Ancona-Presentazione di Storia
Vittorio Ardente
Created on December 3, 2023
Benvenuti nella magica storia della Repubblica Marinara di Ancona! 🌊⚓️ Un viaggio nel tempo attraverso le epoche d'oro di Ancona, una delle grandi repubbliche marinare italiane. Esplorate i secoli di prosperità, avventure e intrighi che hanno plasmato questa affascinante città portuale!
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Transcript
MARINARE
Repubbliche
Alla scoperta della repubblica marinara di Ancona!
INIZIAMO!
indice
1. Sommario
2. La Repubblica
3. Posizione geografica
4. Fasi della Repubblica
5. Politica
6. Commercio
7. Arte e cultura
8. Aspetti religiosi
9. Video
10. Conclusioni!
SOMMARIO
La Repubblica Marinara di Ancona, fondata nell'XI secolo lungo la costa adriatica, prosperò grazie al commercio marittimo. Governata da un sistema oligarchico, la città vantava una ricca tradizione architettonica e culturale. Tuttavia, nel corso del XV secolo, affrontò sfide interne ed esterne che ne causarono il declino. Nel 1532, Ancona fu incorporata nello Stato Pontificio, segnando la fine della sua indipendenza. Nonostante ciò, la città conserva tracce della sua storia e cultura marinara, diventando oggi un centro culturale e turistico.
una repubblica da scoprire!
La repubblica di Ancona fu un libero comune dell'Adriatico, la cui indipendenza de facto durò dall'XI secolo al 1532. Si dedicò specialmente ai traffici con l'Oriente ed è considerata una delle repubbliche marinare italiane. Alleata per secoli della Repubblica di Ragusa e dell'Impero Bizantino, riuscì a resistere a Venezia, che non gradiva altre città marinare nell'Adriatico e che ripetutamente tentò di danneggiare i suoi traffici marittimi o di sottometterla. Una caratteristica della sua storia fu la continua necessità di difendersi, aiutata in ciò dall'alleanza con Costantinopoli e con Ragusa, oltre che dai numerosi castelli che vigilavano i suoi confini.
A LEZIONE DI GEOGRAFIA!
La Repubblica di Ancona si estendeva tra il mare e i fiumi Esino, Musone ed Aspio, protetta da numerosi castelli, noti come "castelli di Ancona". Questi includevano Monte San Vito, Falconara, Offagna, Sirolo, Numana e molti altri, per un totale di circa 265 km² di territorio. Alcuni castelli erano controllati direttamente dalla città, mentre altri appartenevano a importanti famiglie nobili, come il Cassero dei conti Torriglioni, le Torrette e Sappanico dei conti Bonarelli, e Castelferretto dei conti Ferretti. Per un breve periodo, anche Castelfidardo e il territorio dell'Abbazia di Chiaravalle furono parte della Repubblica di Ancona. In uno dei periodi più prosperi della sua storia, l'estensione territoriale raggiunse i 315 km².
Sviluppo della repubblica di ancona
Linea del tempo
850 d.C.
1137-1167 d.C.
1173 d.C.
1100-1181 d.C.
1532 d.C.
1464 d.C.
Galee Anconitane
La politica
Ancona era una repubblica oligarchica il cui governo era costituito da sei Anziani, o Signori, che erano eletti dai tre terzieri nei quali era divisa la città: S. Pietro, Porto e Capodimonte. La Repubblica Marinara di Ancona batteva moneta propria: l'agontano[40]; aveva propri codici di navigazione noti sotto il nome di "Statuti del mare", "del Terzenale (arsenale)" e "della Dogana"[.
commercio e navigazione
Ancona, come porta d'Oriente dell'Italia centrale, fu un fondamentale nodo commerciale con relazioni commerciali estese. La città inviava consoli e aveva fondachi in numerosi porti dell'Oriente e dell'Occidente. Gli anconetani si dedicavano al traffico marittimo, importando e esportando una vasta gamma di merci, tra cui spezie, tessuti, legname, metalli e prodotti alimentari. Il porto di Ancona svolgeva un ruolo chiave nello smistamento via terra delle merci, contribuendo al commercio con Firenze, la Lombardia e le Fiandre. La città ospitava comunità straniere organizzate, tra cui quella greca, schiavona ed ebraica, quest'ultima caratterizzata da una sinagoga e un antico cimitero.
