi, e dall'altra parte si vedono le figure… Colasberna non vuole, o non sa, guardare il rovescio di quel discorso: e l'uomo di rispetto si offende. L’associazione passa all’azione: un primo avvertimento, un piccolo deposito che va a fuoco, o qualcosa di simile; un secondo avvertimento, una pallottola che vi sfiora, di sera sul tardi, verso le 11, mentre state per rincasare...
Si capisce che se nove ditte hanno accettato la protezione, formando una specie di consorzio, la decima che rifiuta è una pecora nera: non riesce a dare molto fastidio, è vero, ma il fatto stesso che esista è una sfida è un cattivo esempio. E allora bisogna, con le buone o con le brusche, costringerla ad entrare nel giuoco; o ad uscirne per sempre, annientandola…
La distanza tra cittadini e Stato
Per risalire alla verità la polizia può solo:
- Servirsi di un confidente, una spia all’interno della trama mafiosa (figura che in realtà, come scopriamo alla fine del romanzo, è nota al capo mafioso);
- Affidarsi alle lettere anonime, cercando di identificare il mittente dalla grafia.
Mafia e Politica
Un boss mafioso: "non lo so, mio caro, non lo so: io i conti li faccio sempre sempre sul peggio che può venire. Consideriamo dunque che Pizzuco parla: e Mariano è sistemato per le feste. Ad occhio e croce e io dico che in questo momento i carabinieri tentano di saldare l'anello di Pizzuco a quello di Mariano; se tiene, i casi sono due: o la catena finisce con Mariano, o Mariano, vecchio com’è, sofferente, comincia a cantare il suo rosario … E in questo, mio caro, la catena si allunga si allunga, si allunga tanto che mi ci posso trovare impigliato anche io, e il ministro, e il padreterno…
"Ancora una interrogazione in parlamento" disse sua eccellenza " — se a conoscenza dei recenti, gravi fatti di sangue è caduto in Sicilia; e quali misure intende — eccetera eccetera… i comunisti, al solito. […] "Ad evitare che questo Colasberna diventi un martire dell'idea comunista… scusate: socialista… bisogna subito trovare chi lo ha ammazzato: subito subito, in modo che il ministro possa rispondere che Colasberna è stato vittima in una questione di interesse o di corna, e che la politica non c'entra per niente. […] Il governo fieramente, sdegnosamente, respingeva l’insinuazione, che le sinistre venivano facendo sui loro giornali, che membri del parlamento, o addirittura del governo, avessero il sia pur minimo rapporto con elementi della cosiddetta mafia: la quale, ad opinione del governo, non esisteva se non nella fantasia dei socialcomunisti.
"Il sentire mafioso"
"Il sentire mafioso": ovvero di una visione della vita di una regola di comportamento di un modo di realizzare la giustizia di amministrarla al di fuori delle leggi e degli organi dello Stato.
"Io" proseguì poi Don Mariano "ho una certa pratica del mondo; e quella che diciamo l’umanità, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz’uomini, gli ominicchi, i cornuti e i quaquaraquà. Pochissimi gli uomini; i mezz’uomini pochi, che mi contenterei l'umanità si fermasse ai mezz’uomini… E invece no, scende ancora più giù, agli ominicchi: che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi… E ancora più in giù: i cornuti, che vanno diventando un esercito… E infine i quaquaraquà: che dovrebbero vivere come le anatre nelle pozzanghere, che la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre…
Don Mariano al capitano della polizia Bellodi: "La verità è nel fondo di un pozzo: lei guarda in un pozzo vede il sole o la luna; ma se si butta giù non c'è più né sole né luna, c'è la verità"
"La mentalità siciliana"
Proverbio, regola: il morto è morto, diamo aiuto al vivo.
A ciascuno il suo
Romanzo di Leonardo Sciascia, pubblicato per la prima volta nel 1966. Il titolo del romanzo fa riferimento alla scritta "UNICUIQUE SUUM” ritagliato dalla testata dell’Osservatore Romano per compilare una lettera minatoria spedita al farmacista di un piccolo paese siciliano nell’estate del 1964. Il regista Elio Petri ne trae un film nel 1967.
