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ARTE ROMANA - REPUBBLICA
Giuseppe Arena
Created on October 18, 2023
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Transcript
ARTE ROMANA
L'ETA' REPUBBLICANA
Prof. Giuseppe Arena
Disegno e Storia dell'Arte
Liceo Scientifico
01
Prof. Giuseppe Arena
Prof. Giuseppe Arena
Arte ROMANA
IL CONTESTO
NEL 753 a.C. VIENE FONDATA ROMA
Si trova in una posizione strategica: l’unico punto, nei pressi dell’isola Tiberina, in cui è possibile attraversare il Tevere. Agricoltori, pastori e artigiani latini, sabini ed etruschi fondano i primi villaggi sui sette colli. All’inizio è governata da re autoctoni, poi da sovrani appartenenti alla dinastia etrusca dei Tarquini. Nell’età monarchica Roma cresce per dimensioni e potenza militare e si arricchisce di opere pubbliche. Nel 509 a.C. con la cacciata dell’ultimo re etrusco Tarquinio il Superbo Roma diventa una Repubblica
193 - 235 d.C.
68 - 96 d.C.
Dinastia flavia
Dinastia dei Severi
476 d.C.
753 a.C.
Caduta dell'Impero romano d'Occidente
Fondazione di Roma
96 - 180 d.C.
14 - 68 d.C.
Eta'Imperatori adottivi
Dinastia giulio-claudia
il contesto
286 d.C.
27 a.C.
509 a.C.
Augusto imperatore
RIforma di Diocleziano
Cacciata di Tarquinio il Superbo
l'arte dell'utile
14 d.C.
Morte di Augusto
roma
eta' regia
eta' imperiale
eta' repubblicana
509 - 27 a.C.
753-509 a.C.
27 a.C. - 476 d.C.
Fine II sec. a.C.
312 - 315 d.C.
13 - 9 a.C.
TEMPIO D ERCOLE VINCITORE
176 - 180 d.C.
ARCO DI COSTANTINO
ARA PACIS
PANTHEON
110 - 113 d.C.
COLONNA TRAIANA
509 a.C.
TEMPIO DELLE TRIADE CAPITOLINA
ALCUNe opere
60 - 50 a.C.
Fine III sec. d.C.
64 - 68 d.C.
ca 450 d.C.
VILLA DI POPPEA A OPLONTIS
PALAZZO DI DIOCLEZIANO
DOMUS AUREA
MAUSOLEO DI GALLA PLACIDIA
118 - 128 d.C.
PANTHEON
Metà VI sec. a.C.
MURA SERVIANE
312 a.C.
VIA APPIA ANTICA
ca 350 d.C.
205 - 209 d.C.
70 - 80 d.C.
MAUSOLEO DI SANTA COSTANZA
ARCO DI SETTIMIO SEVERO A LEPTIS MAGNA
COLOSSEO
Fine II sec. a.C.
ARA DI DOMIZIOANOBARDO
133 a.C.
494 a.C.
44 a.C.
27 a.C.
272 a.C.
Acquisizione del Regno di Pergamo
168 a.C.
Morte di Cesare
Istituzione della Magistratura dei tribuni della plebe
616 - 509 a.C.
Augusto imperatore: fine della Repubblica romana
Vittoria su Taranto
753 a.C.
Conquista della Macedonia
Periodo della dominazione etrusca
295 a.C.
Fondazione di Roma
Battaglia di Arezzo: Roma sottomette l'Etruria
264-241 a.C.
309 a.C.
il contesto
31 a.C.
60 a.C.
509 a.C.
218-201 a.C.
Invasione dei Celti
146 a.C.
Battaglia di Azio
Primo Triumvirato: Cesare, Crasso e Pompeo
Cacciata di Tarquinio il Superbo
Prima e seconda Guerra punica
il periodo repubblicano
Presa diCorinto
343-290 a.C.
Guerre sannitiche
roma
eta' regia
eta' repubblicana
509 - 27 a.C.
753-509 a.C.
L’età repubblicana è caratterizzata dal conflitto tra due classi sociali: i patrizi (l’aristocrazia terriera) e i plebei (ceto meno abbiente) e, nel I secolo a.C., tra gli optimates (l'oligarchia senatoria) e i populares che riuniscono la plebe e gli equites. L'istituzione repubblicana è vista come espressione di una classe dirigente chiusa e, per questo motivo, le classi popolari si stringono intorno a singole personalità come Cesare che, sconfitto Pompeo, diventa dittatore dal 49 al 44 a.C., anno del suo assassinio.
