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RITA ATRIA

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Created on November 9, 2023

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RITA ATRIA

Una ragazza contro la mafia

«Prima di combattere la mafia devi farti un auto-esame dicoscienza e poi, dopo aver sconfitto la mafia dentro di te,puoi combattere la mafia che c'è nel giro dei tuoi amici, lamafia siamo noi e il nostro modo sbagliato di comportarci.Borsellino sei morto per ciò in cui credevi, ma io senza di tesono morta»

La vita e la famiglia

Rita Atria nasce a Partanna (Trapani) il 4 settembre 1974. È una ragazza come tante, con i suoi sogni, le sue paure e le sue speranze. Come molti ragazzi siciliani, Rita appartiene ad una famiglia mafiosa. Il padre Vito ha un ruolo importante a Partanna: fa il paciere, mette a posto le cose perché la situazione resti sempre tranquilla. Quando Rita ha undici anni, Don Vito viene assassinato. Sono gli anni dell’ascesa dei corleonesi e della seconda guerra di mafia. Alla morte del padre, Rita si lega ancora di più al fratello Nicola ed alla cognata Piera Aiello. Da Nicola, anch’egli mafioso, Rita raccoglie le più intime confidenze sugli affari e sulle dinamiche mafiose a Partanna. Nel giugno 1991 anche il fratello Nicola verrà ucciso dalla mafia.

Il suo diario

Rita ha un diario, su cui scrive tutto quello che pensa. Sono parole disperate, che parlano di una vita che non le piace, e che le sembra senza via d’uscita: «Attendere chi, o cosa? Fose l’illusione di una speranza. Puoi gridare, piangere, soffrire, ma nessuno ti ascolterà.» Poi però qualcosa cambia. La cognata Piera, vedova di Nicola, decide di collaborare con la giustizia.

Rita Atria, a soli diciassette anni, nel novembre 1991, decide di seguire le orme della cognata, cercando nella magistratura giustizia per quegli omicidi. Non è una decisione facile per una ragazza come Rita, che ha sempre vissuto in quel contesto, a Partanna: padre mafioso, fratello mafioso, la madre che ha accettato la situazione e si è chiusa in un silenzio omertoso e il fidanzato che si sta avviando a diventare un "picciotto".

Il 5 novembre 1991 Rita esce di casa. «Vado a scuola», dice alla madre, e invece prende la corriera per Sciacca, va in Procura e si presenta al magistrato. Quel magistrato si chiamava Paolo Borsellino, al quale Rita si legò come se fosse un padre.Rita parla e il giudice la ascolta con estremo interesse. Le deposizioni di Rita e di Piera, unitamente ad altre deposizioni, hanno permesso di arrestare diversi mafiosi e di avviare un’indagine sul politico Vincenzino Culicchia, per trent’anni sindaco di Partanna. Paolo Borsellino fa trasferire Rita a Roma assieme a Piera, nascosta da un programma di protezione. Il giudice le ha detto di prendere la cartina dell’Italia, di ritagliare il triangolino della Sicilia e di buttarlo via, di scordarsela.

Nonostante la presenza della cognata, Rita si sente sola. La madre Giovanna è rimasta al suo paese, a Partanna, e di quella figlia che sta parlando con la polizia non ne vuole sapere. Anzi, ha denunciato il giudice Borsellino per sottrazione di minore. Rita, invece, non molla. L’unica speranza, scrive nel suo diario, è non arrendersi mai. Non si arrende Rita, e continua a parlare. Il 23 maggio 1992 Giovanni Falcone muore nella strage di Capaci, insieme alla moglie Francesca Morvillo e agli agenti della scorta. Il 19 luglio, in via D’Amelio a Palermo, perde la vita anche Paolo Borsellino.

La scelta di Rita

Rita apprende la notizia dalla televisione. Per lei, Paolo Borsellino era diventato come un padre. In Viale Amelia, in quella stanza al penultimo piano, Rita è sola davanti alla finestra aperta. Ci abita da poco in quella casa, gliel’ha assegnata lo Stato perché ci possa convivere con il ragazzo che ha conosciuto, in attesa di deporre in altri processi. Intanto studia per il diploma di maturità. È sola Rita, in quella stanza davanti a quella finestra aperta. Il 26 luglio 1992 Rita si lancia nel vuoto. Qualche tempo dopo, a Partanna, la madre prende un martello e fracassa la lapide sulla sua tomba. È la mafia, è l’ombra di Cosa Nostra che arriva dappertutto, anche nelle famiglie, anche nei rapporti tra una madre e una figlia.