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Transcript
Spagna
Regioni della spagna
La morfologia del terreno
Il suo nome deriva dal termine celtico Gronio che significa guado. I Romani, dei quali nella zona esistono numerose testimonianze nelle rovine di insediamenti antichi, la chiamarono Vareia. Fu occupata dagli Arabi e liberata nel 1092 dal leggendario Cid Campeador (Rodrigo Diaz De Vivar) da Burgos vissuto dal 1043 al 1099, alle cui gesta s'ispirano i Romances o i cancioneros del Cid, il famoso poema medioevale spagnolo Cantar de mio Cid di autore incerto del XII secolo, due drammaturghi del '600 lo spagnolo Guillén de Castro e il francese Pierre Corneille. A partire dall'XI secolo la città crebbe in importanza per la sua strategica posizione di incrocio stradale e nel 1431 re Giovanni II di Castiglia le concesse il titolo di "città". Gradatamente la città incrementò le sue risorse economiche e si allargò demolendo le mura che la rinserravano e si dotò di nuove vie, piazze ed edifici.
Appartenuta sempre alla Castiglia, nel 1982, essendosi creata la comunità autonoma della Rioja, ne viene dichiarata capitale e sede dei relativi organi amministrativi. È sede vescovile.
LA MESETA Dal punto di vista morfologico, la Spagna è occupata dalla Meseta, un altopiano che innalza l’85% del paese a 600 m di altitudine. Essa si divide praticamente in 3 parti distinte: la meridionale, la settentrionale e il sistema centrale. Nel Sistema Centrale sono presenti le vette più alte della penisola come ad esempio quelle della Sierra de Guadarrama, della Sierra de Gredos e dei monti di Toledo. La Meseta settentrionale è limitata a nord dalla Cordigliera Cantabrica mentre ad est dal Sistema Iberico (di cui fanno parte anche i famosi Pirenei che segnano il confine con la Francia). A sud la Meseta Meridionale incontra la Sierra Nevada che ospita la maggiore vetta della penisola la Mulhacén (3.477 m.). Sebbene la Sierra Nevada sia anche meta di moltissimi turisti per gli impianti sciistici e per le vette altissime, il monte più alte di tutto il Regno di Spagna si trova nelle Isole Canarie (nell’isola di Tenerife) ovvero il Pico de Teide (3.715 m.)
Valentia Edetanorum venne fondata dai romani nel 138 a.C., sotto il console Decimo Giunio Bruto Callaico, lungo la riva destra del fiume Turia, sul luogo di un antico insediamento iberico. Nel corso della guerra tra Pompeo e Sertorio (75 a.C.), la città fu distrutta e successivamente abbandonata per più di cinquant'anni. Solo a metà del I secolo d.C. la città rifiorì, grazie all'arrivo di nuovi abitanti dalle zone vicine, l'ampliamento urbano e la costruzione di grandi opere pubbliche. Con la crisi dell'Impero romano nel III secolo per Valencia iniziò un lungo periodo di decadenza. Il numero degli abitanti diminuì, interi quartieri si spopolarono e le infrastrutture pubbliche caddero in abbandono. A quel periodo si può far risalire la prima comunità cristiana a Valencia, che ebbe in san Vincenzo martire, ucciso nel 304, la sua prima figura di riferimento. Fu proprio la Chiesa, nei secoli successivi, a riempire il vuoto di potere lasciato dall'impero, prendendo in mano l'amministrazione della città e dando impulso ad un parziale recupero urbano con la costruzione di templi cristiani sui ruderi di quelli romani.
In Andalusia si trovano importanti resti di diverse epoche. Dalla preistoria, la città di Los Millares, in Almeria. Pitture rupestri di Alcalá de los Gazules[4] e Cuevas del Tajo de Las Figuras[7], a Benalup, entrambe nella zona di Cadice, Cuevas de la Pileta[8] a Málaga, Baños de la Encina[9] a Jaén. Costruzioni megalitiche come i Dolmen usati per seppellire persone importanti di una tribù. Alcuni di questi si trovano alla Cueva de Menga[10] ad Antequera, nei pressi di Málaga, il Soto dolmen[11][12] nei pressi di Huelva, la tomba del Gigante a El Gastor e Alberite[13] a Villamartín nei pressi di Cadice.
Nei primi secoli della nostra era, la regione faceva parte dell'impero romano. I romani costruirono numerose città, come Corsivo nella provincia di Siviglia, Claudia Baelo[14] in provincia di Cadice, Acinipo[15] in provincia di Malaga e strade che collegano alcune città con le altre. Durante questo periodo l'Andalusia faceva parte della provincia di Bética. I romani chiamavano la penisola iberica
LE PIANUREIncastonate tra il famoso altopiano della Meseta e gli imponenti Sistemi Montuosi, si estendono piccole pianure, di solito appartenenti alle regioni costiere. L’unica pianura rilevante, di origine fluviale/alluvionale, è quella del Guadalquivir (fiume iberico che sfocia nell’Atlantico) che scorre tra le città di Cordoba e Siviglia. Il paesaggio della Spagna è vastissimo e le peculiarità sono molto differenti tra centro e lato costiero, anche perché più del 60% dei confini spagnoli si affacciano sul mare. La costa è costituita da rilievi che scendono a strapiombo sul mare: il più caratteristico è quello del golfo di Biscaglia e della Galizia (sul mar Cantabrico). Nella maggior parte delle coste mediterranee il territorio è molto più dolce, i tratti frastagliati si trasformano in spiagge regolari e prive di insenature insidiose.