I vasi greci
Silvia C., Silvia B, Sofia G., Nada
start
Introduzione
Tecniche
anfora di exekias
VASO DEL DYPYLON
vaso francois
cratere di eufronio
Unit presentation
introduzione
L'arte della ceramica raggiunse nell'antica Grecia un alto livello di qualità artistica ed è anche una testimonianza importante della vita e della cultura degli antichi Greci.
I vasi greci sono pervenuti ai giorni nostri in gran numero, ma la quantità dei ritrovamenti ceramici rappresenta probabilmente solo una piccolissima parte della produzione dell'epoca.
I vasi di piccole dimensioni erano realizzati in un unico pezzo, mentre i più grandi erano costituiti da sezioni lavorate a parte e poi unite tra loro. Per nascondere le giunture a volte erano applicati sulla superficie esterna dei cordoncini di argilla. Anche i manici erano modellati a parte.
Unit presentation
TECNICHE
FIGURE NERE
Usato tra il VII e il V secolo a.C., realizzava figure nere sul fondo di argilla priva di decorazione. Venivano dipinti le figure e gli accessori ornamentali con una vernice nera. I dettagli anatomici e altri particolari venivano eseguiti con sottili incisioni fatte con una punta rigida. Si realizzavano così bei contrasti cromatici tra la vernice nera e il fondo rossastro.
I vasi di piccole dimensioni erano realizzati in un unico pezzo, mentre i più grandi erano costituiti da sezioni lavorate a parte e poi unite tra loro.Una volta completato, il manufatto era messo a essiccare per evitare la formazione di crepe durante la cottura. A questo punto i greci amavano stendere un rivestimento composto di argilla ricca di ferro che conferiva, dopo la cottura, una colorazione rosata. Così il vaso era pronto a ricevere le decorazioni vere e proprie che nell’antica Grecia si dividevano in due stili: a figure nere o rosse.
FIGURE ROSSE
Lo stile a figure rosse, affermatosi a partire dal V secolo a.C.,
consiste invece nella pittura della superficie del vaso di nero, lasciando scoperte solamente le figure disegnate precedentemente, che rimangono con il colore dell'argilla. Successivamente con un pennello di color nero, vengono dipinti i particolari e i dettagli.
VASO DEL DYPYLON
Nella necropoli presso Dipylon venne ritrovata l’anfora di Dipylon, anche detta “lamento funebre”. La decorazione è composta da 65 fasce sovrapposte, dipinte a motivi geometrici che percorrono tutta la circonferenza della grossa anfora. Inoltre, dato il particolare scopo dell’urna, vi è anche raffigurata la scena del lamento funebre, resa in modo molto stilizzato. Al centro è posta la salma circondata da figure prese dalla disperazione. Ne troviamo sette sul lato destro e altre sette sul lato sinistro, disposte in modo simmetrico, mentre altre quattro sono poste sotto il catafalco (struttura che sostiene il defunto o la bara).
Learning sessions
anfora di exekias
Exekias fu un antico pittore di anfore e ceramista greco. Egli sviluppò soprattutto la tecnica pittorica a figure nere. Sono rimasi 11 esemplari firmati da Exekias, ma in totale gli sono state attribuite circa venticinque ceramiche. Tra i lavori più celebri vi è quest’anfora raffigurante i mitici eroi della guerra di Troia, i greci Achille e Aiace, mentre si dilettano in un gioco di strategia con la mente ovviamente rivolta al gioco di strategia reale, la guerra che stanno combattendo.
Gli eroi sono ritratti mentre giocano forse a dadi o a morra. Le iscrizioni ai lati delle bocche degli eroi rappresentano i punti rispettivi. C'è un'attenzione particolare per i particolare e si può notare nelle armature disegnate dettagliatamente. L'elmo di Aiace pende sullo scudo dietro di lui. Una mano del guerriero è intenta a giocare mentre l'altra tiene la lancia, simbolo che l'uomo è pronto a combattere in qualsiasi momento.
L’altro lato mostra un ritratto di famiglia dei gemelli Castore e Polluce con la madre Leda e il padre re Tindaro. La famosa Elena di Troia era la sorella dei due. La scena rappresenta i gemelli in partenza per salvare Elena dal rapimento da parte di Teseo. Castore tiene per le redini il cavallo e si rivolge verso Leda che gli offre un fiore, mentre Polluce gioca con un cane e Tindaro accarezza il muso del destriero.