ALCUNe opere
Vincenzo Camuccini, Morte di Cesare, 1806 circa, olio su tela, Napoli, Museo nazionale di Capodimonte
01
Prof. Giuseppe Arena
l'arte E LE IDEE
arte romana
un'arte poliedrica
L'ETA' REPUBBLICANA
- L’arte romana evolve di pari passo con le forme di potere, i valori e l’immagine che i romani vogliono dare di sé. - I romani sono un popolo pragmatico e per questo motivo l’architettura ha da subito un grande sviluppo - I romani sperimentano nuovi materiali da costruzione e perfezionano il sistema costruttivo archivoltato, applicandolo a molte infrastrutture. - Scultura e pittura tardano a svilupparsi perché non hanno una funzione pratica e per questo sono viste con sospetto
01
Prof. Giuseppe Arena
l'arte E LE IDEE
arte romana
un'arte poliedrica
L'ETA' REPUBBLICANA
- In Età repubblicana si registrò una sorta di avversione verso l’arte intesa come espressione del bello, considerata una pratica estranea al carattere guerriero e virile dei Romani. “Le statue portate da Siracusa sono funeste per la nostra città. Già sento lodare eccessivamente le opere di Corinto e di Atene e ridere delle immagini fittili degli dèi Romani” Catone il Censore (234 a.C. circa – 149 a.C.) - Il legame ai miti fondativi porta i romani in un primo momento a replicare le forme tradizionali dell’architettura italica e etrusca (ad esempio nei templi). - Il culto degli antenati è alla base del genere del “ritratto storico” in cui le fattezze degli antenati sono modellate sui volti dei patrizi ritratti.
01
Prof. Giuseppe Arena
l'arte E LE IDEE
arte romana
un'arte poliedrica
L'ETA' REPUBBLICANA
- Con le conquiste i romani assimilano influenze culturali ed estetiche dei vari popoli e questo ritarda la nascita di una forma di linguaggio artistico autenticamente romana. - Solo dal III-II secolo a.C. Roma definì un linguaggio originale, sviluppatosi attraverso la conoscenza e la rielaborazione delle arti delle regioni etrusche e greche. - Le opere greche ed ellenistiche che giungono a Roma segnano la nascita di un gusto eclettico che è alla base di un’autonoma espressività “romana” che nasce nel I sec. a.C. Scrive Orazio (65 - 8 a.C.) nel secondo libro delle Epistole: "Graecia capta ferum victōrem cepit et artes intulit agresti Latio" (Orazio, Epistole, Il, 1, 156)
01
arte romana
L'ETA' REPUBBLICANAVITRUVIO e lo studio dell’architettura greca
Tra il 27/23 a.C. l’architetto Marco Vitruvio Pollione studiò l’architettura greca codificandone le regole e i caratteri stilistici nel De Architectura, un trattato in dieci volumi che dedicò ad Augusto. Per Vitruvio l’architettura non è più tecnica ma una scienza e propone il corpo umano come riferimento di misura dello spazio: in base a esso, il progettista deve considerare i requisiti di: - firmitas (‘struttura’, solidità), - utilitas (‘funzione’) - venustas (‘bellezza’) - ordinatio (proporzione degli elementi) - dispositio (corretta disposizione) - decor (uso degli ordini architettonici)
Prof. Giuseppe Arena
arte greca e romana a confronto
architettura
architettura
romana
romana
greca
greca
Partenone
Partenone
Acquedotto di Segovia
Pantheon
Prof. Giuseppe Arena
arte greca e romana a confronto
scultura
scultura
romana
romana
greca
greca
Doriforo di Policleto
Viso del Doriforo di Policleto
Augusto di Prima Porta
Ritratto di Caracalla
Prof. Giuseppe Arena
arte greca e romana a confronto
pittura
scultura
romana
romana
greca
greca
Fregio del Partenone
Figura femminile
Colonna Traiana
Figura femminile
01
arte romana
L'ETA' REPUBBLICANALE INNOVAZIONI TECNICHE
L'importanza attribuita all'architettura porta, in un arco di tempo molto contenuto, allo sviluppo di grandi innovazioni che determinano una vera e propria rivoluzione nell'ambito delle costruzioni. In epoca repubblicana, gli edifici vengono realizzati utilizzando tecniche etrusche e greche e materiali come: TUFO TRAVERTINO
Rilievo della tomba degli Haterii, fine del I secolo d.C.Marmo. Città del Vaticano, Museo Gregoriano.
