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Transcript

Linea del tempo

II sec. d.C

I-II secoloI luoghi di culto cristiani non avevano una tipologia predefinita, a causa della clndestinità.

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Editto di Milano, o di Costantino

313 d.C

324 d.C

350 d.C

Mausoleo di Santa Costanza costruito a Roma per le spoglie di Costantina ed Elena.

Antica Basilica di San Pietro

395, 402 d.C

Mausoleo di Galla Placidia, edificio destinato a ospitare le spoglie della sovrana.

450 d.C

476 d.C

Arte Longobarda

Periodo giustiniano

Periodo teodoriciano

Periodo imperiale

Arte paleocristiana

547 d.C

Basilica di San Vitale

Basilica di Sant'Apollinare nuovo

505 d.C

Basilica di Santa Sofia

537 d.C

Nel 312, Costantino sconfisse Massenzio e poi Licinio, fondando nel 324 Costantinopoli come nuova capitale. Nel 313, emanò l'Editto di Milano, che garantiva la libertà di culto ai cristiani. La sua conversione al cristianesimo, pur legata a una visione prima della battaglia di Ponte Milvio, fu un processo graduale. Nonostante la fede cristiana, rispettò il paganesimo, costruendo sia chiese che templi. La conversione di Costantino al cristianesimo ebbe anche motivazioni politiche: il cristianesimo, ormai diffuso, poteva rafforzare l’impero. Costantino usò la religione per legittimare il proprio potere e sfruttò l'organizzazione della Chiesa per supportare il governo delle città e ridurre i costi imperiali, come nell’assistenza ai poveri.

È stato fatto costruire tra il 340 e il 350 per Costantina, venerata ne Medioevo come Costanza, ed Elena, figlie dell'imperatore Costantino. Presenta una pianta circolare con un vano circolare circondato da una peristasi di colonne binati che sorreggono la cupola, la quale era rivestita da mosaici. Inoltre presenta 12 finestre ad arco e interessanti mosaici sulla volte a botta dell'ambulacro (Corridoio tra il colonnato e la cella del tempio periptero)

La basilica di San Pietro aveva una funzione cimiteriale, essa ospitava sepolture sotto tutta la superficie pavimentale, poiché molti fedeli aspiravano a essere inumati presso il primo degli Apostoli. Per accogliere i numerosi pellegrini la chiesa era eccezionalmente grande, contava cinque navate e si concludeva con un martyrium, in onore del santo.

395 d.C. : Divisione dell'impero 402 d.C. : Ravenna capitale dell'impero romano d'Occidente

Caduta dell'Impero romano d'Occidente

Fondazione di Costantinopoli

Linea del tempo

Croce di re Desiderio

IX sec. d.C

Arte Longobarda

Periodo giustiniano

Periodo teodoriciano

Periodo imperiale

Arte paleocristiana

734-744d.C

Altare del duca Ratchis, fatto tra gli anni in cui venne nominato duca e poi re.

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774 d.C

Oreficeria

VIII sec

568 d.C

Arrivo dei Longobardi in Italia

Nell'arte bizantina si definisce un linguaggio autonomo, un elegante insieme di elementi barbarici, bizantini e latini.

VII sec

Trionfo di Agilulfo raffigurato a sbalzo su una lamina in rame dorato probabilmente posta sull'elmo del re.

Tempietto del Clitunno

804 d.C

Cappella Palatina

Altare di Vuolvinio

Tra il 734 e il 744, il duca Ratchis commissionò un altare in pietra per il Duomo di Cividale. L'altare, scolpito a bassorilievo su quattro lati, presenta scene religiose con uno stile che unisce elementi bizantini e germanici. Il lato frontale mostra Cristo in una mandorla sorretta da angeli, mentre i lati raffigurano la Visitazione e l'Adorazione dei Magi. Il retro presenta due croci. Il rilievo è caratterizzato da un linguaggio astratto, privo di profondità, con figure quasi sospese nello spazio. Le figure sono stilizzate e segnate da un forte simbolismo. In particolare, nell'Adorazione dei Magi, la Vergine presenta Cristo ai Magi, in un contesto privo di chiaroscuro e con proporzioni non naturali per enfatizzare la gerarchia simbolica e la gestualità rituale.

Invasione dell'Italia da parte di Carlo Magno

Gli orafi germanici usavano tecniche antiche come il cloisonné, la laminatura e lo sbalzo, comuni sia in Occidente che nel Vicino Oriente. L'oreficeria è la principale testimonianza artistica dei popoli migrati verso il Mediterraneo dal IV secolo d.C., che lavoravano con orafi orientali e utilizzavano pietre esotiche. In Italia, tramite la mediazione celtica, si diffuse l'ornamento zoomorfo, con motivi stilizzati e un forte contrasto cromatico tra le pietre e l'oro. L'oreficeria longobarda in Italia si sviluppò in un contesto influenzato dall'alta qualità tecnica dell'oreficeria bizantina. Gli orafi longobardi crearono oggetti d'uso come fibbie, bardature per cavalli e armi, con celebri fibule spesso caratterizzate da motivi zoomorfi intrecciati. L'oreficeria longobarda era un segno di appartenenza alle classi sociali elevate, con monili e oggetti liturgici decorati con oro, argento e pietre dure o pasta vitrea dai vivaci colori.

