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Mos maiorum
carmiin
Created on October 5, 2023
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Transcript
Mos
maiorum
Inizio
Sommario
1. Definizione
2.Le virtù del mos maiorum
Lo Stato romano si fonda sugli antichi costumi e sui grandi uomini.
Genially
Definizione
Il mas maiorum, letteralmente "I costume degli antichi" era l'insieme delle virtù che ogni romano dovrebbe avere, ovvero:fides, pietas, majestas, virtus e gravitas. Colui che possiede la virtus è valoroso in guerra, fiducioso nelle proprie forze e nello stato romano, timoroso degli dèi, rispettoso delle leggi. Tuttavia, questo concetto cambiava da famiglia a famiglia, poichè ogni nucleo aveva le proprie tradizioni
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Come É arrivato a noi?
Il mos maiorum, per definizione, sono tutte quelle tradizioni che vengono dai nostri antenati. Per questo motivo, molte usanze sono ancora usate oggi.
Le virtù del mos maiorum
Fides, fiducia
Pietas, pietà
Majestas, grandezza
Virtus, virtù
Gravitas, dignità
Grazie per l'attenzione
Fides, fiducia
La fedeltà, la lealtà, la fede, la fiducia e reciprocità tra i cittadini, ma pure verità, l'onestà ed affidabilità. Il poter confidare sulla parola data, senza contratti nè testimoni. Dalla fides derivò la "bonae fidei" ( "in buona fede" che diventò termine giuridico) o "fidem habere" ( "per essere credibili", oppure "avere fiducia"). Nel diritto romano, fides è stato estremamente importante, poichè, come in tutte le culture antiche, i contratti verbali erano frequentissimi nella vita quotidiana romana, e così la buona fede permetteva transazioni commerciali fatte con maggior fiducia, ma la fides si riscontra anche nel rapporto tra patronus e cliens o tra coniugi, ecc. Se questa buona fede viene tradita, la persona offesa potrebbe intentare una causa contro l'altra che non ha rispettato la buona fede.
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Pietas, pietà
La pietà, la devozione, il patriottismo, la protezione e il rispetto. Pietas non è l'equivalente del moderno derivato "pietà". La Pietas era l'atteggiamento romano del dovuto rispetto verso gli Dei, la patria, i genitori, i parenti, famigli e schiavi. All'inizio riguardava la famiglia e la fiducia e rispetto tra coniugi poi la concezione del rapporto si estese tra uomo e divinità, un senso di dovere morale nell'osservanza dei riti (il cultus) e nel rispetto agli Dei. Secondo Cicerone, "pietas è la giustizia verso gli dei," e, come tale, richiede un'accurata osservazione dei rituali per il sacrificio e una corretta esecuzione, ma anche la devozione e rettitudine interiore della persona. Alla Dea, come narra Livio, venne dedicato un tempio nel 181 a.c.
Mejestas, grandezza
WLa Majestas sta ad indicare nella Roma antica la dignità dello stato come rappresentante del popolo. Proprio questa rappresentanza da parte prima delle istituzioni repubblicane poi dall'impero ha fatto sì che l'imperatore stesso fosse investito di questa majestas come rappresentante del popolo. Da qui il reato di laesa majestatis ovvero crimine verso lo stato per coloro che deturpavano le opere pubbliche, o nei confronti dell'imperatore o del senato romano rappresentanti la majestas e le punizioni potevano essere severe perchè il crimine veniva visto come lesione all'intera comunità che l'imperatore e il senato o gli organi del governo romano rappresentavano. Majestas ha anche il significato della grandezza di un popolo, cioè l'essere fieri di essere un appartenente al popolo romano, come il miglior popolo che è superiore e migliore rispetto agli altri popoli per civiltà, cultura e costumi.
Gravitas, dignità
Da non confondersi con la parola moderna gravità, tutte le regole di condotta del romano tradizionale: rispetto per la tradizione, la serietà, la dignità, l'autorità e l'auto-controllo. Di fronte alle avversità, una "buon" romano deve essere imperturbabile, come Gaio Mucio Scevola che, minacciato di tortura da re Porsenna se non rispondeva alle sue domande su Roma, pose la mano destra sul fuoco con grande gravitas, si che il re colpito da tanto valore rinunciò al dominio di Roma.
Virtus, virtù
Virtus deriva dal termine latino vir, uomo, e comprende ciò che costituiva l'ideale del vero maschio romano. Il poeta Gaio Lucilio sostiene che è virtus per un uomo sapere ciò che è bene, il male, inutile, vergognoso, o disonorevole. In origine designava il valore in battaglia dell'eroe e del guerriero, poi si estese ad altre attività. La virtus è tale solo se non è messa al servizio di mire personali come la ricerca del potere ma per l'interesse della comunità romana. La virtus si trasmetteva di padre in figlio e i discendenti di uomini con virtus avevano l'obbligo di seguire le orme dei propri padri e dimostrare essi stessi di avere virtus. Poi a partire dal I sec. a.c. si avrà la concezione che la virtus non è una virtù ereditaria ma anche un civis novum può ottenerla con le sue gesta e superare le gesta degli antenati.