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CHALK & BLACKBOARD PRESENTATION

Virginia Brierley

Created on October 18, 2023

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Transcript

hand

Per non dimenticare

L'olocausto

Durante l'olocausto molti ragazzi iniziarono a scrivere lettere, poesie ma sopratutto diari. Il diario più conosciuto al giorno d'oggi é il ''Diario di Anne Frank" un classico intramontabile scritto da una ragazzina in uno dei periodi più difficili della sua vita. Purtroppo Anne scrisse questo diario solo prima di essere deportata quindi da parte sua non abbiamo testimonianze della vita all'interno dei campi di lavoro. Fortunatamente oggi siamo a conoscenza di molti altri diari di persone che hanno avuto la stessa tremenda e sfortunata vita di Anna frank

ScScrittori durante l'olocausto

Primo levi

Schiffer Davide

Giacomo Debenedetti

Springer Elisa

Schafranov Sofia

Irène Némirovsky

Nelly Sachs

Spizzichino Settimia

Saralvo Corrado

Anna Frank

12

NSzörényi Arianna

11

10

Schulz Döblin

Alexandra zupruter

15

13

Sed Alberto

Tedeschi Natalia

14

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Diari scritti da

PROFUGHI

CLANDESTINI

GHETTI CAMPI, ZONE OCCUPATE

Spesso dovevano restare in silenzio o perfino immobili nei loro nascondigli, a volte per ore. Sia loro che le persone che li proteggevano vivevano nel costante terrore che il tono alto della voce o il rumore dei passi potesse suscitare i sospetti dei vicini.

, i diari dei profughi contengono riflessioni sul senso di disorientamento e sul dolore causati dalla separazione dalla propria casa, lingua e cultura, nonché il devastante distacco dalla famiglia e dagli amici e la sfida per adattarsi a vivere in un mondo sconosciuto e a volte alienante.

I diari sull'Olocausto scritti dai bambini e giovani nei ghetti occupati dai nazisti testimoniano il senso di segregazione, isolamento e vulnerabilità dei loro autori. Essi riflettono le sofferenze e le privazioni estreme affrontate dai giovani scrittori e illustrano le avversità e le difficoltà che gli Ebrei dovettero sopportare per sopravvivere. Questi diari raccontano in prima persona il terrore e la violenza della persecuzione nazista, ma anche le storie di giovani che cercarono di superare la situazione attraverso lo studio, la creatività e il gioco.

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Anna novovac diario dai campi

.Ana Novac, nata nella Transilvania ungherese nel 1930 e deportata ad Auschwitz nel 1944, è stata liberata un anno dopo, unica sopravvissuta della sua famiglia. In seguito a una riabilitazione di due anni in ospedale, è tornata in Romania per poi stabilirsi negli anni Sessanta a Parigi, dove si è occupata soprattutto di scrivere testi teatrali.

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Elizabeth kaufmann ~ profuga

Elizabeth Kaufmann è nata nel 1924 a Vienna da una famiglia austriaca di origine ebraica. Era la secondogenita, dopo suo fratello Peter. Nonostante la famiglia non fosse religiosa, godevano di una vita agiata grazie al lavoro del padre, un noto giornalista. Nel periodo tra il 1930 e il 1933, a causa delle opportunità lavorative, la famiglia si trasferì a Berlino. Tuttavia, a causa delle politiche antisemite del regime nazista, furono costretti a tornare a Vienna, poiché il padre, a causa delle sue convinzioni politiche, era considerato una persona indesiderabile. Nel marzo 1938, con l'annessione dell'Austria alla Germania, la violenza antisemita aumentò, spingendo la famiglia a fuggire a Parigi. Nonostante le difficoltà economiche, cercarono di mantenere i loro interessi culturali e il loro status di vita, nonostante fossero rifugiati. Elizabeth era bilingue in francese e tedesco e stava anche studiando inglese.

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Otto wolf clandestino

Otto Wolf era un adolescente ebreo ceco che scrisse un diario durante la Seconda Guerra mondiale mentre la sua famiglia viveva in clandestinità nella Moravia rurale. Iniziò il diario nel giugno 1942, all'età di 15 anni, e continuò fino alla sua cattura. Il diario di Otto Wolf si distingue per la sua accurata riflessione sui complessi rapporti tra la sua famiglia, i "protettori" e le comunità rurali in cui si trovavano a vivere, con una combinazione di sentimenti contrastanti come solidarietà, paura, interessi e gelosie. È l'unico resoconto delle vicende di una famiglia ebrea vissuta in clandestinità nel Protettorato di Boemia e Moravia durante la guerra. Dopo l'arresto di Otto, sua sorella Felicitas continuò a tenere il diario, raccontando gli eventi concitati della sua cattura e la notizia della sua morte.

eva heyman~ diaro del ghetto .

