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Copy - "Noucentisme" 2.0 (in English)
Enric Bou
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Transcript
now!
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Noucentisme
La cultura catalana tra il 1906 e il 1923
go!
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Joaquim Sunyer, “Pastoral” 1919
Noucentisme in breve
Con Noucentisme (AFI: [ˌnɔwsənˈtizmə]) s'intende il movimento culturale che caratterizzò la Catalogna dei primi anni del XX secolo, in contrapposizione con il Modernisme che aveva dominato il periodo precedente. Il nome venne coniato nel 1906 da Eugeni d'Ors seguendo la tradizione italiana di chiamare gli stili con il nome dei secoli in cui si erano sviluppati (ad esempio, il Quattrocento, il Cinquecento, ecc..) e sfruttando l'equivalenza fonetica del termine nou che in catalano significa sia "nove" che "nuovo". Noucentisme richiama così non solo il Novecento, ma dà inoltre l'idea di un movimento di rinnovazione.
Index
CHE COS'È IL NOUCENTISME?
NOUCENTISME E LETTERATURA
CARATTERISTICHE - POESIA
SIGNIFICATO DELLA PAROLA
IMPLICAZIONI
IDEALI NOUCENTISTI
EUGENI D’ORS
Trasformazione
della società
CONCLUSIONE
JOSEP CARNER
Cronologia
CHE COS'È IL NOUCENTISME?
Movimento politico, culturale e ideologico dei primi decenni del XX secolo. Inizia nel 1906 con la pubblicazione di:
- Glossario, di Eugeni d'Ors - rubrica giornalistica attraverso la quale viene trasmessa la dottrina noucentista.
- La nacionalitat catalana (nazionalità catalana), di Enric Prat de la Riba - saggio politico.
- Els fruits saborosos (I frutti saporiti), di Josep Carner - raccolta di poesie che riflette gli ideali etici ed estetici del Noucentisme
E anche:
La creazione dell'Istituto di Studi Catalani (IEC), 1907.
Celebrazione del 1° Congresso della Lingua Catalana, 1906.
Eugeni d’Ors
SIGNIFICATO DEL TERMINE "NOUCENTISME"
Inventato da Eugeni d'Ors
Noucentisme
Cinquecento
Quattrocento
Casa Antoni Rosell Fortuny, 2 Rambla Nova | Tarragona
Durer, "Adam and Eve" (1507)
Santa María del Fiore (1295-1436), Florence
els noucentistes han formulat en la idealitat catalana dos mots nous: Imperialisme-Arbitrarisme. - Aquestes dues paraules se tanquen en una sola paraula: Civilitat. -L'obra del noucentisme a Catalunya és -acàs millor dit: serà- l'obra civilista. Eugeni d'Ors: Glosari, 28-6-1906 I noucentisti hanno formulato due nuove parole nell'idealismo catalano: Imperialismo-Arbitrarisme. - Queste due parole si chiudono in un'unica parola: Civiltà. - Il lavoro del noucentismo in Catalogna è - o meglio: sarà - un lavoro civilista.
Eugeni d'Ors Il termine si riferisce sia a "nuovo/nou" che a "novecento", cioè si oppone sia a "vecchio" che a "ottocento".
Noucentisme
Noucentisme implica:
Il Noucentisme crea un discorso ideologico e letterario che riflette e legittima le aspirazioni economiche e sociali della borghesia.
le rivendicazioni di rinnovamento del Paese attraverso il ruolo degli intellettuali.
OBIETTIVI DI NOUCENTISME
Trasformare la società catalana
non sono considerati artisti incompresi e ribelli ma intellettuali che scuoteranno le istituzioni in collaborazione con la borghesia
La volontà di trasformare la società catalana è passata attraverso la politica e il potere.
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Cultura, educazione e civiltà dovevano essere estese a tutte le classi sociali.
obiettivi: Ordine, cultura e perfezione formale.
Trasformazione
- della campagna in una società istruita: la Catalogna urbana su quella rurale. La città e la società industriale come motore del cambiamento sociale. La cultura deve essere rafforzata per costruire la Catalogna ideale.
- Creazione di istituzioni politiche e culturali proprie:
- Mancomunitat de Catalunya (Comunità di Catalogna)
- Istituto di Studi Catalani (IEC)
- Regolamentazione della lingua catalana per garantirne l'uso in tutti gli ambiti (Pompeu Fabra e I Congresso della Lingua Catalana)
- Uso della letteratura per trasmettere le idee del Noucentisme: ordine, equilibrio, ragione, sanità mentale, sforzo, natura controllata e idee conservatrici.