01
arte romana
L'ETA' REPUBBLICANAL'INVENZIONE DELL'OPUS CAEMENTICIUM
Intorno al II sec. a.C. viene introdrotto l'uso del calcestruzzo (dal latino calx, calce, e strùere, ammassare) romano:
OPUS CAEMENTICIUM
composto da:
Muratura a sacco
PIETRAME(Caemento)
ACQUA
MALTA
Spesso di usava la pozzolana (pietra vulcanica dalle proprietà aggraganti elevate). Si otteneva così il betunium.
Miscela di calce (un legante derivato dalla cottura della pietra) e sabbia.
Vitruvio sulla Malta
Pozzolana
01
arte romana
Con calcestruzzo, mattoni e pietre i romani erigono murature di ogni tipo che possono essere classificate in base al materiale utilizzato e alla posa dello stesso.
L'ETA' REPUBBLICANA
OPUS INCERTUM
OPUS QUADRATUM
Realizzazione di un muro a "sacco"
OPUS LATERICIUM
OPUS RETICULATUM
OPUS MIXTUM
OPUS SPICATUM
01
arte romana
L’arco permette di introdurre aperture molto ampie su muri continui poco resistenti, o in pietra, pesanti e facilmente soggetti a rottura.
L'ETA' REPUBBLICANALE INNOVAZIONI STRUTTURALI L'ARCO
CENTINE LIGNEE
01
La volta deriva dall’applicazione dell’arco cioè dalla sua traslazione o rotazione. È spesso realizzata in calcestruzzo e ha superficie curva, che la rende strutturalmente resistente e le consente di coprire ampie sale.
arte romana
L'ETA' REPUBBLICANALE INNOVAZIONI STRUTTURALI - LE VOLTE
VOLTA A BOTTE
BOTTE
VOLTA A CROCIERA
CROCIERA
CUPOLA
CUPOLA
01
arte romana
L'ETA' REPUBBLICANALE GRANDI OPERE PUBBLICHE
Per i Romani l’interesse della comunità precede sempre quello del singolo e, su tutti, si pone quello dello Stato. Nella società romana assumono importanza soprattutto le grandi opere pubbliche di utilità comune e politico-militare. Per ognuna di queste opere i Romani crearono una tipologia che, essendo legata alla funzione a cui la struttura era destinata, conserverà sempre i caratteri essenziali di partenza.
01
Carta delle principali strade consolari romane
arte romana
L'ETA' REPUBBLICANASISTEMA VIARIO
Il mondo romano affidò alla rete viaria il compito di organizzazione dei territori conquistati.
SUMMA CRUSTA
NUCLEUS
RUDUS
STATUMEN
01
arte romana
L'ETA' REPUBBLICANASISTEMA VIARIO
01
Verona, Ponte Pietra, I sec. a.C. (ricostr. 1959)
arte romana
L'ETA' REPUBBLICANAI PONTI
Lungo la loro capillare rete stradale, i Romani costruirono circa 2000 ponti che sfruttavano il sistema costruttivo dell’arco.
RImini Ponte di Tiberio, I sec. d.C.
Roma, Ponte Fabricio, I sec. a.C.
01
arte romana
L'ETA' REPUBBLICANAGLI ACQUEDOTTI
Al fine di portare l’acqua dalle sorgenti alle città, i costruttori romani dovettero realizzare delle strutture sovraelevate, che scavalcassero intere vallate. La struttura degli acquedotti è formata da vari ordini di arcate, che consentono di aumentare l’altezza del condotto d’acqua.
Roma, Porta Maggiore, 38 - 52 d.C.
Pont du Gard (Nimes), 19 a.C.
01
arte romana
L'ETA' REPUBBLICANALE CITTA' DI NUOVA FONDAZIONE
Nel fondare nuove città i Romani utilizzarono un reticolo composto da strade ortogonali tra loro, che costituivano isolati quadrangolari (insulae). Sul piano amministrativo, il territorio dell’Impero veniva suddiviso in centurie, aree omogenee corrispondenti ciascuna a una superficie quadrata di 710,4 metri di lato. La centuriazione dava origine a uno schema regolare sul quale veniva definita la disposizione di strade, canali di irrigazione e appezzamenti di terreno.
La persistenza della centuriazione nel territorio di Padova.
01
arte romana
Dentro le mura, l’abitato seguiva un tracciato a scacchiera che riprendeva la struttura del castrum militare.
