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LA PERCEZIONE

Francesca Sabrina Catauro

Created on November 23, 2023

Lavoro scienze umane

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Transcript

LA PERCEZIONE

Percezione visiva e i suoi malfunzionamenti

CHE COS'è LA PERCEZIONE?

Punti di vista e i processi
PUNTI DI VISTA

Quotidianamente attraverso gli occhi osserviamo oggetti di varie forme e colori, dunque la percezione sarebbe un meccanismo con il quale catturiamo la realtà circostante. Dal punto di vista scientifico la psicologia ci afferma che a percezione è una rielaborazione delle informazioni sensoriali operata dalla nostra mente, attraverso la quale possiamo ricostruire l'immmagine della realtà.

I PROCESSI

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Figure impossibili e percezioni fluttuanti

PERCEZIONI FLUTTUANTI

FIGURE IMPOSSIBILI

La percezione fluttuante è una percezione ambigua che si verifica quando la nostra mente, nell' attribuire un'affermazione a un oggetto, oscilla tra due ipotesi valide.

La figura impossibile è un'immagine a cui non può corrispondere alcun oggetto nella realtà tridimenzionale, perchè in contrasto con le leggi della geometria.

PERCEZIONE VISIVA

Per regolare a quantità di luce che attraversa l'obbiettivo, nelle macchine fotografiche si ritrova il diaframma, ossia un sistema che può assumere diverse posizioi che può allargare o restringere il foro attraverso cui passa la luce. Nell'occhio invece questa funzioe la svolge l'iride, una membrana dotata di un'apertura centrale chiamata pupilla, che si dilata o restringe attraverso i raggi luminosi. Nelle macchine fotografiche per occuparsi dei raggi luminosi esiste un dispositivo specifico, così come nella parte più interna del bulbo oculare si trova a retina. Essa contiene diversi tipi di recettori: i coni, che rendono possibile la percezioe dei colori, e i bastoncelli che si occupano di percepire i movimenti. Inoltre i bastoncelli consentono la visione notturna.

UNIFICAZIONE DEGLI STIMOLI SENZORIALI

I primi a condurre un indagine sulla percezione visiva sono stati lo psicologo ceco Max Wertheimer e gli studiosi della Gestalt. Secondo Wertheimer la percezione è l'integrazione dei singli stimoli in una configurazione unitaria, operata dalla nostra mente. Per gli psicologi della Gestalt, invece, questo processo è guidato da criteri che ancora oggi sono conosciuti come principi gestaltici di raggruppamento. Nello specifico esiste il principio di pregnaza, ossia un principio gestaltico in base a quale la mante umana tende a organizzare il suo campo percettivo, secondo criteri di ordine, simmetria e regolarità.

Principio di vicinanza: tendiamo a raggruppare gli elementi vicini.

Principio di somiglianza: siamo portati a raggruppare gli elementi simili.

Principio di chiusura: tendiamo a completare le parti mancanti delle figure.

Principio di continuità: tendiamo a individuare come prioritari gli elementi continui

La figura e lo sfondo

Seguendo i principi gestaltici, se uniamo gli stimoli visivi siamo in grado di costruire le figure, cioè, entità in grado di delinearsi su una base chiamata sfondo. Inoltre la capacità di estrarre una figura dallo sfondo è immediata nella nostra attività percettiva. Attraverso gli studi del tedesco Marius von Senden, che osservò 63 soggetti nati cechi a cui era stata restutuita parzialmente la vista, notò che avevano grosse difficoltà a riconoscere gli oggetti anche se erano consapevoli che si trattasse di un oggetto distinto dallo spazio in cui era collocato. Con questi studi dimostrò che la capacità di estrarre una figura dallo sfondo è innata.

L'interpretazione degli stimoli sensoriali

I dati sensoriali vengono interpretati e un aspetto decisivo è la percezione della profodità, cioè, un meccanismo che ci permette di lavorare sulle informazioni retinitiche, dotate di carattere bidimensionale, e di vedere gli oggetti in tre dimensioni e a una certa distanza l'uno dall'altro. Se l'immagine che si crea sulla retina è bidimensionale siamo in grado di vedere gli oggetti dotati di spessore con le rispettive distanze anzichè appiattiti. Tale percezione è un ragionamento totamente inconsapevole, compiuto sulla base degli indizi forniti da ciò ce vediamo. Questi possono essere: binoulari, cioè ricavati dal confronto di ciò che i due occhi percepiscono, oppure monoculari, cioè arrivano da ogni singolo occhio e permettono a chi non ha l'uso di entrambi, di percepire la profondità.

