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Linea del tempo
Maria Mancari
Created on November 21, 2023
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Transcript
537 d.C
Basilica di Santa Sofia
505 d.C
Basilica di Sant'Apollinare nuovo
Basilica di San Vitale
547 d.C
Arte paleocristiana
Periodo imperiale
Periodo teodoriciano
Periodo giustiniano
Arte Longobarda
476 d.C
450 d.C
Mausoleo di Galla Placidia, edificio destinato a ospitare le spoglie della sovrana.
395, 402 d.C
Antica Basilica di San Pietro
Mausoleo di Santa Costanza costruito a Roma per le spoglie di Costantina ed Elena.
350 d.C
324 d.C
313 d.C
Editto di Milano, o di Costantino
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I-II secoloI luoghi di culto cristiani non avevano una tipologia predefinita, a causa della clndestinità.
II sec. d.C
Linea del tempo
Altare di Vuolvinio
Cappella Palatina
804 d.C
Tempietto del Clitunno
Trionfo di Agilulfo raffigurato a sbalzo su una lamina in rame dorato probabilmente posta sull'elmo del re.
VII sec
Nell'arte bizantina si definisce un linguaggio autonomo, un elegante insieme di elementi barbarici, bizantini e latini.
Arrivo dei Longobardi in Italia
568 d.C
VIII sec
Oreficeria
774 d.C
Watch
Altare del duca Ratchis, fatto tra gli anni in cui venne nominato duca e poi re.
734-744d.C
Arte paleocristiana
Periodo imperiale
Periodo teodoriciano
Periodo giustiniano
Arte Longobarda
IX sec. d.C
Croce di re Desiderio
Linea del tempo
L'oreficeria
Gli orafi germanici usavano tecniche antiche come il cloisonné, la laminatura e lo sbalzo, comuni sia in Occidente che nel Vicino Oriente. L'oreficeria è la principale testimonianza artistica dei popoli migrati verso il Mediterraneo dal IV secolo d.C., che lavoravano con orafi orientali e utilizzavano pietre esotiche. In Italia, tramite la mediazione celtica, si diffuse l'ornamento zoomorfo, con motivi stilizzati e un forte contrasto cromatico tra le pietre e l'oro. L'oreficeria longobarda in Italia si sviluppò in un contesto influenzato dall'alta qualità tecnica dell'oreficeria bizantina. Gli orafi longobardi crearono oggetti d'uso come fibbie, bardature per cavalli e armi, con celebri fibule spesso caratterizzate da motivi zoomorfi intrecciati. L'oreficeria longobarda era un segno di appartenenza alle classi sociali elevate, con monili e oggetti liturgici decorati con oro, argento e pietre dure o pasta vitrea dai vivaci colori.
Nel 569 la popolazione germanuca dei Longobardi, guidati dal re Albonio, arrivano in Italia. Dapprima si stanziano in Friuli, successivamente conquistano la penisola italiana fino alla Campania. Questa conquista comportò importanti modifiche alla popolazione longobarda. Una di queste trasformazione riguardò la figura del re longobardo, che, passando da popolazione nomade a sedentaria e governando anche i Latini, acquisì poteri non tipici dei sovrani germanici. Nel 643, il re Rotari emanò un editto in latino che raccolse le leggi tradizionali del suo popolo, fino allora tramandate oralmente. L'adozione della scrittura e del latino segnò l'influenza della cultura romana sulla società longobarda. L'editto di Rotari, oltre a codificare le leggi, segnò anche l'acquisizione della capacità di legiferare da parte dei re longobardi, con modifiche alle leggi per adattarle alla nuova realtà di un popolo ormai stanziale.
I Longobardi in Italia
La Cappella Palatina di Aquisgrana, costruita tra il 792 e l'804, fu voluta da Carlo Magno come parte del suo Palazzo Imperiale. L' edificio riprende l’impianto centrale tardoromano, ispirandosi alla Basilica di San Vitale a Ravenna, con pianta ottagonale e un doppio ordine di gallerie. La cappella è caratterizzata da pilastri poligonali e colonne in porfido, con mosaici e marmi policromi che decorano la struttura. La cupola presenta un doppio involucro, e la tribuna sopra il deambulatorio ospita il trono imperiale. La costruzione unisce elementi della tradizione germanica e romana, con un'innovativa presenza di decorazioni in bronzo, testimonianza di un potere centralizzato capace di commissionare opere di grande raffinatezza.
