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Tentazione di Adamo ed Eva di Masolino

Irene Prodigo

Created on October 29, 2023

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Transcript

L'autore:

La tentazione di Adamo ed Eva

MASOLINO

La Tentazione di Adamo ed Eva(o Peccato originale) è un affresco di Masolino che decora la Cappella Brancacci nella chiesa di Santa Maria del Carmine a Firenze. L'opera (260x88 cm) è databile al 1424-1425, e ritrae una famosa scena dell'Antico Testamento, ovvero la caduta in tentazione di Adamo ed Eva da parte del serpente demoniaco, dal libro della Genesi.

Gli affreschi della Cappella Brancacci sono un enigma per gli studiosi nella mancanza di documentazione ufficiale. Commissionati forse a Masolino, che aveva come aiutante il più giovane Masaccio, si sa solo che, tramite testimonianze indirette, dovevano essere iniziati nel 1424 e che nel 1425 vennero portati avanti dal solo Masaccio per la partenza di Masolino per l'Ungheria. Nel 1642 le figure dei progenitori vennero coperte da sovrapinture di foglie di fico. Questa scena, salvata dalla ridipintura barocca della volta, ne uscì annerita dall'incendio del 1771 che distrusse gran parte della basilica. Solo con il restauro del 1983-1990 si è potuta riscoprire la brillante cromia originale e sono state eliminate le ridipinture.

Tommaso di Cristoforo Fini, noto come Masolino da Panicale (Panicale, 1383 – Firenze, 1440/1447), è stato un pittore italiano.Per molti anni è stato considerato il maestro di Masaccio, del quale era effettivamente più anziano, mentre oggi la critica è sostanzialmente orientata a credere che il loro rapporto fosse basato su una semplice collaborazione professionale paritaria.

L’affresco di Masolino mostra Adamo ed Eva in piedi, entrambi nudi, una accanto all’altro, mentre stanno per mordere il frutto proibito che il Serpente dal volto di donna ha offerto loro. Eva, ambigua e tentatrice, abbraccia l’albero che anche il demonio sta avviluppando con le sue spire: le due figure, in tal modo, si assomigliano e si identificano. Adamo è impacciato e incerto, esita, forse argomenta debolmente, come sembra indicare il gesto della mano sinistra. Sappiamo che alla fine cederà.La scena risente fortemente del clima tardogotico in cui era maturata l’arte di Masolino: le figure dei progenitori sono infatti elegantemente composte, illuminate da un diffuso quanto generico bagliore e sono come sospese a mezz’aria. I loro corpi, nell’intenzione dell’artista, dovrebbero essere puri, eterni e celesti, giacché il peccato non è stato ancora compiuto, ma risultano piuttosto privi di consistenza fisica. La figura di Adamo, inoltre, parrebbe voler aderire a un certo canone di bellezza classica ma il tentativo appare chiaramente un po’ maldestro, anche perché le competenze anatomiche di Masolino non erano abbastanza approfondite.