L'oreficeria

I Longobardi in Italia

Nel 569 la popolazione germanuca dei Longobardi, guidati dal re Albonio, arrivano in Italia. Dapprima si stanziano in Friuli, successivamente conquistano la penisola italiana fino alla Campania. Questa conquista comportò importanti modifiche alla popolazione longobarda. Una di queste trasformazione riguardò la figura del re longobardo, che, passando da popolazione nomade a sedentaria e governando anche i Latini, acquisì poteri non tipici dei sovrani germanici. Nel 643, il re Rotari emanò un editto in latino che raccolse le leggi tradizionali del suo popolo, fino allora tramandate oralmente. L'adozione della scrittura e del latino segnò l'influenza della cultura romana sulla società longobarda. L'editto di Rotari, oltre a codificare le leggi, segnò anche l'acquisizione della capacità di legiferare da parte dei re longobardi, con modifiche alle leggi per adattarle alla nuova realtà di un popolo ormai stanziale.

Cappella Palatina

La Cappella Palatina di Aquisgrana, costruita tra il 792 e l'804, fu voluta da Carlo Magno come parte del suo Palazzo Imperiale. L' edificio riprende l’impianto centrale tardoromano, ispirandosi alla Basilica di San Vitale a Ravenna, con pianta ottagonale e un doppio ordine di gallerie. La cappella è caratterizzata da pilastri poligonali e colonne in porfido, con mosaici e marmi policromi che decorano la struttura. La cupola presenta un doppio involucro, e la tribuna sopra il deambulatorio ospita il trono imperiale. La costruzione unisce elementi della tradizione germanica e romana, con un'innovativa presenza di decorazioni in bronzo, testimonianza di un potere centralizzato capace di commissionare opere di grande raffinatezza.

La croce di Desiderio è una delle più grandi croci gemmate giunte fino a noi e presenta il maggior numero di gemme antiche reimpiegate, molte delle quali provenienti da precedenti oggetti di ornamento, caso unico tra le croci a noi note. Costruita in legno, per essere più leggera, è rivestita da una lamina metallica dorata e da ben duecentoundici gemme.Secondo la tradizione la croce è stata donata al monastero di S.Salvatore e S.Giulia dal re longobardo Desiderio.

LA CROCE DI RE DESIDERIO

Il monogramma XP; il pesce; il buon pastore; l'agnello; la colomba; il pavone...

L'iconografia

Intorno al II sec. d.C, a causa della clandestinità del Cristianesimo i luoghi di culto erano delle case private: domus ecclesiae.Dal III sec. ci sono stati luoghi specificamente adibiti al culto.

I luoghi di culto

Il Cristianesimo richiedeva l'inumazione dei corpi, a questo scopo servivano cimiteri comuni. I primi esempi sono le catacombe, dei cimiteri ipogei.

I luoghi di sepoltura

Altare di Vuolvinio

L'Altare d'oro di Sant'Ambrogio è un reliquario costruito per contenere i corpi dei santi Ambrogio, Gervasio e Protasio, e si trova nel presbiterio della Basilica di Sant'Ambrogio a Milano. Commissionato da Angilberto II, vescovo di Milano, è realizzato in legno rivestito di lamine d'oro e d'argento dorato, lavorate a sbalzo e filigrana, con cornici in smalto e pietre preziose che evocano la Gerusalemme Celeste. L'iconografia combina scene della vita di Gesù e di Sant'Ambrogio, con una particolare attenzione al tema della Croce.

Le scene sono caratterizzate da equilibrio compositivo, vitalità e espressività, con un uso sapiente della luce sulla superficie d'oro. Il maestro orafo Volvinio, probabilmente originario della Germania meridionale, è riconosciuto per il suo talento, tanto che appare ritratto in una scena. Le immagini di Sant'Ambrogio lo presentano come "alter Christus", con composizioni monumentali e austere, ma allo stesso tempo vivaci e concrete.

Il Tempietto del Clitunno, situato vicino a Spoleto, sorprende per la sua purezza formale, simile a un tempio romano. Di dimensioni contenute, è un piccolo tempio corinzio in antis, con una struttura divisa in due parti: la parte inferiore è una camera di un precedente edificio pagano, mentre la superiore, con volta a botte e abside, potrebbe risalire tra il V e il VII secolo, utilizzando materiali di reimpiego. L'edificio riflette una committenza colta, evidenziata dalla presenza di un raro esempio di epigrafia altomedievale in stile romano.

Tempietto del Clitunno

TRIONFO DI AGILULFO

Il Trionfo di re Agilulfo è una raffigurazione su una lamina di rame dorato, probabilmente originariamente posta sull'elmo da parata del re longobardo Agilulfo (591-615). Al centro si trova il sovrano seduto su un trono, circondato simmetricamente da guerrieri, vittorie alate, dignitari e torri. La composizione, con linee decise e uno schema gerarchico, ricorda l'oreficeria germanica. Tuttavia, si mescolano anche elementi dell'arte romana, come il dinamismo dei dignitari e il gesto imperiale di Agilulfo, e influenze bizantine nell'isometria e nella frontalità delle immagini.

Si articola in quattro bracci a volta a botta. con cupola in corrispondenza al loro incrocio, nascosta all'esterno da una torretta di forma parallelepipeda, il tiburio.L'esterno ha forme semplici e geometriche: le superfici, in mattoni, sono arricchite soltanto da semplici motivi classici.Al contrario l'interno è riccamente decorato da lastre in marmo sulle pareti e da splendidi apparati musivi sulle volte e sulla cupola.

Il mausoleo di Galla Placidia