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Classicismo e Realismo
Edoardo Ziroldi
Created on September 26, 2023
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Transcript
Classicismo e Realismo
due opposte rappresentazioni della realtà
INIZIO!
Indice
Realismo
Classicismo
Denominazione
Denominazione
Rifiuto del Manierismo
Origini e diffusione
Caratteristiche principali
Idealismo e realismo
Realismo olandese
Caratteristiche principali
Realismo spagnolo
Palazzo Farnese
Il contributo di Artemisia Gentileschi
L'idea di Bellori
Annibale Carracci, Ercole al bivio, 1595-1596, olio su tela, Napoli, Museo di Capodimonte
Denominazione
Annibale, Ludovico e Agostino Carracci
Il Classicismo, in generale, è un atteggiamento culturale che consiste nel considerare una corrente artistica o le opere di un artista come modelli L'idea fondamentale in comune alle diverse concezioni di 'classico' è quella di armonia, perfezione ed equilibrio
Annibale Carracci, Trionfo di Bacco e Arianna, 1597-1600, affresco, Roma, Palazzo Farnese
Origini e diffusione
Le scuole del classicismo di maggiore diffusione furono quelle di Roma e Bologna Nel Seicento però il Classicismo si propagò anche nel resto d'Europa, come per esempio in Francia, grazie al contributo di Nicolas Poussin che rese assieme ad altri il classicismo l'arte ufficiale in Francia durante il regno di Luigi XIV. In Inghilterra invece gli architetti Lord Burlington e Inigo Jones si ispirarono soprattutto a Palladio
Combinazione di idealismo e realismo
Lo stile classicista è caratterizzato dalla volontà di coniugare il modello dei grandi maestri cinquecenteschi, quali Tiziano e Raffaello, con un rinnovato studio del vero: una pittura che unisca idealismo, ovvero armonia, perfezione, proporzione, con il realismo, ovvero lo studio della realtà, che viene quindi modificata secondo le regole dell'arte.
Claude Lorrain, Paesaggio con Ascanio che uccide il cervo di Silvia, 1682, pittura ad olio, Ashmolean museum, Oxford
Caratteristiche principali
Lo stile classicista riprende idealmente l'estetica dell'antichità greco-romana adattandola e reinterpretandola in chiave moderna. L'Europa era ricca di opere, reperti archeologici e sculture in marmo dell'epoca classica, che evocarono nell'ideale delle classi nobili un gusto dell'antico raffinato e idealizzato che spingeva verso una riproduzione e rielaborazione del modello stesso (vennero presi come modelli anche artisti rinascimentali come esempio di compostezza ed equilibrio)
Annibale Carracci, Venere e satiro con due amorini, 1588-1590, olio su tela, Firenze, Galleria degli Uffizi
Per questo motivo l'artista classicista del '600 era sia scultore o pittore che intellettuale: conosceva infatti storie, miti e leggende che utilizzava per esprimere un concetto o una lezione morale
Claude Lorrain, Paesaggio con satiri e ninfe danzanti, 1641, Proprietà privata, Svizzera
Palazzo Farnese
L'idea di Bellori
Fu proprio Giovanni Bellori ad offrire un contributo determinante all'evoluzione del cosiddetto classicismo seicentesco, offrendone la più matura definizione. Nella sua opera fondamentale L'idea del pittore, dello schultore e dell'architetto, scrive: "Quel sommo ed eterno intelletto autore della natura nel fabbricare l'opere sue maravigliose altamente in se stesso riguardando, costituì le prime forme chiamate idee; in modo che ciascuna specie espressa fu da quella prima idea, formandosene il mirabile contesto delle cose create"
Le idee che costituiscono le forme sono perfette, in quanto create da Dio, e la natura, essendo fatta di materia, non può essere perfetta. Gli artisti, quando creano le proprie opere così come Dio ha creato ogni elemento naturale, «si formano anch’essi nella mente un esempio di bellezza superiore, ed in esso riguardando, emendano la natura senza colpa di colore e lineamento. Questa idea […] si svela a noi e discende sopra i marmi e sopra le tele; originata dalla natura supera l’origine e fassi originale dell’arte, misurata dal compasso dell’intelletto, diviene misura della mano, ed animata dall’immaginativa dà vita all’immagine. […] Così l’idea costituisce il perfetto della bellezza naturale, ed unisce il vero al verisimile delle cose sottoposte all’occhio, sempre aspirando all’ottimo ed al maraviglioso, onde non solo emula, ma superiore fassi alla natura, palesandoci l’opere sue eleganti e compite, quali essa non è solita dimostrarci perfette in ogni parte».