L'ETA' REPUBBLICANALE CITTA' DI NUOVA FONDAZIONE
Le nuove città avevano forma quadrata o, più spesso, rettangolare. Due strade principali, perpendicolari fra loro, attraversavano la città: sono la via Praetoria, il decumano massimo (con andamento est-ovest), e la via Principalis, il cardo massimo (con andamento nord-sud). Presso il loro incrocio si apriva il foro, con edifici pubblici civili e religiosi. Strade rettilinee, si stendeva parallelamente al cardo e al decumano massimi, definendo una serie di isolati, le insulae.
Schema dell’accampamento militare romano
Pavia romana
Piacenza romana
01
arte romana
L'ETA' REPUBBLICANAIL FORO
Ricostruzione del foro di Pompei
Ricostruzione del foro di Pompei
Ricostruzione del foro di Brescia
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arte romana
L'ETA' REPUBBLICANAIL FORO A ROMA
01
arte romana
NAVATA LATERALE
L'ETA' REPUBBLICANALA BASILICA
NAVATA CENTRALE
ESEDRA
Sorta in Età repubblicana con funzione di mercato, la basilica fu usata a partire dalla prima Età imperiale come aula di giustizia.
NAVATA LATERALE
Ricostruzione della Basilica Ulpia - 107/117
Ricostruzione della Basilica Ulpia - 107/117
Ricostruzione della Basilica Ulpia - 107/117
01
arte romana
L'ETA' REPUBBLICANAARCHI DI TRIONFO
Gli archi di trionfo venivano eretti nelle città per onorare l’ingresso del vincitore (arco trionfale) o per celebrare nuove opere pubbliche (arco onorario). Solo nel III secolo d.C., però, compare per la prima volta, nelle dediche degli archi d’Africa, il termine “arco trionfale”.
Originariamente semplici e a un solo fòrnice, nell’Età tardoimperiale gli archi si arricchirono di fòrnici laterali e rilievi scultorei decorativi.
01
arte romana
L'ETA' REPUBBLICANAARCHI DI TRIONFO
Arco di Costantino, 315 d.C.
Arco di Settimio Severo, III sec. d.C.
Arco di Augusto, 27 sec. a.C.
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arte romana
L'ETA' REPUBBLICANAI LUOGHI DELLO SPETTACOLO IL TEATRO
TEATRO ROMANO
TEATRO GRECO
01
arte romana
L'ETA' REPUBBLICANAI LUOGHI DELLO SPETTACOLO IL TEATRO
Il teatro romano, contrariamente a quello greco ha la cavea poggiante su una struttura muraria prevalentemente in pietra e in calcestruzzo.
Le volte a botte e quelle anulari ne permettono la costruzione che, all'esterno, presenta una facciata monumenale rettilinea e una curvilinea, composta da più livelli di archi inquadrati da semicolonne trabeate.
Queste si susseguono dal basso verso l'alto con la successione di dorico, ionico e corinzio, originando la cosiddetta "sovrapposizione degli ordini".
Ricostruzione ipotetica del Teatro di Marcello
01
arte romana
L'ETA' REPUBBLICANAI LUOGHI DELLO SPETTACOLO IL TEATRO - GLI ELEMENTI
1. Pòrticus
Sommità della Cavea.
2. Cùneus
Settori della Cavea che allo stesso livello formano i maeniàna (3) serviti da praecinctiònes (4) (singolare praecìnctio).
5, 6, 7. Aditus màximus, Orchestra e Tribunàlia
Gli accessi laterali nello sfociare nell'Orchestra (7), adesso semicircolare, danno luogo agli àditus màximi (5) (singolare àditus màximus) con tribùnal (6) sovrastante.
Scena
Diventa architettonicamente complessa. E' costituita da un proscaènium (8), proscenio, che forma il fronte del pùlpitum (9), luogo dell'azione, e della scaènae fròns (10) composta da un columnàtio (11) e due ali laterali, versùrae (12). Nella scaenae frons erano presenti tre aperture, quella centrale vàlva règia (13) e quelle laterali valvae hospitàles (14).
Schema planimetrico del teatro romano
01
arte romana
L'ETA' REPUBBLICANAI LUOGHI DELLO SPETTACOLO
Il teatro di Marcello
Roma, metà del I secolo a. C.
Secondo teatro ad essere realizzato a Roma in muratura dopo quello di Pompeo.
Iniziato da Cesare e compiuto da Augusto che nel 13 d.C. lo dedicò al nipote e genero Marco Claudio Marcello.
Poco sappiamo del suo interno.