3.CLASSICISMO
1. ARBITRARISMO
il mondo classico greco e latino diventa il modello perfetto di società: urbano, colto e ordinato. Allo stesso tempo, alcuni valori dell'arte e della letteratura classica (armonia, serenità, equilibrio) vengono rivendicati come modello estetico.
grazie alla cultura, all'intelligenza e alla volontà, gli individui e le società possono arbitrare la realtà secondo i loro interessi, cioè possono definire convenzionalmente ciò che è giusto o sbagliato. Potere di definire le convenzioni e le norme che regolano la società.
4.MEDITERRANEISMO
2.IMPERIALISMO
arbitra la società, la definisce, genera un modello sociale valido per tutte le classi sociali ed esportabile ad altre società, cioè un modello che può prevalere qui e là.
creazione di una presunta identità mediterranea basata sui valori dell'antichità greco-latina.
5. Ciutat / Civiltat
I concetti chiave del Noucentisme
- Arbitrarisme: l’opera è frutto della volontà (arbitrio), dell’intelligenza e dell’impegno cosciente dell’artista
- Obra ben feta: ricerca della perfezione formale
- Classicisme: rivendicazione dell’ordine, dell’armonia, della razionalità, della proporzione proprie dell’arte classica
I concetti chiave del Noucentisme
- Mediterranisme: i noucentistes si considerano eredi del mondo classico, delle civiltà che fiorirono nel Mediterraneo
- Ciutat: la città, centro della civiltà e del progresso, è il modello della Catalogna che vogliono costruire: la “Catalunya-ciutat”
- Imperialisme: imposizione dei valori politici e culturali del Noucentisme alla società catalana e successivamente a quella spagnola (nazionalismo non separatista)
Cronologia Noucentisme
1906
La nacionalitat catalana
1907
IEC
1913
Normes ortogràfiques
1914
Mancomunitat de Catalunya
1923
– † Prat de la Riba (1917 Dictadura Primo de Rivera
NOUCENTISME E LETTERATURA
I generi letterari più importanti durante il periodo noucentista erano la poesia e il saggio. I noucentisti non erano interessati a raccontare com'era la società (romanzo), ma a creare un'immagine intellettuale/ideale di come questa società dovrebbe essere idealmente:
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CARATTERISTICHE - POESIA
Rifiuto della spontaneità. Linguaggio letterario preciso e ricco. Ricerca della perfezione formale. Imitazione della letteratura classica greca e latina. Natura addomesticata e non selvaggia. Mondo idealizzato Donna: oggetto di culto. Temi: lo scorrere del tempo, l'amore...
Eugeni d'Ors
Barcellona, 1881-1954 - Soprannome: Xènius. - Protégé di Enric Prat de la Riba. - Autore di saggi e romanzi come La ben plantada o Gualba, la de les mil veus. - È considerato il grande teorico del Noucentisme - Glossario, articolo redazionale quotidiano de La Veu de Catalunya, da cui viene esposto l'ideale estetico noucentista: essenza mediterranea e classica, ambizione civica ed europea.
La Ben Plantada (1911) di Eugeni d’ Ors
Teresa Mestre de Baladia (Ramon Casas, 1907 e 1908)
La Ben Plantada (1911) di Eugeni d’ Ors
III. Sulla moda e il modo di vestire della Ben Plantada “Abbiamo detto che la bellezza della Ben Plantada è del tutto in linea con la moda estiva del 1911. E questo richiede una spiegazione. Perché nell'estate del 1911 ci sono due diversi tipi di moda. Uno adottato dalle donne più intelligenti; l'altro, da quelle che lo sono meno. Quest’ultimo è quello degli abiti stretti e aderenti; nel primo, al contrario, la grazia sta nella scioltezza, nella morbidezza e nella freschezza. La moda attillata è aborrita sia dai moralisti che dagli artisti; quella morbida, invece, delizia gli artisti, e anche se i moralisti non ne sono del tutto soddisfatti, non hanno nulla di grave da obiettargli. La Ben Plantada, quindi, come ci si poteva aspettare, veste la moda morbida, che è l'unica che si addice, in generale, alle donne orgogliose del nostro Paese.”