Pino Puglisi
"ciò che inferno non è" di Alessandro D'Avenia
Una lotta compiuta con cuore e coraggio
Si impegna per educare i bambini e toglierli dalle strade del quartiere Brancaccio, tramite il Centro Padre Nostro da lui creato. La lotta da lui compiuta l'ha portato alla morte. Nelle omelie sottolinea che il mafioso come singolo è un peccatore e per lui è necessario il perdono.
La mafia nei nostri territori
e il caso Aemilia
Antonio Dragone portò avanti alcune attività criminali mafiose nel territorio reggiano. Lui e il figlio finiscono in carcere così il dominio passa ad Aracri. La 'ndrina emiliana non opera come quella calabrese, è collegata ad essa ma si rimodella in base al territorio in cui si radica e rimane autonoma. Tra il 2004 e il 2015 l'associazione mafiosa costituisce un consorzio di imprese attive nel settore dell'edilizia. Nel 2015, inizia il processo Aemilia contro le mafie del nord, dopo varie sentenze vengono confiscati i beni della mafia.
I BENI CONFISCATI DOVE FINISCONO?
Il D.Lgs. n. 159 del 2011 prevede all’art. 48 che i beni immobili oggetto di confisca siano trasferiti per finalità istituzionali o sociali al patrimonio del Comune ove l’immobile è sito. In alcuni casi i beni finiscono all' Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la Destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Questa Agenzia deve decidere come disporre di questi beni, se venderli o se assegnarli in uso ad amministrazioni pubbliche.
UN CASO PRATICO
Vertinelli
Nel territorio di Soragna e Busseto le proprietà confiscate sono costituite da alcuni appartamenti intestate a Giuseppe Vertinelli, definito “soggetto pericoloso socialmente in quanto appartiene alla cosca della ‘ndrangheta operante nella zona emiliana” (Cit. sentenza 6 Numero 3934 anno 2022) Gli immobili posti nei due Comuni ora appartengono all’Agenzia Nazionale di concederli in uso per fini di utilità sociale.
Cosa nostra statunitense
Curiosità
Punti chiave della storia
- Scala gerarchica simile a quella della mafia siciliana (boss o il capo famiglia, vice capo, qualche consigliere, capi decina e primari).
- Struttura ramificata in tutti gli Stati Uniti.
- COMMISSIONE, è l'organo più importante di questa mafia, composta dei boss famosi più potenti presenti negli Stati Uniti.
- Ora l’organizzazione controlla l’area nord orientale americana e la città di Chicago.
- Tra la fine dell'800 e l'inizio del 900, "MANO NERA".
- Abbandono delle tradizioni italiane per adottare quelle del GANGSTERISMO.
- Nel secondo dopoguerra, in seguito all’inchiesta. parlamentare sulla criminalità, l'organizzazione subì un duro colpo.
- Si ristabilì dopo qualche anno sotto il nome di "COSA NOSTRA" sotto il controllo di Lucky Luciano.
Triade - la mafia cinese
Punti chiave della storia
Curiosità
- Struttura PIRAMIDALE, ogni gradino della scala gerarchica viene identificato con un numero (al vertice, testa del drago "chu" o il signore della montagna "san chu" con il numero 489 e poi tutti gli altri numeri a seguire.
- La filiazione presuppone un giuramento che si articola in 36.
- La Triade è presente anche in ITALIA, ha una relazione più intensa con la Camorra, soprattutto per quanto riguarda il settore della contraffazione dei marchi italiani.
- TRIADE, tre concetti base del pensiero cinese tradizionale: cielo, terra e uomo.
- fondata in Cina nel XVII secolo con lo scopo di rovesciare la dinastia mancese QING.
- Sviluppata ad Hong Kong e sull’isola di Taiwan, molto diffusa anche in Europa, nord America, Sudafrica, Australia, Nuova Zelanda ed Estremo Oriente.
Solncevskaja bratva
Punti chiave della storia
Curiosità
- Struttura gerarchica, al vertice sono presenti i leader, ovvero “Vor v Zakone” o “ladri nella legge”, sono individui che hanno un codice d’onore rigoroso e sono considerati l’élite della criminalità russa. Possiedono tatuaggi specifici e seguono un insieme di regole e tradizioni che definiscono la loro posizione all’interno. dell’organizzazione.
- "Brigata del Sole", originaria di Mosca.
- Presente in 32 Paesi e in 3 continenti.
- Radici risalenti ai tempi dell’Unione Sovietica.
- Hanno guadagnato notorietà negli anni ’90, dopo il crollo del regime comunista.