Esterno curvilineo, presenta il motivo della sovrapposizone degli ordini (dorico, ionico) che inquadrano l'arco su pilastri. Poco sappiamo del piano attico perchè perso con la costruzione del Palazzo Orsini.
01
arte romana
L'ETA' REPUBBLICANAI LUOGHI DELLO SPETTACOLO
Il teatro di Marcello
Roma, metà del I secolo a. C.
01
arte romana
L'ETA' REPUBBLICANAI LUOGHI DELLO SPETTACOLO IL TEATRO
teatro di Merida, 15-16 a.C., Merida, Spagna
teatro di Taormina, ultima fase della prima metà del II d.C., Taormina
teatro di Verona, I sec.a.C.
01
arte romana
L'ETA' REPUBBLICANAI LUOGHI DELLO SPETTACOLO ANFITEATRO
Raddoppiare il teatro vuol dire avere una struttura perfettamente circolare o ellittica: l'anfiteatro (dal greco amphi, da ambo le parti).
Tipologia ottenuta grazie all'utilizzo di tecniche basate sull'impiego dell'arco a tutto sesto, volte anulari e calcestruzzo.
Omogeneità della facciata curvilinea con sovrapposizone degli ordini.
FUNZIONE
Luogo dove si svolgevano i ludi gladiatorii, le venationes, spettacoli cruenti con animali selvatici e le navalia proelia o naumachie, cioè battaglie navali.
01
arte romana
L'ETA' REPUBBLICANAI LUOGHI DELLO SPETTACOLO ANFITEATRO
01
Anfiteatro di Arles, I sec. d.C., Francia
arte romana
L'ETA' REPUBBLICANAI LUOGHI DELLO SPETTACOLO ANFITEATRO
Ricostruzione del Colosseo
01
arte romana
L'ETA' REPUBBLICANAI LUOGHI DELLO SPETTACOLO ANFITEATRO DI VERONA
Verona, metà del I secolo d.C.
"Questo anfiteatro si è pertanto il primo monumento ragguardevole dell'antichità che io abbia visto, ed in quale stato di conservazione!" - Johann Wolfgang von Goethe
L'edificio fu utilizzato nel tempo per varie funzioni legate alla vita cittadina e come fonte di materiali da costruzione. Il primo intervento sul monumento si data ad epoca rinascimentale, quando venne ricostruita la cavea. I restauri sono proseguiti nel XIX secolo, fino ad oggi.
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arte romana
L'ETA' REPUBBLICANAI LUOGHI DELLO SPETTACOLO ANFITEATRO DI VERONA
Verona, metà del I secolo d.C.
L’anello esterno, era costituito da tre ordini di archi in opus quadratum con blocchi di pietra calcarea bianca e rosata lavorati a bugnato poco aggettante e a un solo ordine architettonico: il tuscanico.
La cavea aveva una capienza stimata intorno ai 30.000 spettatori ed è formata da 44 gradoni divisi in senso orizzontale tramite tre precinzioni in quattro settori meniani, dei quali non resta traccia nella ricostruzione.
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arte romana
L'ETA' REPUBBLICANAI LUOGHI DELLO SPETTACOLO ANFITEATRO DI VERONA
Verona, metà del I secolo d.C.
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arte romana
L'ETA' REPUBBLICANAI LUOGHI DELLO SPETTACOLO ANFITEATRO DI VERONA
Verona, metà del I secolo d.C.
01
arte romana
Si caratterizza per uno spazio lungo e stretto con uno dei lati corti rettilineo (linea di partenza) e l’altro curvo per consentire ai concorrenti di invertire la direzione; intorno si dispongono le tribune per gli spettatori.
L'ETA' REPUBBLICANAI LUOGHI DELLO SPETTACOLO CIRCO
Lo spazio destinato alle corse dei carri (arena) era diviso nel senso della lunghezza da una spalletta centrale (spina) che terminava con due basi semicircolari (metae) ed era decorata da statue, colonne, fontane e obelischi.
FUNZIONE
Il circo, edificio destinato alle corse di cavalli e di carri (ludi circenses).
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arte romana
L'ETA' REPUBBLICANAI LUOGHI DELL'ABITARE LA DOMUS
Il termine latino domus indica genericamente la casa o, per estensione, la famiglia. In genere, però, il termine è riferito all’abitazione monofamiliare urbana, destinata ai ceti abbienti, solitamente organizzata su un solo piano. La sua tipologia deriva dalla casa ad atrio di tipo etrusco-italico e da quella con atrio e peristilio di tipo italico-ellenistico. La presenza del focolare nel tablinum e del lararium presso l’atrium, dove erano esposte le statue dei Larii protettori, assegna alla domus anche un valore sacrale.