Denominazione
Il termine realismo (o naturalismo) viene usato per definire i fenomeni artistici che riconoscono l'intenzione di raffigurare fedelmente la realtà sensibile. Assieme al classicismo si rivolge a quello che viene chiamato vero naturale, quello che vediamo con i nostri sensi, ma da una parte il classicismo raccomanda una revisione idealizzante, il realismo mostra il mondo sensibile e nulla di più
Caravaggio, I bari, 1595, olio su tela, Forth Worth, Kimbell, Art Museum
Evaristo Baschenis, Natura morta con strumenti musicali, 1670, olio su tela, Milano, Pinacoteca di Brera
Rifiuto del Manierismo
Caravaggio, Amor vincit omnia, 1602, olio su tela, Gemaldegalerie, Berlino
Parmigianino, Madonna dal collo lungo, 1535, olio su tavola, Firenze, Galleria degli Uffizi
Caratteristiche principali
Le caratteristiche principali di questa tendenza pittorica sono:
- l'utilizzo di svariati contrasti di luce ed ombra e i contrasti chiaroscurali che creano volume
- i temi e la carica drammatici
- l'attenzione realistica
- un linguaggio immediato e semplice
- la volontà di mostrare la bellezza imperfetta capace di rendere umano anche il divino, facendo perdere alla realtà ogni sua froma idealizzata per essere presentata nella sua cruda verità
- i volti grotteschi e a volte blasfemi e i frutti bacati o cadenti
- l'avvicinamento dell'artista all'umile realta circostante
- un'impostazione teatrale particolarmente coivolgente
- propensione per il tema religioso che viene calato nella vita concreta e il rifiuto delle iconografie tradizionali, come nel caso della Fuga in Egitto di Caravaggio
Caravaggio, Fuga in Egitto, 1597, olio su tela, Roma, Palazzo Doria Pamphilj
Realismo olandese
Spagna.
Caravaggio ebbe un enorme influenza in tutta l'Europa, il suo stile venne infatti imitato soprattutto in Olanda e in L'Olanda declinò il linguaggio caravaggista e in generale naturalista in maniera peculiare, ne sono dimostrazione il crescente numero di opere di genere e di spaccati di vita lavorativa e ludica, indicativo di una committenza legata alla richiesta della classe media e mercantile. La pittura iniziò a ritrarre la quotidianità celebrando la moralità della vita privata, non era infatti raro per la popolazione comune possedere dipinti, motivo per cui le opere prodotte all'inizio del Seicento risultano di piccole dimensioni. Si predilesse la scena di genere e la natura morta poichè, in quanto paese calvinista, e quindi contrario alle immagini sacre, apprezzava scene di vita quotidiane essendo l'etica del lavoro e della vita familiare alla base della loro religione.
Ambrosius Bosschaert il Vecchio, Vaso di fiori in una finestra, 1618, olio su tavola, L'Aia, Maritshuis
Rembrandt, La ronda di notte, 1642, olio su tela, Amsterdam, Rijksmuseum
Jan Vermeer, La lattaia, 1657-1661, olio su tela, Amsterda, Rijksmuseum
Realismo spagnolo
La scelta realistica è ormai diventato un elemento comune in tutta l'Europa sin dai primi anni del Seicento, e la predispozione a questo linguaggio è incoraggiata anche dal dilagare del caravaggismo. I primi artisti, di stampo sivigliano, prediligono la raffigurazione della realtà nella sua semplicità e genuinità e il giocare abilmente con i colori e l'effetto luce-ombra. Tra i più importanti esponenti del realismo in Spagna troviamo Velazquez
Diego Velazquez, Las Meninas, 1656, olio su tela, Madrid, Museo del Prado
Diego Velazquez, La toeletta di Venere, 1647-1651, olio su tela, Londra, National Gallery
Il contributo di Artemisia Gentileschi
Artemisia Gentileschi, Giuditta e Oloferne, 1620, olio su tela, Firenze, Galleria degli Uffizi
Si fece strada nel mondo dell'arte anche un'artista, capace di rivelare il proprio talento e di imporsi in una società chiusa, in cui le donne non avevano molta possibilità di emergere. A causa del suo passato tragico, le opere di Artemisia Gentileschi sono cariche di violenza, come si evince da uno dei suoi capolavori Giuditta e Oloferne. Possiamo fare rientrare il suo stile nel filone del Seicento, prende infatti molto spunto dall'esempio di Caravaggio: un'attenta conoscenza dell'anatomia umana, la totale assenza di idealizzazione la ricorrenza di sfondi scuri e un particolare studio del colore.
L'impianto della volta della Galleria Carracci richiama quello della volta della Cappella Sistina realizzata da Michelangelo. All'interno di questa struttura architettonica si articolano le scene con gli amori degli dei. I soggetti mitologici sono tratti dalle Metamorfosi di Ovidio e affrontano il tema dell'amore che trionfa su tutto. Il riquadro più importante dell'intera galleria rappresenta Il trionfo di Bacco e Arianna: i due sposi siedono su due carri, circondati da satiri che danzano al suono dei corni e portano ceste di cibo per il banchetto nuziale. Secondo quest'interpretazione, nella scena centrale del soffitto si realizzerebbe la sintesi dell'antagonismo tra amore sensuale e spirituale, che sarebbe poi il tema di tutta la Galleria: sono presenti infatti nella scena Arianna, simbolo dell'amore spirituale, e una figura femminile in basso a destra, che simboleggia l'amore sensuale; l'incontro tra le donne avrebbe funzione augurale di una felice unione matrimoniale tra Ranuccio Farnese e Margherita Aldobrandini.