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Adelphoe
Lisa Bonelli
Created on November 23, 2023
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Transcript
TERENZIO
Adelphoe
Intreccio
L’intreccio è riassunto da questo argomento, scritto dal grammatico Sulpicio Apollinare nel II secolo d.C.: Avendo due ragazzi, Dèmea dà Èschino in adozione al fratello Micione, ma tiene per sé Ctesifone. Questi, sottomesso a un padre severo e austero, è vinto dalle grazie di una citarista [suonatrice di cetra, cortigiana]; ed Èschino lo aiutava a tenere il segreto; s’era addossato ogni diceria, fingeva d’esserne innamorato lui stesso. Alla fine strappa al lenone la suonatrice. Lo stesso Èschino aveva sedotto una cittadina ateniese in povertà, e si era impegnato a prenderla in moglie. Dèmea s’adira, prende male la cosa; ma alla fine, come si scopre la verità, Èschino sposa la ragazza sedotta e Ctesifone viene in possesso della citarista.
Personaggi Principali
Evoluzione a fine commedia
A inizio commedia
Eschino: Da benefattore a malvisto, cerca di fare il bene. Demea: Da severo a comprendere l'errore nella sua educazione. Micione: Da eccessivamente generoso a criticato per la sua indulgenza. Panfila: In una situazione complicata, coinvolta nelle dinamiche familiari
Eschino: Figlio di Demea, adottato dal fratello Micione. Demea: Padre di Eschino e Ctesifone, inizialmente severo. Micione: Fratello di Demea, adotta Eschino, inizialmente buono e generoso. Ctesifone: Fratello di Eschino, sotto la tutela di Demea. Panfila: Amata di Eschino, incinta.
Trama
- Eschino rapisce una suonatrice per il fratello Ctesifone.
- La notizia si diffonde con il nome di Eschino, considerato traditore.
- Panfila sta per partorire; Micione interviene per sistemare la situazione.
- Demea scopre la verità e comprende la sua durezza.
- Demea decide di cambiare, criticando anche l'eccessiva generosità di Micione.
Differenze tra Demea e Micione
Micione
Demea
si manifesta nel suo ruolo genitoriale in contrasto con la tradizionale autorità paterna di Roma antica. Convinto che il figlio debba imparare a comportarsi bene per il buon senso e non per timore di castighi, Micione instaura un rapporto con Eschino basato sulla tenerezza e la complicità. Tuttavia, la sua preoccupazione costante che l'amore non sia ricambiato lo spinge a concedere ogni desiderio di Eschino, mostrando una permissività che, come sottolineato da Demea, può rendere i figli viziati e irresponsabili.
Si mostra eccessivamente severo, instaurando con Ctesifone un rapporto rigido e distante basato sulla paura e sui valori tradizionali, risultando così odiato. In contrasto, Micione ritiene che sia più efficace costruire una relazione basata sull'amicizia e sulla condiscendenza con il figlio Eschino; soddisfa ogni suo desiderio, mostrandosi mite e gentile con tutti, conquistando così amore. Tuttavia, l'eccessiva remissività potrebbe rivelarsi una scelta educativa errata.