La Ben Plantada (1911) di Eugeni d’ Ors
“Quando queste, per incomprensione e disinformazione su ciò che si indossa a Parigi, vogliono cingersi il corpo con lacci e corsetti, spesso ci offrono visioni così immodeste e sconvenienti da sorprendere negativamente la vista e il gusto dei forestieri. I vestiti larghi e morbidi, invece, non solo valorizzano il corpo normale delle nostre bellezze autoctone, ma anche quello immortale delle statue classiche nei musei. Sono sicuro che l'abito bianco che indossava ieri sera la Ben Plantada starebbe altrettanto bene indosso alla Venere di Milo. Che forse nella sua vita vestiva così (…)”
La Ben Plantada (1911) di Eugeni d’ Ors
VIII. Sul potere della Ben Plantada di suscitare l’ordine e non il disordine “Ma vedrete che, come per miracolo, la bellezza di questa fanciulla di cui vi ho parlato non suscita tumulto intorno a sé, ma serenità e simpatia. Sì, una bella donna può essere come un fulmine che cade. Ma non la Ben Plantada, che è come un focolare acceso in mezzo a noi. Il suo segreto risiede nella sua naturale moderazione e nel suo buon senso. Abbiamo detto che c’è una leggera sproporzione nel corpo della Ben Plantada: il suo busto è troppo corto; in compenso, tutto il resto è perfettamente proporzionato. E anche i suoi movimenti sono in armonia con le sue proporzioni perfette. E il suo modo di guardare. E la sua voce. E le sue parole. ”
La Ben Plantada (1911) di Eugeni d’ Ors
VIII. Sul potere della Ben Plantada di suscitare l’ordine e non il disordine “E il modo in cui porge la mano. E il suo modo di vivere. E il suo modo di comportarsi. E il suo modo di essere amica. E, inutile dirlo, il modo in cui danza. (…) Il suo modo giusto ed equilibrato di trattarci ci porterebbe a fraternizzare. Sentiremmo il desiderio di stringerci la mano. (…) Così, a contatto con la Ben Plantada, tutti diventano migliori. Vicino alla Ben Plantada, tutti diventano più nobili. Intorno alla Ben Plantada, tutto è ordine e concordia. (…) Non c'è nulla di paragonabile alla sua influenza. L’influenza, l'insegnamento della Ben Plantada! Se solo potessero contemplarla, e imparare da lei, non solo un piccolo gruppo di uomini, ma tutta la mia terra e tutte le sue genti!”
Federico García Lorca, Anna Maria Dalí, sorella del pittore, e Lidia Noguer, a Cadaqués, nell’estate del 1927.
Salvador Dalí e Lídia Noguer a Port Lligat all’inizio degli anni 30.
Secondo Salvador Dalí, "aveva uno spirito predisposto alla poesia". Il pittore di Figueres utilizzerà come titolo di un dipinto una delle frasi più note attribuite a Lídia: "Il miele è più dolce del sangue".
Salvador Dalí
Scultura dedicata a Lídia Noguer a Cadaqués.
Xènius, URBANITAT Un distingidíssim periodista francés, que està fent un viatge per l'Anglaterra, reconta una escena ben significativa, vista per ell als pocs moments d'arribar a Londres. Vaig a resumir aquesta escena, per a ilustració d'un cert ordre especial de sugestions que intentaré desvetllar en l'esperit del que em llegeixi, parlant, en el present Glosari, d'Urbanitat– escrivint-ho així: Urbanitat, ab majúscula... –I que n'haig de parlar més d'un cop. Detingueu-vos, barcelonins, amics meus, detingueu-vos per un moment a imaginar. Tanqueu els ulls a n'aquest viure massa barrocament virolat, massa pintoresc, que us envolta. Figureu-vos una Ciutat–he dit «una Ciutat», i no un campament de pedra– una gran Ciutat, plena, activa, normal, histórica i constantment renovellada alhora. Imagineu son lloc més cèntric, més vivent... ¿Veieu el quadro? En la gran plaça pública els grans edificis públics –columnates i escalinates– drets i sòlids, severs i augustes, patinats gloriosament per la carícia de les edats. Entre ells, cases particulars, sòlides també, històriques