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arte romana
L'ETA' REPUBBLICANAI LUOGHI DELL'ABITARE LA DOMUS
01
arte romana
L'ETA' REPUBBLICANAI LUOGHI DELL'ABITARE LA DOMUS
01
arte romana
L'ETA' REPUBBLICANAI LUOGHI DELL'ABITARE LE INSULE URBANE
La casa popolare urbana si inseriva nell’insula, un isolato individuato da strade, e consisteva di uno dei tanti appartamenti (cenacula) presenti in edifici a più piani; sulla strada si aprivano botteghe e laboratori artigianali (tabernae).
Le residenze erano realizzate per lo più in mattoni, che ne garantivano la stabilità. In alternativa fu utilizzata la tecnica “a graticcio” , impostata su un telaio di legno che veniva poi colmato da composti di malta e mattoni crudi.
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arte romana
L'ETA' REPUBBLICANAI LUOGHI DELL'ABITARE LE INSULE URBANE
Casa a graticcio, I sec. a.C., Ercolano
Casa di Diana, II sec. d.C., Ostia antica
Casa di Diana, II sec. d.C., Ostia antica
ARTE ROMANA
L'ETA' REPUBBLICANAPittura e scultura
Prof. Giuseppe Arena
Disegno e Storia dell'Arte
Liceo Scientifico
02
le mode pittoriche
arte romana
le tecniche
- Le maggiori testimonianze della pittura romana provengono dalle decorazioni delle case private - Sono affreschi caratterizzati da vivacità e immediatezza, soprattutto nel rappresentare la natura. - Prevalgono le tinte vivaci, come il rosso pompeiano, ottenuto dal cinabro (un solfuro di mercurio), il ceruleo dai luminosi toni azzurro chiari, e poi il verde, il giallo, il blu, il nero, l’ocra, le terre. - Dal I secolo si diffonde la cosiddetta pittura compendiaria (cioè sintetica, riassuntiva) in cui le immagini sono tracciate con poche pennellate rapide.
Bacco e il Vesuvio, 68-79 d.C., Casa del Centenario, Pompei
02
le mode pittoriche
arte romana
affresco ed encausto
- Le pitture parietali venivano in maggior parte realizzate con la tecnica dell’AFFRESCO, che consiste nel dipingere su uno strato di intonaco a base di calce e non ancora asciugato (“a fresco”, appunto). - Nell’ENCAUSTO, i pigmenti venivano diluiti con cera punica o resinae fatti sciogliere col calore. Mantenuti liquidi dentro un braciere, i colori venivano stesi sul supporto con un pennello o una spatola e poi fissati a caldo con strumenti di metallo chiamati cauteri o cestri. - È questo il procedimento che differenzia l’encausto dalla pittura a cera. Questo tipo di pittura fu applicata su supporti lignei e tessili e apprezzata per la sua buona resistenza alle variazioni climatiche.
Ritratti del Fayyum
02
arte romana
I RITRATTI DEL FAYYUM - III sec.d.C.
02
le mode pittoriche
arte romana
affresco
- Inizialmente lo schema geometrico o le linee generali del disegno erano tracciati sull’arriccio, lo strato che fa da supporto all’intonaco finale, quindi si delineava la sinòpia, cioè il disegno preparatorio, con terra ocra o rossa (già utilizzata dai Greci, trovata in Egitto o in Turchia e lavorata a Sinòpe, sul Mar Nero). - La parete veniva poi intonacata e il colore era steso sull’impasto ancora morbido, in modo da esserne assorbito. Avviene quindi il processo di carbonatazione. L’obiettivo era ottenere un risultato più duraturo della tradizionale pittura parietale, tanto che anche i colori venivano spesso mescolati all’uovo o alla cera per favorirne la presa. - Da ultimo l’opera veniva lucidata con polvere di marmo, nella fase dell’expolitio.