- Ascesa del mafioso Sergej Michajlov Michas, che scelse di ignorare i codici e le linee guida dei criminali russi tradizionali i VOR V ZAKONE (ladri nella legge) e si basarono su uno stile più occidentale.
Yakuza - la mafia giapponese
Curiosità
Punti chiave della storia
- Struttura gerarchica, i membri di alto rango sono noti come “oyabun” e i membri di basso rango come “kobun”.
- IREZUMI, tatuaggi che coprono gran parte del corpo, hanno un significato simbolico e rappresentano la lealtà, l’onore e il coraggio.
- Rapporti ambigui tra la Yakuza e il governo e le istituzioni giapponesi.
- Il clan, nel 2015 ha aperto anche un proprio sito internet per dare prova delle sue attività benefiche e cercare di ripulire la propria immagine.
- Radici che risalgono al periodo Edo (1603-1868).
- Ufficialmente riconosciuta come organizzazione criminale nel periodo Meiji (1868-1912).
- L’organizzazione Yamaguci-Gumi è la più potente organizzazione criminale e mafiosa della Yakuza e la più ricca e potente al mondo. (55.000 membri attivi, 45% dei membri della Yakuza giapponese fa parte di questa famiglia).
Cartello di Sinaloa
Punti chiave della storia
Curiosità
- Potente e influente cartello della droga messicano, coinvolto nel traffico di droga su vasta scala.
- La struttura organizzativa del Cartello di Sinaloa è caratterizzata dalla leadership di un capo carismatico. Nel corso degli anni Joaquín Guzmán,“El Chapo” è stato uno dei leader più noti e influenti del cartello.
- Sinaloa è conosciuto per corrompere ufficiali di polizia e rappresentanti del governo.
- Primi decenni del 900, i primi gruppi di narcotrafficanti si stabilirono nel cosiddetto "TRIAGOLO DORATO", una zona ricca di coltivazioni di marijuana e di oppio (Messico).
- I gruppi messicani originari del Sinaloa, si specializzarono nella produzione, nella distribuzione e nel traffico di oppio e marijuana oltre confine.
- Con gli anni '80, l'organizzazione ENTRÒ nel mercato della cocaina.
LA MAFIA DIGITALE
- Transazioni con l’estero, transazioni e investimenti sofisticati.
- Le mafie vendono cocaina e droghe e con quei soldi comprano tutto ciò che vende, che fa mercato.
- Sviluppanto soprattutto in Germania, dove è presente una legislazione che non contrasta il riciclaggio in nome della privacy.
IO CAPITANO - TRAFFICO DI MIGRANTI
La mafia NIGERIANA:
- La Nigeria è un paese che alimenta in modo consistente il traffico di migranti verso l’Europa.
- composta principalmente da persone con un elevato grado d’istruzione, si sviluppa nelle Università africane
- esercita attività illecite, principalmente di traffico di stupefacenti, traffico di esseri e organi umani e dello sfruttamento del lavoro.
- composta di cosche collegate spesso a un vertice unico
La mafia e la musica
1990: Don Raffaè (Fabrizio De Andrè) 1991: Povera patria (Franco Battiato) 1994: Signor tenente (Giorgio Faletti) 1995: Eroi minori (Venditti) 2007: Pensa (Fabrizio Moro) 2010: De Pedis (Amor Fou) 2012: Cuore (Jovanotti)
CAMORRA
abusi del potere
Clan della Magliana
Proverbio, regola: il morto è morto, diamo aiuto al vivo. Se lei dice questo proverbio a uno del Nord, gli fa immaginare la scena di un incidente in cui c'è un morto e c'è un ferito: ed è ragionevole lasciare lì il morto e preoccuparsi di salvare il ferito. Un siciliano vede invece il morto ammazzato e l'assassino: il vivo da aiutare è appunto l'assassino
Proverbio, regola: il morto è morto, diamo aiuto al vivo. Se lei dice questo proverbio a uno del Nord, gli fa immaginare la scena di un incidente in cui c'è un morto e c'è un ferito: ed è ragionevole lasciare lì il morto e preoccuparsi di salvare il ferito. Un siciliano vede invece il morto ammazzato e l'assassino: il vivo da aiutare è appunto l'assassino