Ad Ancona, come nelle altre repubbliche marinare, l'arte e la cultura ebbero un notevole sviluppo"
ASPETTI RELIGIOSI
Il legame tra la repubblica di Ancona e l'Oriente è testimoniato anche dal culto religioso: i santi venerati nella tradizione locali sono per la maggior parte originari di paesi del Levante. Il patrono principale, San Ciriaco, era di Gerusalemme e da questa città proviene il suo corpo, venerato al Duomo. Santo Stefano, il cui martirio è legato all'arrivo del Cristianesimo in città e a cui era dedicata la prima cattedrale di Ancona, era anch'egli ebreo o forse greco; inoltre il compatrono San Liberio era armeno e uno dei primi vescovi, San Primiano, era greco. Si devono ricordare a questo proposito le chiese di culto orientale che erano presenti in Ancona: Sant'Anna dei Greci e San Gregorio degli Armeni.
ANCONA
Ciao a tutti! Abbiamo arricchito la nostra presentazione sulla Repubblica Marinara di Ancona con un video coinvolgente che offre un'affascinante panoramica della sua storia. 🌊🏛️ Il video è un modo coinvolgente per approfondire la comprensione di questa affascinante repubblica, esplorando i suoi momenti chiave, l'architettura iconica e l'effetto sullo sviluppo culturale della città. 🎥⚓️ Assicuratevi di guardare per ottenere una visione più completa della ricca storia di Ancona! 🗺️✨
GRAZIE PER LA VISIONE!
Architettura e Arti Romaniche, Bizantine e Gotiche:- La presenza di sculture bizantine e di simboli come i leoni stilofori arricchisce l'architettura religiosa della città. - Il Rinascimento adriatico porta a opere come la Loggia dei Mercanti.Rinascimento:- Ancona è una culla del Rinascimento adriatico nel Quattrocento.- Melozzo da Forlì decora il Palazzo del Governo con affreschi, purtroppo perduti. Cultura:La Repubblica di Ancona, attraverso la sua storia, ha sperimentato un notevole sviluppo culturale e artistico, abbracciando influenze romaniche, bizantine e gotiche, per poi fiorire nel Rinascimento adriatico con importanti contributi architettonici e artistici. La figura di Ciriaco d'Ancona, insieme ad altri personaggi di rilievo, ha contribuito significativamente alla crescita culturale della città.
Contrasti con Venezia e con il Sacro Romano Impero
La Repubblica di Ancona, città cosmopolita con rapporti commerciali privilegiati con Turchia e Impero Bizantino, entrò in conflitto con Venezia a causa delle intense attività commerciali con Costantinopoli. Venezia, preoccupata dalla crescita di Ancona, si alleò con l'imperatore Barbarossa negli anni settanta del XII secolo per porre fine all'indipendenza della città. Ancona, già resistente agli attacchi imperiali in passato, si preparò all'assedio del 1173.
Partecipazione alle crociate
La Repubblica anconetana partecipò attivamente a diverse crociate, compresa la prima. Durante le lotte tra papi ed imperatori del XIII secolo, Ancona fu schierata dalla parte guelfa. Nel 1464, papa Pio II (Enea Silvio Piccolomini) organizzò una crociata per liberare Costantinopoli caduta nelle mani dei Turchi. La città di Ancona fu scelta come punto di partenza per l'organizzazione delle potenze cristiane a sostegno di questa causa. Tuttavia, l'iniziativa fu interrotta a causa della morte improvvisa di papa Pio II.