Learning sessions
vaso francois
Il vaso François è un cratere, cioè un vaso aperto che veniva usato per vino, attinto con brocche.
Si tratta di un cratere a volute a figure nere di produzione attica. Le sue dimensioni si sviluppano su un'altezza di 66 cm e un diametro massimo di 57 cm.
I numerosi frammenti del vaso furono ritrovati da di Alessandro François.
La decorazione comprende la raffigurazione di scene mitologiche o decorative, i cui temi sono incentrati sul ciclo narrativo del personaggio di Achille.
Sono presenti 270 figure e 131 iscrizioni esplicative
Learning sessions
cratere di eufronio
Cratere a calicedecorato a figure rosse
Datazione: 510 a.C. circa
Autori: Eufronio (Euphronios, il pittore); Euxitheos (vasaio)
Lato principale:
È il celebre episodio della guerra di Troia. È la e raffigurazione della morte di Sarpedonte, eroe semidio figlio di Zeus e Laodamia, re dei lici, ucciso da Patroclo. Il corpo, privo di armatura, è trasportato da Ipno (Hypnos, il dio del sonno) e Tanato (Thanathos, la personificazione della morte, fratello gemello di Ipno), che lo condurranno in Licia per essere sepolto; al centro sullo sfondo troviamo Hermes, nel ruolo di accompagnatore di anime.
L’iscrizione exekiasepoiesen all’estremità sinistre della scena significa fatto da Exekias. L’artista firmò l’anfora due volte, indicando così che ne era sia il creatore che il pittore.
Tra i tipi di vasi greci più famosi troviamo sicuramente l'anfora che veniva utilizzata soprattutto per la conservazione o il trasporto del vino, dell'olio o anche di alimenti solidi come per esempio il grano. Il cratere era, invece, un particolare vaso che serviva per mescolare tra di loro i liquidi come per esempio il vino con l'acqua.
I VASI GRECI
sissaclemente
Created on November 27, 2023
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I vasi greci
Silvia C., Silvia B, Sofia G., Nada
start
Introduzione
Tecniche
anfora di exekias
VASO DEL DYPYLON
vaso francois
cratere di eufronio
Unit presentation
introduzione
L'arte della ceramica raggiunse nell'antica Grecia un alto livello di qualità artistica ed è anche una testimonianza importante della vita e della cultura degli antichi Greci. I vasi greci sono pervenuti ai giorni nostri in gran numero, ma la quantità dei ritrovamenti ceramici rappresenta probabilmente solo una piccolissima parte della produzione dell'epoca.
I vasi di piccole dimensioni erano realizzati in un unico pezzo, mentre i più grandi erano costituiti da sezioni lavorate a parte e poi unite tra loro. Per nascondere le giunture a volte erano applicati sulla superficie esterna dei cordoncini di argilla. Anche i manici erano modellati a parte.
Unit presentation
TECNICHE
FIGURE NERE
Usato tra il VII e il V secolo a.C., realizzava figure nere sul fondo di argilla priva di decorazione. Venivano dipinti le figure e gli accessori ornamentali con una vernice nera. I dettagli anatomici e altri particolari venivano eseguiti con sottili incisioni fatte con una punta rigida. Si realizzavano così bei contrasti cromatici tra la vernice nera e il fondo rossastro.
I vasi di piccole dimensioni erano realizzati in un unico pezzo, mentre i più grandi erano costituiti da sezioni lavorate a parte e poi unite tra loro.Una volta completato, il manufatto era messo a essiccare per evitare la formazione di crepe durante la cottura. A questo punto i greci amavano stendere un rivestimento composto di argilla ricca di ferro che conferiva, dopo la cottura, una colorazione rosata. Così il vaso era pronto a ricevere le decorazioni vere e proprie che nell’antica Grecia si dividevano in due stili: a figure nere o rosse.
FIGURE ROSSE
Lo stile a figure rosse, affermatosi a partire dal V secolo a.C.,
consiste invece nella pittura della superficie del vaso di nero, lasciando scoperte solamente le figure disegnate precedentemente, che rimangono con il colore dell'argilla. Successivamente con un pennello di color nero, vengono dipinti i particolari e i dettagli.