Cappella Palatina
LA CROCE DI RE DESIDERIO
La croce di Desiderio è una delle più grandi croci gemmate giunte fino a noi e presenta il maggior numero di gemme antiche reimpiegate, molte delle quali provenienti da precedenti oggetti di ornamento, caso unico tra le croci a noi note. Costruita in legno, per essere più leggera, è rivestita da una lamina metallica dorata e da ben duecentoundici gemme.Secondo la tradizione la croce è stata donata al monastero di S.Salvatore e S.Giulia dal re longobardo Desiderio.
I luoghi di sepoltura
Il Cristianesimo richiedeva l'inumazione dei corpi, a questo scopo servivano cimiteri comuni. I primi esempi sono le catacombe, dei cimiteri ipogei.
I luoghi di culto
Intorno al II sec. d.C, a causa della clandestinità del Cristianesimo i luoghi di culto erano delle case private: domus ecclesiae. Dal III sec. ci sono stati luoghi specificamente adibiti al culto.
L'iconografia
Il monogramma XP; il pesce; il buon pastore; l'agnello; la colomba; il pavone...
Le scene sono caratterizzate da equilibrio compositivo, vitalità e espressività, con un uso sapiente della luce sulla superficie d'oro. Il maestro orafo Volvinio, probabilmente originario della Germania meridionale, è riconosciuto per il suo talento, tanto che appare ritratto in una scena. Le immagini di Sant'Ambrogio lo presentano come "alter Christus", con composizioni monumentali e austere, ma allo stesso tempo vivaci e concrete.
L'Altare d'oro di Sant'Ambrogio è un reliquario costruito per contenere i corpi dei santi Ambrogio, Gervasio e Protasio, e si trova nel presbiterio della Basilica di Sant'Ambrogio a Milano. Commissionato da Angilberto II, vescovo di Milano, è realizzato in legno rivestito di lamine d'oro e d'argento dorato, lavorate a sbalzo e filigrana, con cornici in smalto e pietre preziose che evocano la Gerusalemme Celeste. L'iconografia combina scene della vita di Gesù e di Sant'Ambrogio, con una particolare attenzione al tema della Croce.
Altare di Vuolvinio
Tempietto del Clitunno
Il Tempietto del Clitunno, situato vicino a Spoleto, sorprende per la sua purezza formale, simile a un tempio romano. Di dimensioni contenute, è un piccolo tempio corinzio in antis, con una struttura divisa in due parti: la parte inferiore è una camera di un precedente edificio pagano, mentre la superiore, con volta a botte e abside, potrebbe risalire tra il V e il VII secolo, utilizzando materiali di reimpiego. L'edificio riflette una committenza colta, evidenziata dalla presenza di un raro esempio di epigrafia altomedievale in stile romano.
Il Trionfo di re Agilulfo è una raffigurazione su una lamina di rame dorato, probabilmente originariamente posta sull'elmo da parata del re longobardo Agilulfo (591-615). Al centro si trova il sovrano seduto su un trono, circondato simmetricamente da guerrieri, vittorie alate, dignitari e torri. La composizione, con linee decise e uno schema gerarchico, ricorda l'oreficeria germanica. Tuttavia, si mescolano anche elementi dell'arte romana, come il dinamismo dei dignitari e il gesto imperiale di Agilulfo, e influenze bizantine nell'isometria e nella frontalità delle immagini.
TRIONFO DI AGILULFO
Il mausoleo di Galla Placidia
Si articola in quattro bracci a volta a botta. con cupola in corrispondenza al loro incrocio, nascosta all'esterno da una torretta di forma parallelepipeda, il tiburio.L'esterno ha forme semplici e geometriche: le superfici, in mattoni, sono arricchite soltanto da semplici motivi classici. Al contrario l'interno è riccamente decorato da lastre in marmo sulle pareti e da splendidi apparati musivi sulle volte e sulla cupola.