també, opulentes en rótols i anuncis. Aquí, desembocant-hi, una gran artèria comercial. Allí, eixint-ne, una gran via aristocràtica. Allà baix, nota alegre, una reixa de gran parc. Estàtues, fonts. D'aquí í d'allí, i pel mig, i arreu –divergentes, oposades, contraposades, sempre harmòniques–, les grans onades de multitud, vivents braços cívics... Són les onze del matí, l'hora de més trànsit. Un automòbil arriba corrent de la gran vía aristocràtica, i, a l'intentar donar la volta a la plaça, resta atascat, a son bell mig. Hi ha una gran cantitat de cotxes, d'òmnibus, de carros; la circulació és aturada. Cal que una llarga fila de vehículs esperi que l'automòbil sigui apartat. –Cap cotxer s'impacienta, ni crida, ni jura. –Guía l'automòbil un senyor tot elegant. Va asseguda, darrera d'ell, una senyora tota eleganta. Abdós romanen quiets, correctes, indiferents. No tenen pas l'aire de sospitar que són ells els qui deturen la circulació en la gran plaça. Un mecànic, que va al costat de l'impassible conductor, salta a terra i prova de posar el vehícul en marxa, vanament. Segon assaig, sense resultat. Ara són més de cent cinquanta els vehículs deturats. –És ja temps de fer alguna cosa. El senyor conductor descendeix de son seti i, junt ab el mecànic, empeny el cotxe. De seguida, cinc o sis homes de bona voluntat empenyen amb ells. El cotxe avança..., i vet aquí que sobtadament, sense que pugui ningú detenir-lo, el motor se posa a marxar i l'auto, inconscient de son destí, va dret davant ell, com un cego. –Troba un carro i el bolca. Després bolca el petit carretó d'un venedor ambulant. A la fi la reixa del Parc detura l'auto... –La senyora que l'ocupa no ha manifestat cap espant. L'elegant conductor roman encara impassible. El carreter s'ocupa en aixecar son cavall. El petit marxant del carretó recull ses mercaderies escampades. Ni l'un ni l'altre dirigeix cap injúria a l'aristocràtic conductor. Semblen no tenir-hi res que veure. –Però un policeman és ab ell i, a mitja veu, li parla. En un minut ha pres el nom i l'adreça de l'automobilista, del carreter i del marxant. -No arriben a deu les persones que s'han deturat a contemplar I'escena. -El policeman se'n va. Ja està tot llest. -Tot ha passat en ordre. Tot ha passat urbanament. (10-V-1906; Ors 1996, 111-112)
Xènius, URBANITÀ Un giornalista francese molto distinto, che sta facendo un viaggio in Inghilterra, racconta una scena molto significativa, vista da lui poco dopo l'arrivo a Londra. Riassumerò questa scena, per illustrare un certo ordine speciale di suggestioni che cercherò di risvegliare nello spirito di chi legge, parlando, nel presente Glossario, di Urbanità - scrivendolo così: Urbanità, con la maiuscola... - E devo parlarne più di una volta. Fermatevi, abitanti di Barcellona, amici miei, fermatevi un attimo a immaginare Chiudete gli occhi su questo eccesso di vita baroccamente contorta, troppo pittoresca, che vi circonda. Immaginate una città - ho detto "una città", e non un accampamento di pietre - una grande città, piena, attiva, normale, storica e costantemente rinnovata allo stesso tempo. Immaginate un luogo più centrale, più vivo... Vedete l'immagine? Nella grande piazza pubblica grandi edifici pubblici - con colonnati e scalinate - dritti e solidi, severi e augusti, gloriosamente patinati dalla carezza dei secoli. Tra di essi, case private, anch'esse solide, storiche, sfarzose di insegne e pubblicità. Qui, confluendo, una grande arteria commerciale. Là, uscendo, una grande strada aristocratica. Laggiù, una nota allegra, il cancello di un grande parco. Statue, fontane. Di qui, di là, e in mezzo, e dappertutto - divergenti, opposte e contrastanti, sempre armoniche - le grandi onde della folla, vive armi civiche...