VASO DEL DYPYLON
Nella necropoli presso Dipylon venne ritrovata l’anfora di Dipylon, anche detta “lamento funebre”. La decorazione è composta da 65 fasce sovrapposte, dipinte a motivi geometrici che percorrono tutta la circonferenza della grossa anfora. Inoltre, dato il particolare scopo dell’urna, vi è anche raffigurata la scena del lamento funebre, resa in modo molto stilizzato. Al centro è posta la salma circondata da figure prese dalla disperazione. Ne troviamo sette sul lato destro e altre sette sul lato sinistro, disposte in modo simmetrico, mentre altre quattro sono poste sotto il catafalco (struttura che sostiene il defunto o la bara).
Learning sessions
anfora di exekias
Exekias fu un antico pittore di anfore e ceramista greco. Egli sviluppò soprattutto la tecnica pittorica a figure nere. Sono rimasi 11 esemplari firmati da Exekias, ma in totale gli sono state attribuite circa venticinque ceramiche. Tra i lavori più celebri vi è quest’anfora raffigurante i mitici eroi della guerra di Troia, i greci Achille e Aiace, mentre si dilettano in un gioco di strategia con la mente ovviamente rivolta al gioco di strategia reale, la guerra che stanno combattendo.
Gli eroi sono ritratti mentre giocano forse a dadi o a morra. Le iscrizioni ai lati delle bocche degli eroi rappresentano i punti rispettivi. C'è un'attenzione particolare per i particolare e si può notare nelle armature disegnate dettagliatamente. L'elmo di Aiace pende sullo scudo dietro di lui. Una mano del guerriero è intenta a giocare mentre l'altra tiene la lancia, simbolo che l'uomo è pronto a combattere in qualsiasi momento.
L’altro lato mostra un ritratto di famiglia dei gemelli Castore e Polluce con la madre Leda e il padre re Tindaro. La famosa Elena di Troia era la sorella dei due. La scena rappresenta i gemelli in partenza per salvare Elena dal rapimento da parte di Teseo. Castore tiene per le redini il cavallo e si rivolge verso Leda che gli offre un fiore, mentre Polluce gioca con un cane e Tindaro accarezza il muso del destriero.
Learning sessions
vaso francois
Il vaso François è un cratere, cioè un vaso aperto che veniva usato per vino, attinto con brocche. Si tratta di un cratere a volute a figure nere di produzione attica. Le sue dimensioni si sviluppano su un'altezza di 66 cm e un diametro massimo di 57 cm. I numerosi frammenti del vaso furono ritrovati da di Alessandro François. La decorazione comprende la raffigurazione di scene mitologiche o decorative, i cui temi sono incentrati sul ciclo narrativo del personaggio di Achille. Sono presenti 270 figure e 131 iscrizioni esplicative
Learning sessions
cratere di eufronio
Cratere a calicedecorato a figure rosse Datazione: 510 a.C. circa Autori: Eufronio (Euphronios, il pittore); Euxitheos (vasaio) Lato principale: È il celebre episodio della guerra di Troia. È la e raffigurazione della morte di Sarpedonte, eroe semidio figlio di Zeus e Laodamia, re dei lici, ucciso da Patroclo. Il corpo, privo di armatura, è trasportato da Ipno (Hypnos, il dio del sonno) e Tanato (Thanathos, la personificazione della morte, fratello gemello di Ipno), che lo condurranno in Licia per essere sepolto; al centro sullo sfondo troviamo Hermes, nel ruolo di accompagnatore di anime.
L’iscrizione exekiasepoiesen all’estremità sinistre della scena significa fatto da Exekias. L’artista firmò l’anfora due volte, indicando così che ne era sia il creatore che il pittore.
Tra i tipi di vasi greci più famosi troviamo sicuramente l'anfora che veniva utilizzata soprattutto per la conservazione o il trasporto del vino, dell'olio o anche di alimenti solidi come per esempio il grano. Il cratere era, invece, un particolare vaso che serviva per mescolare tra di loro i liquidi come per esempio il vino con l'acqua.