: Eva era una bambina di 13 anni che viveva con i nonni a Nagyvarata, in Ungheria, durante la Seconda Guerra Mondiale. Nel suo diario, iniziato il giorno del suo tredicesimo compleanno, descrive la sua vita normale all'interno di una famiglia agiata, ma tutto cambia rapidamente con i rastrellamenti nazisti, il ghetto e la deportazione della sua migliore amica Marta. Eva si rende conto del terribile destino che l'aspetta ad Auschwitz, ma si aggrappa alla speranza di sopravvivere. La madre di Eva, Agnes Zolt, vive a Parigi ma torna a Budapest quando i Tedeschi invadono la Polonia. Viene internata nel campo di Bergen Belsen, ma sopravvive alla guerra. Tuttavia, alla fine della guerra, le viene erroneamente riferito che sua figlia è stata uccisa nelle camere a gas da Josef Mengele. Le memorie struggenti di Eva vengono consegnate alla madre da una domestica, e il diario viene pubblicato nel 1947. Agnes, con il dolore dentro di lei, si suicida nel 1951.. s.

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Bambino aninimo-profugo

Pagina illustrata del diario scritto da un bambino in un campo profughi in Svizzera. Il diario descrive l’attraversamento del confine svizzero. Il testo recita: “Siamo usciti dal bosco e finiti in un campo aperto, dovevamo essere più silenziosi che mai perché eravamo vicinissimi al confine. Oh! Quasi mi dimenticavo! Prima di uscire dal bosco, ci hanno fatto stare fermi per un quarto d'ora mentre andavano a esplorare la zona e a fare un buco nella recinzione. Per fortuna, poco dopo abbiamo ripreso a camminare. Abbiamo visto una piccola stazione di guardia che era proprio davanti al buco nella recinzione; per fortuna la guardia non c'era. Uno dopo l'altro, in silenzio, siamo passati attraverso il buco. Il cuore ci batteva forte! Eccoci finalmente in un territorio libero, nella Svizzera.” Svizzera, 1943-1944.

Un giorno speciale

Caro diario, oggi è un giorno speciale, un giorno diverso, un giorno di rinascita per me e per tante persone che come me hanno avuto una vita violenta, piena di terrore, persecuzione e paura, paura di scomparire all'improvviso, di arrivare a fine giornata e non riuscire a salutare una persona cara , i tuoi genitori, i tuoi nonni.quelle persone che non sanno cos'è la pace e la tranquillità, che sono nati in guerra e sono morti in guerra, parlo di me che ora guardo mia mamma e mia sorella felici, che cantano mentre scappano via dal campo dove hanno passato interi mesi senza un'identità, sopportando torture e sofferenze. Ecco le guardo da quassù, con tanti altri ragazzi che come me oggi avrebbero potuto essere laggiù, per riabbracciare i genitori, ritrovare i propri amici. Invece siamo qui, consapevoli che non potremo più farlo, consapevoli di aver vissuto una vita della quale non resta niente, neanche il nome, cancellato e sostituito da un numero a fuoco sulla pelle. By benedetta de giorgi

Chi dimentica la storia è condannato a ripeterla.

George Santayana

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Primo levi

Primo levi nasce a Torino in una famiglia di ebrei. Nel 1941 riesce a laurearsi in chimica. Dopo l'8 settembre entra a far parte. Della brigata dei partigiani legata al movimento giustizia e libertà e nel 1943 viene fatto prigioniero a fossili uno dei due campi di concentramento presenti in Italia e poi viene trasferito ad Auschwitz dove resterà fino al 26 febbraio del 1945 giorno della liberazione del campo una volta tornato a Torino Levi raccontò quanto accaduto e lo fece scrivendo un libro se questo non è un uomo , un'esperienza che Levi non è mai riuscito a superare lui a giro le scuole per raccontare la sua storia,ma quarant'anni dopo nel 1984 si suicidò buttandosi nella tromba delle scale.

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