Io so. Io so i nomi dei responsabili di quello che viene chiamato golpe (e che in realtà è una serie di golpes istituitasi a sistema di protezione del potere). Io so i nomi dei responsabili della strage di Milano del 12 dicembre 1969. Io so i nomi dei responsabili delle stragi di Brescia e di Bologna dei primi mesi del 1974. Io so i nomi del “vertice” che ha manovrato, dunque, sia i vecchi fascisti ideatori di golpes, sia i neofascisti autori materiali delle prime stragi, sia, infine, gli “ignoti” autori materiali delle stragi più recenti. Io so i nomi che hanno gestito le due differenti, anzi opposte, fasi della tensione: una prima fase anticomunista (Milano 1969), e una seconda fase antifascista (Brescia e Bologna 1974). Io so i nomi del gruppo di potenti che, con l’aiuto della Cia (e in second’ordine dei colonnelli greci e della mafia), hanno prima creato (del resto miseramente fallendo) una crociata anticomunista, a tamponare il 1968, e, in seguito, sempre con l’aiuto e per ispirazione della Cia, si sono ricostituiti una verginità antifascista, a tamponare il disastro del referendum. Io so i nomi di coloro che, tra una messa e l’altra, hanno dato le disposizioni e assicurato la protezione politica a vecchi generali (per tenere in piedi, di riserva, l’organizzazione di un potenziale colpo di Stato), a giovani neofascisti, anzi neonazisti (per creare in concreto la tensione anticomunista) e infine ai criminali comuni, fino a questo momento, e forse per sempre, senza nome (per creare la successiva tensione antifascista). Io so i nomi delle persone serie e importanti che stanno dietro a dei personaggi comici come quel generale della Forestale che operava, alquanto operettisticamente, a Città Ducale (mentre i boschi bruciavano), o a dei personaggi grigi e puramente organizzativi come il generale Miceli. Io so i nomi delle persone serie e importanti che stanno dietro ai tragici ragazzi che hanno scelto le suicide atrocità fasciste e ai malfattori comuni, siciliani o no, che si sono messi a disposizione, come killers e sicari. Io so tutti questi nomi e so tutti questi fatti (attentati alle istituzioni e stragi) di cui si sono resi colpevoli. Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi. [...]
Binomio di giustizia
Giovanni Falcone e Paolo Borsellino erano uniti in vita, legati da un mestiere che per loro era missione: liberare la società civile dall’oppressione di una mala pianta - la mafia
Paolo Borsellino
Giovanni Falcone
Strage di via D’Amelio a Palermo
- 19 luglio 1992
- Visita alla madre
- Una Fiat 126 parcheggiata nei pressi dell’abitazione della madre, con circa 100 kg di tritolo a bordo, esplode al passaggio del giudice
- Vittime: Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina
Strage di Capaci (Pa)
- 23 maggio 1992
- Autostrada A29
- Carica di cinque quintali di tritolo, posizionata in un tunnel sotto la sede stradale
- Vittime: Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.
Proverbio, regola: il morto è morto, diamo aiuto al vivo. Se lei dice questo proverbio a uno del Nord, gli fa immaginare la scena di un incidente in cui c'è un morto e c'è un ferito: ed è ragionevole lasciare lì il morto e preoccuparsi di salvare il ferito. Un siciliano vede invece il morto ammazzato e l'assassino: il vivo da aiutare è appunto l'assassino
Il giorno della civetta
"Come la civetta quando di giorno compare"
Henry VI, W. Shakespeare
La mafia ha conquistato un potere talmente grande da poter agire alla luce del giorno
Proverbio, regola: il morto è morto, diamo aiuto al vivo. Se lei dice questo proverbio a uno del Nord, gli fa immaginare la scena di un incidente in cui c'è un morto e c'è un ferito: ed è ragionevole lasciare lì il morto e preoccuparsi di salvare il ferito. Un siciliano vede invece il morto ammazzato e l'assassino: il vivo da aiutare è appunto l'assassino
Il romanzo e la mafia
Lo spunto del romanzo fu dato dall’assassinio, nel gennaio 1947, del sindacalista comunista di Sciacca, Accursio Miraglia, da parte di Cosa Nostra
"Ho scritto questo racconto nell'estate del 1960. Allora il governo non solo si disinteressava del fenomeno della mafia ma esplicitamente lo negava." Un prefetto: “ma perdio, un po' di serietà… voi ci credete alla mafia?”
- L. Sciascia
- Il giorno della civetta, L. Sciascia