PROCESSO DI CARBONATAZIONE Ca(OH)2 + CO2 → CaCO3 + H2O
CALCE IDRATA
ANIDRIDE CARBONICA
CARBONATODI CALCIO
ACQUA
02
i quattri stilidella pittura
arte romana
primo stile
metà del II sec. a.C. ai primi decenni del I sec. a.C
- Le decorazioni esprimono un vivace naturalismo, derivato dalla pittura ellenistica; lo spazio viene raffigurato in modo tridimensionale mediante l’ap-plicazione intuitiva della prospettiva, del chiaroscuro e dell’ombra. - Consiste nel dipingere le pareti a imitazione del marmo o di altri materiali, secondo una modalità ellenistica. - Si parla di pittura a incrostazione, dal latino crusta ‘lastra di marmo’. Le decorazioni si dispongono in tre fasce. - Scrive Vitruvio nel De Architettura che “gli antichi che ini-ziarono la moda della decorazione pa-rietale all’inizio imitarono i diversi tipi e il collocamento dei rivestimenti in marmo e in seguito le diverse disposizioni di cornici e blocchi”
Vialla Arianna, II sec. a.C., Stabia
02
i quattri stilidella pittura
arte romana
secondo stile
inizi del I sec. a.C. fine del I sec. a.C
- Tendenza a rendere lo spazio mediante effetti di prospettiva, imitando scenari architettonici (per questo si parla anche di stile architettonico). - La rappresentazione tridimensionale dello spazio utilizza la convergenza delle linee parallele di profondità in un punto o in un asse verticale centrale. - La parete viene suddivisa in tre parti, sia orizzontalmente, sia verticalmente; gli effetti di illusionismo prospettico sono amplificati da scorci di vegetazione e porticati, raffigurati oltre aperture e finestre.
Villa di Poppea (50 a.C. ca.), affresco. Oplontis (Torre Annunziata, Napoli).
02
i quattri stilidella pittura
arte romana
secondo stile
inizi del I sec. a.C. fine del I sec. a.C
Vialla Arianna, II sec. a.C., Stabia
Decorazione del Cubiculum della Villa di P. Fannius Sinistore a Boscoreale, Metropolitan Museum di New York
02
i quattri stilidella pittura
arte romana
secondo stile
inizi del I sec. a.C. fine del I sec. a.C
megalografie
- Si diffonde anche la rappresentazione di grandi scene figurate, dette megalografie, (dal greco méga ‘grande’ e graphein ‘scrivere’) che si rafforzerà nel III stile. - Esemplare è il ciclo affrescato nella Villa dei Misteri a Pompei databile poco prima del 50 a.C. - Il tema raffigurato è probabilmente un rituale di iniziazione di un’adepta ai Misteri dionisiaci (che i Romani chiamavano Baccanali, dal nome Bacco, con cui era loro noto il dio Diòniso).
Vialla Arianna, II sec. a.C., Stabia
Decorazione del Cubiculum della Villa di P. Fannius Sinistore a Boscoreale, Metropolitan Museum di New York
02
i quattri stilidella pittura
arte romana
secondo stile
inizi del I sec. a.C. fine del I sec. a.C
megalografie
Vialla Arianna, II sec. a.C., Stabia
Sala del Triclinio nella Villa dei Misteri, metà del I sec. a.C. Pompei.
02
i quattri stilidella pittura
arte romana
secondo stile
inizi del I sec. a.C. fine del I sec. a.C
megalografie
Vialla Arianna, II sec. a.C., Stabia
DSala del Triclinio nella Villa dei Misteri, metà del I sec. a.C. Pompei.
02
i quattri stilidella pittura
arte romana
terzo stile
fine del I sec. a.C. metà del I sec. d.C
- L’Età di Augusto si accompagna a una pittura decorativa, serena ed equilibrata, coerente con il messaggio conciliante del princeps: per questo si parla di stile della parete reale. - Ampi spazi si aprono al centro della parete, dove scene paesistiche si alternano a temi mitologici. - Emblematici i giardini dipinti della Casa delle Galline bianche di Livia, moglie di Augusto. La qualità pittorica è altissima: oltre un recinto dipinto su tutte le pareti, che simula uno spazio concluso, si affastellano immagini di vegetazione fiorita e di ogni specie di uccelli, nitidi nel cielo azzurro.
Casa della Farnesina, parete del cubicolo "B"
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i quattri stilidella pittura
arte romana
terzo stile
fine del I sec. a.C. metà del I sec. d.C
parete "ingannevole"
DSala del Triclinio nella Villa dei Misteri, metà del I sec. a.C. Pompei.
Vialla Arianna, II sec. a.C., Stabia
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i quattri stilidella pittura
arte romana
quarto stile
seconda metà del I sec. d.C.
- Detto anche dell’illusionismo prospettico, ripropone in forme più sontuose e teatrali le scenografie architettoniche del II stile. - Tra le ricche decorazioni compaiono finti tendaggi, stucchi, piccole figure, statue inquadrate da nicchie e strutture architettoniche, in un cromatismo acceso e ricco di contrasti
Casa dei Vetii, Pompei, I sec.d.C.