Gli indizi forniti dalla visione, si dividono in fisiologici o psicologici. Fisiologici -La disparità binoculare: poichè per ognuno dei due occhi invia al cervello un'immagine differente dell'oggetto che sta osservando. Questa differenza aumenta quando l'oggetto osservato è più vicino e diminuisce quand'è più lontano. -La convergenza binoculare: che serve per mettere a fuoco un oggetto. -L'accomodazione del cristallino: cioè, è la capacità della lente dell'occhio di modificare la propria forma in funzione della distanza dell'oggetto per metterlo a fuoco. Psicologici Questi indizi sono anche detti pittorici, poichè, permettono gli artisti ne usufruiscono per dare l'effetto della profondità. -L'interposizione tra due oggetti: quello che copre totalmente o parzialmente l'altro è considerato più vicino; -L'altezza sul piano dell'orizzonte: sotto la linea dell'orizzonte, un oggetto posto più in alto di un altro viene percepito più lontano; -La prospettiva lineare: le linee parallele che sembrano indirezzare in un punto in lontananza ci danno il senso di profondità; -Il chiaroscuro: le parti illuminate di un oggetto ci sembrano più vicine mentre quelle in ombra più lontane; -Il gradiente di tessitura: gli oggetti con un trama più fitta vengono percepiti più lontani.

Le costanze percettive

LA COSTANZA DELLA FORMA

LA COSTANZA DEL COLORE

LA COSTANZA DELLA GRANDEZZA

Una moneta sul palmo di una mano comparirà sulla retina in forma ellitica piuttosto che circolare, anche se abbiamo l'impressione di percepire un oggetto rotondo. Si parla in questo caso di costanza della forma

Grazie ad essa l'immagine retinica viene corretta con lo scopo di restituire la reale dimensione di un oggetto. Essa funziona soltanto entro un raggio ridotto, infatti, dopo una certa distanza gli oggetti più lontani ci appaino più piccoli; quindi nel modo in cui la retina li registra.

La costanza del colore è la capacità di cogliere in modo distinto il colore di un oggetto anche se cambiano le condizioni della luce.

Le illusioni percettive

Quando uno stimolo sensoriale appare per un tempo molto ridotto, oppure si presenta ''mascherato'' da altri stimoli, non riusciamo a renderci conto della sua presenza; anche se lascia una traccia. Le percezioni che non giungono alla sglia della consapevolezza vengono chiamate percezioni subliminali. Un esperimento sigificativo è quello condotto nel 1959 da Morris Eagle. Questo esperimento consisteva nel presentare a un gruppo di persone un'immmagine subliminale dal contenuto ''aggressivo'', cioè un giovane nell'atto di aggredire un uomo; mentre ad un altro gruppo venne presentata un'immagine dal conenuto ''mite'', cioè, in cui lo stesso giovane era inquadrato nell'atto di offrire un regao ad un uomo seduto. In seguito fu mostrata un'immagine supraliminale, cioè, facilmente percepibile che rappresetava lo stesso giovane nell'atto di passeggiare. Dopo ciò fu chiesto ad entrambi i gruppi di descrivere il giovane nella terza immagine: i componenti del primo gruppo diedero giudizi negativi mentre erano positivi quelli del secondo gruppo.

Le percezioni subliminali

I disturbi della percezione

La psicologia clinica e psichiatrica trattano entrambe casi di disturbi delle percezione, cioè, di alterazioni del normale svoglimemto dei processi percettivi. I più frequenti sono: -Le allucinazioni: esse sono tra i disturbi percettivi più comuni, definite come “percezioni senza oggetto”, cioè avvertite in assenza di stimoli reali. Esistono le allucinazioni di tipo perfettamente “normale” non patologiche, cioè, i sogni che pur non essendo presenti provocano effetti ben precisi e “reali” che svaniscono quando ci svegliamo. Lasciando da parte i sogni le allucinazioni sono la conseguenza di problemi spesso molto gravi: lesioni celebrali, disturbi mentali, assunzione di sostanze allucinogene, prolungata privazione del sonno e condizione di stess psico-fisico. Le allucinazioni possono essere: semplici, quando viene attivata una sola attività sensoriale; complesse, quando vengono attivate più attività sensoriali.

Un altro grave disturbo delle percezione, conseguente a lesioni celebrali, è l’agnosìa: cioè l’incapacità di riconoscere oggetti, persone, suoni, forme e odori che dovrebbero essere noti.

Fine

Lavoro sulla percezione svolto da: Catauro Francesca Sabrina ed Esposito Maria Francesca.

L'occhio viene paragonato da noi a una macchina fotografica, poichè entrambi possiedono una lente, nell'occhio è il cristallino. Nella macchina fotografica è possibile spostare la posizione della lente regolando la lunghezza dell'obbiettivo, ciò avviene anche nell'occhio. Il cristallino infatti può modificare le caratteristiche fisiche per mettere a fuoco gli ogetti a seconda della loro distanza.