Acquisizione dell'indipendenza de facto
L'acquisizione dell'indipendenza de facto da parte della Repubblica di Ancona fu preceduta da due attacchi saraceni nell'839 e nell'850. I continui attacchi alle città adriatiche portarono Ancona e Venezia a formare un'alleanza per difendersi. Nel corso dell'XI secolo, la città ottenne una libertà de facto nonostante la presenza del marchese imperiale e le pretese della Chiesa. Contrariamente ad altre città, l'indipendenza di Ancona non si basò sulla figura del vescovo, ma fu il risultato della collaborazione dei cittadini coinvolti nel commercio e nella navigazione, che stipularono un accordo di solidarietà con il marchese imperiale.
Utilizzo di galee anconitane
Nel 1367, quando papa Urbano V decise di rientrare in Italia da Avignone, 23 galee, inviate dalla regina Giovanna di Napoli, Veneziani, Genovesi, Pisani e Anconetani, fecero da scorta al pontefice. Tra le molte navi delle città marinare, Urbano V scelse di imbarcarsi sulla galea di Ancona, intraprendendo il viaggio che lo portò a Corneto il 3 giugno, dove fu accolto festosamente. Il cronista Oddo di Biagio descrisse la grande galea anconetana, la cui costruzione era stata ordinata dal cardinale Egidio Albornoz. Questa nave fu eletta come nave papale, e Ancona inviò ambasciatori, tra cui Nicolò da la Scala come capitano, per accogliere papa Urbano V. Nel 1370, Urbano V tornò ad imbarcarsi sulla stessa galea anconetana a Corneto, scortato da navi di vari regni e città. Questa nave fu onorata di nuovo nel 1377, quando papa Gregorio XI riportò definitivamente la corte pontificia in Italia.
L'assedio del 1173
Nel 1173, l'imperatore Barbarossa inviò il suo luogotenente, l'arcivescovo Cristiano di Magonza, ad assediare Ancona per sottomettere la repubblica. Venezia si alleò con l'Impero a causa della rivalità commerciale con Ancona. L'assedio, sostenuto anche dalla flotta veneziana, fu lungo e pesante. Gli anconitani rifiutarono l'offerta di resa e inviarono emissari per chiedere soccorso nelle città amiche. Durante l'assedio, emersero gesta eroiche, come l'azione di Stamira che causò l'incendio delle macchine d'assedio nemiche. Con l'arrivo delle truppe alleate, tra cui la contessa di Bertinoro Aldruda dei Frangipani e il duca di Ferrara Guglielmo dei Marcheselli, Ancona ottenne la vittoria. L'imperatore bizantino Manuele Comneno ricompensò la città per la sua fedeltà, permettendole di praticare il commercio marittimo in tutti i porti dell'Impero Bizantino e di costruire fondachi e abitazioni. Ancona tornò a essere una delle porte d'Oriente per l'Italia.
Lo Stato della Chiesa riconosce la repubblica di Ancona
Ancona ottenne un'indipendenza de facto quando il papa Alessandro III la dichiarò città libera all'interno dello Stato della Chiesa nel XII secolo. Questa posizione giuridica fu successivamente confermata da papa Eugenio IV, che il 2 settembre 1443 la riconobbe ufficialmente come repubblica. Questo atto avvenne quasi contemporaneamente alla designazione ufficiale di Ragusa come "repubblica", sottolineando il legame fraterno tra i due porti adriatici.
Perdita dell'indipendenza (1532)
Con il pretesto di un'imminente minaccia turca, papa Clemente VII fece costruire la Cittadella su Colle Astagno ad Ancona. Questa fu utilizzata come un "cavallo di Troia" per l'occupazione della città, venduta al cardinale Benedetto Accolti. Nel 1532, Ancona fu occupata, perdendo così la sua indipendenza sotto il dominio diretto dello Stato Pontificio. L'Accolti instaurò un regime autoritario con pesanti tasse e repressione del dissenso. I tentativi di ripristinare le libertà perse portarono all'arresto e all'uccisione di giovani nobili anconetani. La condanna dell'Accolti fu successivamente commutata, ma la rimozione della sua figura non portò al ripristino completo delle libertà repubblicane ad Ancona. Il porto e le attività marinare subirono un declino a causa della colonizzazione delle Americhe e della limitata autonomia concessa dal nuovo Papa al Senato anconetano.