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i quattri stilidella pittura
arte romana
quarto stile
seconda metà del I sec. d.C.
Villa di Poppea (50 a.C. ca.), affresco. Oplontis (Torre Annunziata, Napoli).
Domus aurea neroniana, I sec. d.C., Roma
Villa di Poppea (50 a.C. ca.), affresco. Oplontis (Torre Annunziata, Napoli).
Casa del Meleagro a Pompei, I sec. d.C., museo Archeologico nazionale di Napoli
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la scultura
arte romana
la ritrattistica privata
- L’arte del ritratto matura nell’ultimo trentennio del I secolo a.C., quando si assiste alla sintesi tra il realismo dell’arte etrusca e il naturalismo ellenistico. - Del realismo italico, il ritratto romano propone la riproduzione fedele dei tratti fisionomici allo scopo di mettere in luce la personalità dell’individuo, relegando in secondo piano la ricerca della bellezza e della perfezione ideale delle forme. - Lo storico greco Polibio, vissuto a Roma nel II secolo a.C., sottolinea come questa pratica sia legata al culto delle imagines maiorum, i ritratti degli antenati, da cui trarre insegnamento. - Legami con il naturalismo ellenistico si evidenziano nella resa dettagliata dei lineamenti del viso, nella serena nobiltà o nel tormento di sguardi penetranti.
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la scultura
arte romana
il ritratto onorario
- Con riferimento al gusto ellenizzante, si inserisce tra l'inizio del I sec. aC. e il 50 a.C., la produzione di ritratti di illustri cittadini viventi, realizzati con l'intento di esaltarne le virtù, ribadendo i meriti della classe di appartenenza. - Nasce il ritratto onorario pubblico, in cui si mescolano diverse esigenze, dall'aderenza fisionomica alla ricerca estetica, con la rappresentazione delle virtù morali e politiche. - Questo doppio binario, che si muove tra idealismo estetizzante e realismo, affonda le proprie radici nella grande tradizione ellenistica: i due aspetti corrono paralleli e arrivano a fondersi secondo il tipico eclettismo dell'arte romana, come si può vedere nel Generale di Tivoli in cui si gettano le premesse per la ritrattistica imperiale.
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arte patriziaarte plebea
rilievo storico
arte romana
- Il Rilievo storico è destinato alla narrazione di eventi pubblici, rituali, vittorie militari, oppure di miti fondativi. - Rispetto alla cultura greca, il rilievo romano punta all’immediatezza narrativa e sacrifica il linguaggio artistico alla necessità didattica. - Spazi e figure sono semplificati e molto chiaroscurati per essere più comprensibili. - Nel II secolo a.C. resta in auge anche il cosiddetto “stile plebeo”, che condivide il gusto narrativo del rilievo storico e usa un linguaggio ancora più semplice ed espressivo. - Nello stile plebeo, personaggi e ambientazioni si comprimono in spazi limitati in cui si sacrificano il naturalismo delle proporzioni e la resa prospettica; le dimensioni e il posizionamento degli elementi sono stabiliti in base al valore simbolico e gerarchico.
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arte patriziaarte plebea
rilievo storico
arte romana
Ara di Domizio Enobarbo, 113 a.C. ca
- È il più antico rilievo a soggetto storico dell’arte romana - Rappresenta la convivenza dei due stili scultorei nella Roma repubblicana - Tre lastre conservate a Monaco appartengono al gusto tardo-ellenistico e rappresentano il corteo nuziale di Poseidone e Anfitrite (thìasos). - La quarta lastra, conservata a Parigi, presenta i caratteri dell’arte romana plebea e rappresenta la cerimonia di censimento e sacrificio con cui si celebrava la fine della carica dei censori (lustrum censorio). - La presenza dei due stili nello stesso monumento pubblico dimostra come il contenuto di una rappresentazione ne condiziona lo stile
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arte patriziaarte plebea
rilievo storico
arte romana
Ara di Domizio Enobarbo, 113 a.C. ca
Lastra del thiasos, dall’Ara di Domizio Enobarbo, 113 a.C. ca. Marmo, h. 82 cm. Monaco di Baviera, Gliptoteca.
Scene di censimento e di sacrificio, dall’Ara di Domizio Enobarbo, 113 a.C. ca. Marmo, h. 82 cm. Parigi, Musée du Louvre.