Trafalgar Square
Piccadilly Circus
Sono le undici del mattino, l'ora di maggior traffico. Un'auto arriva di corsa dalla grande strada aristocratica e, nel tentativo di girare intorno alla piazza, rimane bloccata, in mezzo alla strada. C'è un gran numero di auto, omnibus, carri; il traffico è bloccato. È necessario che una lunga fila di veicoli attenda che l'auto venga rimossa. -Nessun cocchiere è impaziente, né grida, né impreca. - Guida l'automobile un signore molto elegante. Dietro di lui siede una signora molto elegante. Entrambi rimangono fermi, corretti, indifferenti. Non sospettano di essere loro ad aver bloccato la circolazione nella grande piazza. Un meccanico, che si affianca all'impassibile autista, si butta a terra e cerca di avviare il veicolo, invano. Secondo tentativo, nessun risultato. I veicoli fermi sono ormai più di centocinquanta. - È il momento di fare qualcosa. L'autista scende dal suo posto e, insieme al meccanico, spinge l'auto. Subito cinque o sei uomini di buona volontà li aiutano a spingere. L'auto avanza... ed ecco che all'improvviso, senza che nessuno riesca a fermarla, il motore si accende e l'auto, ignara della sua destinazione, va dritta verso la parte anteriore, come un cieco - Trova un carretto e lo rovescia. Poi rovescia il carretto di un venditore ambulante. Alla fine il cancello del parco ferma l'auto... -La signora che la occupa non ha mostrato alcun timore. L'elegante autista rimane impassibile. L'autista è impegnato a sollevare il cavallo. Il piccolo mercante di carri raccoglie le merci sparse Né l'uno né l'altro rivolgono alcun insulto all'aristocratico autista. Sembra che non abbiano nulla a che fare con questo. - Ma un poliziotto è con lui e, a bassa voce, gli parla. In un minuto prende il nome e l'indirizzo dell'automobilista, del conducente e del commerciante. -Non più di dieci persone si sono fermate a contemplare la scena. -Il poliziotto se ne va. Tutto è pronto. -Tutto è avvenuto in ordine. Tutto è avvenuto in termini urbani. (10-V-1906; Ors 1996, 111-112)
Dopo il “desastre” del 1898, la borghesia catalana, rappresentata dalla Lliga Regionalista, va acquisendo sempre maggior potere politico: nel 1907 Prat de la Riba viene eletto presidente della Diputació de Barcelona; nel 1914 viene istituita la Mancomunitat de Catalunya, della quale viene eletto presidente Prat de la Riba
- opere pubbliche
- istituzioni culturali (IEC, Junta de Museus…)
- scuole e biblioteche
- modernizzazione della lingua catalana
1908: iniziano gli scavi a Empúries, promossi da Puig i Cadafalch
Empúries
Empúries
Empúries
Grup Escolar Ramon Llull (Barcelona)
Grup Escolar Ramon Llull (Barcelona)
Grup Escolar La Farigola (Barcelona)
Grup Escolar La Farigola (Barcelona)
Grup Escolar La Farigola (Barcelona)
Grup Escolar Pere Vila (Barcelona)
Biblioteca popular (El Vendrell)
Biblioteca popular (Valls)
Biblioteca popular (Canet de mar)
Biblioteca popular (Pineda de mar)
Scuola di infermiere
Scuola Montessori (Barcellona)
Scuola industriale – ramo tessile
Istituto di chimica applicata
Il risultato più importante della politica culturale promossa dal Noucentisme è la modernizzazione della lingua catalana realizzata da Pompeu Fabra
- 1913: Normes ortogràfiques
- 1918: Gramàtica catalana
- 1932: Diccionari general de la llengua catalana
JOSEP CARNER
- Barcellona, 1884- Brussel-les 1970
- Il grande poeta del Noucentisme.
- Partecipa al progetto culturale ideato da Prat de la Riba ed entra nel corpo diplomatico spagnolo.
- Esilio in Messico e a Bruxelles.
- Els fruits sabrosos (I frutti saporiti, 1906): una raccolta di poesie che comprende una riflessione sulle tre grandi tappe della vita: l'infanzia (gioia), la maturità (accettazione della realtà) e la vecchiaia (permanenza e memoria).
Cantico dei cieli Per una vela nel mare azzurro darebbe uno scettro; per una vela sul mare azzurro, scettro e palazzo Con l'ala leggera di una virtù Darei la mia felicità, e il pezzo che mi resta, mezzo rotto, della gioventù Per un fiore di rosmarino l'amore darebbe; per un fiore di rosmarino l'amore ho dato
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Generi letterari
i più preferiti
- POESIA: permette loro di esprimere in termini simbolici le caratteristiche di questa società ideale. - SAGGIO: serviva a promuovere nel lettore una riflessione sulle idee di fondo che ispiravano il loro progetto culturale e politico.
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